Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

La Serie A e il Calcio Internazionale, Stagione 2011/12

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view post Posted on 17/8/2011, 06:09
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Arsenal-Udinese, andata Champions League
da: Antonio Forina
Prova coraggiosa dei bianconeri, colpiti a freddo da Walcott. Traversa di Di Natale. Londra, Emirates Stadium, 16 agosto 2011
LONDRA - Basta un gol di Walcott in apertura all'Arsenal per aggiudicarso di misura l'andata del playoff di Champions League contro un'Udinese tanto coraggiosa e gagliarda quanto imprecisa e poco fortunata. Superato l'impatto iniziale con una delle gare più difficili e prestigiose della storia del club, i ragazzi di Guidolin sfoderano una prestazione coraggiosa e determinata e costruisono diverse occasioni da rete, senza però riuscire a centrare un pareggio che avrebbero senz'altro meritato.
La partita - L'avvio è da incubo: non passano neanche quatto minuti e l'Arsenal è già in vantaggio con Walcott, bravo a capitalizzare da pochi passi un cross da destra di Ramsey. Al 9' il due a zero sembra cosa fatta ma Gervinho liscia il pallone a due passi dalla porta sugli sviluppi di un corner. L'Udinese prov a scuotersi e al 12' va vicinissia al pari con un calcio di punizione di Di Natale che disegna una traiettoria che scavalca Szczesny ma termina la sua corsa contro la traversa. Due minuti più tardi si vede ancora Di Natale: il bomber bianconero scatta sul filo del fuorigioco ma calcia frettolosamente sul portiere. I padroni di casa fanno la partita, attaccano e giocano a tutto campo, ma rischiano un po' in difesa e l'Udinese prova ad approfittarne: al 26' Armero conclude una cavalcata solitaria in contropiede con un tiro respinto da Szczesny.Prima dell'intervallo ci prova ancora con Di Natale, che al 37' sfiora il palo con il sinistro dall'interno dell'area.
Al rientro i Gunners presentano Djorou al posto di Gibbs, piuttosto nervoso e già ammonito. La gara del centrale svizzero durerà dieci minuti, il tempo di un prodigiosa chiusura in extremis per impedire un gol sicuro a Di Natale, liberato in piena area da Armero dopo un bel break a centrocampo di Asamoah. Poi Djorou si fa male ed esce, rimpiazzato da Jenkinson. L'Arsenal sembra un po' sulle gambe e concede degli spazi che l'Udinese potrebbe sfruttare al 59' con Isla (che stringe troppo il diagonale da posizione defilata) e al 66' con un sinistro dalla distanza di Armero che sibila di poco oltre la traversa. Ancora Udinese al 74', ancora con Di Natale, la cui punizione a giro impegna Szczesny in una difficile deviazione in corner. All'82' ci prova Pinzi: il suo destro dai venti metri coglie il paletto di sostegno della rete. Al 90', nel primo vero affondo del secondo tempo, l'Arsenal va vicinissimo al raddoppio: Handanovic si oppone da fuoriclasse al destra ravvicinato di Walcott, smarcato da Gervinho. Un minuto più tardi Armero non inquadra la porta con un tentativo dalla distanza. È l'ultimo sussulto di una partita vivace e decisamente più equilibrata del previsto. L'Arsenal conquista un successo prezioso; all'Udinese rimane la consapevolezza di potersela giocare.
Antonio Forina
Champions League 2011-2012 - play-off, gara di andata
16 agosto 2011 - Londra, Emirats stadium, ore 20,45
ARSENAL-UDINESE 1-0
4' Walcott (A)
ARSENAL (4-2-3-1): Szczesny; Sagna, Koscielny, Vermaelen, Gibbs (46' Djorou; 55' Jenkinson); Ramsey, Song; Walcott, Rosicky (72' Frimpong), Gervinho; Chamakh. All.Wenger (squalificato, in panchina Rice)
UDINESE (4-1-4-1): Handanovic; Ekstrand, Benatia, Danilo, Neuton (59' Pasquale); Badu; Isla, Pinzi (88' Abdi), Asamoah, Armero; Di Natale. All.Guidolin
Arbitro: Bloom (Olanda)
Ammoniti: Ekstrand, Neuton, Pinzi, Armero (U), Walcott, Gibbs (A)

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anzianoclay
view post Posted on 17/8/2011, 11:58




Una grandissima Udinese! Potrebbero anche farcela, al ritorno....
Speriamo che Fabbrini abbia imparato molto, da tutti quei campioni. Mamma mia che giocate!
 
