| Solo un affaticamento per Mchedlidze Coralli e Mori già tornati in gruppo, Stovini e Fabbrini lo faranno oggi EMPOLI. Anche stavolta il dottor Morelli e il massaggiatore Capaccioli c’avevano vistogiusto: l’infortunio di Levan Mchedlidze non è grave. Anzi, già il termine infortunio sembra improprio. L’ecografia di ieri mattina, infatti, ha evidenziato che l’unico problema sul flessore della coscia sinistra è un lieve affaticamento. Il georgiano, d’altra parte, aveva già spiegato di aver chiesto il cambio più per la paura di nuovo incidente che per il dolore avvertito.Conforato dai risultati dell’esame, poi, ieri ha ripreso il lavoro con una seduta differenziata. Lo stesso farà oggi, ma già dalla seduta di domani dovrebbe essere in gruppo. Gruppo che già ieri ha ritrovato due pezzi da novanta: ovvero il centrocampista Moro e il bomber Coralli, che domenica erano rimasti in palestra per potenziare rispettivamente la muscolatura di schiena e ginocchio sinistro. A parte, invece, è rimasto Stovini (al suo posto è stato aggregato Alderotti). Il capitano, a Bergamo, ha rimediato un colpo alla gamba sinistra, ma quella di ieri è stata più che altro una misura precauzionale. Già oggi, insomma, riprenderà posto fra i suoi compagni. E lo stesso potrebbe fare Fabbrini, che ieri si è rivisto sul campo: ha svolto tutta la parte atletica coi compagni e poi un lavoro specifico col professor Selmi. I responsi sono stati buoni: il mal di schiena è un ricordo. In infermeria, dunque, è rimasto Foti. Oggi sessione pomeridiana. D.B. il tirreno
Il ragazzino è diventato grande Da ultimo arrivato a protagonista: Saponara ora è un’arma in più EMPOLI. Ora deve combattare contro sé stesso, contro tutto quello che è. Riccardo Saponara, cioé, deve diventare cattivo. In campo, s’intende, visto che il talento per colpire chiunque e in qualsiasi modo già ce l’ha. Per diventare più incisivo, però, l’esterno deve dimenticarsi delle sua educazione, del suo carattere. Ad oggi, infatti, è il classico ragazzo che ogni genitore vorrebbe vedersi portare a casa dalla propria figlia. Un merito, senza dubbio, ma l’ultimo gradino da scalare, dopo essere cresciuto tantissimo, è proprio quello di trasformarsi - quando gioca - in un “bad boy”. Ma, come accennato, Saponara ha già fatto molto. Tanto da diventare, lui è che è nato nel dicembre del ’91 ed è alla sua prima esperienza fra i grandi, prezioso sia per Aglietti sia per Ferrara e la sua Under 21. «Diciamo che cominciano a vedersi i frutti del lavoro - spiega lui - all’inizio ho fatto tanta tribuna e qualche panchina, com’era giusto e logico che fosse visto che arrivavo dalla Primavera, ma dando il massimo giorno dopo giorno sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio. Ora, però, bisogna continuare su questa strada». Intanto, in una settimana, è arrivato il primo gol in Under 21 e la partecipazione attiva nell’azione del primo gol all’Atalanta. «Il gol in nazionale è una soddisfazione e un’iniezione di fiducia. A dirla tutta, però, ora vorrei segnare con l’Empoli e per l’Empoli. Qui tutti mi hanno dato molto, anche fuori dal campo». Magari con il Livorno? «Speriamo, anche perché il derby è una tappa importante. Credo che possa riscrivere la storia della nostra stagione. Dopo un grande avvio abbiamo avuto qualche difficoltà, è vero, ma se riusciremo a conquistare i 3 punti... Certo sarà dura, visto che il Livorno attraversa un periodo complicato e darà tutto per batterci». E dunque? «E dunque noi dovremo metterci la stessa grinta e la stessa determinazione. Anzi, qualcosina di più». E a proposito di determinazione... «Lo so, è l’aspetto che devo migliorare. Negli ultimi 25 metri bisogna essere cattivi, e in questo senso ho ancora tanta strada da fare. In campo serve il sangue agli occhi». Ma proprio il gol in Under e partite come quella di Bergamo possono aiutarla. «Vero. In casa della capolista, soprattutto, abbiamo davvero fatto una buona partita. L’avevamo preparata benissimo e siamo riusciti a interpretarla benissimo. Ci voleva proprio un’impresa del genere. Ora, però, dobbiamo pensare al Livorno». Quando scelse l’Empoli, e non l’Inter, lo fece anche per completare gli studi: c’è riuscito? «Sì, mi sono diplomato in ragioneria. Ma devo dire grazie ai miei genitori, soprattutto a mia mamma Paola, che per un anno e mezzo sono venuti a Empoli a metà settimana per darmi una mano. Senza di loro non ce l’avrei fatta». Proprio un bravo ragazzo, insomma. David Biuzzi il tirreno
