Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

Notizie dalle altre squadre e tifoserie, stagione 2010/11

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 16/7/2010, 07:07
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Lega Pro, prime indiscrezioni sui ricorsi
Sebbene manchi l’ufficialità (che verrà pronunciata nella giornata di domani dal Consiglio federale) iniziano ad emergere le prime indiscrezioni sulle squadre bocciate e quelle che risulterebbero ammesse ai prossimi campionati di Prima e Seconda Divisione.
Uno dei casi più spinosi era quello rappresentato dalla Salernitana. La società del presidente Lombardi, pare sia stata giudicata idonea all’iscrizione in Prima Divisione (anche se potrebbe partire con alcuni punti di penalizzazione). Anche la Cavese, in extremis, pare abbia superato il minuzioso controllo degli ispettori. Grossi rischi per il Figline, secondo indiscrezioni da considerare fuori.
In Seconda Divisione dovrebbe avercela fatta la Sangiovannese, mentre il cartellino rosso potrebbe essere esposto per Pro Vercelli, Rodengo, Sangiustese e Villacidrese.
Queste le indiscrezioni raccolte finora, su alcune delle società che in queste ore sperano di ricevere un parere positivo, che significherebbe salvezza.
Delle altre squadre in bilico al momento non si hanno notizie ed è necessario attendere le prossime ore per cercare di capirne la sorte. Squadre appese a un sottile filo di speranza e altre meno impelagate, ma pur sempre a rischio. La giornata di domani sarà decisiva per tutte e sicuramente assisteremo a qualche altro colpo di scena, sia in positivo che in negativo.


Stefano Cordeschi – www.calciopress.net

Riformare la Lega Pro, ora o mai più
Sono giorni infernali, quelli che stanno vivendo in Lega Pro i tifosi delle 8 squadre già cancellate e delle 28 bocciate temporaneamente dalla Covisoc che rischiano di non essere ammesse. Un evento che si ripete da qualche anno a questa parte con puntualità svizzera, mai però con dimensioni così eclatanti come stavolta, per non aver avuto la forza (il coraggio?) di mettere mano a un calcio italiano da rifondare.
Se ne è accorto finalmente anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete, che il nostro calcio non sta più in piedi. Tutti adesso parlano di riforma dei campionati. Ma, oggi, c’è poco da chiudere i cancelli. I buoi sono scappati e riprenderli sarà un’impresa ardua.
Per troppi anni siamo stati orbi, pervicacemente impegnati a zappare l’orticello di casa, incuranti delle tempeste che devastavano i campi altrui. C’è addirittura chi ha gioito per questo e che, oggi, piange sul proprio raccolto andato a male per la grandinata che in questa occasione lo ha colpito in prima persona.
Non vorremmo passare per coloro che dicono “lo avevamo previsto”. Il fatto è che le battaglie combattute da Calciopress perchè tutti aprissero finalmente gli occhi (fa fede l’archivio degli articoli) e ci si decidesse a varare una vera riforma dei campionati soprattutto in Prima e Seconda Divisione di Lega Pro (dove vivacchiano 90 club) vedono scendere adesso in campo nomi ben più illustri dei nostri.
Di cosa si parlerà il 16 luglio, quando il Consiglio federale sancirà lo stato pre-agonico della terza e quarta serie nazionale denunciato due giorni fa dal presidente della Lega di Firenze Mario Macalli? Si deciderà, almeno per quanto riguarda la Lega Pro, un drastico ridimensionamento numerico delle squadre partecipanti? Oppure ci sarà ancora qualcuno che continuerà a pensare esclusivamente a zappettare il suo orticello?
Ci sarà la vera volontà di cambiare realmente le cose o si penserà ancora una volta a vivacchiare, in attesa della fine? E’ questo quello che si chiedono club ormai alla canna del gas e, con loro, i tifosi che ne condividono la sorte. Sono loro i primi a chiedere di cambiare le cose, che non vogliono più vivere più estati drammatiche trascorse attaccati al telefono o a qualche sito web per sapere di che morte morirà la propria fede.
Serve una scossa oggi per dare nuova vita, domani, a un calcio che non ha più ragione di esistere a queste condizioni. E’ il momento di prendere decisioni importanti e ferme, anche impopolari se si vuole. L’occasione di partire dalle fondamenta, dal calcio cosiddetto minore della vecchia serie C, è a portata di mano.
Chi gestisce il calcio italiano non può non cogliere questa occasione e non assumersi la responsabilità di mettere mano a un sistema che non regge più ormai da anni. Siamo spossati da questo calcio che non c’è. Chi deve assumersi le sue responsabilità, se le assuma una volta per tutte. E lo faccia adesso.
Se non se la sente, sarebbe bene rassegnare le dimissioni e lasciare ad altri l’infausto compito.

