Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

La storia dell'Empoli

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view post Posted on 25/7/2012, 14:36
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LA STORIA DELL’EMPOLI
La fondazione ed i primi anni L’Empoli è stato fondato nell’agosto del 1920: all’epoca i colori sociali erano il rosso ed il nero. Dal 1921 al 1925 la società toscana disputa attività a carattere regionale. Nel 1925/26, con la riforma federale, l’Empoli partecipa alla terza divisione che abbandonerà la stagione successiva, vincendo il campionato. Nel 1928/29 arriva anche la promozione in prima divisione, torneo che i toscani disputeranno consecutivamente fino al 1935/36, quando il club venne ritirato dalla competizione per il richiamo alle armi di molti suoi giocatori. L’Empoli riprende l’attività la stagione seguente con la denominazione di Dopolavoro Interaziendale Italo Gambacciani, con colori sociali grigio ed azzurro. Fino alla sospensione dell’attività per cause belliche l’Empoli disputa la serie C, ottenendo come massimo risultato del periodo il sesto posto del 1938/39. Sempre di questi anni, esattamente il 15 settembre 1935, l’esordio azzurro in coppa Italia maggiore, con un successo casalingo di misura (1-0) sul Pontedera.
Dalla serie B alla D Dopo il conflitto mondiale l’Empoli viene ammesso alla serie B, grazie al terzo posto conquistato nella stagione 1945/46, quando i toscani disputano il campionato di serie C Lega Centro-Sud. Nella serie cadetta l’Empoli resta per quattro stagioni consecutive, conquistando anche un brillante terzo posto nella stagione 1946/47: la retrocessione della società, che nel frattempo aveva adottato il solo colore azzurro, avviene al termine del campionato 1949/50 con verdetto aritmetico che arriva all’ultimissima giornata, 25 giugno 1950, dopo la sconfitta a La Spezia per 0-2. La permanenza in serie C dura per sei stagioni: nell’estate 1955 l’Empoli vende praticamente tutti i giocatori, ed al termine di quella stagione (1955/56) la formazione toscana retrocede in serie D.
Gli anni bui Malgrado la retrocessione l’Empoli trova gli sponsor: è uno dei primi casi, nella storia del calcio italiano, in cui una società si abbina ad un marchio commerciale: le ditte locali di abbigliamento Fracor ed Isor sono le prime ad aderire. Dopo tre tornei di quarta serie, in due dei quali l’Empoli chiude al secondo posto, nel 1959/60 gli azzurri rischiano clamorosamente la retrocessione nei tornei dilettantistici: in un girone di spareggi a tre con Carrarese e Rieti, la formazione azzurra si salva pareggiando prima contro la Carrarese (1-1 il 12 giugno 1960 a Viareggio) e poi superando i laziali (1-0 a Pesaro il 19 giugno 1960, con rete decisiva di Vezzosi a 7’ dalla fine della partita). Nel 1960/61 l’Empoli torna in serie C, ma è un fuoco di paglia visto che dodici mesi dopo incorre in una nuova retrocessione. Il definitivo ritorno in serie C arriva il 9 giugno 1963 battendo, nello spareggio giocato a Genova, il Tempio Pausania per 2-0.
Una lunga militanza in serie C Il ritorno in serie C porta l’Empoli ad una lunga militanza nella terza categoria calcistica italiana: la formazione toscana disputa consecutivamente venti campionati, compresa la serie C-1, che inizia a partire dal 1978/79, dopo la riforma della terza serie. Nel 1982/83, confermato alla guida tecnica Giampietro Vitali, l’Empoli opera una campagna acquisti molto onerosa, allestendo sopratutto un forte reparto difensivo, che subirà appena 14 gol in tutto il campionato. Sarà questo uno dei punti cardine vincenti di un Empoli che, dopo 33 stagioni, ritroverà la serie B. La promozione arriva sul filo di lana, all’ultima giornata, il 5 giugno 1983: gli azzurri sconfiggono la già retrocessa Paganese 4-1, ma l’entusiasmo del “Castellani” esplode a pochi minuti dalla fine quando il Taranto riesce a segnare il gol del pareggio a Salerno, facendo svanire la promozione dei campani. Nel 1983/84 arriva una sofferta salvezza fra i cadetti, l’anno seguente, sempre in serie B, l’Empoli è ottavo.
