Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

Il settore giovanile (azzurro e non), stagione 2010/11

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view post Posted on 23/6/2010, 05:37
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I tecnici del vivaio azzurro impegnati in uno stage a Ribolla
EMPOLI. Si è svolto presso il "Gaetano Scirea" di Ribolla uno stage per allenatori, nell'ambito delle iniziative del progetto "Empoli Giovani" che la società azzurra porta avanti da tempo in molte zone d'Italia e di cui l'Asd Ribolla fa parte ed è punto di riferimento nella provincia di Grosseto. Ben quattro sono stati gli allenatori che sono scesi dal centro sportivo di Monteboro per questo appuntamento. Si tratta di Massimo Arrighi, Gianni Monetti, Emanuele Cacicia e Stefano Corsini. Mentre per l'Asd Ribolla erano presenti sia i quadri dirigenziali, partendo dal presidente Gianluca Agostini, il direttore sportivo Fabio Macii, la responsabile del settore giovanile Moira Martini ed il segretario Luca Papini e sia i loro tecnici: Pasquale Silvestro allenatore della categoria Giovanissimi, Roberto Pellegrino e Davide Malossi allenatori della categoria Pulcini, Stefano Musardo preparatore atletico e Stefano Innocenti osservatore dell'Empoli nell'ampio territorio della provincia di Grosseto. Si è trattato di un pomeriggio intenso di lavori, con lo scopo principale di poter vedere l'applicazione delle metodologie di allenamento che si seguono sui campi del centro sportivo di Monteboro, il quartier generale del settore giovane azzurro. Tutto questo con il fine di consetire una maggiore crescita degli allenatori del settore giovanile dell'Asd Ribolla. Dopo un breve saluto agli allenatori dell'Empoli, si è svolto prima un allenamento riservato ai ragazzi della categoria Giovanissimi, in cui erano presenti i baby calciatori che hanno partecipato al locale campionato provinciale. La seduta è stata preparata da Massimo Arrighi, tutti gli allenatori in campo si sono prodigati per il raggiungimento dell'obbiettivo dell'allenamento che era principalmente orientato sui movimenti e le giocate della difesa in fase di possesso palla. Intanto era stato preparato il campo anche per un secondo allenamento che si è svolto a seguire, riservato ai bambini nati negli anni 1999-2000. Interessante anche questa seduta con esercizi molto innovativi che hanno avuto il gradimento dei ragazzi oltre che degli allenatori presenti. Al termine si è svolto un'incontro fra tutti i presenti, in cui si è lungamente parlato dei tanti aspetti emersi durante la giornata. Un proficuo scambio di opinioni, dunque, ma soprattutto un giornata che darà stimoli e motivazioni alla locale equipe di allenatori.
il tirreno
 