Stefano Cordeschi & Sergio Mutolo – www.calciopress.net


Il grande bluff della Lega Pro
Tempus inesorabile fugit. Quando nell’assemblea del 19 giugno 2008 il presidente Mario Macalli cancellò la vecchia serie C per sostituirla con la nuova Lega Pro, non si aspettava certo a due anni di distanza di trovarsi in pieno marasma.
Con un semplice maquillage Macalli aveva cassato la C1 e la C2, sostituendole con la Prima e la Seconda Divisione. Dopo ventiquattro mesi, il castello di carte costruito a tavolino si sta paurosamente sfaldando.
Il “cambiamento epocale” promesso non è stato realizzato. Di una categoria organizzata “sul modello delle leghe inglesi” non si è mai vista traccia. Nessuno dei problemi che assillavano la vecchia serie C ha trovato una soluzione. Al contrario. L’istituzione della Lega Pro ha segnato l’inizio della fine.
Oggi la Lega di Firenze esce dall’oscuramento mediatico in cui è stata confinata per anni e si pone all’attenzione generale per uno sfascio senza precedenti nella storia del calcio italiano.
Sono 36, sulle 90 aventi diritto, le società rimaste intrappolate nel sistema delle Licenze nazionali varato dal nuovo statuto federale della Figc di Giancarlo Abete. Il 40% dei club rischia di non essere ammesso ai campionati di competenza. Di questi 17 (il 20%) sono già esclusi, per non aver presentato la domanda di iscrizione il 30 giugno o quella di ricorso il 10 luglio. Dati inquietanti. La Lega Pro è letteralmente a pezzi.
Finchè a decidere i destini di una categoria da lustri alla canna del gas era solo la Covisoc, le società si sono in qualche modo arrabattate. Nel momento in cui sono scese in campo la Commissione Criteri Infrastrutture e la Commissione Criteri Oganizzativi, organi di controllo che richiedono requisiti professionistici a tutto tondo, è come se il bluff messo in piedi da una Lega inadeguata rispetto ai tempi e ai problemi incombenti fosse stato improvvisamente svelato. Nessuno aveva in mano le carte giuste per vincere questa partita.
Quali i nodi irrisolti? I 90 club iscritti hanno, in gran parte, difficoltà economiche croniche. Le crisi e i fallimenti in corsa si sprecano, falsando l’esito dei gironi spesso affidato alle decisioni della Giustizia sportiva e alla buona sorte. Le classifiche, in certi momenti del campionato, sono solo un’opinione. Gli impianti sono fatiscenti. Obbligano a veri e propri salti mortali per disputare regolarmente le partite di campionato. I divieti di trasferta si sprecano.
In buona sostanza, il modello inglese vaticinato da Macalli per Lega Pro non è mai partito. Ticketing? Marketing? Sponsorizzazioni? Solo scatole vuote in terza e quarta serie nazionale. Viene da chiedersi se il presidente Macalli, che il 19 giugno 2008 parlava di leghe inglesi, sia mai stato in uno stadio della Football League 1 e 2 (corrispettivi della nostra Prima e Seconda Divisione).
Come si possa pensare oggi ai ripescaggi, partendo da queste premesse, è un mistero glorioso.
Il problema di fondo resta uno solo. Per la serie C (o Lega Pro che dir si voglia) non è mai stata individuata una mission che desse un senso ai campionati, che hanno finito per avvitarsi su se stessi travolti dalla crisi economica generale e dalla inarrestabile deriva del calcio italiano.
Tracciare la strada da percorrere è il presupposto per affrontare qualunque viaggio. Si tratta, oggi, di avere il coraggio di rifondare una categoria sprovvista di una sua propria identità. I vertici federali – e non solo il presidente Macalli – devono avere la forza di cominciare a cambiare il calcio italiano partendo dalle sue logore fondamenta.
Occorre la lungimiranza di tagliare drasticamente le società iscritte alla Lega Pro, limitandole a un numero che consenta i controlli e le certificazioni che stanno alla base di un risultato sportivo basato su criteri di lealtà (verifica dei bilanci, idoneità degli impianti, rispetto scrupoloso delle regole, equa distribuzione delle risorse, sussidiarietà e quant’altro). Si deve provare a ricostruire una serie C che funga da vivaio per le categorie superiori e da collante per un contesto che possa tornare a riempire gli stadi della propria città (come era una volta).
Tutto il resto, per dare un futuro sostenibile al calcio italiano, andrebbe trasferito nei campionati dilettantistici. Esattamente come è stato fatto, da e per tempo, in Inghilterra. Mentre in Italia gli anni volano e non succede nulla di nulla. Tempus inesorabile fugit.