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view post Posted on 18/8/2011, 11:09
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CITAZIONE (anzianoclay @ 17/8/2011, 12:58) 
Una grandissima Udinese! Potrebbero anche farcela, al ritorno....
Speriamo che Fabbrini abbia imparato molto, da tutti quei campioni. Mamma mia che giocate!

imparato? beh dalla panchina non si vede bene la partita, bassi, visuale impallata spesso da altri giocatori, comunque fa un po' strano che non abbia fatto neanche un minuto, in genere quando si perde subentrano dalla panchina i giocatori offensivi, è raro vedere fare in agosto partite senza esaurire i tre cambi...
nonostante le assenze in avanti e il poco mercato in avanti dell'udinese...non ha fatto un minuto.
 
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memix
view post Posted on 18/8/2011, 11:39




CITAZIONE (Zeman! @ 18/8/2011, 12:09) 
CITAZIONE (anzianoclay @ 17/8/2011, 12:58) 
Una grandissima Udinese! Potrebbero anche farcela, al ritorno....
Speriamo che Fabbrini abbia imparato molto, da tutti quei campioni. Mamma mia che giocate!

imparato? beh dalla panchina non si vede bene la partita, bassi, visuale impallata spesso da altri giocatori, comunque fa un po' strano che non abbia fatto neanche un minuto, in genere quando si perde subentrano dalla panchina i giocatori offensivi, è raro vedere fare in agosto partite senza esaurire i tre cambi...
nonostante le assenze in avanti e il poco mercato in avanti dell'udinese...non ha fatto un minuto.

Beh sicuramente ci sono più motivi per cui non è entrato...Guidolin ha deciso di giocare con 1 punta e 5 centrocampisti, la squadra giocava molto bene, soprattutto nel secondo tempo...perdeva 1-0 ma giocava alla grande , mettere un altro giocatore offensivo e sconvolgere un modulo che stava girando bene andando poi a rischiare di subire il secondo gol era rischioso...con lo 0-1 te la giochi, soprattutto perché dimostri di giocare meglio dell'arsenal..con lo 0-2 no...e nel 4-5-1 non è collocabile in nessun ruolo, se non al posto di Di Natale che l'ha dipinto come suo erede...Di Natale quest'anno, ancor piu degli scorsi anni, non fa la fase difensiva , nel senso che in fase difensiva l'Udinese gioca in 10, mettere un altro giocatore in campo con quelle caratteristiche in un campo dove devi come prima cosa difenderti...e Guidolin ha scelto gli 11 uomini che piu conosce e di cui piu si fida in questo momento per giocarci un preliminare di questo livello...

Detto questo, in casa Guidolin non potrà giocare così , deve per forza mettere un altro giocatore offensivo dal primo minuto, giochi in casa e devi recuperare...secondo me un 3-4-2-1 con Abdi e Fabbrini dietro di Natale, o un 3-4-1-2 con uno tra Fabbrini e Abdi dietro Di Natale e Floro( difficilmente recupererà) potrebbero essere le mosse giuste...
 
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anzianoclay
view post Posted on 18/8/2011, 15:53




Zeman...qua Memix dice il vero, dài.
 
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memix
view post Posted on 18/8/2011, 16:40




È chiaro che Guidolin si fidi di quel centrocampo a 5...Armero, isla, asamoah, pinzi, ora Badu, sono delle certezze....giochi in contropiede , tamponi con quel centrocampo e speri in Di Natale...capisco le scelte di Guidolin, ma non le condivido pienamente...20 minuti di Fabbrini-Di Natale e il gol poteva essere trovato...in casa mi aspetto meno sagacia tattica e più spavalderia, più coraggio....non segni 2 gol all'Arsenal con 1 punta, non è facile che capiti
 
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view post Posted on 18/8/2011, 17:27
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CITAZIONE (anzianoclay @ 18/8/2011, 16:53) 
Zeman...qua Memix dice il vero, dài.

certo...dice la sua verità...che non è la mia...
quante squadre nelle partite ufficiali (anche solo di coppe internazionali) di questo periodo non hanno fatto i tre cambi?
 