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view post Posted on 30/6/2010, 09:09
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INCHIESTA TMW - Settore giovanile: ecco i budget delle società
E' ormai un assunto noto a tutti che i vivai siano i veri serbatoi del nostro calcio. Degli ambienti coltivati ad hoc, con perizia, capacità e costrutto, dai quali attingere al momento più opportuno, ed in grado di regalare campioni da lanciare in prima squadra o piuttosto succose plusvalenze a bilancio in caso di cessione. Quadro troppo ottimistico? Assolutamente sì. Quello tracciato all'inizio di questa inchiesta, è in un certo senso l'idea base sulla quale un po' tutti i direttori sportivi vorrebbero potersi muovere. La realtà, ahiloro, è però ben diversa, e a parte qualche rara eccezione che cercheremo di focalizzare, spesso si trovano a dover affrontare situazioni assai meno rosee.
In un momento di sostanziale crisi come questo, l'esempio relativo al Milan è quello che più degli altri può risultare esemplificativo. C'è stato un periodo, nemmeno troppo lontano, in cui i rossoneri, all'apice del loro ciclo, decisero di affidare in toto la gestione del loro settore giovanile alle società satellite. In particolare al Monza. Segno di interesse relativo rispetto all'argomento, e di una tendenza (che poi era quella generale) nel vedere il settore giovanile più come una scocciatura che come un'effettiva risorsa.
Proprio i rossoneri, negli ultimi due anni, sono diventati la società italiana che, assieme all'Inter, più investe nelle risorse del vivaio. Si racconta addirittura di ben 10 milioni di euro messi a disposizione dalla proprietà. Come si spiega? Semplice, investire oggi, per risparmiare, o meglio ancora guadagnare domani. Gli affari degli anni passati, ed i "tesoretti" raccolti da Galliani attraverso la cessione in prestito o in comproprietà dei giocatori più promettenti, hanno sicuramente lasciato il segno nelle stanze dei bottoni rossonere. Se poi dovesse spuntare anche il Maldini della situazione, meglio ancora. Serve tempo, ed il Milan è solo al secondo anno di rinnovamento delle strutture.
Chi invece da tempo ha deciso di perseguire questa strada, sono i cugini dell'Inter. Non è un caso che i nerazzurri siano la società italiana maggiormente apprezzata all'estero sotto questo punto di vista. Le attività di scouting dei campioni d'Europa sono le più invidiate a livello nazionale, e sono all'avanguardia per controbattere (e lo dice Liam Brady stesso) perfino quelle dell'Arsenal, vero mostro sacro dell'ambiente. I risultati arrivano dal 2001 (la nidiata Pandev, Martins e company, per intenderci) ma più che a quelli, è opportuno guardare alla qualità dei prodotti sfornati. Sia lodato il ds Piero Ausilio, per questo.
Qui, i "Maldini della situazione" si chiamano Santon e soprattutto Balotelli, acquistati per poche migliaia di euro, e che ora hanno probabilmente centuplicato (non stiamo esagerando) il loro valore. Se a ciò si aggiungono i vari Bonucci, Meggiorini, Fatic e Acquafresca che hanno sostanzialmente permesso ai nerazzurri di condurre il mercato della scorsa stagione con un minimo esborso a livello economico, il gioco è fatto. Quest'anno tocca a Biabiany: le credenziali per fare alla grande ci sono davvero tutte.
I nerazzurri sono stati i primi anche a varare un progetto Ajax (voluto da Mourinho), secondo il quale tutte le squadre delle giovanili seguono l'impronta tattica della prima squadra. Una rivoluzione destinata a dare i suoi frutti nel tempo, ne serve altro.
La Juve, dopo il cambio ai vertici societari successivo a Calciopoli, ha perso molto sotto questo punto di vista. Il duo Moggi-Ceravolo aveva costituito un'organizzazione ai massimi livelli, che con l'uscita di scena di entrambi è venuta a mancare. Il budget a disposizione di Marotta è di circa 6 milioni di euro. I Giovinco, Marchisio, De Ceglie, nonostante abbiano avuto spazi solo dopo l'annus horribilis 2006, sono ancora retaggi della precedente gestione. Siamo ancora lontani dalla produzione di altri talenti di questo livello.
Chi non ha di questi problemi è la Roma, da sempre una "cantera" tra le più floride. Merito senza dubbio di un alto tasso di talento concentrato nella zona della capitale, ma anche grazie ad una sfera di influenza nelle piccole società romane che permette ai giallorossi di ovviare ai 3 milioni di euro circa su cui possono contare per il mantenimento e lo sviluppo delle rose a livello giovanile.
3 milioni, cifra standard alla quale quasi tutti i club di massima serie si attengono. Sta poi alla bravura di chi li gestisce portare a casa risultati più o meno buoni. Sia da esempio il duo genovese Genoa e Samp, sempre più all'avanguardia sotto questo aspetto. I doriani in primis, stanno raccogliendo riconoscimenti sia a livello di risultati, sia soprattutto per quanto riguarda i prodotti (Marilungo e Poli siano da esempio).
Il Napoli, dopo anni di buio, sta riprovando a salire la china anche sotto questo aspetto, il Catania cerca di assemblare al meglio il lavoro sul vivaio con le sortite sudamericane del ds Lo Monaco. Il Parma stesso negli anni passati ha raccolto i primi frutti (Cigarini, Dessena) di un lavoro gestito alla perfezione, ed ora orchestrato dal ds Pietro Leonardi. L'Udinese stessa, pur con delle risorse che non si discostano dai soliti tre milioni, combina alla perfezione il lavoro sui giovani con le nidiate di talenti che reperisce in giro per il mondo.
Un po' lo stesso concetto alla base del lavoro di Pantaleo Corvino. Il deus ex machina del mercato viola, spesso attinge al budget della prima squadra per portare alla Fiorentina i migliori talenti del globo, pagandoli sull'unghia anche se avranno bisogno di qualche mese di ambientamento (vedi Ljaijc) prima di essere effettivamente utili alla causa. Scelta giusta? Assolutamente sì! Basta pensare a quanto vale oggi uno come Jovetic...
Un po' come il Palermo, in grado di tirare fuori dal budget standard uno come Sirigu, destinato a scrivere pagine importanti nei prossimi anni, magari anche in azzurro.
Al di là di club come il Cesena, alla prima esperienza nella massima serie nell'era moderna del calcio, a discostarsi pericolosamente dallo standard è la Lazio di Lotito, con soli 700mila euro a disposizione del responsabile del settore giovanile (Primavera a parte) Giulio Coletta. Difficile fare miracoli in queste condizioni.
Investire oggi per risparmiare e guadagnare domani. A chi non sembra conveniente?
 
