Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

Notizie dalle altre tifoserie

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view post Posted on 8/12/2009, 14:17
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ovviamente no.. così come per i fumogeni di juventus-inter immagino..
 
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CALCIO: BOMBA CARTA TRA IL PUBBLICO, ARRESTATO TIFOSO A GELA
GELA (CALTANISSETTA) (ITALPRESS) - Gli agenti del commissariato di Gela hanno arrestato un operaio, ultra' sfegatato la domenica, per aver lanciato bombe carta tra il pubblico. In manette e' finito S. G., 39 anni, padre di due figli, identificato grazie alle videocamere che lo ha ripreso. G., domenica scorsa, stava seguendo la partita Gela-Noicattaro del campionato di Lega Pro seconda divisione, dalla curva degli ultras dello stadio "Vincenzo Presti". Alla fine del primo tempo c'e' stato il primo scoppio e il primo fuggi fuggi tra il pubblico. Poi, nel secondo tempo, la telecamera degli agenti del commissariato ha inquadrato un uomo che dall'alto degli spalti ha deliberatamente lanciato tra la folla sottostante la bomba-carta. L'ordigno, fortunatamente, non e' esploso subito e cosi' gli spettatori hanno avuto il tempo di allontanarsi senza conseguenze.
ITALPRESS
 
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view post Posted on 10/12/2009, 07:38
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Gli ultrà del Gela non ci stanno
"non siamo mai stati tifosi violenti"
Gli ultrà del Gela non ci stanno "non siamo mai stati tifosi violenti"
"Contro D'Aiello, ma nessuna aggressione"

Gela - Il bel successo sul Noicattaro non è servito a sedare gli animi piuttosto incandescenti. Lunedì sera la polizia ha arrestato Salvatore Gennaro, un operaio dell’indotto del petrolchimico, sposato e padre di due figli, accusato di essere uno dei tifosi che domenica ha lanciato una bomba carta all’interno della curva del Presti durante la partita. A questo va aggiunto il Daspo di tre anni nei confronti di un altro tifoso che due domeniche fa a Vibo Valentia era entrato in campo a fine partita. Il presidente ha definito quel gruppo di tifosi contestatori “quattro ragazzini che vogliono tenere sotto scacco la società”. Ieri il gruppo del Vecchio stile ha voluto fare sentire la propria voce. Si difendono. Giurano di non essere stati loro ad aggredire Rocco D’Aiello nove giorni fa sotto casa, nè di aver lanciato i petardi durante la partita. Ma confermano la loro ostilità contro il capitano biancazzurro. “Quelle che ci additano sono accuse infamanti e gravi – dicono in una nota ufficiale – che hanno demonizzato chi negli anni, con sacrificio e passione, ha sostenuto il Gela calcio. La nostra contestazione nei confronti di D’Aiello, circoscritta ai cori allo stadio, non ha nulla a che fare con l’aggressione, nè con le bombe carta esplose in curva. La nostra contestazione è legata all’atteggiamento irrispettoso ed istigatore che lo stesso giocatore ha avuto nei confronti della tifoseria e che ha provocato il Daspo a carico di un tifoso per 3 anni”.
“Ci siamo sempre contraddistinti per correttezza e lealtà – continuano – e adesso veniamo considerati ragazzini psicopatici da chi abbiamo sostenuto nei momenti difficili. Saremo presenti in trasferta, ma non tiferemo in casa. Siamo gli stessi che hanno rischiato una denuncia penale occupando l’aula consiliare per aiutare il Gela. E adesso ci dipingono come mostri”.

www.ilgiornaledigela.it

Cascina-Massese: agguato dopo il derby, dieci feriti
Drammatico epilogo della partita Cascina-Massese. Sassaiola e bastonate ai tifosi apuani: numerose auto danneggiate

