Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

La LegaPro e la Serie D, Stagione 2012/13

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view post Posted on 21/6/2012, 11:20
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Triestina. La serie D è un’illusione. “Vediamo” chi ci crede
Non aver mantenuto la LegaPro è stata un’occasione persa

di Ciro Esposito
Una società per ripartire
TRIESTE. La Triestina è sparita perché nessuno se l’è sentita di fare un’offerta. Le persone che hanno manifestato l’interesse per aderire all’avviso di vendita emesso dal Tribunale sono state almeno una decina. Tra queste ci saranno stati degli avventurieri, dei soggetti che non sono riusciti ad accumulare attraverso una cordata i 725 mila euro necessari, altri che non hanno voluto o potuto affrontare la rinegoziazione con i giocatori legati da contratti pluriennali.
Ma alcuni, ormai è evidente anche perché lo ha reso pubblico l’assessore allo Sport Emiliano Edera, hanno ritenuto che fosse più conveniente o fattibile per le loro tasche ripartire dalla serie D.
A questo punto questi soggetti, se non hanno preso in giro l’amministrazione comunale e la città, devono venire allo scoperto.
Perché deve essere chiaro a tutti che la Triestina non esiste più e la possibilità che l’alabarda rappresenti la città su qualche rettangolo di gioco dipende dalla capacità di qualcuno di costituire una società, di acquistare il brand da Turazza (non è necessario ma opportuno), convincere con le relative credenziali Cosolini a sostenere la nuova affiliazione, perorare la causa in Federazione e sperare nell’inserimento della Triestina in una delle massime categorie dilettantistiche. Altre società di città importanti negli ultimi anni hanno seguito lo stesso percorso.
Dal Perugia, mollato con una montagna di debiti da Gaucci, al Messina ora preso da Lo Monaco, dalla Salernitana imbottita di risorse da Lotito, al Mantova uscito malconcio dalla grandeur di Lori.
Tutte sono ripartite dalla D ma quando è successo il crac si trovavano in Prima divisione.
Questo è il primo ostacolo da superare per chi ha scommesso tutto sull’Unione in serie D (o forse in Eccellenza). Se c’è qualcuno che ha puntato su questa ipotesi non lo ha fatto con le armi della logica.
Ammesso che ci sia la possibilità della D, servono 350 mila euro, tanto per cominciare. Bisogna allestire una squadra senza avere in mano nessun giocatore, nè una sede, nè uno staff tecnico.
E poi ci sono i costi di gestione.
Insomma in questa stagione con l’Eccellenza il nuovo proprietario se la può cavare con 400-500 mila euro, per la D servono non meno di 1-1,2 milioni.
Tanti soldi quanti sarebbero serviti per prendere la Triestina in C2 evitando tutte le incognite sulla categoria da affrontare, potendo costruire un progetto da subito (e non di nuovo da agosto), avendo in casa un patrimonio di 7-8 giocatori giovani pronti per essere rilanciati e un vivaio di 100 ragazzini allevati in cinque anni di lavoro, evitando infine un’onta all’immagine della società e della città.
Queste considerazioni sono già sufficienti a motivare una comprensibile diffidenza nei confronti di chi si farà avanti per fondare la nuova Triestina. Se esiste qualcuno esca allo scoperto nei prossimi giorni, portando con sè come garante l’amministrazione cittadina e spiegando in modo convincente il suo progetto e le sue strategie.
Perché i tifosi e i cittadini ora sono vaccinati. E nessuno farà sconti.

http://ilpiccolo.gelocal.it/sport/2012/06/...crede-1.5296592


 
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Pergocrema, dichiarato il fallimento
Già avviato l'esercizio provvisorio