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memix
view post Posted on 18/8/2011, 17:53




È la mia opinione, non una verità assoluta....è vero, vedere fare soltanto 2 cambi è raro...ma se analizziamo, è difficile inserire giocatori offensivi se vuoi rimanere col 4-5-1 ( che ti sta dando frutti) e Di Natale davanti...l'unica era inserire Fabbrini per Pinzi e giocare con 2 punte
 
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anzianoclay
view post Posted on 18/8/2011, 22:06




No, Guidolin ha fatto bene: Il gol l'Udinese l'ha sfiorato ripetutamente. E' stato solo un caso che non l'abbia trovato.
 
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view post Posted on 25/8/2011, 06:15
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VERSO UNO SCIOPERO FOLLE
Associazione calciatori e Lega non firmano l’accordo C’è uno spiraglio

Alessandro Fiesoli
LA LEGA non firma, a grandissima maggioranza (18 a 2) l’assemblea dei club di serie A ha scelto la linea dura, ha ribadito il suo no al testo in discussione dell’accordo collettivo dei giocatori, e Damiano Tommasi, il presidente del sindacato calciatori, in risposta ha confermato lo sciopero in programma per la prima giornata di campionato: «Al momento non ci sono le condizioni perchè si giochi». Muro contro muro, al termine di una bollente giornata di riunioni e di polemiche a Roma, fra la sede della Federcalcio e quella della Lega, per la delusione e lo sconcerto del presidente federale Abete, che da mesi sta cercando, senza effetto, una mediazione: «Essere ottimisti con questi chiari di luna diventa difficile, bisogna essere realisti, è un braccio di ferro incomprensibile, comunque abbiamo l’obbligo di non arrenderci». Abete ha convocato un altro consiglio federale per stamani, nel tentativo di arrivare a una conciliazione in extremis, dopo un’altra notte di contatti e telefonate. «Faremo ulteriori approfondimenti, ma se non ci saranno le condizioni, lascerò agli atti la posizione ufficiale della federazione», ha fatto sapere. Brutta, pessima situazione. I motivi dello scontro restano l’articolo 4 (chi deve pagare il contributo di solidarietà?) e l’articolo 7, quello sul trattamento per i giocatori ’fuori rosa’. Il secondo è in discussione da dicembre, era stata raggiunta un’intesa, garante Abete, sottoscritta dall’Aic ma rigettata nel tempo dalla Lega, fino alla chiusura di ieri. E’ una questione di diritti e non di soldi, in questo i calciatori hanno anche il sostegno di Abete, ma la Lega è intransigente («Meno responsabile dell’Aic», la dura critica dall’interno di Cellino, uno dei due che ha votato sì, con il Siena) e sembra chiaro che i presidenti vogliano prendere spunto da questo articolo 7, conteso al di là della sua reale importanza, per ridiscutere e riscrivere tutto l’accordo con i calciatori. Al problema dei ’fuori rosa’, si è aggiunto negli ultimi giorni quello del contributo straordinario di solidarietà, il 5% sui redditi oltre i 90 mila euro, il 10% a partire dai 150 mila. «Eventuali contributi straordinari, saranno comunque esclusivamente a carico dei giocatori», chiede che venga messo per scritto la Lega. Tommasi, da parte sua, non ha detto che i giocatori non hanno intenzione di non pagare. «Ma va chiarito nel contratto», insiste la Lega. E qui sono in ballo molti soldi. Il caso nasce perché gran parte dei contratti, soprattutto quelli dei giocatori più importanti e più pagati, sono stati fatti firmare al netto. Dipenderà anche dal testo finale della manovra. E’ già intervenuto il ministro Calderoli: «Ho già predisposto due emendamenti, per far pagare ai giocatori e non alle società il prelievo e per raddoppiarlo, se insistono nella volontà di scioperare, ma questo secondo sono pronto a ritirarlo». E’ sempre più scontro, in un calcio sempre più lontano dalla comprensione dei tifosi.