Cascina (Pisa), 7 dicembre 2009 - È stato un vero e proprio agguato quello che un folto gruppo di tifosi apuani ha dovuto subire al termine della partita di calcio tra il Cascina e la Massese, gara valida per la tredicesima giornata di andata del girone A del campionato toscano di Eccellenza e finita con il risultato di 2-1 in favore degli ospiti.
Il bilancio è piuttosto pesante: i feriti (tutti massesi) sono una decina e altrettante le vetture danneggiate dalla violenza gratuita di una ventina di scalmanati che hanno messo in trappola i supporter della squadra bianconera. Il grave e inquietante episodio si è verificato poco prima delle 17 mentre i tifosi ospiti, lasciato lo stadio cascinese, si erano incolonnati a bordo delle loro auto e si stavano dirigendo verso la superstrada 'Firenze-Pisa-Livorno'.
Arrivato sulla rotatoria tra via del Fosso Vecchio e via Nazario Sauro, il lungo serpentone di auto degli sportivi bianconeri ha dovuto rallentare. È stato proprio in quel momento — hanno poi raccontato agli investigatori i massesi, unici testimoni reperibili dell’accaduto — che dal nulla si sono materializzati una ventina di giovani, in gran parte con il volto travisato con sciarpe, passamontagna e foulard, che ha affrontato i malcapitati attacandoli inizialmente con un fitto lancio di pietre. Ben presto, poi, gli autori dell’agguato — certamente un’azione premeditata e organizzata nei particolari — sono passati alla fase 2.
Armati di bastoni e catene hanno menato fendenti sulle auto — solo quelle che erano all’inizio della colonna sono riuscite a fuggire — devastando le carrozzerie e mandando in frantumi lunotti e finestrini. Sono stati lunghi momenti di terrore. Sentendosi in trappola, alcuni tifosi apuani sono usciti dalle vetture, ma hanno avuto a peggio perché la furia dei teppisti si accanita su di loro. Un ragazzo di 29 anni ha riportato un’ampia ferita alla testa che ha richiesto alcuni punti di sutura.
Un altro tifoso, finito a terra sotto i colpi degli aggressori, ha perso i sensi ed è finito in osservazione all’ospedale di Massa, dove al pronto soccorso sono stati medicati tutti i feriti nell’agguato. Ora è in osservazione. Altri hanno accusato ferite ed ematomi in varie parti del corpo e per questo sono stati sottoposti a esami radiologici.
Tra i contusi c’è anche una ragazza. A ben cinque delle vetture danneggiate sono state anche rubate (o andate perse nel parapiglia) le chiavi di accensione, cosicchè gli automobilisti sono stati costretti a contattare parenti e amici per farsi portare le seconde chiavi. La polizia al suo arrivo non è riuscita a effettuare alcun fermo: gli aggressori erano già fuggiti.
Le persone rimaste contuse non sono state in grado di fornire indicazioni utili per individuare i responsabili dell’agguato. Dato che il Cascina è praticamente senza una vera e propria tifoseria, gli investigatori non escludono che si possa essere trattato di un blitz effettuato dai supporter del Pisa, avversari di lunga data dei massesi e che sono anche gemellati con i sostenitori della Carrarese.

la nazione
 
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Raccolti circa 7.000 euro per l'Associazione Tumori Toscana
Domenica scorsa, 6 dicembre, allo Stadio Artemio Franchi di Firenze in occasione della partita Fiorentina-Atalanta i volontari dell’A.T.T all'ingresso della Tribuna coperta, della curva Fiesole, della curva Ferrovia e della Maratona hanno distribuito, dietro un'offerta libera, le bandierine viola dell’ASSOCIAZIONE TUMORI TOSCANA.
Nella postazione della Tribuna e della Maratona è stato inoltre distribuito anche il calendario celebrativo “10 ANNI INSIEME nelle SFIDE più DIFFICILI”, ideato per sostenere l’Associazione Tumori Toscana A.T.T. e celebrarne i primi 10 anni di attività (1999-2009).
Circa 7.000,00 Euro i fondi raccolti che serviranno all’ampliamento e miglioramento del servizio di Cure Domiciliari Oncologiche gratuite offerto dall’Associazione Tumori Toscana.
L’Associazione ringrazia tutti i tifosi che si sono, come al solito, dimostrati sensibili all'iniziativa benefica. Un ringraziamento particolare all’ACF Fiorentina che ha reso possibile questo successo.
http://www.nove.firenze.it