Sergio Mutolo – www.calciopress.net
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 19/7/2010, 09:52
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Stagione 2010-11, quale format per la Lega Pro?
Il Consiglio federale del 16 luglio ha definitivamente cancellato dai campionati professionistici 21 società (Ancona in Serie B e 20 in Lega Pro, ndr).
Il presidente della Figc Giancarlo Abete ha affidato al presidente della Lega Pro Mario Macalli un’ampia delega per programmare la riforma dei campionati professionistici.
Il primo grosso problema che Macalli deve affrontare e risolvere è però quale format scegliere per la Lega Pro, considerato che il campionato 2010-2011 è ormai ai nastri di partenza. I punti da considerare sono numerosi. Esaminiamoli in sintesi.

1. Sottraendo alle 90 aventi diritto le 20 escluse (7 club di Prima Divisione e 13 di Seconda Divisione), cui va sommato il club ripescato in B al posto dell’Ancona (Triestina o Hellas Verona, ma occorrono 2milioni di euro pronta cassa), le società iscritte alla Lega Pro sono attualmente 69. Di queste 30 saranno ammesse in Prima Divisione (6 in meno) e 39 in Seconda Divisione (13 in meno).

2. Il numero delle aventi diritto a disputare il campionato 2010-11 dipenderà dai ripescaggi. Il problema è capire quanti club disporranno del cash necessario per essere riammessi in Prima Divisione (1milione200mila euro) e in Seconda Divisione (600mila). Ovvero se i 21 posti persi potranno essere completamente riabitati.

3. Le aspiranti alla Seconda Divisione provenienti dalla serie D saranno passate al vaglio dalla Commissione Criteri Infrastrutturali (cui la domanda dovrà pervenire entro il 27 luglio) e dalla Commissione Criteri Organizzativi al fine di ottenere le Licenze Nazionali propedeutiche, secondo lo statuto federale, all’iscrizione a un campionato professionistico.

4. Solo al termine delle procedure di ripescaggio – che inizieranno con la domanda presentata entro il 23 luglio e si completeranno con l’elenco delle squadre ammesse ufficializzato il 30 luglio – sarà possibile capire fino a che punto verrà riempito il vuoto lasciato dalle 21 escluse e se potrà essere ripristinato il classico format a 5 gironi (2 gironi di Prima Divisione con 18 squadre ciascuno e 3 di Seconda Divisione con 18 squadre ciascuno).

5. Se ciò non dovesse avvenire – considerati i costi del ripescaggio che si vanno a sommare a spese di gestione che in queste categorie sono altissime – il presidente Macalli e il Consiglio della Lega Pro dovranno modificare il format della Lega Pro già a partire dalla prossima stagione. Le ipotesi sono legate ovviamente al numero di ripescaggi complessivi ufficializzati dal Consiglio federale il 30 luglio, di cui si potrà avere una prima idea in base al numero di domande presentate il 23 luglio.