Cosa vogliono i calciatori
L’AIC (associazione calciatori), presieduta dall’ex giocatore della Roma e della nazionale Damiano Tommasi (nella foto), chiede che la Lega firmi l’accordo collettivo. Il nodo riguarda i giocatori ’fuori rosa’, e l’Aic chiede l’applicazione dell’articolo 7 del vecchio contratto collettivo. Questo il testo: «In ogni caso, il calciatore ha diritto di partecipare agli allenamenti e alla preparazione precampionato con la prima squadra». A detta dei calciatori, è una forma di garanzia contro l’eventuale mobbing nei confronti dei loro colleghi che non rientrano più nei piani tecnici della società e che vengono messi fuori rosa. Ieri mattina, prima della rottura, Tommasi si era detto pronto anche ad accettare un compromesso sugli ’allenamenti differenziati’, togliendo la definizione ’temporanei’. Ma non è bastato.
L’altro argomento di scontro (all’articolo 4) è diventato il contributo di solidarietà previsto dalla manovra anti-crisi per i redditi superiori a 90 mila euro. «Polemica pretestuosa, nessun giocatore ha protestato per il contributo di solidarietà», la posizione di Tommasi. Il punto è che, soprattutto nei grandi club come Milan e Juventus, molti contratti sono stati firmati al netto. In questi casi, è intervenuto il segretario dell’Aic Grosso, il contributo è a carico della società.

Cosa dice la Federcalcio
SULLA VICENDA del contratto collettivo, la prima medizione di Abete (nella foto) risale a dicembre scorso, quando sembrava che le parti avessero trovato un’intesa. Niente da fare, invece. A firmare la bozza di accordo, è stata solo l’Aic, mentre la Lega in questi mesi ha fatto muro, fino al no secco di ieri. Il presidente federale era tornato alla carica lunedì, quando aveva fornito un’interpretazione estensiva del testo dell’articolo 7 del precedente contratto. Nel tentativo di raccogliere le istanze dei presidenti, e di salvaguardare allo stesso tempo i diritti dei giocatori ’fuori rosa’, Abete aveva esteso il concetto alla possibilità di «allenamenti differenziati temporanei». Commentando così la vicenda: «Questo articolo 7 sembra diventato più importante di un testo costituzionale, come cittadino, in un momento come questo per il paese, mi vergogno di tanta attenzione». Con un’aggiunta chiaramente polemica nei confronti dei presidenti: «Se non si firma, vuol dire che allora i problemi sono altri».
Per quanto riguarda la discussione intorno al contributo di solidarietà, Abete aveva invitato soprattutto al buon senso: «Vista la situazione del paese, è giusto che chi ha di più dià di più», un chiaro invito ai giocatori a pagare il prelievo.

Cosa vuole la Lega
A LARGHISSIMA maggioranza (18 a 2) la Lega ha detto no. I nodi irrisolti della vertenza, secondo i presidenti di serie A, restano l’articolo 4, che riguarda il contributo di solidarietà, che secondo i club deve essere totalmente a carico dei giocatori, e l’articolo 7: i padroni delle società rivendicano l’assoluta autonomia dello staff tecnico di organizzare gli allenamenti dei giocatori. Sull’articolo 4, la Lega (nella foto il presidente Beretta)sostiene che l’emolumento lordo vada considerato con riferimento al regime impositivo ordinario. In pratica, i club chiedono un’integrazione scritta, con valore legale, che non li esponga a pagare il prelievo aggiunto, dal momento che molti contratti sono stati firmati al netto. Per quanto riguarda l’articolo 7, la Lega ieri mattina aveva chiesto ad Abete e all’Aic di rimuovere la definizione ’temporanei’ dall’interpretazione sugli ’allenamenti differenziati’ data dal presidente Abete, ed era stata accontentata. Ma non è bastato. E poche ore dopo è arrivato il voto contrario, e compatto, con l’eccezione del presidente Cellino (Cagliari) e del ds Perinetti (Siena), dell’assemblea. Se si lascia il riferimento all’obbligo dell’allenamento con la prima squadra, è la sintesi della posizione della Lega, va chiarito il concetto di prima squadra in rose di 40-50 giocatori.

