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| LA STORIA
Iacopo vorrebbe prendere il treno
Una battaglia in nome della civiltà
Il giovane studente sta facendo parlare tutta Italia per il suo hashtagdi BRENDA GATTA TRENO delle 14.21, binario uno, stazione di Empoli. Iacopo Melio vorrebbe salire a bordo con la sua carrozzina, ma la risposta del capotreno è esemplare:
«Questo convoglio non è attrezzato».
Una frase alla quale chiunque si trovi nelle condizioni del giovane studente universitario empolese si sarebbe ormai abituato. Non lui. Che, invece, delle sue difficoltà quotidiane — che poi sono le stesse di milioni di disabili in Italia — ha fatto una battaglia a colpi di hashtag.
Affetto dalla sindrome di Escobar, Iacopo ogni giorni deve vedersela con barriere architettoniche di ogni tipo e con un nemico ancora peggiore: l’indifferenza. Quella di una società troppo veloce per fermarsi ad ascoltare, troppo distratta per vedere.
«DEVO chiamare con largo anticipo per fare qualunque cosa — dice Iacopo — E’ ridicolo. La libertà non deve essere un privilegio».
E’ questo che il Bel Paese nega ai tanti Iacopo d’Italia: la libertà di scegliere ed essere indipendente, senza doversi preoccupare se questo sia, di fatto, possibile.
«Ho dovuto rinunciare ad iscrivermi alla facoltà di Psicologia perché lì c’erano troppi ostacoli».
Tutta la vita di Iacopo è stata condizionata dall’inadeguatezza di strutture e mezzi di trasporto. Le difficoltà iniziano già alla scuola elementare e vanno avanti negli anni, tanto che fino al secondo anno al Pontormo è stato costretto a non frequentare l’ora di educazione fisica per le scale che si frapponevano tra lui e la palestra.
«C’è anche la politica buona però: l’ex sindaco di Cerreto, Carlo Tempesti, mi è sempre stato vicino e solo grazie all’aiuto dell’associazione Eskimo oggi posso frequentare l’università».
E’ con il sorriso che il ventiduenne di Lazzeretto affronta ogni giornata, e proprio in questo modo continua la sua battaglia, scoppiata dopo un cinguettio dell’ex-ministro Maria Chiara Carrozza.
«Ha scritto — racconta — che stava prendendo un treno ‘magnifico’. A quel punto mi è venuto naturale risponderle che per tutti non è così».
Parte da qui la campagna «#iovorreiprendereiltreno» che da Empoli si sta diffondendo in tutto lo stivale, raccogliendo consensi e condivisioni attraverso hashtag e foto, con oltre un migliaio di visualizzazioni per l’articolo postato sul suo blog.
«Ho scritto — spiega lui — che sono single per colpa degli autobus chiedendo aiuto ai politici».
C’E’ UN politico, in particolare, cui lo studente vuole lanciare un invito.
«Mi piacerebbe incontrare Matteo Renzi. Vorrei dirgli che in un Paese civile la libertà non deve avere prezzo».
Intanto, un risultato l’ha già raggiunto ricevendo tanti messaggi di sostegno. Merito del mondo virtuale dove, a differenza di quello fisico, non ci sono barriere.
«Per questo amo la tecnologia: è immediata e dà voce anche a chi non ce l’ha». Fotografia e musica, poi, sono le altre grandi passioni di Iacopo Melio. E l’amore? «Anche lì è una questione di treni. Sto aspettando quello giusto».la nazione Tutto nasce da una risposta a un tweet della CarrozzaSONO bastati centoquaranta caratteri per far scoppiare un tam tam mediatico. Con l’hashtag #vorreiprendereiltreno il giovane Iacopo Melio di Lazzeretto ha lanciato la sua denuncia sociale sul blog e piattaforme sociali. Tutto inizia con il tweet dell’ex ministro Maria Chiara Carrozza che cinguetta: «Buongiorno, oggi di ritorno da Roma con un treno magnifico partito alle sei #ioprendoiltreno». Da lì inizia la battaglia del giovane empolese, che sta raccogliendo consensi e condivisioni in tutt’Italia. Anche la nostra redazione ha deciso di schierarsi con Iacopo e ieri pomeriggio siamo andati alla stazione con lui per farci fotografare con lo slogan della sua campagna.la nazione   image hosting
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