La prima storica promozione in serie A Nel 1985/86 l’Empoli sta disputando un buon torneo cadetto quando, a girone di ritorno in corso, esplode un caso di partite truccate. Ne fa le spese il Vicenza, che viene punito con la revoca della promozione in serie A: a quel punto il posto nella massima serie spetterebbe alla Triestina, ma anch’essa viene però coinvolta nello scandalo. Il verdetto della Caf, che arriva in pieno agosto, promuove di fatto nella massima serie l’Empoli, che viene colto di sorpresa soprattutto per quanto concerne l’organizzazione di un campionato di serie A. Dopo un forzato esilio iniziale tra Firenze e Pistoia, in cui, tra l’altro, gli azzurri sconfiggono anche l’Inter per 1-0 e per le prime due giornate volano addirittura in testa alla classifica, il 2 novembre 1986 viene inaugurato il nuovo “Castellani” con la partita Empoli-Roma 1-3, gara in cui i tifosi giallorossi si rendono protagonisti di gravi atti vandalici danneggiando gravemente lo stadio appena ristrutturato. Dopo un campionato disputato, pur con alti e bassi, su livelli di tranquillità, l’Empoli rischia di rovinare tutto nel finale di stagione: la salvezza arriva sul filo di lana all’ultima giornata, 17 maggio 1987, grazie al successo azzurro sul campo di Como (1-0) ed il sorpasso su Brescia ed Atalanta, sconfitte rispettivamente in casa di Juventus (2-3) e Fiorentina (0-1). Nell’estate 1987 arriva però un macigno per la società toscana: un nuovo filone di inchiesta sulle partite truccate, che in precedenza aveva regalato agli azzurri la storica promozione in serie A, porta alla penalizzazione di 5 punti del club, che lotta comunque con tutte le proprie forze per cercare di restare in serie A. La sconfitta alla penultima giornata ad Avellino toglie ogni speranza (0-1, è l’ 8 maggio 1988).
Un nuovo periodo di crisi L’Empoli cade a rotta di collo: nella stagione 1988/89 arriva addirittura la retrocessione in serie C-1, dopo la sconfitta ai calci di rigore nello spareggio di Cesena contro il Brescia (0-0 dopo regolamentari e supplementari, il 24 giugno 1989). L’Empoli inizia un lungo periodo in serie C-1, con una novità al vertice societario: nell’estate del 1991 il trentenne Fabrizio Corsi diventa presidente della società. Nella stagione 1993/94 il club toscano rischia la serie C-2: la salvezza viene conquistata ai play-out, pareggiando 0-0 ad Alessandria il 12 giugno 1994, dopo aver vinto 1-0 in casa la gara di andata sette giorni prima. Allenatore di quella squadra era Luciano Spalletti, subentrato a sei giornate dalla fine ad Ettore Donati. Dopo una stagione di transizione (1994/95, 11° posto), l’Empoli decide di riaffidare la gestione tecnica della prima squadra a Luciano Spalletti.
1995/96-1997/98: un triennio esaltante La linea giovane sposata da Spalletti dà subito i primi risultati. Nel 1995/96 la squadra toscana vince dapprima la coppa Italia di serie C, superando nella doppia finale il Monza (doppio successo per 1-0, il secondo in casa il 30 maggio 1996), poi il campionato, battendo nella finale play-off il Como, a Modena, per 1-0, il 22 giugno 1996. La squadra non viene rivoluzionata: l’unico terremoto avviene in società dove, dopo 49 anni lascia Silvano Bini, al suo posto viene promosso l’allora responsabile del settore giovanile, Fabrizio Lucchesi. L’Empoli parte alla grande e, complice un girone di ritorno ancora migliore con 13 risultati utili consecutivi, si trova fino alla fine a lottare per la serie A. La promozione arriva all’ultima giornata, vincendo per 1-0 in casa della già retrocessa Cremonese: è il 15 giugno 1997. Anche la serie A viene affrontata con spirito garibaldino: nel 1997/98 la squadra si salva con una giornata d’anticipo, in un campionato caratterizzato, tra l’altro, dal gol fantasma annullato dall’arbitro Rodomonti a Bianconi nel match casalingo contro la Juventus, perduto per 0-1 il 19 aprile 1998. Tra i protagonisti azzurri sale agli onori delle cronache Carmine Esposito (14 reti), ma soprattutto fa meraviglia lo spirito con cui la squadra scende in campo, senza alcun timore reverenziale nei confronti di alcun avversario. Sono di questa stagione le vittorie interne su Sampdoria, Lazio e Parma ed anche lo storico successo esterno di Firenze (2-1). L’Empoli lascia la serie A al termine del torneo 1998/99, dopo un’annata a dir poco convulsa. Cambiano tre allenatori, Delneri salta addirittura prima di Ferragosto, Sandreani poco dopo la conclusione del girone d’andata, Orrico è solo un traghettatore verso la serie B. A campionato in corso arriva anche la penalizzazione di 2 punti, per un presunto tentativo di corruzione dell’arbitro Farina prima di Sampdoria-Empoli 3-0 del 25 ottobre 1998.