BASKET, LEGADUE: ENEL BRINDISI MULTATA, FARA' CAUSA A ULTRA'
L'Enel Brindisi Basket ha dato mandato ai propri legali di avviare azione di risarcimento danni nei confronti di alcuni sostenitori che domenica scorsa si sono resi protagonisti di intemperanze durante e dopo la partita casalinga contro la Trenkwalder Reggio Emilia (71-72 il risultato finale). Lo rende noto la società di Legadue con un comunicato. Al termine della gara una persona aveva sferrato un calcio contro la porta dello spogliatoio degli arbitri. Per questo episodio il giudice sportivo ha squalificato per una giornata il campo del Brindisi, sanzione poi commutata in un'ammenda di 10mila euro. La società brindisina ha anche subìto un'ammenda di 1.733 euro per lancio in campo di palle di carta e per uso di fischietti, che hanno disturbato il regolare svolgimento della partita. Gli autori dei due episodi sono stati individuati.
La decisione di far causa agli esagitati degli spalti è stata presa anche perché, si spiega nella nota, gli episodi hanno gettato discredito su una tifoseria che "si è sempre fatta apprezzare per la grande sportività ed accoglienza".
(8/12/2009) (Spr)

http://sport.repubblica.it
 
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view post Posted on 16/12/2009, 20:16
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Ultrà stangati per l´assalto alle caserme
Due anni fa dopo la morte di Sandri guerriglia a Roma: 104 anni a 18 neosquadristi

di RORY CAPPELLI
ROMA - Lesioni personali aggravate, incendio a fini di odio razziale, devastazione, violenze e minacce a pubblico ufficiale, associazione a delinquere. Per questi e altri reati ieri sera i giudici della VII sezione del tribunale penale collegiale presieduta da Alfonso Sabella hanno emesso una sentenza che condanna 18 persone a 104 anni di carcere. Si tratta degli ultrà protagonisti degli episodi di violenza che devastarono la città di Roma tra il giugno e l´11 novembre del 2007, il giorno in cui morì ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto il tifoso della Lazio Gabriele Sandri. Le assoluzioni sono state due, tra cui quella di Francesco Ceci ritenuto dall´accusa uno dei capi della rivolta. La camera di consiglio, iniziata ieri intorno a mezzogiorno, è andata avanti fino alle 10 di sera. I giudici hanno disposto anche che la sentenza sia pubblicata sul Corriere dello Sport, su Repubblica e sul sito del ministero della Giustizia. Per le parti civili che si erano costituite nel processo è stato riconosciuto il risarcimento: si tratta di comune di Roma, Atac, Coni spa, Coni Servizi Spa e di una cinquantina di persone tra carabinieri e poliziotti. Un´ulteriore disposizione dei giudici riguarda il divieto, per i condannati, di partecipare alle partite di calcio e a quelle di rugby: il collegio ha anche stabilito per loro l´obbligo di firma del registro dei sorvegliati nel corso dei match di calcio e rugby.
Aveva indagato sui fatti il pm Pietro Saviotti: la maggior parte degli imputati (tra cui una donna), accusati a diverso titoli, erano ultrà appartenenti all´area politica della destra. Tra il giugno e il novembre del 2007 avevano messo a ferro e fuoco la città di Roma: c´era stata un´incursione in un bar del quartiere San Lorenzo - il Sally Brown - frequentato da giovani di sinistra. C´era stato l´assalto, l´11 novembre, dopo la morte di Sandri, degli uffici del Coni e delle caserme di polizia e dei carabinieri Maurizio Giglio, Porta del Popolo, La Bulgarella, Ponte Milvio. L´incendio di mezzi di polizia e di auto in sosta. C´era stata l´occupazione di un immobile dell´Atac di viale Etiopia e, il 9 ottobre 2007, anche l´incendio di una baracca in un campo nomadi per «finalità xenofoba nei confronti di cittadini romeni» in viale Procaccini.

