Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

La LegaPro, la serie D, Stagione 2011/12

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anzianoclay
view post Posted on 10/6/2011, 15:20




I'Prato và a Carrara avendo a disposizione 2 risultati su 3. Paura. image
 
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view post Posted on 11/6/2011, 12:41
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Lucca e Pisa, futuro incerto Crisi societaria in entrambe le città, tifosi in fibrillazione
Due piazze storiche del calcio toscano in ansia: da sempre fiere antagoniste, Lucca e Pisa si trovano a vivere in contemporanea un passaggio difficile della loro storia sportiva. Per entrambe, probabilmente, la prossima settimana sarà decisiva per conoscere il proprio destino. A Lucca, in effetti, l’appuntamento è ravvicinatissimo e già fissato. La cordata ligure che mira a rilevare la grande maggioranza delle quote domani stesso si presenterà ufficialmente alla città e ai tifosi, con una conferenza stampa nella sede rossonera in viale San Concordio. La società immobiliareNice (sede a Genova) in questa circostanza dovrà svelare in dettaglio la nuova compagine societaria e quali sono gli imprenditori “forti” che stanno dietro le sue spalle: la Nice è in predicato di comprare l’80% delle quote della Valore, e dopo la rinuncia da parte del socio di minoranza, l’ex patron Giuliani, i liguri hanno la strada aperta e nessun concorrente all’orizzonte: la prima cosa che dovranno fare è saldare i debiti della Lucchese. I tifosi e la città aspettano questo primo confronto ravvicinato con apprensione, e anche con una certa diffidenza:il ciclo che si chiude aveva riavvicinato molti al calcio e quello che si apre appare - per il momento - denso di incognite. Non a caso, ieri, il Comune ha congelato il progetto di ristrutturazione del Porta Elisa, in attesa di valutare i nuovi proprietari. Nuvole sempre più nere anche sul cielodi Pisa. Dopo l’esternazione del patron di maggioranza Piero Camilli che ha annunciato di voler vendere, ieri era in programma sul “campo neutro” di Chianciano una riunione importante fra i soci, ma l’esito è stato interlocutorio se non negativo. Telefoni staccati, bocche cucite dopo il summit. All’ora di pranzo erano partiti dalla sede il presidente Battini, Palmas, Cava e Sbrana per recarsi all’incontro con Camilli, fissato nel pomeriggio: nessuno ha fatto dichiarazioni. Ma da quello che trapela, Camilli si allontana e il nuovo scenario è tutto da definire. Uno stallo che non può protrarsi, poiché nel giro di quindici giorni premono scadenze inderogabili, come il pagamento degli ultimi stipendi stagionali e l’iscrizione al prossimo campionato. Sempre di più il pallone rotola dove lo tira il padrone, ammesso che costui abbia ancora voglia di tirarlo e gli convenga. Sempre di più i destini di un pezzo importante dell’identità collettiva come la passione calcistica sono decisi fuori dai campi, molto lontano: l’ennesima conferma di questo viene dalle vicende - paradossalmente parallele - di due società storiche e molto importanti della Toscana, la Lucchese e il Pisa. “Fiera appartenenza, incerta permanenza” si potrebbe dire parafrasando un noto motto delle curve. Incerta permanenza a Lucca perché la società in queste ore sta passando di mano, per il momento in modo oscuro e poco rassicurante. Per due anni la Lucchese reduce da crac e gestioni avventurose è stata un modello: cordata locale, gestione sana, due campionati consecutivi vinti, passione che si riaccende. Ma giunto in C1, il giocattolo si è rotto, per il semplice motivo che servono troppi soldi: i proprietari di maggioranza - immobiliaristi e palazzinari - a gennaio hanno annunciato il disimpegno, quello di minoranza da solo non ce la può fare a questi livelli.Via l’allenatore vincente, squadra in caduta libera dopo un altro ottimo avvio di stagione, e già un grosso merito è stato salvarsi più che dignitosamente. Ma ora? Ora subentra una cordata esterna, nella quale figurano personaggi (non tutti) con precedenti inquietanti. Torna a spargersi l’odore di zolfo, torna l’allarme della città e della tifoseria, il Comune blocca subito il piano di ristrutturazione dello stadio. Torna a pesare in modo decisivo il fattore-quattrino: ma non il quattrino da investire direttamente, quello legato ad operazioni collaterali o anche più lontane. Il pallone c’entra poco, nella vicenda lucchese. E forse ancora meno c’entra a Pisa, dove la società da poco risorta dopo il grande splash è in mano al classico padre-padrone che fa e disfa come gli pare a prescindere da tutto e se ne vanta: non a caso Piero Camilli (patron anche del Grosseto, già questo cumulo non impressiona favorevolmente) si fa chiamare “Il Comandante”. Ancora ad aprile il Comandante pareva intenzionato a restare e rilanciare, però a maggio le cose sono cambiate e ora se ne vuole andare. Perché? Non si sa. Camilli è uomo di molteplici incarichi e affari, tutto dipende da dove lo porta il cuore, e soprattutto il portafoglio. Ma probabilmente ci sono di mezzo problemi politici acuiti dall’ultimo esito elettorale, e di sicuro un progetto di “cittadella nerazzurra” a poche centinaia di metri dalla Torre: il pallone rotola lontano, appunto. A Pisa e a Lucca tutti i tifosi toscani devono fare molti e sinceri auguri, indipendentemente dal tifo e dall’eventuale antagonismo. Per il semplice motivo che tutta la Toscana sta sulla stessa barca traballante, ha passato gli stessi brutti momenti, è stata (o tuttora è) in mano agli stessi discutibili personaggi: da Firenze in giù non c’è città - con pochissime eccezioni - che non abbia avuto la sensazione o la certezza che qualcuno gli avesse fregato il pallone.
Federico Buti
il tirreno