GLI AVVERSARI Fermi Belingheri e Knezevic Doppio allenamento, ieri, per il Livorno. Al mattino la squadra ha lavorato in palestra. Dopo pranzo, invece, consueta seduta sul green del Centro Coni con massiccia dose di tattica come nello stile di Walter Novellino. Oltre all’infortunato ‘storico’ Surraco e a quello più recente, Pieri, hanno marcato visita anche Belingheri (noie alla cervicale) e Knezevic (alle prese con una distorsione alla caviglia destra). Gli altri hanno risposto presente. Da segnalare, poi, che Barusso sarà fuori per squalifica. Torna Luci in mezzo al campo. Ci si avvia verso la conferma del 4-4-2 con una “X” al posto del nome che affiancherà il grande ex Ciccio Tavano in attacco. Il ballottaggio, vista la squalifica di Dionisi, sembra essere tra Galabinov e Danilevicius, con Cellerino in terza fila in questa ipotetica griglia di partenza. Novellino, comunque, potrebbe anche decidere qualche novità all’ultimo momento. Anche perché, secondo voci che arrivano da Livorno, la sfida di venerdì potrebbe essere decisiva per la sua panchina. il tirreno
Spinelli ancora in silenzio E Novellino torchia il gruppo con un doppio lavoro LIVORNO. Alzarsi e ripartire. Il refrain in casa amaranto è sempre lo stesso e sta pure diventando noioso. Eppure non rimane altro da fare anche perché c’è da onorare il campionato fino al termine e soprattutto mettere fieno in cascina se si vogliono evitare brutte sorprese alla vigilia dell’estate. Il doppio anticipato. Si gioca di venerdì a Empoli per cui la giornata pesante (quella con due allenamenti) è stata anticipata al lunedì. Al mattino la squadra ha lavorato in palestra. Dopo pranzo, invece, consueta seduta sul “green” del Centro Coni con massiccia dose di tattica come nello stile di Walter Novellino. Oltre all’infortunato ‘storico’ Surraco e a quello più recente, Pieri, hanno marcato visita anche Belingheri (noie alla cervicale) e Knezevic, alle prese con una distorsione alla caviglia destra. Gli altri hanno risposto presente. Il silenzio di ‘Sciu Aldo’. Telefono staccato. Anche ieri. Il presidente, inghiottito nella burrascosa notte della sconfitta con il Crotone (aveva lasciato l’Ardenza subito dopo il raddoppio dei calabresi), non ha più preso la parola. Non è la prima volta che il presidente tace. Ai suoi silenzi, però, hanno sempre fatto seguito dichiarazioni improntate all’ottimismo. Adesso però il dubbio che la contestazione dell’altra sera abbia lasciato il segno, è diventato quasi una certezza. Lo scenario è desolante: presenze allo stadio ridotte ai minimi termini e parte di quello zoccolo duro in aperto dissenso nei confronti della società. C’è di che essere preoccupati di questo pauroso scollamento tra le componenti. Di certo Spinelli non ha ancora metabolizzato l’amarezza di un’altra giornata no, resa ancora più triste da quello striscione che lo invitava senza troppi giri di parole a farsi da parte. O magari sta pensando a come rilanciare il programma triennale. La situazione è tutta da decifrare. Intanto è stata congelata qualsiasi congettura sul futuro di Novellino che è atteso da un venerdì di fuoco a Empoli. Obiettivo derby. Già, perché in questa insolita calma piatta c’è pure da preparare la partita con i cugini empolesi. Venerdì sera al ‘Castellani’ servirà una partita vera. Altrimenti c’è il rischio di andare incontro a una figuraccia. Barusso sarà fuori per squalifica. Torna Luci ed è una notizia confortante. Ci si avvia verso la conferma del 4-4-2 con una ‘X’ al posto del nome che affiancherà Tavano in attacco. Il ballottaggio, vista la squalifica di Dionisi, sembra essere tra Galabinov e Danilevicius con Cellerino in terza fila in questa ipotetica griglia di partenza. L’ultimo segmento di campionato fa arrossire anche i meno timidi: tre punti in cinque partite con tre gol segnati di cui uno (quello di Tavano al Crotone) completamente ininfluente. E’ il momento di rivedere il Livorno vero, non quello dei replicanti. Fabrizio Pucci il tirreno ed. livorno
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