Sergio Mutolo - www.calciopress.net
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 20/7/2010, 05:37
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Lega Pro, Macalli: "Avanti così e l'anno prossimo salteranno 40 società"
"Avanti così e l'anno prossimo salteranno altre 30-40 società. La situazione attuale è drammatica ed è destinata a peggiorare". Queste le parole di Mario Macalli che è intervenuto nel pomeriggio durante la registrazione della trasmissione Reporter Sport in onda stasera dalle 23.45 sulle frequenze lombarde di Odeon Telereporter. "Ho incontrato nel pomeriggio il presidente della Figc Abete, ho avuto il mandato di riformare i campionati, ma il processo sarà lungo" ha dichiarato il numero uno della terza serie. "La situazioni delle società che hanno fatto ricorso? Non sono io a dover dire se ce la faranno o no ad iscriversi, lo sapremo a giorni" ha concluso Macalli.
TMW
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 20/7/2010, 06:00
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Macalli: «2011-12 con nuovi tornei»
«Cambio la regola degli ’89 se ci danno i soldi che servono per i ripescaggi»

Presidente Macalli, la Figc le ha dato la delega per studiare la riforma dei campionati. Ha già un’idea di come saranno rifatti?
«In settimana mando una lettera a tutte le componenti per avere un loro rappresentante nella commissione, della quale faranno parte tecnici di altissimo livello del comitato scientifico della Lega Pro, che da mesi studiano il mondo professionistico e la legge 91 con indagini ad ampio raggio. Ai primi di settembre faremo le prime riunioni».
Le 21 esclusioni (1 in B, 20 in Lega Pro) ci fanno capire che così il calcio non regge più.
«Certo, nelle grandi e nelle piccole piazze. Servono regole e solidità diverse. Entro il 30 giugno 2011, come prevedono i regolamenti, faremo una proposta con la ristrutturazione dei campionati. Alla fine del 2011-12 i campionati avranno un nuovo organico e sipasserà al nuovo format».
Se è vero che tra un anno ci sarà il blocco dei ripescaggi, come ha detto la Figc, la riduzione delle squadre sarà bella e servita.
«Sì, aiuterà a ridurre l’organico, ma sarebbe meglio ridurlo per altre situazioni. Invece tra un anno la situazione sarà peggio di oggi: ci sono squadre che sono riuscite amalapena a iscriversi, non so come faranno a fare il campionato. Oggi sono saltate in 21, tra un anno saranno almeno il doppio».
C’è chi protesta per l’elevato impegno economico (fideiussione doppia, più un assegno circolare dello stesso importo che la Figc destinerà alla formazione dei vivai) che viene richiesto a chi vuole essere ripescato adesso.
«Non è un obbligo, ma solo una possibilità. Mi auguro che chi trova i soldi per farcela, non sia poi in difficoltà a fare il campionato. A oggi non ho visto ancora una fideiussione, ma c’è tempo fino al 23 per le domande... Poi il Consiglio Figc deciderà il 4 agosto».
Un ripescaggio in B, 8 in Prima divisione e 21 in Seconda: se si trovano tante squadre disponibili a pagare, a parte le fideiussioni suppletive, ci saranno sul piatto assegni circolari per 8,4 milioni.
«Proprio oggi ho incontrato l’Aic, che contesta il nostro regolamento sui giovani. Può darsi che abbia ragione. Noi siamo disposti a rivedere l’obbligo di utilizzo di due ’89 in Prima e di tre ’89 in Seconda (se non vengono utilizzati per tutti i 90’ nelle prime 31 giornate, il club non prende un euro di contributo, ndr), soltanto se quei soldi dei ripescaggi vengono messi a disposizione delle nostre società».
Ma trova giusto obbligare l’utilizzo dei giovani?
«La situazione è di una gravità assoluta. Solo se fanno giocare i giovani le società restano in piedi, bisogna obbligarle a farlo, se no saltano. Le 21 esclusioni erano previste: abbiamo abolito le fideiussioni a garanzia dei contratti e c’è stato il patatrac. C’è crisi, in giro non c’è una lira, bisogna trovare soluzioni».
Se non altro la Figc ha avuto buon senso e ha tenuto in vita le società che avevano soltanto problemi allo stadio.
«Gli stadi non sono dei presidenti, sono i sindaci che devono provvedere a sistemarli. Sono state concesse deroghe, chi non si mette a posto entro i termini sarà sanzionato e rischia l’esclusione l’anno prossimo, quando oltre ai ripescaggi saranno abolite anche tutte le deroghe per gli stadi».
Ma si sa, adesso, quando partono i campionati?
«Il 22 agosto. Non avete visto il comunicato?».
No.