La Repubblica
 
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view post Posted on 18/12/2009, 20:36
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Matxyzt
view post Posted on 21/12/2009, 16:42




I tifosi del Livorno "Tartaglia uno di noi"
In tutto tre gol e tanti saluti alla Sampdoria. Il Livorno vince ancora, ma stavolta sono i suoi tifosi a fare notizia. In quella curva, si sa, non amano Berlusconi e, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, sono partiti cori contro il presidente del Consiglio
di Pietro Calabrese

Tre gol e tanti saluti alla Sampdoria. Il Livorno vince ancora, ma stavolta sono i suoi tifosi a fare notizia. In quella curva, si sa, non amano Berlusconi e anche ieri, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, sono partiti cori contro il presidente del Consiglio. Qualche anno fa gli ultrà amaranto si presentarono allo stadio con la bandana, ieri hanno inneggiato a Tartaglia, l´aggressore di Berlusconi.

«Tartaglia uno di noi» e «Spinelli compraci Tartaglia» sono stati gli slogan scanditi dagli ultrà amaranto. I cori contro Berlusconi sono partiti poco prima che la partita venisse interrotta per due minuti a causa del lancio di alcuni petardi proprio dalla curva dei tifosi livornesi. Sicuramente per i petardi e i cori il Livorno dovrà pagare una multa. «Sono amareggiato. Questi sono atti che mi portano a pensare di andare via da Livorno - ha detto il presidente Spinelli -. Noi siamo una squadra di serie A e dobbiamo avere anche un pubblico da serie A. Oggi, con certi atteggiamenti, non è stato così». In campo, invece, le cose sono andate benissimo. Dopo un quarto d´ora il Livorno era sotto di un gol - magia di Cassano su assist di Pazzini - ma la squadra di Cosmi ha trovato la forza di reagire. Prima è arrivato il pareggio con Rivas, poi nel secondo tempo la doppietta di Danilevicius (era stato decisivo anche contro il Catania) ha chiuso la partita.

firenze.repubblica.it


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view post Posted on 22/12/2009, 07:13
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Arrestato capo ultrà Ha violato il Daspo
Il capo ultrà dell’Atalanta, Claudio Galimberti, conosciuto come «Bocia», è stato arrestato per aver contravvenuto al Daspo di 5 anni. Sabato è stato notato vicino allo stadio di Bergamo durante AlbinoLeffe-Empoli.
Oggi processo per direttissima.

gazzetta
 
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CLAY60
view post Posted on 22/12/2009, 10:35




E se fosse stato li' solo pe' prende una pizza calda e un ponce? :huh:
 
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view post Posted on 22/12/2009, 16:21
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CITAZIONE (CLAY60 @ 22/12/2009, 10:35)
E se fosse stato li' solo pe' prende una pizza calda e un ponce? :huh:

sapeva che non lo poteva fare.

l'unica cosa ingiusta è il daspo senza processo, misura che in origine doveva essere eccezionale, rara e occasionale, ora è diventata troppo usata e usata con leggerezza...
meglio un bel processo per direttissima per i reati da stadio, così c'è accusa e difesa sullo stesso piano.
 
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view post Posted on 22/12/2009, 19:25
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a me questo video, fatto simile da molte squadre emoziona sempre....una cosa da brividi...
 
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view post Posted on 22/12/2009, 19:55
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ho sempre ammirato le squadre di genova, il genoa in campo, la samp sugli spalti....
 
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view post Posted on 23/12/2009, 13:30
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Romagna - Ultras, sale la tensione in Romagna
Tra tifosi cesenati e riminesi, protagonisti in queste ultime settimane di ripetuti scontri, la partita resta ancora aperta. Colpa di uno sgarbo che parte da lontano e da una violazione del codice ultras che impone una reazione. Forse tra pochi giorni

CESENA E RIMINI - Per i carneadi del calcio, quelli che le curve le hanno viste solo in tivù, gli scontri tra tifoserie rivali sembrano non avere alcuna relazione tra loro, come se il "rito" della battaglia non avesse alcun movente, se non quello di sfogare la becera inciviltà dei suoi crociati con la sciarpetta. In realtà, nel micro-cosmo degli ultras, gli scontri tra tifoserie sono vincolati in modo ferreo dal principio di "azione e reazione" ed i bersagli non sono mai casuali. Così si spiega, oltre che per ataviche ragioni campanilistiche, il rancore che unisce a doppio filo le curve di Cesena e Rimini, al centro - in queste ultime settimane - di una preoccupante escalation di violenze.

