| Serie Bwin, il pagellone delle magnifiche 22 12.06.2012 00:01 di Marco Fornaro TMW Fonte: con la collaborazione di Federico Errante Si chiude il sipario sul campionato di Serie Bwin 2011/12. Un campionato emozionante, palpitante, divertente e con tanti giocatori in evidenza, seppur minato dalla tragedia di Piermario Morosini e dallo scandalo scommesse. Dopo la retrocessione del Vicenza e la promozione della Sampdoria, ecco il "Pagellone".
ALBINOLEFFE - Esonerare mister Fortunato a quota 23 in classifica in piena lotta-salvezza, scegliere Salvioni (2 punti in 10 partite), finire con 30 di cui 5 ottenuti (da Pala) a retrocessione già matematica, trattenere giocatori scontenti e restare immobili sul mercato sia ad agosto che a gennaio. Ecco i punti-cardine di un disatro interamente colpa di una società che, a forza di giocare con il fuoco, si è bruciata. VOTO 3
ASCOLI - Le penalizzazioni continuano, anche quest'anno, ad ostacolare il cammino dei marchigiani, autori di una grandissima rimonta, accompagnata da prestazioni superbe e dall'esperienza di mister Silva, con Papa Waigo il vero protagonista di quest'annata. VOTO 7
BARI - E' stato un gruppo di guerrieri: qualche ragazzo di qualità, altri che con il tempo sono cresciuti ed hanno appreso i loro errori. Il tutto orchestrato da un altro esordiente di cadetteria: Vincenzo Torrente. Senza un centravanti di ruolo (Caputo ha iniziato a farlo da gennaio in poi, salvo esser squalificato un mese e mezzo) per più di metà campionato, sono stati totalizzati più di 50 punti e 9 vittorie esterne. Unico difetto? Le poche vittorie tra le mura amiche. E l'anno prossimo si prospetta ancor più complesso. VOTO 6.5
BRESCIA - Le rondinelle hanno disputato un campionato molto strano e ricco di alti e bassi: inizio folgorante, prosieguo pessimo e un periodo buio che ha portato all'esonero di Scienza. Poi l'avvento di Calori, 13 gare da leoni e i record di Arcari che hanno sfiorato un sogno play-off svanito nelle ultime sfide di campionato, terminate con ulteriori sconfitte. VOTO 6.5
CITTADELLA - Altro gran campionato della compagine di Foscarini, che ha raggiunto la salvezza con largo anticipo e senza troppi patemi, riuscendo ad unire i pezzi del puzzle con grande disinvoltura. Consueta rivoluzione estiva, solito gruppo compatto ben costruito dal dg Marchetti e, come da tradizione, gioielli in vetrina (Busellato su tutti) VOTO 7
CROTONE - Partenza non perfetta, assemblare i primi tatticismi è stato difficile ed ha portato all'esonero di Menichini. Drago ha cambiato tutto: gioco spumeggiante, "Scida" inespugnabile e tanto spettacolo sul finire di campionato. Tra i tanti giovani in vetrina, da segnalare Florenzi, autore di una stagione strepitosa. VOTO 7
EMPOLI - La caparbietà con la quale è stata ribaltata la gara dei play-out contro il Vicenza è da elogiare. Ma ci chiediamo: come mai con un'ossatura da squadra di medio-alta classifica e con Tavano-Maccarone terminali offensivi, una squadra come l'Empoli debba arrivare a giocarsi la salvezza agli spareggi? VOTO 5
GUBBIO - Tante scelte quatomeno "enigmatiche" che hanno portato ad un'inevitabile retrocessione. Le scriteriate decisioni di cambiare allenatore ad ogni soffio di vento (Alessandrini resta un mistero) sono state una delle molteplici cause del crollo di un progetto importante, che era partito con una doppia promozione dalla C2 alla B. Sul mercato pesa in modo determinante la scelta invernale di portare in Umbria un Mastronunzio che, reduce da una prima parte sottotono a La Spezia, nella seconda ha fatto peggio meritandosi una puntata speciale di "Chi l'ha visto?". VOTO 4
GROSSETO - Stagione senza infamia e senza lode, alimentata dai soliti continui ed inutili esoneri di Camilli. Tra questi, quello di Ugolotti a due giornate dal termine del campionato, quando non c'erano più obiettivi da intraprendere. Cui prodest? VOTO 6
HELLAS VERONA - Il miracolo non è riuscito: il doppio salto è rimasto solo un sogno per gli scaligeri di Mandorlini, autentico direttore d'orchestra in una sinfonia che ha avuto da elementi come Rafael, Hallfredsson, Tachtsidis e Gomez acuti degni della massima serie. Dopo una lotta serrata per la promozione diretta, una serata storta a Varese ha compromesso tutto e non è riuscita la grande rimonta nella gara di ritorno. VOTO 8
JUVE STABIA - I campionati delle neo-promosse non sono mai semplici, soprattutto quando hai una penalizzazione a cui far fronte nel bel mezzo del cammino. Le vespe, però, hanno saputo far fronte ad ogni difficoltà, disputando un girone d'andata oltre ogni più rosea previsione, trascinate da un Marco Sau in versione superstar. Nel girone di ritorno solo una piccola flessione, che non ha assolutamente creato problemi ai campani, che si sono rimessi in careggiata nella parte finale di una stagione da incorniciare. VOTO 7.5
