Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

Non solo Empoli, Parliamo di Calcio in libertà

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lena1404
view post Posted on 9/12/2009, 12:44




La gestione del gruppo

Fra le componenti più importanti, per fare rendere al meglio il lavoro dell’allenatore, la
primaria è senz’altro quella di riuscire ad instaurare un feeling solido con i giocatori. L’esperienza vissuta da giocatore con allenatori di ogni tipo, la tua personalità e il tuo carattere, il gruppo che hai a disposizione (e cioè la sua composizione in riferimento all’età media più l’obiettivo da raggiungere)e l’ambiente in cui operi, sono gli elementi che ti devono fare optare e scegliere il comportamento più adatto. Fermo restando che devi avere dei principi basilari in cui credi, il resto deve essere impostato con l’elasticità necessaria per riuscire a plasmare al meglio le situazioni che si creano durante l’attività che non sono, chiaramente, prevedibili. La cosa più bella e che secondo me succede solo nel calcio, proprio perché le componenti di imprevedibilità sono molteplici, è che si può vincere o perdere con squadre diverse avendo lo stesso comportamento. Quindi è determinante riuscire nel più breve tempo possibile, preferibilmente in preparazione, a capire quale sarà il rapporto più giusto che si dovrà avere con i giocatori, mettendo in preventivo le variabili date dai periodi diversi nell’arco del campionato legate assolutamente ai risultati. Sapendo che, quando entri nello spogliatoio per la prima volta, ogni giocatore ti fa la radiografia e che quindi hai 25-28 giudici che ti analizzano, per prima cosa devi essere CREDIBILE e instaurare un rapporto di fiducia con loro. Come si fa?Semplice: ESSERE SE STESSI. Come ho detto prima si può vincere in tutti i modi, non c’è una regola, però la sensibilità e l’intuizione dell’allenatore sono determinanti perché si può essere allo stesso tempo, in periodi diversi naturalmente, dittatoriali o permissivi e ottenere comunque quello che si vuole. Sonetti mi diceva sempre che la cosa più giusta era LA DEMOCRAZIA DITTATORIALE. Oggi vedo le cose in modo diverso perché è l’esperienza che me lo fa fare. Devi tenere conto anche che le generazioni cambiano, la società civile cambia, il linguaggio cambia e il mondo del calcio non può rimanerne fuori, quindi un minimo ti devi adeguare con la consapevolezza che riuscirai comunque a ottenere quello che vuoi. Ciò non vuol dire snaturarti ma realizzare il tuo progetto miscelando i vari comportamenti. Entrando nello specifico, ho iniziato facendo il dittatore con regole ferree e ho vinto, poi piano piano il periodo dittatoriale, che c’è sempre, è diminuito nell’arco dell’annata calcistica mischiandosi, a seconda delle esigenze, a quello più democratico e i risultati sono venuti comunque. Penso che quello che DICI è importante ma quello che TRASMETTI, in qualsiasi modo lo fai, lo sia di più.

Gigi Cagni


:wub:
 
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view post Posted on 9/12/2009, 15:53
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mi spiace ma a questo giro non mi convince, c'ha raccontato una balla
 
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view post Posted on 10/12/2009, 07:29
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mago magoo
view post Posted on 10/12/2009, 09:40




Certo a malincuore ma lo devo dire : Che soddisfazione per chi era ieri sera a Liverpool a vede' la Fiorentina.
Sarebbe sempre stato i mi sogno, volo aereo un paio di giorni all'estero a tifare gli azzurri........ Oh Clay che me la presti la casina di Snoopy ci monto sopra? :D
 
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view post Posted on 10/12/2009, 09:42
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Genoa, Kharja 'Italia ha paura stranieri'
Houssine Kharja, centrocampista marocchino del Genoa, non la manda a dire e interviene sul tema razzismo a modo suo: "Ho girato molti paesi - ha detto l'ex giocatore di Ternana, Roma e Siena - e credo che la Francia sia quella più disponibile ad accogliere gli stranieri, forse per i suoi trascorsi coloniali. Sembra più preparata e conserva uno stretto rapporto con l'Africa. L'Italia? Il nostro paese vive una sorta di timore nei confronti dello straniero. Certo, è più facile per un giocatore di calcio che per un clandestino".
G.L. calciomercato.com
 
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CLAY60
view post Posted on 10/12/2009, 09:52




CITAZIONE (mago magoo @ 10/12/2009, 09:40)
Certo a malincuore ma lo devo dire : Che soddisfazione per chi era ieri sera a Liverpool a vede' la Fiorentina.
Sarebbe sempre stato i mi sogno, volo aereo un paio di giorni all'estero a tifare gli azzurri........ Oh Clay che me la presti la casina di Snoopy ci monto sopra? :D

Vincere contro una pseudo-squadra come il Liverpool di quest'anno, non e' impresa titanica. La mi moglie anche ieri sera ha infierito senza pietà su di me: "voi piegati all'Arechi, noi vincenti all'Anfield". E chi li zittisce, ora... :cry:
 