21.06.2012 13:40 di Valentino Bonetti TuttoLegaPro.com
Dopo Piacenza e Triestina, un’altra società protagonista dell’ultima stagione di Prima Divisione rischia di non essere ai nastri di partenza nel prossimo campionato di Lega Pro, infatti, il tribunale di Crema ha dichiarato il fallimento del Pergocrema affidando a Claudio Boschiroli la carica di curatore fallimentare. Per salvare la società gialloblu, proprio in concomitanza con l’ottantesimo anno di età, occorre trovare un acquirente in grado di accollarsi i costi di iscrizione al prossimo campionato di Prima Divisione entro il 25 giugno altrimenti la società di via De Gasperi sarà costretta a dire addio al calcio professionistico.

piacenza (290000 abitanti la provincia), triestina (230000 abitanti la provincia), pergocrema (35000 abitanti il comune).....e siamo sempre a giugno...in zone fortemente industrializzate...
 
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Verso la C unica Tornano i derby per le 7 toscane
Domande di iscrizione entro la fine del mese
Almeno 10 club non ce la faranno: si cambia

Lunedì 25 è la prima deadline di un’estate che,come al solitopurtroppo, rischia di decimare ancora di più quella che una volta si chiamava la terza serie. Le società di Lega Pro dovranno dimostrare entro 48 ore di essere in regola con i pagamenti degli stipendi fino ad aprile: chi non lo sarà dovrà rassegnarsi a ripartire dal sottoscala del calcio. Entro la fine del mese, poi, dovranno essere presentate le domande di iscrizione, con tanto di fidejussione bancaria di 600mila euro (per la Prima Divisione) e 300mila (per la Seconda). L’11 luglio il consiglio federale sarà chiamato a valutare ogni posizione (compresa quella relativa agli stadi, e qui le toscane come Gavorrano, Prato e Viareggio hanno qualche problema anche se in via di risoluzione) e saranno decisi gli organicicon le esclusioni, contro le quali si potrà fare ricorso fino al 16 luglio. Nell’ultima stagione le squadre iscritte alla terza serie erano 77, un numero che fatalmente è destinato a calare e di molto. I rumors di questi giorni parlano di almeno dieci club sull’orlo del baratro: oltre a Piacenza e Triestina, gloriose società che sono fallite di recente e che dunque sono destinate a ripartire dal basso, ci sono grosse difficoltà anche per Siracusa, Andria, Taranto, Foggia, Pergocrema, Casale, Giulianova e Spal. Cosa può accadere dunque nei prossimi giorni? La linea del presidente Macalli è chiara: se i club iscritti saranno 66 o meno, si anticiperà di un anno la riforma della serie C unica con tre gironi da 22 squadre ciascuno, se le squadre promosse saranno effettivamente 66. Gironi che, finalmente, seguirebbero un criterio geografico (nord, centro e sud, proprio come il bel calcio di una volta) e quindi le sette sorelle toscane, che si iscriveranno tutte regolarmente salvo grosse sorprese (Carrarese, Pisa, Viareggio, Prato, la neopromossa Pontedera, Borgo a Buggiano e Gavorrano) potrebbero essere inserite nello stesso raggruppamento, magari insieme alle formazioni umbre ed emiliane, dando così vita a un campionato pieno di fascino e di sfide di campanile, una formula che manca da parecchi anni perchè si è tentato l’esperimento della divisione geografica «verticale» che ha scontentato tutti e soprattutto ampliato i costi. Lo sapremo tra pochi giorni, a fine mese la mappa dei club in crisi sarà già chiarissima.
il tirreno

Figc spaccata sulle «multiproprietà»
Le squadre di A potranno acquistare quelle di C? Per Petrucci si, per Macalli no