la nazione
 
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view post Posted on 25/8/2011, 10:13
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UDINESE - I NUMERI PER CAPIRSI
Il commento a caldo della Gazzetta dello Sport è chiaro: “Con le cessioni di Sanchez, Inler e Zapata l'Udinese ha incassato circa 60 milioni. Soldi cash, contanti. I Pozzo non hanno investito parte della somma in un giocatore di prima fascia, che affiancasse Di Natale in avanti. Ci hanno provato con Giovani dos Santos, ma è andata male. Sono arrivati Floro Flores e Barreto, cavalli di ritorno che però contro l'Arsenal non c'erano. E' stato acquistato il promettente, ma sbarbato Fabbrini. Ieri, a pochi minuti dalla fine, è entrato in campo Denis, già ceduto all'Atalanta. A Guidolin è stato chiesto di fare le nozze con i fichi secchi e l'allenatore è stato bravo a tenere vivo il sogno. Nelle due partite, tra Londra e il Friuli, Handanovic è stato fenomenale e quando un portiere fa miracoli, significa che davanti a lui ci sono problemi”.
Un segnale importante, questo sottolineato dalla Rosea, che per la prima5 (circa volta mette un luce anche un altro aspetto derivato dalla sconfitta contro l'Arsenal: in Italia, forse, il ‘modello Udinese’ inizia a scricchiolare. Il Belpaese ha mandato in Champions una società alla quella palesemente non interessava andare avanti, se non con una dose di fortuna e con la speranza che Guidolin facesse un altro miracolo. Troppo poco.

Intanto nel paese dei balocchi si iniziano a tirare le somme.
60 (e oltre) i milioni intascati (senza aggiungere botteghino, abbonati, sponsor, tv, etc.)
15 (circa) quelli investiti, per lo più in giovani)
12 mila (circa) gli abbonamenti fatti sui 20 mila asupicati
2 milioni e 100 mila euro l’incasso Uefa per aver giocato i playoff
10 milioni (circa) quelli persi per la mancata qualificazione tra diritti tv, sponsor, merchindising, pubblicità varia.
800 mila euro il premio vittoria in Champions
140 mila quello in Europa League.
200 mila euro se l’Udinese arriva ai sedicesimi
2 i giocatori titolari in Champions che l’anno scorso andavano spesso in tribuna
25 mila i posti voluti per il nuovo stadio
30 mila i posti voluti a Granada per il nuovo stadio
100 ( oltre) i giocatori controllati dall’Udinese
30 (circa) i milioni di ingaggio annuali per la rosa attuale.
20 milioni le altre spese previste
12 i milioni spesi dal Granada per la sua campagna acquisti
Bastano questi numeri (molte volte arrotondati perché mancano dati ufficiali) a spiegare molte cose. Non bastano a mitigare l’amarezza per quello che si poteva fare e non è stato fatto. E sapere che le critiche a Udine vengono rpese come capi d’accusa definitivi, invece che occasioni per dialogre e capirsi è altrettanto deludente. le risposte dei Pozzo fin qui hanno fatto intendere che, secondo loro, tutto è stato fatto per il meglio. Sarà: la Rosea scrive anche che “questa Udinese è andata oltre se stessa. Guidolin ha tenuto in linea di galleggiamento una squadra che, per livello tecnico, non è paragonabile all'Arsenal”. Peccato, perché per raggiungere il livello tecnico dell?Arsenal non serviva molto: un centrocampista d’esperienza che sapesse far giostrare la palla e magari una punta da affiancare a Totò per un nuovo 3-5-2. Non lo si è voluto fare. Il calcio (e il mondo) va avanti.

udineseblog

interessante....
 
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empoliga
view post Posted on 25/8/2011, 23:57




L'udinese dopo questa prova ha perso lo status di squadra simpatia per me, spero retroceda (basta lasciar spazio al fabbro)
 
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view post Posted on 26/8/2011, 06:47
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E’ TUTTO VERO: FANNO SCIOPERO
Muro contro muro Lega-calciatori. Oggi Abete rinvia il primo turno