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view post Posted on 30/6/2010, 09:36
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Campione Bronostico 2009/10 - 2011/12 ; Campione TotoMondiale 2010

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"Proprio i rossoneri, negli ultimi due anni, sono diventati la società italiana che, assieme all'Inter, più investe nelle risorse del vivaio. Si racconta addirittura di ben 10 milioni di euro messi a disposizione dalla proprietà. "

E cosa sono 10 milioni per società del genere ?
Vabbè, in assoluto son sempre un bel gruzzolo, ma è sicuramente più pesante spenderne 2 per società come l'Empoli che hanno meno giro d'affari...
 
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view post Posted on 30/6/2010, 09:48
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personalmente non piace molto come si sta organizzando l'empoli come settore giovanile, almeno per quel che riguarda il nostro territorio, molte società giovanili locali hanno come società di riferimento altre squadre, il ponzano la roma ad esempio, ma ci sono molti esempi....
l'empolese bini al piacenza viene da una società di zona non sotto l'empoli....
il mio è un discorso più in campo sociale che non in campo puramente sportivo...
avere come affiliate tutte le società di zona effettivamente non è un grandissimo vantaggio per l'empoli, perchè i calciatori empolesi o di queste zone che son diventati famosi nel calcio non son tanti...con un po' di oculatezza ricadono prima o poi nelle reti dell'empoli...
ma essere l'empolifc la società di riferimento per queste società giovanili locali faceva vedere l'empoli ai ragazzi come un punto di arrivo...l'aspirazione era arrivare a giocare nell'empoli...si creava una sorta di legame affettivo tra loro e l'empoli...magari non sfondavano, ma quel legame creato non si disperdeva, e magari diventavano tifosi dell'empoli....
ora è tutto più funzionale, ma anche più freddo e distaccato dal tessuto sociale della nostra zona.

ragazzi quanto mi danno fastidio i manifeste del ponzano con il logo della roma.... :(
 
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view post Posted on 30/6/2010, 10:25
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capisco... però pescare in campania credo sia la scelta più giusta. lì c'è un serbatoio di talenti in stile sudamericano, che sono peraltro adatti al nostro stile.. tante mezzepunte rapide e brave coi pieid.

e nonostante le lamentele dei difensori del puro vivaio ariano, pardon, italiano.. credo che pescare all'estero, ad esempio in georgia, ci stia dando e ci darà grandi soddisfazioni. shekiladze.. camano.. ben vengano. poi chiaro che non peschiamo solo lì, anche perchè i vari pucciarelli,tonelli,ecc.. tanto stranieri non mi sembrano :)
 