Non c’è nessuna riforma dell’articolo 16 bis delle Norme organizzative: si farà una moratoria di sei mesi per consentirea chi possiede due e o più società professionistiche di iscriversi al campionato e mantenerne la proprietà». Così il presidente della Lega Pro Mario Macalli sul problema relativo all’articolo 16 bis delle Noif e discusso ieri pomeriggio nel Consiglio federale svoltosi a Roma: la questioneriguarda in particolare il Salerno, neopromosso in Lega Pro e controllato da Claudio Lotito - già presidente dellaLazio - e Marco Mezzaroma, cugino del proprietario del Siena Massimo. «Il problema non va personalizzato - ha spiegato Macalli al termine del Consiglio federale - e comunque tra sei mesi si dovrà risolvere questa cosa perchèc’è una legge statutaria precisa che recepisce una normadello Stato». Il presidente del Coni Petrucci ha fatto sapere di essere favorevole alla multiproprietà, mentre il presidente Abete ha chiarito che il Salerno potrà iscriversi al campjonato. «Sull’articolo 16 bis siamo disponibili ad affrontare una riflessione a 360 gradi - ha aggiunto Abete - il problemaè generale e complesso, perchè le posizioni sono differenti. Per esempio l’Associazione calciatori è favorevole alle seconde squadre, mentre la Lega Pro è disponibile ma con la previsione di paletti ben precisi: peso elettorale, distribuzione delle risorse mutualistiche e riconoscimenti per la valorizzazione dei giocatori».
il tirreno
 
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Taranto e Foggia Il tempo stringe
L’ENNESIMA estate di cancellazioni, fallimenti, club in grave crisi. Dopo l’addio a Triestina e Piacenza, che nella migliore delle ipotesi potranno ripartire dai dilettanti(serie D o Eccellenza), il destino di tre club Taranto, Foggia e Andria è ad altissimo rischio. Il futuro del Taranto dipende dall’Agenzia delle Entrate. Attivismo diffuso, la scadenza del 25 giugno non sarà rispettata, non sarà possibile fornire la documentazione che attesti il pagamento stipendi sino al 30 aprile. I punti di penalità saliranno da 6 a 7. Il passaggio di proprietà è vincolato al gruppo inglese Platinum, che avrebbe assicurato 600mila euri di sponsor, ma che esista un coinvolgimento di forze locali. Gli inglesi hanno manifestato il desiderio di rilevare il club di D’Addario, ma bisogna vedere come sarà possibile rateizzare i contributi, decisione che l’Agenzia delle Entrate renderà nota domani. A Foggia va peggio. Indifferenza dell’imprenditoria locale, vani gli appelli lanciati dal sindaco Mongelli (cerca 1,2 milioni di euro per una colletta da girare a patron Casillo). Domani il Foggia sarà in grado di pagare gli stipendi di marzo e aprile. Entro il 30 giugno servono una fideiussione di 600mila euro e il pagamento di Enpals e Irpef fino ad aprile. Entro quella data, 38mila euro per la domanda di iscrizione al campionato e versamento tasse, sennò per il Foggia è dura. Andria: il presidente Tatò è dimissionario, dovrebbe perfezionare la domanda di iscrizione per capire chi gestirà il club.
G.F.
tuttosport
 
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Tifosi a confronto sul futuro del Piace. Stasera incontro al Garilli
Tifosi biancorossi a confronto questa sera nell’incontro organizzato per le 21 nel piazzale dello stadio Garilli. Sul tavolo c’è l’immediato futuro del Piacenza Calcio dopo il fallimento.
I sostenitori si confronteranno principalmente sulla proposta avanzata dai fratelli Marco e Stefano Gatti della Libertaspes (campionato di Eccellenza) attraverso il progetto "Riprendiamoci la nostra passione" presentato mercoledì a un gruppo di tifosi biancorossi. Un progetto che fra i punti principali vede il ritorno fra i professionisti in tre anni ed il coinvolgimento dei tifosi, anche attraverso l’azionariato popolare: ieri Marco Gatti ha fatto il primo passo operativo depositando alla Federazione calcio di Bologna la richiesta per cambiare denominazione alla sua società da LibertaSpes a "Lupa Piacenza" e per assumere i colori sociali biancorossi. "Ora la palla passa ai tifosi - ha spiegato - se ci daranno l’ok andremo avanti, altrimenti torneremo sui nostri passi".
Un fronte, quello dei sostenitori, che al momento non sarebbe unito sulla strada da intraprendere: due le correnti di pensiero emerse, una propensa ad appoggiare il progetto dei Gatti, una seconda che invece preferirebbe ripartire da zero con una nuova società, magari restando fermi per una stagione. Nel frattempo il comitato Salva Piace formalizzerà oggi l’acquisizione del marchio dopo l’offerta presentata nel corso della terza asta fallimentare: fondamentale quindi anche l’approvazione dell’associazione, che si è detta disponibile a valutare qualunque progetto venisse presentato per il futuro del Piacenza.
Ma quella proposta dalla Libertaspes potrebbe non essere l’unica proposta in campo. Nelle ultime ore anche l’Atletico Bp (serie D) per bocca del vice presidente Pietro Tacchini si è detto disponibile a mettere a disposizione il proprio titolo sportivo: "Abbiamo dato la nostra disponiblità – ha spiegato Tacchini intervistato da Radio Sound – Dovrà decidere l’associazione Salva Piace, ma anche il Comune. Se vogliono ripartire assieme a noi siamo disposti a fare un incontro e parlarne"