la gazzetta
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 23/7/2010, 06:09
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Oggi il termine delle domande. Macalli: «Nessuna proroga»
L’Alta Corte del Coni ha respinto i ricorsi contro le esclusioni di Ancona e Sangiustese, e dichiarato inammissibile quello del Potenza e irricevibile quello del Figline. Adesso andranno al Tar?Intanto oggi scade il termine per le domande di ripescaggio in B (1 posto), Prima (8) e Secondadivisione (21). E se la Figc non dovesse avere abbastanza richieste, visto l’elevato numerodi vuoti? «Escludiamo proroghe» assicura il vicepresidente federale Mario Macalli. Se ci saranno poche richieste, èperché ci sono società non ripescabili (o hanno già avuto ripescaggi, o hanno avutoriammissioni con particolari modalità), ma soprattutto perché è difficile adempiere ai pesanti obblighi economici imposti dalla Figc: per la serie B servono 1,8milioni in fideiussioni e un assegno da un milione per la Figc; per la Prima fideiussioni per 800mila euro e un assegnoda 400mila; per la Seconda fideiussioni per 400mila euro eun assegno da 200mila. La Figc sta predisponendo le graduatorie (piazzamento ultimo campionato, storia società, spettatori ultimi 5 anni), delle quali fanno parte tutte le squadre, anche le 21 bocciate. Una volta pronte, si scorrerà l’elenco vedendo in primis se il club è ripescabile e poi se ha le garanzie economiche richieste. Quindi, se non ci fossero abbastanza richieste, con un nuovo comunicato la Figc potrebbe rimettere in gioco i club non ripescabili, dando loro 4-5 giorni per fare domanda e trovare fideiussioni e assegni. E se non basterà, si andrà verso gironi con meno di 18 squadre. I candidati? Per la B la Triestina sarebbe davanti al Verona. Per la Prima ci provano Paganese, Giulianova, Pavia, Gela, Barletta, Nocerina, Bassano e Pisa, forse Brindisi e Catanzaro. Seconda: le retrocesse Pro Belvedere, Carrarese, Bellaria e forse Carpenedolo, poi una lista di 17 club della D guidato dal Matera e col Messina, ora non ripescabile. Le risposte definitive le darà il Consiglio federale del 4 agosto.
la gazzetta
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 24/7/2010, 06:03
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Seconda, mancano 6 club
Domande sufficienti solo per B e Prima: ora Abete potrebbe dare una proroga

E’ scaduto il termine per le domande di ripescaggio: saranno valutate entro martedì, poi il Consiglio federale del 4 agosto darà i verdetti. Le domande sarebbero sufficienti per colmare i posti in B e Prima divisione, non per la Seconda: strano? No, semplicemente, il ripescaggio e la gestione costano troppo. Quindi oggi Abete potrebbe decidere di riaprire i termini coinvolgendo squadre non ripescabili: se non se ne trovano, la Seconda potrebbe avere gironi con meno di 18 squadre.
Serie B
Sono arrivate due domande (con fideiussioni per 1,8 milioni e assegno da 1milione per i vivai Figc), per un posto: Triestina e Verona.
La graduatoria (non ufficiale) vedrebbe davanti la Triestina.

Prima divisione
Ci sono 8 posti e le richieste sarebbero 9 (con fideiussioni per 800mila euro e assegno da 400mila). Le retrocesse Giulianova (ha fatto un bonifico invece dell’assegno, ma rischia anche per altro) e Paganese, poi Pavia, Bassano, Barletta, Nocerina, Siracusa (l’intervento del ministro Prestigiacomo ha sbloccato la fideiussione), Gela (in dubbio fino all’ultimo) e Pisa. Quest’ultimo è appena salito dalla D, quindi se le altre domande fossero regolari, dovrebbe essere il primo escluso: ma come detto, non si conoscono le graduatorie.