Alessandro Fiesoli
RISSA continua. Ma nessuno vuole prendersi la responsabilità di dichiarare rinviata la prima giornata di campionato. La trattativa è diventata una commedia delle parti, fino alla tarda serata di ieri. Beretta, presidente della Lega: «Al momento, non esiste una proclamazione ufficiale dello sciopero da parte del sindacato calciatori: in assenza, i club convocheranno le squadre, come fa la federazione a rinviare l’inizio del torneo in assenza di sciopero?». Tommasi, presidente del sindacato calciatori: «Siamo ottimisti, fino all’ultimo speriamo che qualcuno si ravveda e firmi l’accordo». Abete, presidente federale: «Al di là della tecnalità, l’Aic ha dichiarato da tempo l’intenzione di non giocare in assenza della firma della Lega, e ho ricevuto da consiglio federale, all’unanimità, la delega al rinvio della prima giornata, aspettiamo domani, la speranza è l’ultima a morire». Aspettiamo oggi, allora, con le grandi manovre ancora in corso. Un bel caos. Tutti contro tutti, è il sistema, che vive di una sua quotidiana irrealtà, ad essere andato in tilt. Basta che non vogliano davvero farci credere che una trattativa che va avanti da otto mesi (neanche fosse una modifica costituzionale) sia arrivata a questi punti per la quota dei ’fuori rosa’ (quanti saranno) e per un contributo di solidarietà che deve ancora essere precisato, nei suoi contenuti. Alla base di questa figuraccia collettiva c’è un po’ di tutto: la voglia dei presidenti di ridiscutere il contratto in toto per avere meno vincoli possibili, una guerra della Lega nei confronti di Abete, il rifiuto da parte dei calciatori di accettare l’idea di una riduzione delle rose. Per quanto riguarda il contributo di solidarietà, Tommasi avrebbe potuto fare un passo avanti, firmando un impegno a pagarlo, se non altro a nome dei capitani delle squadre, per dire. Abete, con una mossa che se fosse stata accettata avrebbe sollevato un vespaio di polemiche, è arrivato a mettere a disposizione dei club un «fondo di garanzia di venti milioni» per tutelarli da eventuali problemi, da parte dei giocatori con il contratto al netto, nel pagamento del contributo di solidarietà. «Soldi della federazione, nenche un euro pubblico da finanziamento del Coni», si è affrettato a precisare Abete, ma sarebbe difficile accettare l’idea di venti milioni a uso e consumo di presidenti e vip e non stanziati per campi, vivai o strutture. Polemica svuotata dal nuovo rifiuto di Beretta («La posizione della Lega non è cambiata»).
L’imbarazzo generale non può essere nascosto sotto il tappeto, come la polvere. Il Coni ha lanciato un anatema contro il calcio, definendo la situazione «incomprensibile e insostenibile». Con un avviso ai litiganti: «Chi oggi pensa a se stesso, si assume la responsabilità dei provvedimenti futuri». Il giorno che saranno i tifosi a decidere di lasciare gli stadi vuoti, povero calcio.

la nazione

E adesso ci vuole un rottamatore
di ENZO BUCCHIONI
NEL DISGUSTO di un altro pomeriggio da cani, tra proposte folli «il fondo sportivo per pagare le tasse che i giocatori non vogliono pagare» e dichiarazioni farneticanti «sono i presidenti che non vogliono farci giocare», tra vecchi conclavi nel peggiore stile politico e lo sconcerto nel constatare che questa volta i tifosi sono i più seri di tutti, ci viene in mente il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Servirebbe un rottamatore anche nel calcio. Se la classe politica è vecchia, se il Paese va cambiato, quando si parla di calcio tutti i problemi vanno moltiplicati per dieci. Ci sono dirigenti senza idee in carica da quarant’anni e questa ennesima crisi dimostra l’incapacità di un sistema ormai talmente autoreferenziale da divorare se stesso. I calciatori, poi, sono fuori dal mondo e forse anche di testa: tanta gente pagherebbe (se avesse i soldi) di tasca propria solo per essere un giorno al loro posto: qualcuno glielo faccia capire. Ma in questa guerra per banda, in questo momento di debolezza assoluta di tutto e di tutti, il potere è esploso in mille coriandoli. Abete, presidente della Federcalcio, scade fra tre mesi e non si ricandida (dice lui). Beretta, presidente della Lega calcio, si è dimesso sei mesi fa, lavora già per un grande istituto bancario. Il giovane Tommasi, presidente del calciatori, è immaturo per il ruolo e tanti per capire, c’è chi rimpiange l’ottantenne Campana. Aspettiamo l’uomo nuovo, non un Messia, ma qualcuno in grado di coagulare le forze migliori, programmare riforme serie e ridare un futuro al pallone. Esiste?
la nazione