I tifosi si autoconvocano al Garilli domani sera per votare la proposta Gatti - IL COMUNICATO
Con questo comunicato invitiamo TUTTI i tifosi piacentini domani sera alle 21:00 nel piazzale dello stadio Garilli. Verranno prese importanti decisioni sul futuro del Piacenza Calcio, e in quanto patrimonio di tutta la città è fondamentale che partecipi piu’ gente possibile. In particolare verrà sottoposto e posto a votazione il progetto di rilancio del Piacenza Calcio dei f.lli Gatti, ufficialmente presentato ieri al campo Calamari. Sottolineiamo ancora che è fondamentale che la decisione, essendo di fondamentale importanza, venga sottoposta al voto del maggior numero di tifosi possibile.
Ieri durante la riunione al campo della Libertas sono emerse due correnti di pensiero: chi preferisce partire con la struttura della squadra dilettantistica piacentina dal campionato di eccellenza con un’ambizioso progetto volto a riportare la squadra nei professionisti (ricordiamo che per il primo anno la squadra si chiamerà Lupa Piacenza, tornando l’anno successivo alla denominazione F.C. Piacenza 1919), chi invece preferisce star fermo un’anno in modo da aver il tempo di allestire una nuova compagine societaria, oltre ad un settore giovanile, strutture e squadra completamente nuova che l’anno successivo si potrebbe iscrivere in eccellenza o serie D.
Domani si metteranno ai voti entrambe i progetti, ovvio che poi magari potra’ esserci qualche sorpresa, ad esempio è probabile che qualcuno abbia lavorato sottotraccia per proporre un proprio progetto senza prima interpellare i tifosi.
Crediamo fermamente pero’ che decisioni cosi’ importanti vadano prese dalla collettività dei tifosi, condivise dal maggior numero possibile; non dimentichiamoci che il Piacenza Calcio era ed è dei tifosi ed è giusto che questi tornino ad avere un minimo di valore decisionale.
UNA PARTE DEI TIFOSI DEL PIACENZA CALCIO