E anche Grosseto non ride: tecnico e ds sono in alto mare
GROSSETO. Se Pisa piange, Grosseto non ride. Chiara, per il momento, la strategia di disimpegno di Piero Camilli riguardo alla società nerazzurra, oscura invece quella per la società biancorossa. Non è una novità, a dire il vero, perché da sempre Camilli ama fare e disfare per conto suo e lavorando sottotraccia: ma quest’anno la matassa pare particolarmente imbrogliata. In attesa di una telefonata che tarda parecchio ad arrivare, il tecnico uscente Michele Serena e il ds Antonino Imborgia sembrano sempre più lontani da Grosseto. Una differenza sostanziale fra i due c’è, poiché Imborgia ha comunque un contratto che lo lega al Grifone ancora per un anno, Serena no. Raggiunto ieri telefonicamente, l’allenatore biancorosso ribadisce laconicamente: «Ancora non ho sentito il presidente, non ci sono novità». Commenti e pronostici da parte sua, zero: ma la voce sembra tradire il pessimismo. In effetti il lungo rinvio e i “boatos” fanno scendere sempre più le percentuali di un Serena-bis. Il nome nuovo che emerge è quello di Beppe Scienza, già tecnico del Viareggio che ha portato le Zebre alla salvezza attraverso lo scontro playout col Cosenza (due vittorie): e del resto ancora da Viareggio potrebbe arrivare a Grosseto il prossimo direttore sportivo, Andrea Gazzoli. Perché malgrado il contratto, l’ultima settimana ha disegnato un quadro generale che sembra allontanare in maniera piuttosto netta Imborgia dal Grosseto. E’ certo il fatto che per Scienza siano già arrivate richieste dalla serie B, e fra le società che vorrebbero ingaggiarlo in panchina è forte l’indiscrezione della Reggina. I tifosi biancorossi aspettano, con crescente impazienza, perché il mercato è un’esigenza sempre più vicina.
il tirreno
 
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anzianoclay
view post Posted on 12/6/2011, 17:41




A me frega solo di'Prato: Che un sarga i'Prato
 
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view post Posted on 13/6/2011, 06:37
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anzianoclay
view post Posted on 13/6/2011, 07:53




Scampato pericolo: Fra noi (55000 abitanti) e il Prato ( 200.000 abitanti) rimangono 2 categorie di differenza. Il solo azzurro della provincia di Firenze e' il nostrooooo!!!!
 
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view post Posted on 14/6/2011, 06:23
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view post Posted on 14/6/2011, 08:19
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CITAZIONE (anzianoclay @ 13/6/2011, 08:53) 
Scampato pericolo: Fra noi (55000 abitanti) e il Prato ( 200.000 abitanti) rimangono 2 categorie di differenza. Il solo azzurro della provincia di Firenze e' il nostrooooo!!!!

chissà perchè nonostante i 250000 abitanti, un forte tessuto imprenditoriale e industriale il prato è dove è e dove è sempre stato o quasi negli ultimi 20 anni....
questo non ti fa fare alcun pensiero?

p.s. prato è una provincia della toscana
 
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anzianoclay
view post Posted on 14/6/2011, 08:32




Si...scusami, un refuso: Prato fà provincia. Il suo handicap, secondo me, e' che sono troppo nane, da quelle parti. Gli frega solo della Fiorentina.
 
