| Vitale ha la ricetta anti-crisi «Meno discorsi, più punti» Tommaso Carmignani NESSUN provvedimento nei confronti dei giocatori, nessuna punizione da attuare dopo i quattro ko consecutivi in appena cinque giornate di campionato. Ma quando parla lui è segno che qualcosa non va c’è eccome, basta guardare ai numeri dell’Empoli in questo breve avvio di stagione. Poche chiacchiere, più fatti: questo è Pino Vitale all’indomani della sconfitta di Crotone. Il dg azzurro parlerà con la squadra e con il tecnico durante la settimana, ribadendo quei concetti che alla luce del momento negativo hanno quantomai bisogno di essere attuati. Si parte dal presupposto che l’allenatore azzurro, almeno per adesso e almeno fino alla gara con la Reggina, non rischia il posto: i dirigenti sanno che a causare le sconfitte non sono state tanto le scelte di natura tattica di Aglietti, quanto le disattenzioni dei singoli giocatori. Ed è proprio su questo che si indaga per uscire dal momento no, cercando di capire e di scovare il miglior modo per uscire alla svelta dalla crisi. «Il calcio è fatto così — spiega lo stesso Vitale — ma noi dobbiamo essere bravi a gestire la situazione senza farci prendere dal panico. Dobbiamo reagire, questo è fuori discussione, ma lo dobbiamo fare nel modo giusto». Il dg azzurro mette a nudo i problemi della squadra, ma nell’analizzare gli errori non si tira indietro. «Quello che sta succedendo, le sconfitte e tutto il resto — dice ancora Vitale — ci dicono che qualcosa abbiamo sbagliato. Se perdiamo le partite vuol dire che ci sono stati dei demeriti, anche e soprattutto da parte della società. Dobbiamo fare il mea culpa e ripartire, perchè è solamente così che si centra il riscatto». La ricetta per tornare alla vittoria è semplice, ma per passare dalle parole ai fatti serve una reazione da parte della squadra. «Con le chiacchiere e i proclami non si vincono le partite — dice il dg — e noi probabilmente è in questo che stiamo sbagliando. Meno parole, più fatti: se non ci mettiamo in testa questo concetto sarà dura venir fuori dal momento negativo». La strada della rinascita passa per forza di cose dal lavoro collettivo. Vitale parla a nome della società quando si dice più che fiducioso circa le capacità del gruppo. «Se pensate che abbia perso la fiducia nei confronti dei miei giocatori vi sbagliate di grosso — sostiene il dg — perchè non sono certo questi quattro risultati negativi, che comunque sono tanti, a farmi credere che la mia squadra non valga. Si tratta soltanto di ritrovare la serenità e soprattutto l’umiltà che ci hanno sempre caratterizzato: dire di essere forti è facile, ma non è a parole che si vincono le partite». la nazione
Umiltà, è questa la parola chiave Il direttore generale Vitale indica la strada per uscire dalla crisi di David Biuzzi EMPOLI. Niente ritiro, niente obbligo di firme, niente punizioni. E’ un’altra la strada che l’Empoli ha intenzione di percorrere per uscire, il prima possibile, dalla crisi. Ed è il direttore generale Pino Vitale a sintetizzarla - subito dopo il summit avvenuto ieri pomeriggio allo stadio – con tre concetti tre: lavoro, serietà e umiltà. Direttore, si aspettava un avvio di stagione così duro? «Il calcio è fatto così: ci sono momenti di grande esaltazioni e periodi difficili. I dirigenti servono proprio a questo: a gestire con misura queste differenti situazioni. Oggi, è chiaro, abbiamo qualche problema, altrimenti non saremmo reduci da quattro sconfitte consecutive. Proprio per questo motivo, però, è ancor più necessario evitare di commettere altri errori ». Sarebbe necessario anche fare punti... «Ho sempre avuto fiducia in questo gruppo e ce l’ho oggi. Non è un momento difficile, anche se troppolungo, a farmi cambiare idea. I giocatori, fra l’altro, sono i primi a sapere che questo non è un bel momento, che possono e devono dare di più». Già, ma come? «Umiltà, umiltà e umiltà». Significa che le cose vanno in un certo modo proprio perché sta mancando questa componente? «E’ venuta meno dai noi dirigenti in giù. O meglio, evidentemente è stato passato un messaggio sbagliato ». Si riferisce a porsi la qualificazione ai playoff come obiettivo? «Io, lo ribadisco, sono ancora convinto di avere a che fare con un gruppo di buoni giocatori. Ma parlare di obiettivo all’inizio a volte fa bene e altre volte no. Non esiste un regola che vale sempre, altrimenti sarebbe facile per tutti». Dunque bisogna parlare di salvezza? «No. Il punto è che con i nomi o con le parole non si fa da nessuno parte. E di sicuro non si vincono le partite. Servono i fatti. Per questo, ribadisco, bisogna essere umili e ricominciare daccapo». Avete già detto e ribadito di avere la massima fiducia nel lavoro di Aglietti, ma pensate di prendere qualche provvedimento come l’obbligo delle firme o il ritiro anticipato? «No (anche se Cesaretti dovrebbe essere multato dopo l’espulsione di savato scorso, ndr). Per decisioni di questo tipo riteniamo che sia meglio aspettare. Ovviamente c’è stato un confronto con l’allenatore, il presidente e gli altri dirigenti e le scelte sono condivise da tutti». Il Vicenza di Baldini, però, è già in ritiro a tempo indeterminato. «Ma io, ovviamente, guardo in casa mia». E cosa vede? «In tutti noi, a partire da noi dirigenti, c’è la consapevolezza di aver sbagliato ma c’è anche la voglia di tornare a quello che possiamo essere». E la strada è l’umiltà, dice lei... «Con l’umiltà, sì, ma anche con il lavoro e la serietà il tirreno
Edited by Zeman! - 20/9/2011, 08:27
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