Piacenza Sera


Progetto Lupa Piacenza Ok dai tifosi biancorossi
Votazione per alzata di mano: «L'eredità non vada persa»
Pubblicato il 24-06-2012 07:41
«Il nostro progetto ha profonde radici piacentine ed è fondato su gente, come il sottoscritto, appassionata da sempre alla maglia biancorossa. Dagli anni di anonimato in serie C, quando si ansimava per i derby con Cremonese e Parma, all'era Rota e al beffardo spareggio di Firenze, dove c'eravamo al pari delle successive e "mitiche" trasferte di Cosenza e Napoli. E ancora a Bergamo, a fare un tifo incredibile quando purtroppo il Piace è retrocesso in Lega Pro per mano dell'Albinoleffe. Il Piace deve continuare ad essere dei piacentini e noi siamo estremamente orgogliosi e pronti, tanto più ora che i tifosi hanno espresso la volontà di appoggiare il nostro progetto, a dare continuità, in maniera più che onorevole, ai colori biancorossi».
Marco Gatti, presidente della Lupa Piacenza, rilancia con forza la propria candidatura per fare ripartire di slancio il defunto Piacenza Calcio all'indomani dell'assenso pressoché unanime che i circa duecento tifosi (per lo più della curva Nord) riuniti l'altra sera sul piazzale dello stadio "Garilli" hanno attribuito al suo progetto. L'unico, in effetti, presente sul tavolo, oltre alla dichiarazione d'intenti, relativa alla messa a disposizione del titolo di serie D, espressa dall'Atletico BP Pro Piacenza attraverso il vicepresidente Pietro Tacchini.
Votazione per alzata di mano, dove anche le altre due proposte (ripartenza autonoma dalla Terza categoria o un anno di fermo per poi ripartire, nella stagione 2013-14, ripristinando il vecchio nome) hanno ricevuto ben pochi (da contarsi sulle dita di una mano) consensi. Ma l'espressione del popolo, o comunque dei circa duecento fedelissimi legati ai colori biancorossi da un cordone ombelicale inscindibile, sino a che punto sarà sovrana?
La palla, in effetti, è anche (se non soprattutto) in mano alle istituzioni e al comitato SalvaPiace, che detiene e avrà il compito di gestire il marchio del Piacenza. L'impressione (ma non solo quella) è che la partita sia tuttora aperta, con tanto di possibili colpi di scena dietro l'angolo. Partita che peraltro anche i tifosi vogliono giocarsi fino in fondo, vigilando ogni mossa e senza essere disposti ad accettare supinamente imposizioni dall'alto.
Oltre a questo, nell'acceso e partecipato dibattito che ha fatto da preludio alla votazione, diversi tifosi hanno manifestato apertamente il malumore e la diffidenza nei confronti di tutto quanto gravita attorno a questa vicenda. SalvaPiace compreso, le cui mosse e certo lodevoli intendimenti sono state esplicitati in maniera esaustiva dal buon consigliere Federico Zucca. «Il nostro amato Piacenza è morto - ha tagliato corto Cece Reboli - ma ora vogliamo e dobbiamo fare di tutto perché nessuno speculi sulla sua eredità e perché questa possa ridare vita, in buone mani, ad una realtà in cui tutti potremo nuovamente identificarci con orgoglio, onore e passione».
Parole pienamente condivisibili.
«Da parte nostra - afferma Marco Gatti - ribadisco che ci siamo mossi spinti proprio dall'amore per la maglia biancorossa, che, al di là del nome e dei presidenti che ci sono stati prima e che verranno dopo di me, è l'unico e vero simbolo che va tutelato. Noi ci sentiamo in grado di farlo nel migliore dei modi, pur partendo da una categoria inferiore (l'Eccellenza, ndc) rispetto al titolo dell'Atletico. Ribadisco pure che, forti di una solidità economica che non ammette repliche, metteremo a disposizione le risorse necessarie per riportare la squadra nell'ambito professionistico nel giro di tre anni».
«Il consenso dei tifosi - aggiunge Gatti - senza il quale il nostro progetto sarebbe tramontato sul nascere, mi ha già spinto a rivedere i piani per la prossima stagione, quando, in origine, puntavamo ad un campionato di assestamento nella nuova categoria appena conquistata. Faremo altri ed importanti innesti in una rosa già competitiva per salire immediatamente in serie D. Arriverà anche un nuovo direttore sportivo (potrebbe essere l'ex del Fiorenzuola, Marzio Merli, ndc). E quanto prima vedremo di trovare un accordo con l'amministrazione per gli impianti da utilizzare per tutto il nostro movimento. Sono certo che sapremo ripagare la fiducia, riportando tanto entusiasmo attorno ai colori biancorossi».
Se così sarà sentenziato da tutti, in bocca al…la Lupa.