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view post Posted on 2/7/2010, 10:19
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INCHIESTA TMW - Primavere, il 15% dei calciatori è straniero
Qual è stato il vero problema della nazionale italiana ai mondiali in Sudafrica? In molti, negli ultimi giorni, parlano di settori giovanili da rifare, partendo dalle primavera che non sfornano più i talenti di un tempo. E' vero che il Lippi-bis ha sofferto del "blocco-Juve", che - alla fine - indicava più uno stato di "fermo motore" che non la base su cui costruire la nazionale.
Iniziamo, quindi, il nostro viaggio con l'Inter, l'undici più forte d'Italia che ha solo cinque italiani nella rosa della prima squadra: nella primavera - che, lo ricordiamo, è la prima per investimenti - questo dato si inverte completamente, ovvero ci sono sette stranieri su ventitré. Bisogna però considerare quanti di questi giocatori sono titolari: prendiamo i due derby contro il Milan (risultato 1-1 e 4-1, vittoria per l'Inter), possiamo vedere Belec, Khrin, Jirasek, Arnautovic - conteggiato in prima squadra -, Carlsen e Stevanovic all'andata, mentre al ritorno trovano spazio Obi e Alibec. Quindi tutti i giocatori presi in considerazione hanno calcato il campo nel derby. Spostandoci dall'altra parte del Naviglio troviamo cinque stranieri in rosa (sei se contiamo Adiyiah, aggregato in prima squadra), ma che giocano praticamente tutti da titolari. Insomma, un buon 50% nella primavera delle due squadre che più investono nel vivaio parla un'altra lingua. La Juventus, delle tre grandi, è la squadra che preferisce l'italiano, con un solo giocatore - Abdoulaye Bamba, ivoriano - nella rosa della primavera bianconera.
Allargando il campo, troviamo l'Udinese che ha addirittura nove stranieri nella rosa su ventidue, pari al 41% degli effettivi, ma c'è da dire che la società di Pozzo è decisamente orientata su una politica cosmopolita. La Fiorentina ha cinque stranieri, con Babacar e Agyei che sono decisamente i prodotti più interessanti dell'intero lotto. Tra le società "virtuose" troviamo Bologna e Frosinone, con zero stranieri. Un altro dato fondamentale ci arriva dalla primavera dell'Atalanta, che negli anni novanta era sicuramente una delle migliori per qualità e quantità: sette su ventisei sono stranieri, e giusto ieri uno dei prospetti più importanti, Simone Zaza (italiano) è passato alla Sampdoria a parametro zero.
Più in generale, abbiamo tracciato ottocentoquindici giocatori, trovando 121 stranieri, pari al 15%: bisogna considerare, come detto precedentemente, in quanti giocano titolare oppure no. In più ben 55 di questi 121 giocano in squadre del nord, storicamente le più ricche per investimenti.
 