La recrudescenza degli episodi, nell'inquietante rosario di rappresaglie urbane, nasce nell'ultima trasferta disputata lo scorso anno dal Cesena a Pro Sesto, squadra che gioca le sue partite casalinghe al sabato. Nelle giornate di sabato però si disputa anche il campionato di serie B, ed il 21 marzo, il caso ha voluto che il Rimini giocasse in trasferta a Mantova. Nulla di strano se non che, per questo singolare intreccio del calendario, ultras cesenati e riminesi si sono ritrovati insieme in autostrada sulla via del ritorno.

I tifosi in genere, quando viaggiano in automobile, esibiscono le sciarpe ed i propri vessilli durante i tragitti, ed è per questo che alcune vetture, quel sabato, si sono riconosciute. Alcuni tifosi biancorossi, raccontano le cronache della curva, lampeggiando con gli abbaglianti, hanno ripetutamente sfidato gli ultras bianconeri, invitandoli ad arrestarsi in una piazzola.

Il buon senso, per fortuna, in quell'occasione, ha avuto la meglio e, anzichè fronteggiasi barbaramente in autostrada, i tifosi hanno tirato dritto, limitandosi a gesti incivili ed insulti attraverso il finestrino delle rispettive vetture. Ma l'alterco non si è esaurito lì. All’altezza del casello autostradale di Cesena, infatti, pare che una ventina di tifosi biancorossi siano usciti dall'autostrada, dirigendosi verso il bar Bombonera, tradizionale ritrovo dei tifosi cesenati durante le partite casalinghe (il locale si trova proprio sotto la "Curva Mare").

I pochi clienti del bar presenti in quel momento, intuendo il rischio della rissa, si sono chiusi dentro e - sempre secondo il racconto di alcuni ultras cesenati - i tifosi biancorossi hanno incominciato a prendere a sassate il bar, mandando in frantumi una delle vetrate. Sono state lanciate anche alcune sedie contro quei 3 o 4 tifosi cesenati presenti al di fuori del locale. Bilancio dei tafferugli: qualche contuso, ma nessuno ha sporto denuncia e tutto - secondo quanto impone il codice degli ultras - è finito sotto traccia. Ma non dimenticato.

L'episodio ha infatti riacceso la miccia di rivalità, in fondo, mai sopite. La risposta a questa provocazione è avvenuta poche settimane fa, quando alcuni tifosi bianconeri della vecchia guardia (sezioni di Cervia e Cesenatico), si sono "accordati" via telefono con i riminesi per nuovo uno scontro, da celebrarsi rigorosamente sul territorio riminese.

Detto e fatto: ci si è scontrati senza clamore, senza l’intervento della polizia e senza denunce o derive legali e anche chi è ricorso alle cure del pronto soccorso, fedele al codice d'onore delle curve, non ha mai menzionato il "regolamento di conti". La storia pareva finita lì e, invece, l'episodio ha portato all'emulazione da parte di ultras cesenati più giovani che, pochi giorni fa - come hanno raccontato le cronache - si sono nuovamente presentati a Rimini. Questa volta però gli accordi non sono stati rispettati e ad aspettare i bianconeri c’erano mazze da baseball e caschi integrali.

Essendo giovani e non avvezzi alla violenza di certi scontri, i novizi - davanti alle legioni "armate" biancorosse - sono scappati abbandonando alcuni compagni al loro destino. Il bilancio finale è noto: un tifoso cesenate rimasto a terra ferito al quale va aggiunto il furto di un portafoglio e della motocicletta.

La rapina, se non riguarda sciarpe e striscioni, non è contemplata nel codice ultras. Quell'episodio, dunque, ha violato una regola e quella violazione, secondo l'orgoglio ultras, non può restare impunita. E' probabile, dunque, che gli ultras cesenati, per lavare quell'onta, stiano meditando una reazione "scorretta" dove - avverte qualcuno - si rivedranno ancora le spranghe. Così impone questo codice che pare folle e che, forse, folle è, ma che pur derogando da qualsiasi forma di civiltà, conserva una sua coerenza.

Già dalla metà degli anni ’90, del resto, agli scontri "casuali" fuori dagli stadi si sono aggiunti quelli "su appuntamento" tutt’ora in voga. Sembra impossibile, ma oggi si organizzano gli scontri via telefono oppure on line attraverso le chat dei siti web delle varie tifoserie, lontano dallo stadio e in orari impensabili.