Marco Villaggi
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PESANTI NUBI SOCIETARIE
A Taranto sta per finire il tempo per non sparire

di Michele Pennetti
TARANTO - Voci contrastanti sul futuro del Taranto, notizie non rassicuranti sulle chance di sopravvivenza di una società oberata da un debito di circa cinque milioni di euro e che ieri, in linea con quanto accaduto nel 2011-2012, non ha ottemperato al pagamento degli stipendi ai giocatori fino al 30 aprile. Non avendo ricevuto gli arretrati, sempre nell'ipotesi che la domanda di iscrizione al campionato venga accettata, la squadra aggiungerebbe un altro punto di penalizzazione ai sei già decretati per il mancato incasso delle mensilità di gennaio, febbraio e marzo. Sono handicap che si sommano ai rischi altissimi di esclusione dal contesto professionistico. A tal proposito, il contraddittorio affiora a proposito dell'accordo per raterizzare il debito con l'Agenzia delle Entrate: secondo alcune indiscrezioni può dirsi fatto, secondo altre è in alto mare. In realtà molto (anche) dipenderà dai movimenti che si svilupperanno in settimana. A cominciare dal tentativo di convocare un tavolo di concertazione attorno al quale dovrebbero accomodarsi il sindaco Ezio Stefàno, il presidente dell'amministrazione provinciale Gianni Florido, i rappresentanti istituzionali di Confindustria e Camera di commercio, ovviamente la società rossoblù e gli esponenti della Platinum, l'azienda spagnola che non più di un mese fa aveva abbozzato (senza risultati) la scalata al Foggia. Il piano prevede che gli iberici, attraverso la formula della sponsorizzazione e in cambio di potenziali investimenti nel settore delle energie rinnovabili, garantiscano i 600mila euro necessari per la fideiussione da allegare alla domanda d'iscrizione che va presentata entro sabato prossimo. Al contempo occorrerà assecondare il diktat della Covisoc, che ha sostanzialmente chiesto al Taranto di ripianare entro quindici giorni la metà del debito accumulato. Intanto Dionigi ha rescisso il contratto: andrà alla Reggina. Ma questa è un'altra storia.
corriere dello sport
 
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anzianoclay
view post Posted on 26/6/2012, 18:34




chiedo lumi: Si và verso una C a girone unico?
 
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Matt Ramone
view post Posted on 26/6/2012, 19:26




Se rimangono in 66 fanno 3 gironi mettendo insieme prima e seconda divisione.
 
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empoliga
view post Posted on 26/6/2012, 22:01




Attualmente mi pare di capire che siano 4 le squadre che in pratica non si iscriveranno: Pergocrema, Piacenza, Taranto e Triestina, con una mezza dozzina di altre squadre in grossa difficoltà
 
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view post Posted on 27/6/2012, 05:59
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empoliga
view post Posted on 27/6/2012, 07:32




Ecco, per esempio Pecchia è un altro che secondo me ha bisogno di qualche anno di dilettanti, legapro..
 
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view post Posted on 27/6/2012, 13:12
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Per l'eredità del Piace ora c'è una volata a tre
Gatti, Rizzo e Tacchini: audizione-screening in Comune

