| Addio Piacenza Football Club 1919: noi ti ricordiamo così Gullit, Davids, Mancini. Boban, Savicevic, Weah. Shevchenko, Veron, Karembeu. Bergkamp, Hassler, Vialli. Paulo Sousa, Zidane, Del Piero. Jugovic, Boksic, Gascoigne. Ronaldo, Totti, Cassano. Baggio, Crespo, Roberto Carlos. Batistuta, Edmundo, Rui Costa. Nedved, Seedorf, Emerson. Vieira, Desailly, Maldini. Baresi, Zola, Buffon. Thuram, Pirlo, Guardiola. Inzaghi, Trezeguet e Cafù. Non siamo impazziti. Questi sono solo alcuni dei grandissimi campioni che hanno scritto la storia dello sport più bello del mondo e che sono passati - chi fugacemente, chi ripetutamente, chi al top della forma - davanti agli occhi dei tifosi del Piacenza FBC 1919 negli ultimi venti anni. Scorrendo questa lista l'unica cosa che ci viene da dire, con una lacrima che ci solca il viso è: grazie Piace per tutto quello che ci hai dato nella tua storia. Grazie per averci fatto ammirare la crema del calcio mondiale. Palloni d'oro, da Ronaldo a Zidane, da Nedved a Baggio. Futuri fuoriclasse, da Shevchenko a Seedorf. Grandissimi campioni, da Gullit a Del Piero. Grazie Piace per averci fatto vivere otto anni nell'elite del calcio europeo perché sì, è bene ricordare, che quando i biancorossi giocavano in serie A le squadre italiane in quel periodo arrivavano - tra Sampdoria, Milan e Juventus - da sette finali di Champions League consecutive. E' sempre troppo facile (e tipicamente piacentino) infilare il dito nella piaga con invidiosi commenti: "era ora", "era cadavere da tempo", "società malata di uno sport malato". Noi di sportpiacenza ti diciamo grazie, perché per anni hai portato davanti agli occhi dei calciofili il meglio che c'era in circolazione. Adesso potremmo partire con la classica e interminabile carrellata di ricordi, ma non lo faremo. Tifosi vecchi e giovani, ultras storici e nuove leve, semplici appassionati biancorossi: tutti conoscono la storia del nostro Piace fatta di decine e decine di campionati di serie C e qualcuno di serie B. Poi c'è stato il viaggio nel mondo dei grandi, iniziato in un caldo pomeriggio del giugno 1993 a Cosenza. Da lì in poi ci sono stati altri dieci anni in cui sono state scritte le pagine più belle del nostro club. La Fiorentina capolista di Trapattoni che si presenta allo stadio Garilli armata fino ai denti con Rui Costa, Edmundo e Batistuta. Dopo 90' riprende il pullman in direzione Firenze devastata da uno scintillante 4 a 2. Le invasioni a Cremona per il derby. Le coreografie della Legione. La rovesciata di Luiso che fissa il 3 a 2 sul Milan e il seguente esonero di Oscar Washington Tabarez. Lo spareggio vinto di Napoli contro il Cagliari. La Macarena dopo i gol. E poi quell'etichetta autarchica, tanto semplice quanto unica in un mondo ormai dominato dalla multinazionalità: "il Piacenza tutto italiano". Grazie Piace per tutto quello che ci hai dato e che, per colpa di una scellerata gestione societaria accoppiata al calcioscommesse, non ci potrai più dare. Tre aste sono andate deserte. Nessuno ti ha voluto. I proclami si sono svuotati. Troppi imprenditori o vip della città ti hanno dimostrato finto amore, promettendo perfino cose che non hanno mantenuto. Dove sono gli imprenditori del "se c'è bisogno una mano io ci sono"? Al momento di fare i fatti sono spariti. E' stato costituito un comitato Salva Piace al quale hanno partecipato solo i veri, semplici tifosi. La Piacenza bene, dopo aver sfruttato l'immagine del Piace, ti ha voltato vergognosamente le spalle. Fare nomi diventa quasi fastidioso ma tutti i nostri lettori sanno la verità e conoscono i nomi di chi "avrebbe voluto ma alla fine ha scelto di non volere". Addio Piace. Questa volta non c'è la voglia di scrivere oltre. C'è solo tristezza per aver perso la società che ci rappresentava nello sport più importante d'Italia (9 miliardi di euro l'indotto del mondo del calcio pari a 5.7 del Pil). Qualunque cosa verrà in futuro potrà assomigliarti molto ma, nel profondo del nostro cuore, sapremo che non sarai più tu. Questo ci uccide e di conseguenza non può renderci più forti. Giacomo Spotti piacenzacalcio.net
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