L’era-Baldini ed il ritorno in serie A Retrocesso in serie B, l’Empoli affida la gestione tecnica ad Elio Gustinetti, che però viene esonerato nel novembre 1999. Il nuovo tecnico è Silvio Baldini, che porta gli azzurri a chiudere all’ottavo posto il campionato 1999/00. Nel 2000/01 l’inizio dell’Empoli non è dei più brillanti: nel girone di ritorno, però, la formazione di Baldini perde la sua ultima partita alla quinta giornata a Piacenza, poi inanella una serie di risultati utili consecutivi che la portano a lottare per la promozione: ma la rimonta è tardiva e l’Empoli per un soffio non centra la risalita in serie A. La festa è rimandata all’anno dopo: l’onda lunga del girone di ritorno continua nell’inizio del torneo 2001/02: l’Empoli fa ben presto il vuoto e neppure un coinvolgimento in un presunto scandalo-doping disturba più di tanto la marcia degli azzurri verso il ritorno in serie A: la stagione si rivela ricca di soddisfazioni, anche perchè in marzo, per la prima volta nella storia del club, un calciatore azzurro viene convocato e gioca in nazionale maggiore: si tratta di Massimo Maccarone, che debutta in Inghilterra-Italia 1-2 del 27 marzo 2002. L’aritmetica promozione in serie A arriva con 90’ di anticipo sulla fine del campionato, ad Ancona, nonostante una sconfitta subita dai dorici allenati dall’ex Luciano Spalletti, per 2-3. E’ il 26 maggio 2002.
Due anni in A, la retrocessione ed il ritorno in Paradiso dopo appena dodici mesi Dopo la salvezza conquistata al termine della stagione 2002/03, grazie ad un inizio di stagione da favola che aveva visto gli azzurri centrare quattro vittorie esterne consecutive, tutte in scontri diretti, l’Empoli non riesce a ripetersi nella stagione 2003/04, mancando così la storica impresa di centrare due salvezze consecutive in serie A. La scommessa del presidente Corsi di affidare la squadra all’esordiente Daniele Baldini non si rivela azzeccata. Dopo appena sei giornate, in cui l’Empoli aveva ottenuto 2 pareggi e 4 sconfitte, il tecnico viene esonerato per far posto ad Attilio Perotti. La stagione prosegue non positivamente fino a primavera quando inizia la rimonta, che alla fine non sarà però sufficiente, né a salvarsi direttamente né a raggiungere gli spareggi. Dopo l’attesa di un ripescaggio nell’estate 2004, complice la vicenda scommesse che aveva coinvolto molte formazioni di serie A, l’Empoli è ripartito dalla serie B con l’ennesima scommessa in panchina: Mario Somma, reduce da una stagione eccellente con l’Arezzo, alla guida del quale aveva conquistato una promozione nel torneo cadetto e la supercoppa di serie C-1. L’Empoli inizia subito con il passo giusto e, giornata dopo giornata, si convince che sarà l’anno buono: la serie A arriva a 90’ dalla fine del campionato, grazie al pareggio interno per 1-1 proprio contro l’ Arezzo dell’ex Somma (5 giugno 2005). E’ la prima volta che l’ Empoli torna in serie A appena dodici mesi dopo la retrocessione tra i cadetti.