Tutti quanti come bravi studenti che hanno preparato a dovere la lezione e si presentano senza timore di fronte alla commissione d'esame. Non si è trattato però della prova di maturità: quella che il terzetto Gatti-Rizzo-Tacchini (in rigoroso ordine alfabetico) hanno affrontato è stata semplicemente la serata in cui è stata resa ufficiale la candidatura per raccogliere l'eredità, piuttosto pesante, lasciata dal Piacenza Calcio.
Lo hanno fatto separatamente, convocati dal sindaco Paolo Dosi che ha presieduto la "commissione" composta dal suo vice Francesco Cacciatore, oltre che da presidente e tesoriere del Comitato Salvapiace, Roberto Reggi e Massimo Garibaldi.
Dalle 18 alle 20 sfilano tutti quanti a Palazzo Mercanti. Il primo a superare la soglia del Municipio è Salvatore Rizzo: cartellina alla mano sale con fare sicuro le scale che lo portano alle stanze del piano superiore. Scenderà dopo circa venti minuti: «Non ho fatto altro che presentare il mio progetto - ci ha detto il patròn del Royale Fiore - che prevede ovviamente di centrare il primo posto nel prossimo campionato di Eccellenza e soprattutto di investire fortemente sul settore giovanile che è alla base di tutto quando le ambizioni sono quelle di tornare tra i pro. Le risorse? Non sono un problema: oltre al sottoscritto ci sono altri quattro imprenditori pronti ad appoggiarmi, tutti quanti piacentini».
Nel frattempo arrivano Pietro Tacchini, Domenico Scorsetti, Zaffignani e Gianfranco Serioli: i vertici dell'Atletico Bp Pro Piacenza rimangono a colloquio per circa tre quarti d'ora.
«Non ci resta che attendere le decisioni del Comune - dicono all'uscita Tacchini e Zaffignani - e del Comitato, ai quali abbiamo illustrato le nostre idee. Chiaramente la squadra sarà allestita per puntare dritta al salto di categoria e per quel che concerne il vivaio siamo intenzionati ad affidarlo agli ex Piacenza più importanti: da Turrini a De Vitis, passando per Di Cintio fino ad arrivare a Volpi. Siamo convinti della bontà del nostro progetto che presenteremo anche ai tifosi e per il quale gli sforzi economici saranno notevoli: possiamo contare però su imprenditori importanti che ci sosterranno, come Giglio e Arici».
Dunque il patròn Lpr, stando a quanto dichiarato da Tacchini, dopo essere andato ad un passo dalla presentazione dell'offerta al terzo bando di gara, misteriosamente ritirata all'ultimo istante utile, sarebbe ora intenzionato a rituffarsi nell'impresa. Ma non sarebbe stato meglio unire le forze quando ancora i tempi lo avrebbero consentito? Un tasto dolente sul quale Tacchini ci lascia con un sibillino «Chiedetelo a Gatti».
Una domanda che prontamente ribaltiamo ai diretti interessati: sono da poco trascorse le 20 quando Marco e Stefano sono di nuovo in piazza Cavalli e ci consegnano il progetto già presentato ai tifosi settimana scorsa: «Il compito di mio fratello Stefano in seno alla società è stato semplicemente quello di trovare sponsor - dice Marco Gatti - e credo che lo abbia portato a termine proprio come gli era stato chiesto da Fabrizio Garilli. Non capisco quali potevano essere le promesse alle quali si potesse riferire il signor Tacchini. Ciò che più importa è che il nostro progetto ha basi solidissime, i tifosi hanno immediatamente colto questo aspetto e come spiegheremo nella conferenza al Calamari (oggi alle 18 e 30, ndr), lo porteremo avanti qualunque sarà la decisione del Comune».
Chiediamo anche conferme circa la voce di un contatto tra i Gatti e un potenziale nuovo mister cui affidare la squadra: circolava infatti la voce che potesse essere William Viali il nuovo allenatore. «Smentisco categoricamente visto che abbiamo già un allenatore che è stato confermato tempo fa», è la risposta di Marco Gatti. E la commissione giudicante? Riusciamo a scambiare un paio di battute con Massimo Garibaldi che è accompagnato da Francesco Cacciatore: «Si tratta di tre progetti accompagnati da una notevole dose di entusiasmo e questo non guasta. Ciò che però più importa è la solidità di queste idee che dovremo valutare nel più breve tempo possibile».
La volata a tre è in ormai in vista dell'ultimo chilometro.

