| dalla GAZZETTA DI MODENA
Prima di lui solo un altro modenese, negli ultimi 25 anni, aveva realizzato due reti: Luca Toni Stanco, è una doppietta storica E ha uguagliato Asamoah e Tamburini entrando nella ripresa SERIE B. LA RIMONTA CON L’ALBINOLEFFE CLAUDIO ROMITI Un modenese, di nascita anagrafica e calcistica, autore di una doppietta in gialloblù? Da domenica scorsa, Francesco Stanco. E prima di lui? Luca Toni e, nell’ultimo mezzo secolo, pochissimi altri. Nessun’altro però l’ha fatto subentrando a gara in corso. Exploit che Stanco, in assoluto, condivide solo con Tamburini e Asamoah.
Ci ha messo mezz’ora a ritagliarsi un posto nella storia del Modena. Dopo anni in cui sembrava più un pacco postale con destinazione serie C2, o Seconda Divisione che dir si voglia, Francesco Stanco ha fatto tutto in un attimo. Una doppietta in 25 minuti (22’ e 47’ della ripresa), dopo essere entrato al 60’, per di più decisiva per il 2-2 finale con l’Albinoleffe. Per esorcizzare la loro bestia nera per eccellenza, i gialli questa volta hanno estratto l’amuleto che nessuno si sarebbe mai aspettato, il giocatore rimasto a Modena solo per esplicita volontà di Bergodi.
Storica. Una doppietta in gialloblù di un modenese cresciuto calcisticamente nel Modena è cosa rara, almeno negli ultimi cinquant’anni. Ecco perchè quella di Stanco ha già un suo posticino nella storia gialloblù. L’ultimo a realizzarne una risponde al nome di Luca Toni, che in totale ne firmò due: contro Fiorenzuola (2-2 nel’94’95) e Montevarchi (2-1 nel’95/’96). Mai dire mai. Il precedente storico autorizza al momento parallelismi solo suggestivi, per l’identico luogo di nascita (Pavullo), lo stesso giorno (26 febbraio 1987 Francesco, 26 maggio 1977 Luca) e, più o meno, le stesse critiche (nemo propheta in patria...) ricevute all’inizio. Toni comunque ha già dimostrato, Stanco deve ancora tutto dimostrare, ma il suo exploit si legge anche: mai dire mai.
Precedenti. Prima di Toni, come doppiettisti nostrani al cento per cento, troviamo Stefano Cuoghi (tre doppiette nel’79/’80), Rognoni (3-2 sul Venezia nel’65/’66) e Tomeazzi (tre volte nel’59/’60). Oltre a qualche monumento della storia gialloblù, come Barbolini, Brighenti I e qualche altro ante-guerra.
Subentrati. Tra tutti questi, Stanco però è l’unico doppiettista da subentrato. Inoltre, prescindendo dall’anagrafe e dalla nascita calcistica, in 98 anni di Modena solo altri due giocatori hanno firmato doppiette da subentrati, entrambe nel 2005/’06: Asamoah Gyan in Modena-Brescia 2-1 (entrato al 46’,gol 46’ e 83’) e Juri Tamburini in Modena-Catania 2-1 (entrato al 74’, gol 83’ e 86’).
CAPOLAVORO AL 92’ Se Cris Gilioli trova l’autostima può diventare un’arma letale «Cerco un po’ di autostima», aveva confessato alla Gazzetta. Quel pizzico di autostima Cris Gilioli potrebbe averlo trovato grazie allo splendido assist recapitato a Stanco per il 2-2. Dribbling e controdribbling che riportano ai tempi d’oro quando l’esterno di Bibbiano si affacciava al calcio di serie B. Bergodi crede in lui e glielo ha dimostrato togliendo Mazzarani per lasciarlo in campo. Lo sprazzo con l’Albinoleffe si spera possa essere la scintilla giusta per garantire al Modena qualche sprizzo di fantasia utile alla causa
Mister Bergodi ha due grandi alleati sul campo e nella gestione di una squadra che deve crescere I “vecchietti” terribili del Modena Leonardo Colucci e Claudio Bellucci, quando i leader non hanno età Leader si nasce e non si diventa. Perchè il carisma fa parte del dna: ce l’hai o non ce l’hai. E non si perde nemmeno quando le primavere cominciano a farsi sentire sulle spalle e, trattandosi di calciatori, inevitabilmente sulle gambe. E il Modena ha due giocatori che di carisma ne hanno da vendere, due ‘vecchietti’ terribili che rispondono ai nomi di Leonardo Colucci, 38 anni, e Claudio Bellucci, 35 anni, angelo custode di Antonio Cassano alla Sampdoria. Ma Bellucci è anche un diavoletto del gol: ha fatto piangere i portieri 133 volte. E tanti gol non sono noccioline. Colucci e Bellucci si sono ritrovati a Modena: erano stati insieme anche a Bologna dominando la scena, ognuno col proprio stile, sotto le Due Torri. Perchè Colucci e Bellucci? Perchè il buon Leo, che Bergodi ha tenuto in naftalina nelle prime partite, appena entrato in squadra ha rubato il mestiere al mister: dirige le operazioni, sprona i compagni e corre di più di loro tanto per dare il buon esempio. Capisce le situazioni del gruppo durante la partita, sa prendersi le responsabilità e le sconfitte debbono passare prima sul suo cadavere.