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view post Posted on 10/12/2009, 09:53
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CITAZIONE (mago magoo @ 10/12/2009, 09:40)
Certo a malincuore ma lo devo dire : Che soddisfazione per chi era ieri sera a Liverpool a vede' la Fiorentina.
Sarebbe sempre stato i mi sogno, volo aereo un paio di giorni all'estero a tifare gli azzurri........ Oh Clay che me la presti la casina di Snoopy ci monto sopra? :D

questo si che è un sogno da giovane ambizioso, in contrasto con l'avatar
.....clay sogna il passato, da vecchio melanconico in contrasto con l'avatar
fate a cambio
:D
 
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view post Posted on 14/12/2009, 18:30
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CLAY60
view post Posted on 14/12/2009, 18:42




Stima infinita per Damiano Tommasi.
 
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view post Posted on 16/12/2009, 20:05
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view post Posted on 17/12/2009, 17:38
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UN CALENDARIO CON IL DIFENSORE DELL’ALESSANDRIA PER COMBATTERE LA TERRIBILE MALATTIA
Anche il figlio di Signorini in un’iniziativa contro la Sla MIMMA CALIGARIS

ANDREA Signorini, difensore centrale dell’Alessandria, promessa del calcio italiano, è figlio di Gianluca, che sette anni fa ha perso la sua partita contro la Sla. Andrea ha accettato la proposta di due sportivi, e imprenditori, alessandrini, Valentino Traverso
e Flavio Tonetto: fare un calendario per aiutare l’associazione di volontariato ”Aldo Perini”, «per sostenere gli ammalati di Sla e le loro famiglie». Una foto ogni mese. In quella di agosto ci sono Andrea con Fabio Artico, il capitano dei grigi, Marcelo
Mateos Aparicio e Giovanni
Motta. Nelle altre pagine anche Josè Altafini e il campione paralimpico Roberto La Barbera. «Ricordo quando mamma e papà sono tornati dalla visita con il verdetto più duro: hanno scelto di condividerlo con noi figli. Sono contento che l’abbiano fatto - aggiunge Andrea - spesso le persone malate di Sla sono emarginate, invece devono avere la famiglia vicina». Il calendario sarà in vendita domenica per Alessandria Sorrento. E poi il 3 gennaio, quando i grigi affronteranno in amichevole il Genoa, la squadra di papà Gianluca.

tuttosport
 
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view post Posted on 18/12/2009, 07:25
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Pescara, tutti contro tutti. Sebastiani & c lasciano. De Cecco: "Non pagheremo i loro debiti, si rischia il fallimento".
A sentirli parlare sembra un incubo. Uno di quegli incubi che ti gelano il sangue e che ti fanno venire voglia di svegliarti il più in fretta possibile. Poi ci ripensi e invece di spaventarti ti viene da ridere e pensi che no, davvero non può essere possibile. E intanto la domanda resta inevasa: la crisi del Pescara è una farsa o sta diventando una tragedia? Ieri Peppe De Cecco, dopo un lungo silenzio, ha parlato e lo ha fatto scaricando tutta la rabbia accumulata in questi giorni di polemiche seguite all’abbandono, formalizzato ieri, da Sebastiani, Di Tieri, Di Cosimo, Pirocchi e Acciavatti. Lo ha fatto scatenando nella tifoseria una preoccupazione che a tratti pareva trasformarsi in panico: « Questi soci che hanno confermato la loro uscita dalla società, sono stati scorretti e non hanno mantenuto fede ai loro impegni economici. Ora che bisogna ripianare le perdite se ne vanno dicendo di non voler saldare i debiti che anche loro, pro quota, hanno contratto. Noi restiamo, abbiamo già versato la nostra parte, ma non abbiamo alcuna intenzione di accollarci anche quello che dovevano versare loro. La città deve sapere che il Pescara finirà male e sarà colpa loro. Se entro lunedì questi signori non ricapitalizzano per le loro quote, i libri finiranno in tribunale e la società fallirà. Per il momento ho già dato incarico al direttore generale Lucchesi di vendere tutti i giocatori per i quali ci sarà qualche richiesta. Speriamo di salvarci sul campo, ma non sarà facile. Almeno così si potrà ripartire dalla Seconda Divisione. Altrimenti vorrà dire che si ricomincerà dalla Promozione, perché questo è quello che offre la città. Ma deve essere chiaro chi ha pagato, tenendo fede ai propri impegni e restando al timone della nave, e chi invece al momento di pagare ha imboccato la porta e si è chiamato fuori. Anche dopo che avevamo accettato tutte le condizioni». Un colpo che ha tramortito tutti, a un anno appena dal fallimento della Pescara Calcio s.p.a e la nascita del Delfino. Parole forti e amare alle quali però è difficile credere fino in fondo. Pensare che nomi altisonanti come Edmondo, Caldora e soprattutto De Cecco lascino il Pescara alla deriva e leghino la loro immagine a un disastro sportivo epocale, è una ipotesi difficilmente praticabile. E allo stesso modo, malgrado il costo elevato di questa stagione, è difficile immaginare che il venir meno del 30 % della società provochi un crollo così devastante. Se da un lato può essere comprensibile l’ amarezza dell’uomo che era stato il grande promotore di questa avventura, a nostro avviso è stato sbagliato lanciare questo messaggio fosse anche una semplice provocazione. Da parte sua, Sebastiani alle accuse di De Cecco ha ribattuto ricordando la mail inviata ai soci il 25 novembre, si era detto disposto a ricapitalizzare per intero, qualora la fuoriuscita del 30 % avesse portato problemi gravi alla società. «Ma dovevano avvertirmi per tempo - ha detto ieri - . Invece hanno sempre dichiarato e ribadito che la società sarebbe andata avanti lo stesso senza problemi. E adesso parlano di fallimento...?» La terza ipotesi, che potrebbe evitare complicazioni e riportare tutto alla normalità, sarebbe l’ingresso ormai molto probabile, di nuvi soci. Uno dovrebbe essere Angelo Renzetti, che nel Pescara ha già avuto un’esperienza per nulla fortunata. Lui potrebbe rilevare un 15 % mentre si stringono i contatti per un ulteriore socio. Ormai, vista l’aria che tira, va bene tutto. purchè si faccia in fretta e si cerci di salvare la stagione sul piano tecnico. Stavolta però, hanno fatto tutto i dirigenti. Non ci sono nè tifosi nè giornalisti si quali scaricare le responsabilità. Si sono rotti rapporti personali e adesso, come si dice, volano gli stracci. L’importante è che il conto non debba pagarlo il Pescara e i tifosi. Hanno già dato...
Pierpaolo Marchetti
Il Messaggero
 