Con Cagni da un record all’altro, fino alla coppa Uefa I campionati di serie A 2005/06 e 2006/07 entrano di diritto nella storia del club azzurro. Nel primo, al termine di una stagione convulsa, l’Empoli riesce a centrare la salvezza più veloce della propria storia fino a quel momento, guadagnando la certezza aritmetica di disputare la serie A 2006/07 con due giornate ancora da giocare, evento mai capitato nei sei massimi campionati precedenti. Il 2005/06 è comunque un’annata contraddistinta da alti e bassi. La squadra, guidata ancora da Mario Somma (artefice della promozione dell’anno precedente), inizia male la stagione: 3 sconfitte nelle prime 3 giornate. Poi l’Empoli comincia a raccogliere risultati e punti, fino ad attestarsi nelle zone medio-alte della classifica. Quando tutto sembra far pensare ad un torneo tranquillo, la squadra incappa in un periodo nero in cui rimane senza vittorie per 9 giornate: Somma viene allontanato ed al suo posto viene ingaggiato Luigi Cagni. Il cambio tecnico non sembra dare frutti perché gli azzurri perdono le prime tre gare sotto la nuova gestione. Poi, dopo qualche balbettamento, nel finale di stagione, la squadra si sblocca centrando una lunga serie di risultati positivi che le permettono di risalire con decisione la classifica, passando dal terz’ultimo al decimo posto finale, miglior risultato della propria storia in serie A, sia pure in coabitazione con il Parma. L’Empoli 2005/06 stabilisce una serie di propri storici record in serie A, ancora vigenti: Francesco Tavano, capocannoniere stagionale empolese, ha realizzato 19 reti, superando il record in singola stagione di Esposito (14 centri nel 1997/98), mentre le sue 23 marcature complessive ne fanno il goleador principe della storia azzurra in A (Di Natale si era fermato a 18); superato il primato di reti segnate in trasferta (21 contro le 18 del 1997/98). Confermato Luigi Cagni alla guida tecnica, nella stagione 2006/07 l’Empoli, partito a caccia dello storico record di restare per il terzo anno consecutivo in serie A (nei tre cicli precedenti non ci era mai riuscito), non solo si salva con larghissimo anticipo, ma addirittura centra la storica qualificazione alla coppa Uefa, seconda squadra del calcio italiano non capoluogo di provincia a fare l’impresa, dopo il Cesena degli anni ’70. L’impresa riesce addirittura con 90’ di anticipo, pareggiando in casa 3-3 contro la Reggina in data 20 maggio 2007. La stagione azzurra è un crescendo di giornata in giornata con record che entrano nella storia del calcio azzurro: mai 54 punti ed un settimo posto in una stagione di A, mai 14 vittorie assolute e 10 successi casalinghi in massima divisione.
L’Europa pagata a caro prezzo! La prima storica qualificazione dell’Empoli alla coppa Uefa non ha però portato fortuna al club azzurro. La stagione 2007/08, iniziata con qualche difficoltà di troppo, è culminata in una dolorosa retrocessione in serie B, maturata proprio nei minuti finali dell’ultima giornata di campionato. L’Empoli ha vissuto un’annata in apnea, stazionando praticamente sempre nelle zone basse della classifica; anche la prima esperienza in Europa non si è rivelata particolarmente felice: il club toscano è stato eliminato al primo turno della coppa Uefa dallo Zurigo, sconfitto al “Castellani” per 1-2 all’andata, ma capace di imporsi per 3-0 nel ritorno in Svizzera. Le gravi difficoltà incontrate dalla squadra, incapace di esprimersi sui livelli della stagione precedente, hanno portato dapprima alla sostituzione di Cagni con Alberto Malesani (a novembre), quindi al ritorno dello stesso Cagni (alla fine di marzo) quando gran parte delle chances salvezza apparivano compromesse. Eppure solo il pareggio del Catania contro la Roma a 7’ dalla fine del campionato ha condannato i toscani alla discesa in serie B. L’Empoli ha chiuso il campionato 2007/08 eguagliando due primati negativi della propria storia in serie A: quello delle sconfitte totali (20, come nella stagione 1998/99) e quello di battute d’arresto subite fuori casa (13, come nella stagione 2003/04).