Seconda divisione
Servono 21 squadre: hanno fatto domanda le 3 retrocesse Bellaria, Carrarese e Pro Belvedere. Con loro, altre 12 squadre di serie D: in ordine alfabetico Avellino, Campobasso, Carpi, Casale, Entella, L’Aquila, Latina, Matera, Pomezia, Renate, Trapani e Vigor Lamezia. Se le richieste fossero corrette (fideiussioni per 400mila euro, assegno da 200mila), ne mancheranno 6: per questo la Figc potrebbe riaprire i termini, coinvolgendo altre retrocesse (Carpenedolo), altre di serie D (Messina, prima non ripescabile, poi Casertana, Trento e Santegidiese) emagari di Eccellenza (Treviso).

la gazzetta
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 25/7/2010, 06:43
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Domani un incontro a tre per decidere la proroga
Questione ripescaggi: domani Abete (Figc), Macalli (Lega Pro) e Tavecchio (Dilettanti) s’incontreranno per studiare l’ipotesi di un’apertura anche alle squadre non ripescabili (tranne quelle che non ne hanno diritto per illecito sportivo), concedendo così una proroga dei termini. In Seconda mancano 6 società, ma ci potrebbero essere problemi anche per quelle di Prima: il Giulianova ha infatti presentato fideiussioni per 600 mila euro invece di 800 mila, oltre all’assegno di 400 mila a fondo perduto. Intanto, la Sangiustese non si arrende: oltre al ricorso al Tar, ha inoltrato una diffida a Figc e Lega Pro perché non vengano riaperti i termini, chiedendo, in caso contrario, di essere riammessa come le altre.
la gazzetta
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 25/7/2010, 10:27
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Calcio alla deriva, cresce il disincanto
La deriva nella quale il calcio italiano si è andato a cacciare ha ormai raggiunto livelli tali da lasciare ben poco spazio anche alla speranza, ultima dea dei nostri antenati latini. Il rischio peggiore è che il disincanto si diffonda tra i tifosi, vera architrave del sistema. Che si faccia strada l’indifferenza, il peggiore di tutti i mali. La sola cosa che serve è schierarsi. Occorre farlo il prima possibile, per salvare il salvabile.
Alcuni opinionisti ritengono che, nel calcio moderno, nulla potrà mai cambiare. Che lo sport più bello e più seguito del mondo si sia avvitato su se stesso in una spirale perversa, soprattutto in Italia. Che la deriva in cui si è andato a cacciare abbia raggiunto livelli tali da non lasciare spazio neppure alla speranza.
I concetti che si leggono più spesso? Il calcio si è infilato in una crisi irreversibile, è prigioniero di se stesso, è arrivato al punto di non ritorno. Dunque, cos’altro resta da fare? Atteggiamenti un po’ disfattisti. Campo libero per quanti, viceversa, non mollano mai e perseverano nell’assurda pretesa di tenere il calcio nello stato cachettico in cui lo hanno costretto.
Tutto ciò determina un disincanto crescente, che rischia di dilagare tra le deluse tifoserie italiane. La loroi fede, vera architrave su cui poggia tutto il sistema, è oggi messa a dura prova da Casms, Osservatorio, Tessera del tifoso, divieti di trasferta, costi crescenti e obsolescenza degli impianti.
In questo modo si potrebbe fare strada l’indifferenza, il peggiore di tutti i mali. Un sentimento negativo che rischia di infilare il calcio, stavolta per davvero, in un vicolo cieco. Perché senza l’apporto dei tifosi, che ne sono la linfa vitale, il calcio muore.
Per evitarlo, nel calcio come nella vita, la parola d’ordine è credere nella forza del movimentismo e puntare sul coraggio delle opinioni. Stati dell’animo ai quali occorre attingere a piene mani per uscire dall’attuale deriva. L’indifferenza va combattuta in tutte le sue forme. Occorre mettere in campo proposte e soluzioni.
La funzione del sistema mediatico è (sarebbe) quello di fare pressing su chi detiene le leve del potere e procede dritto per una strada che non conduce da nessuna parte senza tenere conto dei bisogni degli altri. Avviene (dovrebbe avvenire) in ogni sana democrazia. Oggi più che mai in Italia è fondamentale schierarsi, fare fronte comune, difendere ciò in cui si crede.
Nel saggio “La Città futura”, scritto in carcere, Antonio Gramsci ha chiarito questi concetti come pochi altri. Il paragone non sembri irriverente. Se il calcio è metafora della vita e della politica, come dimostra il linguaggio usato spesso a sproposito dai nostri governanti, certe riflessioni sono applicabili anche al mondo pallonaro italiano.
L’indifferenza è il peso morto della storia. Ciò che accade intorno a noi non è tanto dovuto all’iniziativa dei pochi che operano, quanto all’indifferenza e all’assenteismo dei molti. Tutto quanto avviene al mondo non avviene perché alcuni vogliono che avvenga, ma perché la massa lascia fare. E, alla fine dei conti, ci rimettono tutti. Chi ha voluto e chi non ha voluto. Chi sapeva e chi non sapeva. Chi è stato attivo e chi, invece, indifferente. Questo scriveva Gramsci. E questo dovremmo sottoscrivere anche tutti noi.
Cosa fare allora? Battersi con le parole, che pesano come pietre, per combattere l’indifferenza. Stimolare comportamenti virtuosi. Tenere alta l’attenzione del contesto sui temi più cruciali. Fornire ogni informazione in grado di smuovere le acque diventate torbide. Sollecitare un sano e proficuo spirito di collaborazione sui tanti problemi condivisi. Non stare rinchiusi dentro il proprio orticello, segno di un provincialismo retrivo, ma partecipare al progresso del bene comune. Tutto, allora, sarà possibile.