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view post Posted on 2/7/2010, 10:41
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FAVINI: "È CAMBIATO TUTTO: SI INVESTE SUL VIVAIO"
Le novità del settore giovanile dell'Atalanta: si ricostruisce la rete degli osservatori, nuovi rapporti con il Csi
«Abbiamo rinnovato l'accordo con il Margine Coperta; il Credito Bergamasco sarà lo sponsor di maglia di tutto il vivaio; stiamo ricostruendo la rete degli osservatori che avevamo perso; abbiamo ristabilito i contatti con il Csi di Bergamo e ora avvieremo tanti progetti da realizzare. Questo è stare sul territorio. E poi arriveranno alcuni giocatori, anche stranieri, sui quali abbiamo scelto di puntare per il futuro. Qui in venti giorni è cambiato tutto, quasi quasi neppure io credo a quel che dico...».
Mino Favini s'è tolto dieci anni, in questi venti giorni. Dopo aver subìto di tutto, adesso è «travolto» (come dice lui stesso) dagli eventi. Le decisioni da prendere incalzano, poterle prendere è adrenalina. «La scorsa settimana abbiamo incontrato, qui a Zingonia, Antonio Bongiorni e tutti i dirigenti del Margine Coperta. Lo sa vero che ce li stavano portando via?
Come no: la Fiorentina, la Juventus...
«Appunto. Da un po' i rapporti si erano raffreddati, non prendevamo più i loro ragazzi, non c'era chiarezza. Bongiorni era visto quasi come un avversario, un problema. Abbiamo rischiato di perderli».
Quelli che ci hanno dato Pisani, Pazzini, Guarente...
«E Rossini, Pagano, Marconi, Bonaventura. Ma è bastato invitarli qui, non venivano da due anni, presentare i nuovi progetti, stringerci la mano. Ho visto persone commuoversi, ho visto tranquillizzarsi dirigenti che dopo vent'anni si sentono atalantini dentro, ma sembravano costretti a non esserlo più...».
Tutto a posto quindi?
«Tutto a posto: Margine Coperta è Atalanta e resta Atalanta. E Bongiorni gode della mia fiducia totale. Per ora abbiamo preso tre ragazzi, un '95 e due '96, Bagni fa il difensore centrali, Dominici il trequartista, Dell'Ovo il centravanti. La collaborazione tornerà intensa. E non solo con loro».
È vero dei '95 che state per tesserare?
«La nuova società vuole i giovani migliori, tanti sono già accasati, alcuni li riusciremo a prendere. Anche all'estero, in modo regolare sia chiaro. È presto per fare nomi, ma ci siamo, lavorando così riporteremo il nostro vivaio dove merita di stare».
Quindi basta bergamaschi che vanno a giocare ovunque, ma non all'Atalanta?
«Lo spero. Servirà un lavoro di pazienza, che non darà risultati immediati. Ma lo faremo. Stiamo recuperando diversi osservatori che avevamo perso, a Bergamo e nelle province limitrofe. Poi partiremo con le società. Nel frattempo abbiamo già incontrato il Csi provinciale. Noi dobbiamo lavorare con loro e con gli oratori, non è possibile perdere queste realtà e concederle ad altre società non bergamasche, blasonate che siano».
Scusi Favini, ma queste sembrano cose ovvie.
«Di recente non lo erano più, e infatti dobbiamo ricostruire tutto. Ma il lavoro non ci fa paura».
La struttura interna?
«Con gli allenatori siamo a posto, a partire da Valter Bonacina e Fabio Gallo. Con Bonacina collaborerà Fabio Grandi, che lascia gli Allievi regionali a un nuovo entrato. Si tratta di Simone Carminati, è di Romano di Lombardia, ha giocato nel nostro vivaio arrivando fino alla Primavera e allenava i Giovanissimi della Cremonese. Ho parlato con Giancarlo Finardi che si occupa del vivaio della Cremonese, mi ha dato lui il via libera. Per il resto faremo come sempre dieci squadre, una per anno di età. E con la scuola calcio sarà di nuovo operativo a pieno regime Stefano Bonaccorso. Intanto è sempre più intenso il rapporto con il maestro Bonifaccio. Stiamo davvero ripristinando la normalità».
Non proprio: è arrivato il Credito Bergamasco come primo sponsor di maglia di tutto il vivaio.
«Questa è una grande notizia, perché testimonia la serietà con la quale si vuole valorizzare il vivaio. La prima squadra non ha ancora lo sponsor, noi sì. Io ogni giorno vado in sede e quando chiedo qualcosa a Spagnolo, Zamagna o Corti mi dicono sempre di sì, sono a disposizione del vivaio, collaborano a progettare. Ho già capito che i primi soldi li stanno investendo su di noi, e noi non tradiremo. Siamo il vivaio dell'Atalanta».
E a Zingonia?
«Presto avremo i nuovi spogliatoi, finalmente avremo il primo campo sintetico e questo ci permetterà di allenarci bene anche in inverno. Saranno fondamentali».
Roberto Selini?
«È sempre il mio primo interlocutore, il trait d'union indispensabile tra noi e la società. L'ho già detto a tutti: Selini è la persona che ci ha sempre difesi, senza di lui negli ultimi due anni chissà dove andavamo a finire. Selini è indispensabile. Ma posso dire una cosa?».
Prego.
«Voglio ringraziare pubblicamente Alessandro e Francesca Ruggeri per il rapporto personale che avevano con me. Loro si sono sempre comportati benissimo».
Loro.
«Certo, loro. Ma non voglio fare polemiche. Il passato è passato. Deve solo servire da lezione per il futuro. Io guardo avanti».
Anche perché c'è da lavorare.
«Febbrilmente. Ma non ho ancora trovato un solo collaboratore, a qualsiasi livello, che non abbia voglia di farlo. C'è un entusiasmo enorme».
Dica la verità: lei è ringiovanito.
«Guardi, ci sono tante di quelle cose da fare che proprio non ho tempo d'invecchiare».
 
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view post Posted on 2/7/2010, 10:44
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e quindi? a parte il fatto che andrebbe controllato per il grado di immigrazione per provincia... che a bergamo (o milano!) ci siano molti più stranieri nei vivai mi sembra ovvio.. mi stuperei invece di trovare molti stranieri nel vivaio del bari, o del palermo.. diamine quanti stranieri ci saranno a frosinone??? più che a bergamo o brescia??? vabbè.. giornalisti... sportivi peraltro...
 
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lena1404
view post Posted on 2/7/2010, 14:42




Complimenti a Bagni e Dominici del Margine, due ragazzi davvero in gamba :Calcio: li ho conosciuti a maggio ... erano con Lenino a fare il provino Juve .... :occhiolino:
 
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memix
view post Posted on 2/7/2010, 19:21




Anche Vannucchi crebbe nel margine coperta....e anche suo cugino, Fusco , terzino destro classe '91,ha fatto la trafila nelle giovanili del margine coperta....poi venne da noi ad Empoli, fece un anno , sempre in panchina e tribuna, negli Allievi Nazionali......ma se Vannucchi avesse avuto il fisico di suo cugino molto probabilmente sarebbe esploso a livello internazionale....
 