Ripensateci per rispetto dei tifosi
LO SCIOPERO dei calciatori, al di là di facili demagogie, mi sembra un pugno nell’occhio alla logica, al gravissimo momento di crisi economica che stiamo attraversando. Anche per questo spero in un miracolo dell’ultima ora. Dunque vediamo un po’ perché il campionato, la manifestazione sportiva più amata dagli italiani, non parte. Il primo motivo è legato alla tassa di solidarietà. Vorrei ricordare, perché le condivido in pieno, le parole, tanto dure quanto vere, che ha usato l’altro ieri l’amministratore delegato del Catania Lo Monaco: ‘Se i calciatori pagheranno la tassa di solidarietà anziché acquistare la barca da due milioni dovranno comprarla da un milione e 950.000 mila euro. Oppure fanno come me che uso il gommone…’.
Mi pare che questo concetto fotografi la situazione in maniera indiscutibilmente giusta. Per quanto riguarda i giocatori fuori rosa direi che l’errore è alle origini: oggi le società hanno organici esagerati, organici di trenta elementi e per questo succede che qualcuno venga poi accantonato, senza la possibilità di non potersi allenare con gli altri. Ricordo queste cose per dire che un confronto, una trattativa è ammissibile anche per una categoria di privilegiati come i calciatori, categoria che, ovviamente, ho conosciuto bene. Ma arrivare a una rottura, arrivare allo sciopero è una follia inammissibile. Che esempio danno i calciatori ai tanti, troppi cittadini italiani che hanno reali problemi economici? E perché deludere milioni e milioni di tifosi che aspettano con infinita passione l’inizio del campionato? No, non ci sto. Tutto si doveva fare meno che arrivare allo sciopero. Io spero, lo ripeto, che all’ultimo tuffo un miracolo cancelli questa assurda follia.

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anzianoclay
view post Posted on 26/8/2011, 12:01




Ma cosa vogliono?!?! E son bastate squadrette come Slovan e Thun per far fuori i miliardari della Roma e del Palermo!!!
ANDATE A LAVORAREEEEEEEE
 
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Psycho.77
view post Posted on 26/8/2011, 14:22




CITAZIONE (Zeman! @ 26/8/2011, 07:47) 
E’ TUTTO VERO: FANNO SCIOPERO
Muro contro muro Lega-calciatori. Oggi Abete rinvia il primo turno

Alessandro Fiesoli
RISSA continua. Ma nessuno vuole prendersi la responsabilità di dichiarare rinviata la prima giornata di campionato. La trattativa è diventata una commedia delle parti, fino alla tarda serata di ieri. Beretta, presidente della Lega: «Al momento, non esiste una proclamazione ufficiale dello sciopero da parte del sindacato calciatori: in assenza, i club convocheranno le squadre, come fa la federazione a rinviare l’inizio del torneo in assenza di sciopero?». Tommasi, presidente del sindacato calciatori: «Siamo ottimisti, fino all’ultimo speriamo che qualcuno si ravveda e firmi l’accordo». Abete, presidente federale: «Al di là della tecnalità, l’Aic ha dichiarato da tempo l’intenzione di non giocare in assenza della firma della Lega, e ho ricevuto da consiglio federale, all’unanimità, la delega al rinvio della prima giornata, aspettiamo domani, la speranza è l’ultima a morire». Aspettiamo oggi, allora, con le grandi manovre ancora in corso. Un bel caos. Tutti contro tutti, è il sistema, che vive di una sua quotidiana irrealtà, ad essere andato in tilt. Basta che non vogliano davvero farci credere che una trattativa che va avanti da otto mesi (neanche fosse una modifica costituzionale) sia arrivata a questi punti per la quota dei ’fuori rosa’ (quanti saranno) e per un contributo di solidarietà che deve ancora essere precisato, nei suoi contenuti. Alla base di questa figuraccia collettiva c’è un po’ di tutto: la voglia dei presidenti di ridiscutere il contratto in toto per avere meno vincoli possibili, una guerra della Lega nei confronti di Abete, il rifiuto da parte dei calciatori di accettare l’idea di una riduzione delle rose. Per quanto riguarda il contributo di solidarietà, Tommasi avrebbe potuto fare un passo avanti, firmando un impegno a pagarlo, se non altro a nome dei capitani delle squadre, per dire. Abete, con una mossa che se fosse stata accettata avrebbe sollevato un vespaio di polemiche, è arrivato a mettere a disposizione dei club un «fondo di garanzia di venti milioni» per tutelarli da eventuali problemi, da parte dei giocatori con il contratto al netto, nel pagamento del contributo di solidarietà. «Soldi della federazione, nenche un euro pubblico da finanziamento del Coni», si è affrettato a precisare Abete, ma sarebbe difficile accettare l’idea di venti milioni a uso e consumo di presidenti e vip e non stanziati per campi, vivai o strutture. Polemica svuotata dal nuovo rifiuto di Beretta («La posizione della Lega non è cambiata»).
L’imbarazzo generale non può essere nascosto sotto il tappeto, come la polvere. Il Coni ha lanciato un anatema contro il calcio, definendo la situazione «incomprensibile e insostenibile». Con un avviso ai litiganti: «Chi oggi pensa a se stesso, si assume la responsabilità dei provvedimenti futuri». Il giorno che saranno i tifosi a decidere di lasciare gli stadi vuoti, povero calcio.