Sergio Mutolo – www.calciopress.net
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 26/7/2010, 05:59
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Salta l’incontro a tre di oggi Macalli: «Nessuna proroga»
ROMA Nessun incontro oggi per prolungare i termini delle domande di ripescaggio in Prime Seconda divisione. Domani è in programma il Consiglio della Lega Pro che farà il punto sullerichieste finora arrivate: mancherebbero sei squadre per completare l’organico di Seconda e in Prima sono a rischio le domande presentate dal Pisa e dal Giulianova, ma come sempre oltre al parere della Lega, resta determinante quello della Covisoc che deve fare il punto sulle garanzie presentate. Sulla possibilità che si possano riaprire i termini per la presentazione delle domande, il presidente della Lega Pro Mario Macalli è drastico: «Non si riapre nulla», ma poi una leggera apertura la riserva per quelle società che non avrebbero diritto (perché già ripescate negli ultimi cinque anni), ma che potrebbero avere qualche possibilità. «È un mio parere personale», precisa comunque il presidente della Lega Pro. Ora la parola passa alla Federcalcio, ma al momento non sono programmate riunioni ristrette (Lega Pro, Dilettanti e Figc) almeno a breve. Nel caso si aprisse uno spiraglio per quelle ripescate da poco ci sarebbe spazio per squadre come Lecco, Pro Patria, Pizzighettone.
ma.gal.
la gazzetta
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 27/7/2010, 06:52
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Tutto ancora in alto mare. Oggi il direttivo di Lega Pro
ROMA Nulla di ufficiale, solo il Consiglio federale del 4 agosto dirà la parola definitiva, ma sembra che la prossima Prima divisione potrebbe partire completa e con il Pisa nelle sue fila al posto del Giulianova, che ha inviato una domanda incompleta. Per quanto riguarda la Seconda la situazione è ancora fluida: 15 società hanno presentato domanda di ripescaggio e al momento si stanno verificando gli adempimenti fatti: il 29 il parere Covisoc. Costi alti per i ripescaggi, ma è frutto di una scelta unanime dal Consiglio federale per garantire la regolarità dei campionati. I versamenti servono proprio a garantire gli emolumenti dei calciatori e la fine della stagione. Oggi si riunisce il direttivo della Lega Pro, poi il presidente federale Abete sentirà Macalli (Lega Pro) e Tavecchio (Dilettanti) per stabilire cosa fare: procedere con organici ridotti o aprire alle società non ripescabili perché già ripescate negli ultimi 5 anni.
la gazzetta
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 28/7/2010, 05:45
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Gironi ridotti in Seconda divisione
Mancano 5 o 6 squadre : si decide tutto il 4 agosto nel Consiglio federale