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view post Posted on 29/12/2009, 07:19
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la gazzetta
 
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view post Posted on 30/12/2009, 07:03
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Collina provoca sulla moviola in campo
«Smettiamo di criticare gli arbitri per gli errori, altrimenti pensiamo a usare la tecnologia»

Simone Nozzoli
«NON SONO un sostenitore della tecnologia, io voglio solo difendere gli arbitri». Pierluigi Collina, designatore della Can e membro della commissione arbitrale Uefa, è tornato a parlare delle difficoltà incontrate dai direttori di gara nel valutare episodi che, agli occhi delle telecamere, sono spesso ben diversi da quanto visto sul campo. In un’intervista pubblicata ieri dalla «Gazzetta dello sport» Collina ha lanciato una provocazione: «A questo punto tanto vale usare la tecnologia, altrimenti l’arbitro resterà l’unico a dover decidere con i suoi occhi, mentre tutti gli altri valuteranno le sue scelte utilizzando strumenti sempre più perfetti».
Il suo paradosso ha fatto molto rumore nel mondo del calcio, anche perché il presidente della Fifa Blatter e il presidente dell’Uefa Platini anche di recente si sono detti contrari all’uso della moviola e della tecnologia in campo. Collina contro i vertici del calcio mondiale ed europeo? Niente affatto. «Io ho voluto sollevare il problema, che non è solo italiano ma generalizzato. Oggi purtroppo assistiamo a una partita del campo e a una partita della tv, entrambe di pari dignità. Sono stanco di sentir dire che gli arbitri sono scarsi. Questi ragazzi si allenano, studiano le squadre, fanno il massimo e non possono essere colpevolizzati per quello che non si può vedere».
Il designatore reagisce anche contro chi sostiene che sono gli arbitri a non volere la tecnologia. «Non è assolutamente vero. Ditemi voi quale potere è essere criticati e massacrati per un errore? Perché non chiedete ad Hansson (l’arbitro di Francia-Irlanda che non ha visto il fallo di mano di Henry sul pareggio di Gallas, ndr) se avrebbe preferito riguardare l’azione alla moviola oppure rischiare la carriera per quell’episodio? O facciamo qualcosa per rimediare a questa situazione o dobbiamo imparare ad accettare gli errori degli arbitri».
Il ragionamento di Collina è dunque una difesa della categoria. Ma a questa riflessione manca un aspetto centrale del problema: il calcio è diventato uno sport televisivo per eccellenza, le tv hanno arricchito le società, i giocatori e le federazioni. Diventa insopportabile, agli occhi del tifoso ma anche del semplice spettatore televisivo, vedere che errori correggibili in tempo reale, grazie alla tecnologia, determinano invece il risultato delle partite. Se gli spettatori si arrabbiano e spengono la tv, si sgonfia anche il pallone. Ma Blatter e Platini non ci credono.

la nazione
 
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view post Posted on 4/1/2010, 07:50
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la gazzetta
 
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