I leader dei gruppi - e non fanno eccezione quelli di Rimini e Cesena - si accordano sul numero dei partecipanti, sul luogo dove avverrà lo scontro e soprattutto s’impegnano a picchiarsi a mani nude, fatto che sigilla quella forma di rispetto e di lealtà che il codice ultras è costretto a garantire tra chi si sente o vuole sentirsi tale.

Nel caso di tifoserie territorialmente vicine, spesso accade che amici comuni facciano da tramite per accordarsi su eventuali incontri, per recapitare messaggi o le solite minacce. Paradossale poi sono i brevi dialoghi quando, prima di scontrarsi a pochi metri gli uni dagli altri, viene ribadito il non utilizzo delle fibie della cintura, di bottiglie di birra e tanto meno di spranghe a dimostrazione di un vero e proprio codice di regolamentazione e di rispetto.

L’unica parola d’ordine in quei momenti è "convinti", che sta a significare che fare un passo indietro è un'azione assolutamente deplorevole, un gioco di forza psicologico che, a volte, permette a pochi - inspiegabilmente - di tenere in scacco decine di persone. Quando ciò accade aumenta il livello di stima e di rispetto che sia i compagni che gli stessi avversari sono costretti a concedere ai "coraggiosi".

Stesso discorso per i trofei di "guerra" rubati durante gli scontri; sciarpe o striscioni sono, infatti, considerati un feticcio fondamentale per ristabilire nuovamente quella supremazia che obbligherà i rivali ad una risposta sul campo. La frustrazione di fronte ad un attacco al quale non hai saputo contrapporre un'onorevole difesa, per qualcuno, può essere insostenibile. Ancor peggio quando si è costretti alla fuga, considerata per un ultras la cosa più indegna da sopportare. La partita a ping pong, quindi, tra ultras cesenati e riminesi, non è ancora finita.

romagnanoi.it
 
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view post Posted on 24/12/2009, 20:27
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Un Dvd della Curva Nord per aiutare il Salesi
Ancona Quando il tifo fa rima con solidarietà. I ragazzi della Nord infatti hanno preparato un Dvd sul derby di Ascoli e lo metteranno in vendita per aiutare i bambini del Salesi.
«La curva nord Ancona in collaborazione con il sito anconasiamonoi.
forumcommunity.net - si legge in un comunicato degli Ultras - comunica di aver realizzato un Dvd celebrativo della vittoria sul derby della nostra Ancona. Tutta la gioia provata vogliamo tramutarla in un gesto di solidarietà devolvendo l'intero incasso della vendita all'associazione Ambalt di Ancona che si occupa di assistenza a bambini meno fortunati di altri. il costo del Dvd è di 5 euro e verrà venduto in occasione della prossima partita in casa (martedì 5 gennaio con la Triestina, ndr) sotto la curva nord. Chi volesse acquistarlo prima può rivolgersi agli amministratori del sito “ancona siamo noi”. Certi di una grande risposta ringraziamo tutti coloro che lo acquisteranno e un sincero ringraziamento va alla Ac Ancona e al responsabile iniziative speciali della società biancorossa Joe Inferno per il contributo dato aderendo a questa iniziativa».
Intanto nel mondo della tifoseri c’è grande amarezza per la scomparsa del giornalista Sandro Angeletti, voce biancorossa di Radio Conero e per anni collaboratore di tanti giornali tra cui il Corriere Adriatico. Bastava guardare i siti dei tifosi dorici per rendersi conto di quanto Sandro forse benvoluto. In molti ieri, dopo la notizia da noi data su queste colonne, ci hanno chiamato per esprimere il loro dolore. I funerali si svolgeranno oggi alle 14,30 presso la chiesa dell’Aspio. E saranno sicuramente in tanti a volergli rivolgere un ultimo affettuoso, saluto.

corriereadriatico
 
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view post Posted on 12/1/2010, 19:03
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Riceviamo e pubblichiamo

Un nostro scritto che chiede l’intervento di comunità ed istituzioni relativamente ai prezzi dei biglietti delle Curve (Popolari) e in particolare dei Settori Ospiti, affinché abbiano costi popolari (proponiamo 15 euro).

