| Un vivaio sul modello Barcellona Novità sulle panchine della categoria Allievi: tocca agli ex Melis e Giampieretti di D.B. EMPOLI. Un percorso da portare avanti e un modello - importantissimo - da imitare. Si potrebbe riassumere così, in sintesi estrema, il biglietto da visita di Andrea Innocenti. Ovvero dell'uomo che, dallo scorso 1º luglio, è diventato il responsabile del settore giovanile dell'Empoli. Ha preso il posto di Marcello Carli, promosso a direttore sportivo e spedito al fianco della prima squadra, dopo averci lavorato fianco a fianco per anni. «Sono qui da 8, per la precisione. Mi portò Lucchesi dopo una minima esperienza nel vivaio del Montalbano e un anno con la prima squadra della Larcianese in serie D. Poi sono rimasto con Carli - ricorda - diventando responsabile dello scouting». Ora, invece, è salito sul gradino più alto. Davvero una bella carriera per chi non viene proprio dal mondo del pallone. «In effetti - concorda - di solito nei settori giovanili lavorano ex giocatori o ex allenatori. Per me il percorso è stato diverso, ma non più difficile. Come mi sento oggi? Orgoglioso e soddisfatto. Ah, dimenticavo, anche grato. Grato a questa società, con il presidente Corsi in testa, che ha avuto fiducia in me, grato a Carli, a cui devo quasi tutto, e grato a chi ha sempre lavorato con me». Bel sentimento, la gratitudine, ma sulle spalle di Innocenti ora grava anche una certa responsabilità. «E' chiaro che c'è e che la sento - spiega - però si tratta di uno stimolo e non di un peso. Lavorare nel settore giovanile dell'Empoli, oggi, vuol dire essere al top. Lo dicono i risultati, tecnici e non solo. Però dobbiamo confermarci ogni anno, anzi ogni giorno. E' questa la sfida che dobbiamo provare a vincere». Mica facile, però. «Non lo è, è vero, ma al tempo stesso posso dire con certezza che non corriamo il rischio di sentirci appagati. La mentalità del nostro gruppo di lavoro ormai è consolidata - aggiunge - e sappiamo di doverci scontrare con realtà che, a livello economico, sono decisamente più forti di noi». A a favore dell'Empoli, però, resta la forza delle idee. E non solo quella. «La nostra forza - precisa Innocenti - è una società che è sempre stata attenta al vivaio. Abbiamo un centro sportivo, a Monteboro, che in pochi possono vantare. E in più i nostri giovani hanno uno sbocco: la prima squadra. Quest'anno più di metà della rosa del team di serie B è composta da ragazzi cresciuti nel vivaio. E' una grande gioia, lo ammetto, ma soprattutto un biglietto da visita importantissimo da utilizzare quando si cerca di prendere un ragazzo. La concorrenza ormai è al massimo, anche sui più piccoli, ma la nostra serietà spesso vale più di promesse e anche soldi». Serietà che ha prodotto tanti giocatori e anche tanti risultati. Anche se le 7 finali perse (fra campionati e tornei di Viareggio) un po' pesano. «A me no - scherza Innocenti - tanto che a Carli ho già detto che mi basterà vincere una cosa per aver fatto più di lui. Battute a parte, 7 finali perse vuol dire che per 7 volte siamo arrivati fino in fondo. E non poco. Però significano anche che abbiamo ancora una scalino da salire. E ci proveremo. Però, e questo è un concetto basilire, il nostro lavoro non è finalizzato al risultato sportivo. Noi dobbiamo crescere i giocatori e portarne il più possibile in prima squadra e poi sul mercato come pezzi pregiati. Questo è il compito e a questo è finalizzato ogni nostro sforzo. L'esperienza recente, però, ci dice che se ci muoviamo in questa direzione poi arrivano anche le vittorie». La fabbrica dei talenti, insomma, vuole continuare a produrre. Anzi, vuole farlo ancora di più. Con un'idea nata negli anni scorsi e da portare avanti, adesso, con ancora più forza. «Il progetto - rivela Innocenti - è quello di creare metodi di lavoro omogei in ogni categoria, da più piccoli alla Primavera. Sistemi simili e continuo scambio di informazioni, dunque, per riuscire a diventare come la "cantera" del Barcellona. In questo sono i catalani sono il nostro punto di riferimento, il modello da imitare». Un progetto che, non caso, si avvrrà anche di due volti noti. Con Ettore Donati alla guida della Primavera, infatti, due suoi ex allievi si occuperanno delle categorie subito sotto: Martino Melis guiderà gli Allievi nazionali e Flavio Giampieretti quelli professionisti. Confermatissimo Mario Cecchi ai Giovanissimi nazionali (queste le altre panchine: Bombardieri ai Giovanissimi professionisti, Scali agli Esordienti professionisti, Arrighi agli Esordienti 99, Macri e Cacicia agli Esordienti 2000, Bacchi e Nauti ai Pulcini 2001). «Inoltre - dice Innocenti - avranno più responsabilità, nell'area dirigenziale, Simonetti e Petrelli. Garcea, poi, oltre alla Scuola calcio si occuperà anche dei rapporti con le società affiliate». Grande importanza, poi, sarà data allo scouting, dove Innocenti conserverà un ruolo operativo. «E' vero - conclude - non lo abbandonerò. Negli ultimi anni abbiamo migliorato molto il lavoro sull'estero e ora è il momento di insistere». il tirreno
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