| Scoppia il caso fideiussioni Club in rivolta Servono garanzie bancarie per 800 mila euro entro il 30 giugno: chi non adempie rischia la penalizzazione La nuova Lega di Serie B sta prendendo corpo all’insegna della programmazione ma anche delle tensioni. Nella riunione di giovedì, a Milano, parecchi club hanno alzato la voce sul caso fideiussioni. La normativa relativa all’iscrizione del prossimo campionato prevede infatti il deposito di una fideiussione bancaria di 800 mila euro da versare entro il 30 giugno. Qual è il problema? Anche per i club virtualmente solventi, diventerebbe una corsa contro il tempo. Insomma: le società lamentano tempi tecnici troppo stretti per poter rispettare la scadenza, oltre al fatto che le garanzie non possono far leva sul patrimonio societariomasu quello personale di soci e proprietari. C’è dunque il forte rischio di incorrere in penalizzazioni, per questo quasi tutta la B ha chiesto a gran voce una proroga. Il tema verrà ripreso nella prossima assemblea, quando saranno peraltro eletti i sei consiglieri che costituiranno il nuovo consiglio di Lega. Diritti tv Perfezionati anche gli accordi sul pacchetto dei diritti tv. Per quanto riguarda il satellitare, il pacchetto se l’è aggiudicato Sky; il digitale terrestre invece è andato a Dahlia Tv, mentre gli highlights sono finiti in esclusiva alla Rai. Sul fronte dei diritti con l’estero, vanno a Mp Silva, lo stesso soggetto che detiene anche quelli della Serie A. La Lega dovrebbe introitare 14 milioni a stagione, cui vanno aggiunti i 3 del main sponsor Bwin. Rimane da vendere un ulteriore pacchetto di sponsorizzazioni che contempla le scritte sui pantaloncini. Autoregolamentazione Nella riunione di due giorni fa, è stato inoltre affrontato il tema dell’autoregolamentazione: «Abbiamo discusso di risorse, di rose e di tutti quei vincoli economici che ci riguardano come il salary cap, che abbiamogià attuato da tempo—spiega Paolo Bedin, coordinatore della Lega di B—. Per quanto riguarda il calendario della prossima stagione, avremo a disposizione anche sette finestre esclusive, cosa molto positiva visto che dobbiamo promuovere il nostro brand». la gazzetta
Che sconquasso Il calcio a rischio in nove città Fallimenti, ma pure crisi e mancanza di liberatorie. E non è finita: altri club potrebbero non iscriversi ROMA dComincia il terremoto in Lega Pro. E l’impressione è che stavolta avrà conseguenze pesanti, considerando la situazione economica difficilissimadi molte squadre. Non uno tsunami (almeno si spera), ma qualcosa che potrebbe anche avvicinarglisi. E di molto. Ieri è cominciato l’iter ufficiale verso le iscrizione alla stagione 2010-11 e l’ottenimento delle «licenze nazionali». Tra ritardi e documentazioni consegnate in extremis, alla Lega Pro sono arrivate gli incartamenti delle squadre relative alle liberatorie (autenticate dal notaio) dei propri tesserati (pagamento degli stipendi fino al 30 aprile 2010), propedeutiche per l’iscrizione. Dalunedì cominceranno le verifiche della loro validità, ma quel che è certo è che ci sono alcune squadre che non sono riuscite a presentare la documentazione: Potenza, Gallipoli, Mantova, Manfredonia, Pro Vercelli, Scafatese, Olbia e Arezzo. Alcune di queste (Gallipoli, Mantova e Potenza non sanno neanche se avranno un futuro). Un futuro non ce l’ha di sicuro il Perugia, già fallito. Step Adesso, il prossimo passo è l’iscrizione al campionato con tutti i relativi adempimenti (copia del bilancio al 30 giugno 2009 e della relazione semestrale i al 31 dicembre 2009, gli F24 relativi al pagamento di Irpef,Enpals e Fondo Fine Carriera ad aprile 2010 e il pagamento dei tributi come Ires, Iva e Irap). Lo scoglio più duro, però,per molte società saranno le garanzie bancarie, con la necessità di presentare una fidejussione di 400.000 euro per i club di Prima Divisione e di 200.000 per quelli di Seconda. Poi l’interocarteggio verrà certificato e trasmesso dalla Lega alla Covisoc,che entro il 7 luglio darà parere positivo o meno sull’iscrizione. I club esclusi poi, entro il 10 luglio potranno presentare ricorso contro il parere negativo. Ed entro questa data hanno la possibilità di integrare le varie documentazioni, comprese le liberatorie non ottenute entro ieri sera. È chiaro, che tutto questo percorso porta a delle penalizzazioni, che possono andare da un minimo di un punto ad un massimo di sei (da scontare nel prossimo campionato) a seconda dei ritardi e dell’entità delle mancanze. A rischio In giro per lo Stivale, però, ci sono anche tante squadre che sono riuscite a presentare le liberatorie, ma la cui sopravvivenza tra i professionisti è a rischio per motivi diversi: dalla Salernitana (alle prese con il parametro tra ricavi e indebitamento) al Rimini, dove la Cocif (la cooperativa proprietaria) non vuole andare più avanti. Si cercano acquirenti anche a San Marino e Olbia, mentre le situazioni di Cavese e Foggia sono davvero al limite. Ma non se la vedono benissimo neanche Legnano, Canavese, Itala San Marco e Villacidrese. Ripescaggi In questa situazione, è facile pensare al terremoto. Maper chi vorrà fare domanda di ripescaggio, le cifre da presentare lievitano, quasi triplicandosi. Con le nuove norme federali, essere ripescati in Prima Divisione costa circa ulteriori 800.000 euro (50% per la domanda, 50%per il fondo perduto a favore della Figc per lo sviluppo dei vivai), in Seconda 400.000 (sempre con la formula fifty fifty). I criteri? La classifica dell’ultimo campionato avrà un peso specifico del 50%, poi la tradizione sportiva della città e il numero medio di spettatori degli ultimi cinque anni, entrambi con il 25%. Ma l’impressione è che ci si fermerà prima. Proprio alle garanzie bancarie. Serie B Qui la scadenza per le liberatorie è il 30 giugno, ma entro ieri sera andavano depositati i bonifici delle pendenze pregresse. La situazione più complessa riguarda Ascoli e Ancona che rischiano la gazzetta
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