Ormai, sempre più spesso, si pagano 25 euro (più prevendita) per andare in Curva. Un prezzo che di popolare non ha assolutamente nulla.

Gli stadi svolgono importanti funzioni sociali, per questo si usano denari pubblici per costruirli. Per questo le Spa del pallone non possono imporre prezzi che ne impediscano la frequentazione popolare. Lo stadio è di tutti, non solo dei più ricchi.

Distinti saluti,
Boys Parma 1977


Settori ospiti: Popolari dai prezzi stellari?
Il prezzo dei biglietti per i settori ospiti, come quello per i settori popolari in genere, è affidato al buon cuore delle Spa del pallone. Queste, forti dell’assenza delle istituzioni, e della mancanza di regole certe, impongono la propria volontà. A volte i prezzi sono ragionevoli, spesso sono esosi, talvolta da usurai. Orami si arriva tranquillamente a 25 euro, anche a 30; prezzi che di popolare non hanno assolutamente nulla. Fare distinzioni tra società più o meno ragionevoli non è particolarmente importante, giacché il problema è a monte, e li va risolto.
Gli stadi non sono semplici attività commerciali, ma luoghi dedicati allo sport, all’aggregazione sociale, allo stare insieme, al diventare comunità. Proprio per queste funzioni sociali gli stadi sono stati costruiti con soldi pubblici, appartengono alle comunità locali, sono spesso dati in gestione a prezzi “politici”, e una parte dei costi relativi agli eventi che vi si svolgono sono comunque a carico della collettività. Per questo le società che li prendono in gestione devono coniugare i loro interessi economici con quelli (aventi altra natura) delle comunità. I settori popolari (compresi i settori ospiti) devono avere prezzi popolari, affinché a tutti sia possibile avere accesso settimanalmente allo stadio, anche in trasferta.
Se per le partite in casa esiste la possibilità di abbonarsi, con notevole risparmio economico, questo non è possibile per le partite fuori casa. Per questo i prezzi dei settori ospiti devono essere assolutamente popolari. Molti dirigenti di Lega Calcio e di società professionistiche, per motivi esclusivamente economici, preferirebbero avere i propri tifosi abbonati alla pay-tv invece che in trasferta al seguito della squadra, ma questo non gli conferisce il potere di tartassarli economicamente.
Perfino oggi, che costruttori, industriali, e Spa del pallone, vorrebbero “privatizzare” gli impianti per i propri interessi particolari, chiedono ingenti finanziamenti pubblici al riguardo, in nome delle funzioni sociali che lo stadio svolge. Soldi pubblici, patrimonio pubblico, interesse collettivo, e prezzi d’accesso decisi esclusivamente dai privati? La contraddizione è evidente.
A difesa di uno stadio di tutti, per tutti; per preservare le funzioni sociali che lo stadio svolge; a tutela di un patrimonio pubblico e nell’interesse della collettività; chiediamo che le comunità locali e le istituzioni intervengano, affinché i diritti di tutti siano tutelati, e non solo quelli dei più ricchi. I settori popolari degli stadi italiani devono avere un prezzo popolare, sempre, in ogni occasione, perché quando non lo hanno non sono Popolari. Le comprensibili aspirazioni economiche delle Società calcistiche non possono sovrastare i diritti di tutti, fino a rendere gli stadi italiani un luogo esclusivo per i più ricchi. Un compromesso che noi riteniamo giusto è di fissare i prezzi di tutti i settori popolari (soprattutto i settori ospiti) a 15 euro, sempre, in ogni realtà (relativamente alla Serie A) e in ogni partita.
Questo documento è stato inoltrato a molti Gruppi ultras italiani, è liberamente utilizzabile e può essere fatto proprio da tutti coloro che lo ritengono opportuno. Invitiamo ultras e tifosi ad attivarsi, nei modi e con i mezzi che riterranno più opportuni.
Invieremo questo comunicato alle Società di Serie A, ai rappresentanti della nostra Comunità, alle Istituzioni e alle associazioni dei consumatori, nella speranza si attivino in merito.

BOYS PARMA 1977

www.sportpeople.net/modules.php?nam...rticle&sid=2970
 
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