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view post Posted on 4/7/2010, 06:02
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Due ghiotte novità nel settore tecnico
Donati confermato alla Primavera. Nello staff Giampieretti e Melis

DUE EX centrocampisti azzurri entrano nello staff tecnico del settore giovanile. Martino Melis allenerà gli Allievi Nazionali e Flavio Giampieretti guiderà gli Allievi Professionisti. Mentre Giampieretti collaborava già nell’ultima stagione, l’arrivo di Melis è una gradita sorpresa: proviene dal Sanluri, squadra sarda della provincia del Medio Campidano, reduce da un brillante campionato di serie D affrontato da neopromossa. Nelle altre categorie, invece, non ci saranno variazioni. Ettore Donati resterà alla Primavera (che sarà la prima squadra a radunarsi, il 2 agosto), mentre sono confermati anche Mario Cecchi ai Giovanissimi Nazionali e Simone Bombardieri ai Giovanissimi Professionisti.
la nazione
 
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view post Posted on 11/7/2010, 05:30
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L'ultimo prodotto del vivaio è... Carli «Ma l'importante è il gruppo di lavoro»
di David Biuzzi
EMPOLI. Giocatori tanti, allenatori qualcuno, ma anche dirigenti. La fabbrica dei talenti, ovvero il settore giovanile dell'Empoli, produce un po' di tutto e l'ultimo esempio è Marcello Carli. L'uomo, cioé, che prima ha portato il vivaio azzurro ai vertici nazionali e ora, con l'inizio della nuova avventura sportiva, ha guadagnato una promozione sul campo. E' il nuovo direttore sportivo, cioé. Una carica che sancisce il suo ruolo al fianco di Pino Vitale e sotto il presidente Fabrizio Corsi. Una carica che, dice lui, sostanzialmente cambia poco. «Perché - sottolinea - il gruppo di lavoro era già questo. I punto di riferimento restano il dg Vitale e il presidente Corsi. Io starò più a contatto con la prima squadra, tutto qua». Eppure il nuovo taglio di capelli, da marines, sembra indicare l'inizio di una nuova sfida. «Quello è per il caldo, altro che nuova sfida. Battute a parte, sono chiaramente felice e orgoglioso del fatto che la società abbia deciso di darmi questa carica e questo nuovo impegno. Ma, ripeto, quel che conta è il gruppo di lavoro e, in questo senso, cambia poco». Cambia, magari, che dovrà seguire una sola squadra invece che dieci. «E' vero. I numeri sono questi visto che nel vivaio di squadra ce ne sono tante. Però è chiaro che un campionato di serie B è completamente diverso. Ci sono tante pressioni in più, c'è l'obbligo, o quasi, del risultato. Eppoi non date troppo risalto al fatto che diminuisce il mio impegno altrimenti mi diminuiscono anche lo stipendio...». Che effetto le fa ritrovare tanti suoi ex allievi? «Piacevole. E devo ammettere che davvero, quando li ho visti raggruppati, ho pensato che non fosse cambiato niente. Ma questo è nel Dna dell'Empoli ed è giusto che sia così». In qualche modo, comunque, lei potrebbe essere identificato come il simbolo del nuovo progetto Empoli.
«E io, invece, vi ripeto che qui non è importante Carli o la sua carica, ma il gruppo di lavoro». Ok, però è significativo che in una sorta di anno zero ci sia stata anche la sua promozione. «Sicuramente abbiamo deciso di voltare pagina. D'altra parte se vi guardate in giro scoprirete che il calcio sta prendendo una strada diversa in generale. Un certo modo di operare ormai è finito. La verità è che forse, per diversi anni, il movimento si era "sovradimensionato". Per quanto riguarda noi, nello specifico, abbiamo forse definitivamente chiuso un ciclo straordinario, quello che ci ha portato fino alla Coppa Uefa, e proviamo a riaprirne un altro puntando sui ragazzi che sono cresciuti qui con noi integrandoli con elementi che abbiamo voglia, fame e forza». E, in questo contesto, Carli cosa può dare? «Carli spera di non togliere. Ovviamente spero di portare anch'io il mio piccolo mattoncino per la costruzione del nuovo Empoli, ma l'obiettivo che mi sono posto, lo dico sinceramente, è quello di fare meno danni possibile. Perché nel calcio, sia chiaro, quello bravo è colui che sbaglia meno degli altri». Secondo lei ha influito sulla sua promozione il fatto che Juve e Sampdoria la volessero alla guida dei loro vivai? «Non credo. C'è stato qualcosa, lo ammetto, ma Empoli è casa mia e lo sarebbe stata comunque». Lascia il posto, nel settore giovanile, a Andrea Innocenti. «Ho fatto io questa proposta a Vitale e al presidente Corsi e sono felice che l'abbiano accettata. Andrea è un ragazzo serio e capace e la sua scelta è rappresenta la continuità».