Corrado Todeschi
libertà
piacenzacalcio.net



Dosi: «Ascolteremo i tifosi, ma pesano anche altri fattori»
«Il Comune, dai tempi dello spareggio di Bergamo ad oggi, non ha mai smesso di muoversi per cercare soluzioni e rimedi ai problemi del Piacenza Calcio. Anche in questi ultimi giorni abbiamo cercato potenziali soggetti che potessero intervenire e sostenere il rilancio»: Paolo Dosi replica così alle accuse di immobilismo nella partita "ex Piacenza Calcio".
Un colloquio, quello avuto con il sindaco, avvenuto in mattinata, prima dell'incontro con gli imprenditori da lui stesso convocati a Palazzo Mercanti: «Un appuntamento importante che ci consentirà di vagliare i diversi progetti: dopodiché dovremo trovare le persone che possano potenziarli ulteriormente e fornire ancor più solidità al futuro della squadra».
I tifosi però hanno già scelto.
«L'opinione dei tifosi va tenuta in debita considerazione ma non tralasceremo anche altri aspetti necessari per un'analisi approfondita e puntuale delle proposte sul tavolo».
E le presunte divergenze di vedute con Francesco Cacciatore?
«Non posso che smentirle: si sta enfatizzando troppo la vicenda sulla quale il mio gruppo è aperto a tutte quante le soluzioni possibili, senza preclusione alcuna».
Si sarebbe aspettato, ai tempi in cui ricopriva la carica di assessore, di dover affrontare una situazione così complicata?
«Onestamente, no. L'attuale situazione generale ha aggravato il tutto; in altre realtà, vedi Pro Vercelli, sono stati giovani imprenditori a dar vigore a squadre che hanno raggiunto traguardi notevoli: spero possa ancora succedere a Piacenza e proveremo fino all'ultimo a portare a termine un'opera di coinvolgimento il più ampia possibile».

libertà
piacenzacalcio.net


Il progetto Lupa Piacenza apre all'azionariato
Nonostante l'assoluto mutismo da parte dell'amministrazione comunale, che prosegue nel suo temporeggiare attorno a una situazione che nei giorni passati avrebbe necessitato di decisioni precise e chiare, il progetto Lupa Piacenza corre a grandi passi. I fratelli Marco e Stefano Gatti, proprietari della Steel Acciai Spa (azienda che gode di buone salute, ottima patrimonializzazione e con ricavi rilevanti) e della squadra LibertaSpes, hanno deciso di cambiare nome alla loro società, trasformandola in Lupa Piacenza e, incassato il benestare di gran parte del tifo organizzato della curva Nord e di altri tifosi, aspettano sostanzialmente due passi importanti nella vicenda. Il Comune deve decidere se accettare la loro proposta di giocare allo stadio Garilli "a gettone" mentre, parallelamente, il comitato Salva Piace deve sciogliere il nodo relativo al simbolo con la Lupa e deciderlo se donarlo alla Lupa Piacenza.
La situazione dunque è ancora in stand-by tuttavia, incassato il "sì" di una bella fetta di tifosi, il progetto Lupa Piacenza - che giocherà in Eccellenza grazie al titolo della LibertaSpes - sta già iniziando a muoversi dal punto di vista pratico, tanto che come abbiamo scritto ieri nel ruolo di direttore sportivo è stato scelto Marzio Merli, ex ds del Fiorenzuola e profondo conoscitore della realtà dilettantistica. Sul campo si cerca di strappare un sì al talentuoso attaccante piacentino Davide Valla (ex Fidentina) mentre si vocifera di un colpo ad effetto pronto da sfoderare nei prossimi giorni. Potrebbe arrivare un giocatore dai campionati professionistici, ma questa è solo una voce.
Dal punto di vista societario, invece, sono previste alcune novità importanti e saranno ufficializzate domani, mercoledì 27 giugno, alle 18.30 al campo Calamari in una conferenza stampa aperta ai tifosi (in origine l'incontro era previsto per oggi ma è stato spostato). Da quanto sappiamo - sono però indiscrezioni - si va verso la realizzazione di una Srl con un capitale sociale piuttosto importante (si parla di 200mila euro) che sarebbe versato per il 51 per cento dai fratelli Gatti mentre il resto sarebbe aperto a chiunque volesse entrare e ai tifosi stessi. Sono i primi passi verso il famoso "azionariato popolare" descritto come una della pietre fondamentali del progetto Lupa Piacenza e da realizzare nell'arco dei tre anni.

Giacomo Spotti sportpiacenza.it
piacenzacalcio.net
 
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