In Seconda divisione mancano cinque o sei squadre? Il dubbio potremo scioglierlo solo il 4 agosto, ma ieri il direttivo della Lega Pro ha fatto un grosso passo avanti: per Macalli, mancano solo 5 squadre e quindi i tre gironi saranno due a sedici e uno a diciassette. Una soluzione che forse la Federcalcio (cioè il Consiglio) potrebbe correggere portando tutti i gironi a sedici squadre. I dubbi Il problema riguardatre club,maandiamo con ordine. Ieri la Lega Pro ha segnalato alla Federcalcio di verificare la posizione di Pisa e Avellino. Entrambe le società furono riammesse durante la gestione commissariale ma nei comunicati ufficiali non risulta in base a quale articolo e a quale comma delle Noif. Per chiarire: se si fosse trattato di di due società nuove, oggi potrebbero essere ripescate. Parere negativo invece nel caso di due società che rappresentano una «continuazione» della passata gestione. C’è poi l’Entella che è stato ammesso nonostante abbia un campo in erba sintetica di prima generazione: il club ha ottenuto unaderoga con l’impegno che il terreno verrà sostituito prima della stagione ufficiale.Da ultimoè da segnalare anche la posizione del Renate che giocherà aMeda perché il suo impianto non ha la capienza richiesta. Covisoc Un quadro completo verrà comunque stilato anche dopo le ultime verifiche della Covisoc delle prossime ore.
la gazzetta
 
Web Contacts  Top
empoliga
view post Posted on 29/7/2010, 13:48




Che caos.. comunque la riduzione dei gironi per mancati ripescaggi è una prima risposta.. Speriamo che mantengano inalterate promozioni e retrocessioni
 
Top
anzianoclay
view post Posted on 29/7/2010, 13:51




E per la B si sa' niente? Chi al posto dell'Ancona? E quando verranno stilati i calendari?
 
Top
view post Posted on 1/8/2010, 14:06
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


Tanti tifosi per presentazione Asd Perugia calcio
Squadra si prepara per campionato serie D

29 luglio, 12:34
(ANSA) - PERUGIA, 29 LUG - Sala dei Notari gremita di tifosi stamani per la presentazione dell'Asd Perugia calcio che si prepara a partecipare al prossimo campionato di serie D.
Applausi per il presidente Roberto Damaschi, lo staff tecnico e per i giocatori. Contestati invece il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali e il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi, ritenuti corresponsabili dai sostenitori biancorossi della sparizione del Perugia calcio dai campionati professionistici.





La carica dei "mille"
1 agosto 2010
Sulla partita di esordio del Perugia contro la GrifoPonteTorgiano, c'è poco da dire. La prima uscita stagionale si è conclusa con un 2 a 0, ben augurante soprattutto per il fatto che i due bomber sono andati entrambi in gol. Si è avuta la conferma di quanto sia importante la presenza di un uomo dell'esperienza e della classe di Goretti, in difesa, di Mocarelli, a centrocampo, e della coppia Frediani – Bartolini, in attacco, la cui intesa non potrà che migliorare col tempo. La cronaca racconta di un Perugia ovviamente imballato nelle gambe e con tanto lavoro da fare sul piano tattico, ma, soprattutto, di una squadra che, sotto la guida del tecnico Battistini, dovrebbe dare solide garanzie di primato. Buone le prove anche dei giovani sottoquota. La cosa più importante della giornata è stata, sicuramente, la numerosa presenza dei tifosi, saliti a Montone per vedere di nuovo le maglie rosse correre in mezzo al campo. Si dice di circa mille tifosi che, con cori, inni e incitamenti, tra sciarpe e maglie storiche, hanno letteralmente invaso la piccola cittadina e dato alla squadra un assaggio di quel calore di cui è capace il popolo biancorosso. Sul fronte dei movimenti di mercato, per quanto riguarda i vecchi, i giochi dovrebbero essere fatti, per ciò che riguarda i sottoquota, invece, il discorso è ancora aperto e le scelte o i tagli, dovranno essere ben ponderati. Movimenti si registrano intorno alla società. Damaschi, che si è detto disponibile a qualunque proposta di fattiva collaborazione, dovrebbe incontrarsi con un imprenditore intenzionato ad entrare con delle quote nel Asd Perugia Calcio. Sembra si tratti del casciano Fedeli. "Pecunia non olet", disse l'Imperatore Vespasiano al figlio Tito. Fedeli ha trascorsi rossoverdi ma, per sua stessa ammissione, si considera perugino, a tutti gli effetti, quindi ben venga un po' di denaro fresco, se questo può servire alla causa biancorossa. Un saluto.
di Grifagno
www.perugianelcuore.it
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 2/8/2010, 05:57
Avatar

www.tommasino.org

Group:
Administrator
Posts:
61,024
Location:
EMPOLI

Status:


image
la gazzetta
 
Web Contacts  Top
278 replies since 14/6/2010, 20:42   3959 views
  Share