Bellucci ha giocato un tempo intero col Modena praticamente sotto di due gol: il suo ingresso ha galvanizzato un raparto afflitto da stitichezza cronica da gol. Due centri per Stanco, Pasquato in versione leonina, tanta strizza nella retroguardia di Mondonico e Gilioli che, nel momento più difficile, quando ormai Corletto stava per decretare un terrificante tonfo interno, sfodera un numero formidabile favorendo il pari dei gialli. Colucci e Bellucci, leader nati. Non si costruiscono carriere così se non si ha qualcosa in più nel dna oltre alle doti di calciatore.
(p.v.)
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dal RESTO DEL CARLINO
Stanco, pieno orgoglio gialloblù Francesco Prandini
L’UMILE resta tale e quale anche dopo due gol che hanno cambiato un po’ la sua vita, non il suo animo buono. Anzi, troppo buono, dice qualcuno. Checco Stanco ieri sera è salito come sempre a Pavullo, la sua città, ed è andato a seguire S.Antonio-Pavullese, partita valida per il campionato Amatori. Lì ci giocano molti dei suoi amici, quelli che gli sono stati vicini in questi anni avari di soddisfazioni, fatti di molta panca e poche luci della ribalta. E quegli amici, domenica sera (insieme alla fidanzata Benedetta), erano lì con lui: sempre i soliti, da anni, sin dai tempi del settore giovanile della Virtus Pavullese. Pizza in compagnia e poi i racconti della partita: chi gioca con gli Amatori, chi al Frignano in Prima Categoria e Checco, l’unico che da Pavullo ora gioca tra i ‘pro’, ha raccontato qualcosa di diverso dal solito. Due gol contro l’Albinoleffe che hanno salvato il Modena da una crisi sfiorata per pochi minuti: esattamente tre prima del fischio finale. E poi la festa.
E PENSARE che per lui forse si poteva prospettare un futuro da portiere, data la statura e i natali: suo padre Fabrizio è stato infatti per anni numero uno di quella mitica Pavullese che negli ultimi anni del decennio scorso sfiorò la C2 alle spalle di una fortissima Sanremese: con lui anche Gianni ‘Scaccogol’ Scacchetti, l’ultimo modenese, prima di Stanco a Salerno (14 febbraio 2009), ad aver segnato in serie B ( 26 gennaio ’97 Modena-Alzano 1-0), Luca Puccini, Federico Cantoni, Sandro Baccarani, Sandro Marino, Sandro Scarabelli, Christian Benassi, Stefano Antonelli e quel famoso Paolo Magnani in panchina, salito all’onore delle cronache per aver diretto il Bologna in serie A contro l’Inter campione d’Europa.
E CHECCO, proprio dalla Virtus Pavullese, ha iniziato a muovere i primi passi fino al 2000, quando passa al Modena: «Lo vide Magnani— racconta Francesco Muratori, allora responsabile del settore giovanile biancoblù—, ma a Bologna non lo tennero e il Modena non si lasciò scappare l’occasione. Ora Checco deve continuare su questa strada: solita umiltà ma più cattiveria, perché ha delle potenzialità importantissime». Da lì poi tutta la trafila del settore giovanile gialloblù, qualche apparizione con l’ Under 17 e 18 e un lungo peregrinare in C tra Grosseto, Boca San Lazzaro e Valenzana (2 volte). Pochi gol, poche luci della ribalta. Fino a domenica, a quei due gol che hanno cambiato e non hanno cambiato la sua vita. «Ora è più difficile, devo confermarmi. Non penso ad una maglia da titolare contro l’Empoli: devo continuare a lavorare». Sì, non è cambiato. E’ sempre lui, Checco l’umile.
Verso la gara Stiramento per Velardi: fuori dieci giorni. Merusi, menisco ko e operazione Arriva l’Empoli, Bellucci è pronto per l’attaccoIERI il giudice sportivo si è espresso comminando tre giornate di squalifica a Valerio Foglio, l’esterno dell’AlbinoLeffe che si è reso protagonista della testata ai danni di Christian Pasquato domenica allo stadio Braglia.
DAL CAMPO. Infortunio per Francesco Velardi. Il centrocampista ieri si è sottoposto ad un ecografia che ha evidenziato uno stiramento del legamento collaterale della caviglia destra (prognosi 10 giorni). Problema più serio invece per Riccardo Merusi: il terzo portiere, nonchè titolare della Primavera, dovrà essere operato al menisco esterno del ginocchio destro. Capitolo formazione: si alzano le quotazioni di Bellucci per l’attacco gialloblù. Potrebbe essere lanciato dal primo minuto alle spalle di uno tra Cani e Stanco.
SPEZZANI. Oggi alle 13 ultima partita per il centrocampista sassolese, ancora in Lettonia per le qualificazioni all’Europeo Under 19. Per ora Spezzani ha già giocato 130 minuti in due gare con la maglia azzurra della squadra allenata dall’ex mister gialloblù Daniele Zoratto.
resto del carlino
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