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view post Posted on 14/6/2011, 08:50
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Campione Bronostico 2009/10 - 2011/12 ; Campione TotoMondiale 2010

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CITAZIONE (anzianoclay @ 14/6/2011, 09:32) 
Si...scusami, un refuso: Prato fà provincia. Il suo handicap, secondo me, e' che sono troppo nane, da quelle parti. Gli frega solo della Fiorentina.

a quanto ne sapevo io ci sono anche parecchi gobbi
 
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view post Posted on 14/6/2011, 08:51
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Un’altra fumata grigia: Pisa e Lucchese nel guado
PISA. Carlo Battini studia i bilanci. E Piero Camilli non si muove dalla richiesta, già rifiutata dagli altri soci, per cedere il suo 51% (compreso il 31 in mano all’avvocato Valentini). Dopo l’animato summit di Chianciano Terme, il destino dell’Ac Pisa 1909 è ora in una fase intermedia. Alcune carte sono state messe sul tavolo, ma forse non ancora tutte. I negoziati tra i due soci di riferimento sono cominciati: siamo però solo alle prime battute. «Se ci incontreremo di nuovo a breve? Non lo so, può darsi », ammette Battini. Le posizioni sono articolate. Camilli ha già detto la sua: «Basta con il Pisa, voglio vendere le mie quote e non ci sono possibilità di ripensamento ». Il particolare, nonsecondario, è che il Comandante controlla il 51% della società: è dunque il personaggio di riferimento. Non può, in poche parole, lasciare tanto facilmente. Ma quanto vorrebbe Camilli? Si parla di una cifra elevata, capace di coprire le uscite fatte da quando è a Pisa, in più senza occuparsi delle perdite di esercizio che dovrebbero poi essere ripianate dal nuovo assetto societario. La somma delle due voci si traduce in 2-3 milioni di euro. A queste condizioni, se confermate, la trattativa non può andare avanti.

LUCCA. Prudente attesa sul futuro rossonero. Lo stesso Giuseppe Bulleri - che nell’assemblea dei soci di domani pomeriggio (ore 17,30) dovrebbe essere nominato amministratore delegato dalla Valore spa - non ha alcuna garanzia sull’avvenuto passaggio delle quote dall’immobiliare pratese a quella genovese. Anzi, a ieri sera non c’era stato. «So che doveva esserci un appuntamento dal notaio Lettera ad Albenga. - dice l’agronomo - Ma la situazione non volgeva al bel tempo. E non escluderei sorprese nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr). Fossi in voi resterei sul generico». E Luigi Gallo che dice della situazione? Assicura che la nuova proprietà rossonera sarà in grado di rispettare la scadenza per il pagamento degli stipendi e contributi arretrati (la più urgente, entro il 24) e presentare la fidejussione (600 mila euro) nella domanda di iscrizione (entro il 1 luglio). «Nell’assemblea dei soci di domani alle 17,30 (oggi per chi legge, ndr) - dice Luigi Gallo - metteremo a punto un piano finanziario per saldare le pendenze a tutti i tesserati della Lucchese (calciatori, staff tecnico e giovanili). Il passaggio di quote dalla Valore spa alla Nice srl? Mah, sarà un argomento al centro dell’assemblea dei soci».

il tirreno
 
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anzianoclay
view post Posted on 14/6/2011, 09:35




Ma a Pisa un ce l'hanno un imprenditore pisano che voglia bene alla squadra? Devono sempre andà a cercarlo fuori?
 
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view post Posted on 14/6/2011, 09:46
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CITAZIONE (anzianoclay @ 14/6/2011, 10:35) 
Ma a Pisa un ce l'hanno un imprenditore pisano che voglia bene alla squadra? Devono sempre andà a cercarlo fuori?

chissà perchè....
mi dicono che gli imprenditori che voglio entrare nel calcio ce ne sono a dozzine solo ad empoli :scompiscio:
 
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anzianoclay
view post Posted on 14/6/2011, 10:33




Pisa ha il doppio dei nostri abitanti. E una tifoseria appassionata.
 
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