il tirreno
 
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view post Posted on 11/7/2010, 06:27
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la gazzetta
 
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CLAY60
view post Posted on 11/7/2010, 10:31




Quando gioca l'under 19?
 
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view post Posted on 16/7/2010, 05:34
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Vivaio Parla il nuovo dirigente responsabile
Innocenti si presenta «Spero di fare bene»

SIMILE al Barcellona. Il neo responsabile del settore giovanile azzurro, Andrea Innocenti, svela il modello da seguire. «Vogliamo applicare a tutte le nostre squadre del vivaio una metodologia unica di lavoro, come fa il club catalano. E’ un progetto iniziato da qualche tempo e che nella prossima stagione verrà applicato sul campo pur con le naturali differenze tra una categoria e l’altra».
A titolo personale cosa cambia dal compito di responsabile degli osservatori?
«Aumentano le responsabilità. Ringrazio tutti i dirigenti della società per avermi assegnato un ruolo che cercherò di svolgerlo al meglio. Ci sono arrivato per gradi, lavorando qui dal 2002 ».
Quest’anno avete gli stessi obiettivi di quello appena trascorso?
«L’ultima annata è stata più che positiva e non solo per i risultati raggiunti. Il traguardo più importante, infatti, è quello di vedere oggi in prima squadra tanti ragazzi della Primavera vice campione d’Italia nonché finalista al Torneo di Viareggio. La concreta speranza è di restare ai massimi livelli italiani pur con un budget assai inferiore ai grandi club. Ciò significa che ogni componente del settore giovanile lavora con impegno e competenza».
Come individuate i talenti?
«Abbiamo una ventina di osservatori e può anche capitare di notare un giocatore da una partita vista in tv. E’ il caso di Signorelli, che apprezzai in una gara Under 17 del campionato venezuelano. Poi mi recai sul posto a seguirlo dal vivo e decidemmo di portarlo a Empoli per un mese di prova. Adesso è nell’organico di Aglietti».
Ci sono altri stranieri in rampa di lancio?
«Abbiamo quattro africani molto promettenti: tre della Costa d’Avorio e uno del Kenia. Gli ivoriani sono Kanon, che farà parte della Primavera di Donati, Kader e Dramane che giocheranno negli Allievi Nazionali. Il kenyota si chiama Tuongo e militerà negli Allievi Professionisti. Queste due squadre saranno affidate rispettivamente ai nuovi allenatori Martino Melis e a Flavio Giampieretti: tecnici molto preparati e con un forte senso di appartenenza all’Empoli».

Carlo Salvadori
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Vivaio Il mister di Peccioli sarà ancora alla guida della Primavera. A Melis gli Allievi Nazionali
Ecco la lista dei tecnici: confermato Donati
UNA CONFERMA — quella di Ettore Donati alla guida tecnica della Primavera — e due ritorni illustri nell’elenco dei tecnici del vivaio per la prossima stagione. Gli ex sono Martino Melis e Flavio Giampieretti: ai due saranno affidati rispettivamente gli Allievi Nazionali e gli Allievi Professionisti. Confermato, invece, Mario Cecchi alla guida dei Giovanissimi Nazionali. Ecco l’elenco degli allenatori con le date dei raduni:
Primavera: Ettore Donati (raduno 2 agosto);
Allievi Nazionali: Martino Melis (raduno 9 agosto);
Allievi Professionisti: Flavio Giampieretti (raduno 12 agosto);
Giovanissimi Nazionali: Mario Cecchi (raduno 16 agosto);
Giovanissimi Professionisti: Simone Bombardieri;
Esordienti Professionisti: Giacomo Scali;
Esordienti 1999: Massimo Arrighi;
Esordienti 2000: Manuele Cacicia e Francesco Macri;
Pulcini 2001: Simone Becchi e Francesco Nuti;
Responsabile Scuola Calcio: Fausto Garcea.

la nazione
 
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