LIVORNO - Stagione particolare. Troppo. Girone di andata fatto di troppa fatica, Madonna aveva imboccato la strada giusta, dopo un periodo di incertezze, quando la Morosini ha sconvolto tutto il mondo. Facile immaginare cosa abbia significato in uno spogliatoio, che aveva perso un compagno di avventure. Il morale sotto i tacchi ha compromesso la permanenza in B dei toscani, autori di uno scatto d'orgoglio nel finale di stagione (con Perotti al timone) che ha consentito gli amaranto di raggiungere la salvezza da poter dedicare al proprio angelo. Ciao Moro! VOTO 6
MODENA - Troppo caos nel club emiliano: insensata la scelta di mandare via Bergodi per Cuttone salvo poi ritornare in fretta e furia sui propri passi per non vedere naufragare la barca. A gennaio determinanti i colpi Ardemagni e Cellini così come il recupero di Di Gennaro. Irresistibile la progressione finale e con scelte dei vertici meno precipitose forse sarebbe arrivata anche qualche ulteriore soddisfazione. VOTO 6.5
NOCERINA - Continuo a ripeterlo: dopo il Pescara, è la squadra che ha espresso il miglior gioco. La difesa è stato l'anello debole dei molossi, tanto creativi in avanti, quando distruttivi in difesa. Risultato: ultimo posto e distacco eccessivo dalla zona salvezza. Campilongo in soli 180' è riuscito a far riemergere anche le difficoltà del passato, convincendo patron Citarella a ricorrere all'Auteri-bis, bravo a guidare i suoi verso una super-rimonta. Merino e Farias trascinano a suon di magie i rossoneri, frenati sul più bello da qualche passaggio a vuoto (vedi Crotone). La B è lunga 42 partite, non solo 21... VOTO 5.5
PADOVA - Ecco il vero flop. Paradossale che, con una rosa allestita per i primi due posti, non si raggiungano neanche i play-off. Le prime partite, vinte grazie alle risoluzioni di calci piazzati, hanno illuso la tifoseria. Alla lunga, però, quando il gioco resta uno sbiadito ricordo, le amnesie diventano una costante, si cambiano moduli e si collezionano figuracce l'annata è da buttare. E Dal Canto è il principale colpevole. VOTO 4.5
PESCARA - Spettacolo puro. Zdenek Zeman era arrivato per divertire la gente, solo qualche folle avrebbe giurato di vedere il Pescara in testa alla classifica a fine anno. Da Insigne a Immobile, passando per Verratti, Sansovini, Romagnoli, Nielsen & Co., possiamo dire di esserci davvero divertiti. Onore a tutti. VOTO 9
REGGINA - Stagione vissuta nell'anonimato, con tanta discontinuità e poche idee concrete. Reggio Calabria è una piazza importante, non meriterebbe campionati simili. VOTO 5
SAMPDORIA - La B non si vince con i nomi; questo, la dirigenza blucerchiata, lo ha capito solo dopo un girone di andata scadente. A gennaio Sensibile ha preferito meno parole e più fatti: errori rivisti, dentro Munari, Eder, Pellè e Juan Antonio, per cercare una remuntada apparentemente impossibile. Ma l'energico Iachini è stato l'artefice di un qualcosa di straordinario. Ai play-off Sassuolo e Varese sono le vittime che consegnano - di fatto - la Serie A alla Samp, dopo un solo anno di purgatorio. VOTO 8
SASSUOLO - Serie A sfumata in semifinale dopo una cavalcata meravigliosa e all'insegna dalla continuità: Pea ha saputo costruire una macchina quasi perfetta, con un gioco magari poco spettacolare ma tremendamente redditizio, mietendo avversari su avversari. Il cammino si ferma contro una Samp inarrestabile: resterà comunque il ricordo di un'ottima annata e di un Sansone con i fiocchi. VOTO 7.5
TORINO - Ventura con la sua saggezza ha attutito le pressioni dell'ambiente, riportando i granata in A dopo tre anni. Non è riuscito a mostrare il bel gioco mostrato nel primo anno di Bari o di Pisa facendo però affidamento su una difesa invalicabile guidata da Ogbonna e sulle giocate dei singoli. VOTO 8.5
VARESE - Alzino la mano quelli che avrebbero immaginato i lombardi in finale play-off, specie dopo l'avvio da dimenticare targato benny Carbone. Maran invece ha ripristinato i meccanismi e valorizzato elementi in grado di fare la differenza, come Kurtic o De Luca. Ha superato il Verona arrendendosi solo a quel treno in corsa chiamato Sampdoria. VOTO 8
VICENZA - La retrocessione-harakiri è lo sport "ideale": ci chiediamo il perché di così tanti cambi in panchina, il perché Cagni non sia riuscito a prendere subito in pugno la squadra ad un mese dal suo addio e soprattutto come è possibile, in una gara di play-out, sperperare due reti di vantaggio in 120'' e fallire il rigore decisivo a 5' dalla fine. Troppi errori in una stagione che, ad oggi, rispecchia ciò che è giusto. VOTO 4
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