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E adesso ci vuole un rottamatore
di ENZO BUCCHIONI
NEL DISGUSTO di un altro pomeriggio da cani, tra proposte folli «il fondo sportivo per pagare le tasse che i giocatori non vogliono pagare» e dichiarazioni farneticanti «sono i presidenti che non vogliono farci giocare», tra vecchi conclavi nel peggiore stile politico e lo sconcerto nel constatare che questa volta i tifosi sono i più seri di tutti, ci viene in mente il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Servirebbe un rottamatore anche nel calcio. Se la classe politica è vecchia, se il Paese va cambiato, quando si parla di calcio tutti i problemi vanno moltiplicati per dieci. Ci sono dirigenti senza idee in carica da quarant’anni e questa ennesima crisi dimostra l’incapacità di un sistema ormai talmente autoreferenziale da divorare se stesso. I calciatori, poi, sono fuori dal mondo e forse anche di testa: tanta gente pagherebbe (se avesse i soldi) di tasca propria solo per essere un giorno al loro posto: qualcuno glielo faccia capire. Ma in questa guerra per banda, in questo momento di debolezza assoluta di tutto e di tutti, il potere è esploso in mille coriandoli. Abete, presidente della Federcalcio, scade fra tre mesi e non si ricandida (dice lui). Beretta, presidente della Lega calcio, si è dimesso sei mesi fa, lavora già per un grande istituto bancario. Il giovane Tommasi, presidente del calciatori, è immaturo per il ruolo e tanti per capire, c’è chi rimpiange l’ottantenne Campana. Aspettiamo l’uomo nuovo, non un Messia, ma qualcuno in grado di coagulare le forze migliori, programmare riforme serie e ridare un futuro al pallone. Esiste?
la nazione

Ripensateci per rispetto dei tifosi
LO SCIOPERO dei calciatori, al di là di facili demagogie, mi sembra un pugno nell’occhio alla logica, al gravissimo momento di crisi economica che stiamo attraversando. Anche per questo spero in un miracolo dell’ultima ora. Dunque vediamo un po’ perché il campionato, la manifestazione sportiva più amata dagli italiani, non parte. Il primo motivo è legato alla tassa di solidarietà. Vorrei ricordare, perché le condivido in pieno, le parole, tanto dure quanto vere, che ha usato l’altro ieri l’amministratore delegato del Catania Lo Monaco: ‘Se i calciatori pagheranno la tassa di solidarietà anziché acquistare la barca da due milioni dovranno comprarla da un milione e 950.000 mila euro. Oppure fanno come me che uso il gommone…’.
Mi pare che questo concetto fotografi la situazione in maniera indiscutibilmente giusta. Per quanto riguarda i giocatori fuori rosa direi che l’errore è alle origini: oggi le società hanno organici esagerati, organici di trenta elementi e per questo succede che qualcuno venga poi accantonato, senza la possibilità di non potersi allenare con gli altri. Ricordo queste cose per dire che un confronto, una trattativa è ammissibile anche per una categoria di privilegiati come i calciatori, categoria che, ovviamente, ho conosciuto bene. Ma arrivare a una rottura, arrivare allo sciopero è una follia inammissibile. Che esempio danno i calciatori ai tanti, troppi cittadini italiani che hanno reali problemi economici? E perché deludere milioni e milioni di tifosi che aspettano con infinita passione l’inizio del campionato? No, non ci sto. Tutto si doveva fare meno che arrivare allo sciopero. Io spero, lo ripeto, che all’ultimo tuffo un miracolo cancelli questa assurda follia.

la nazione

..Ma un bello sciopero da parte di noi tifosi no eh??? Calciatori=bambini viziati
 
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174 replies since 20/6/2011, 06:06   1666 views
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