Mancato il ritorno immediato in A, si cerca di partire con un nuovo ciclo, ma.... Nel 2008/09 la squadra è stata affidata nuovamente a Silvio Baldini, nella speranza che il tecnico massese riuscisse a ripetere l’impresa della stagione 2001/02 quando riportò l’Empoli in serie A. Ma stavolta la fortuna non è stata dalla parte degli azzurri che, in un torneo caratterizzato da alti e bassi, ha portato l’Empoli al quinto posto finale della regular season ed all’approdo ai play-off. In semifinale l’Empoli è subito uscito di scena: dopo l’1-1 dell’andata al “Castellani” contro il Brescia, è arrivata nel ritorno la sonante sconfitta per 0-3. Nel 2009/10, cambiata la guida tecnica, affidata a Salvatore Campilongo - ex giocatore azzurro, 33 presenze e 4 reti sommate nei campionati di C-1 1981/82 e 1982/83 -, è partito un nuovo ciclo, all’insegna del contenimento dei costi e dei giovani: la prima stagione del nuovo corso ha visto i toscani chiudere il campionato al decimo posto, senza patemi d’animo per la salvezza, ma neanche senza acuti verso l’alto, nonostante la performance di Eder, autore di 27 reti in campionato, massimo marcatore azzurro stagionale in cadetteria e vincitore della classifica marcatori della serie B 2009/10. Nell’estate 2010 la formazione azzurra viene affidata al tecnico, esordiente in serie B, Alfredo Aglietti: è un campionato con più ombre che luci con l’Empoli che termina al nono posto, rimanendo quasi fino alla fine della regular season in lotta per entrare nei play-off promozione.
....nel 2011/12 una stagione di sofferenze: la Lega Pro evitata sul filo di lana Dopo una tranquillla stagione nel 2010/11, l’Empoli è ripartito da Alfredo Aglietti e nell’estate 2011 ha operato una campagna acquisti con i ritorni di Buscè e Tavano che ha fatto drizzare le antenne dei critici verso una squadra che sembrava attrezzata almeno per l’accesso ai play-off promozione sfumati l’anno precedente. In coppa Italia l’Empoli era partito con il piede giusto, eliminando il Piacenza e la blasonata Sampdoria (2-1 dopo tempi supplementari), ma il campionato è iniziato con ben altra musica: dopo 7 giornate gli azzurri avevano appena 6 punti e già 5 sconfitte subite: viene deciso di esonerare Aglietti e chiamare Bepi Pillon. Dopo ulteriori 9 partite ed altrettanti punti conquistati, viene allontanato anche il tecnico veneto e fatto posto a Guido Carboni: al mercato di gennaio arriva un altro cavallo di ritorno, Massimo Maccarone, ma le cose non cambiano: l’ Empoli soffre ai margini della zona retrocessione per l’intera stagione ed anche Carboni viene esonerato dopo 10 panchine in cui aveva messo insieme appena 8 punti. Dopo 26 giornate di campionato gli azzurri, mangiati tre allenatori, sono penultimi con 23 punti, alla pari con l’Ascoli. Torna Alfredo Aglietti e inizia la scalata verso la salvezza: 24 punti nelle 16 giornate finali consentono agli azzurri di acciuffare la zona play-out e disputarsi allo spareggio la permanenza in B contro il Vicenza dell’ex Gigi Cagni. L’andata, in terra veneta, termina 0-0, ma la gara di ritorno – la sera dell’8 giugno 2012 - è lo specchio, in soli 90 minuti, dell’intera tribolata stagione azzurra: all’Empoli sono sufficienti due risultati su tre, ma i toscani si complicano la vita e vanno sotto 0-2 dopo 65’ di gara, con una doppietta di Paolucci nel giro di soli 6 minuti. I toscani reagiscono e pareggiano: Mchedlidze segna al 71’, Tavano su rigore fa 2-2 al 73’: sembra fatta, ma i biancorossi veneti beneficiano di un rigore che Paolucci tira, ma Dossena para: mancano 3’ alla fine; al 90’ Maccarone parte in contropiede e va a segnare il 3-2 che fa impazzire il “Castellani”: l’Empoli è salvo, ma che fatica. Ora si riparte, con un Empoli che sarà privo, dopo quasi 15 anni di Pino Vitale, il condottiero della scrivania che aveva sostituito Fabrizio Lucchesi a fine anni novanta. Il nuovo allenatore sarà Maurizio Sarri, l’obiettivo la permanenza tra i cadetti, ovviamente con meno sofferenze dell’anno scorso.....

www.empolicalcio.net/

continua.....
 
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