| L’Empoli fa un altro passo avanti Gara scorbutica ed equilibrata Il gioco azzurro si vede a sprazzi Poi il palo ferma Cambiaghi Gyasi e compagni risultano spesso lenti e prevedibili, ma quando trovano verticalità sono anche pericolosi Caprile comunque non rischia praticamente mai, se non all’88’ quando Gudmundsson calcia a lato di un soffio di Simone CioniEMPOLITerzo risultato utile consecutivo per l’Empoli di Nicola, che al Castellani-Computer Gross Arena, sotto lo sguardo del Ct della Nazionale Luciano Spalletti, impatta con il Genoa. In un pomeriggio avaro di emozioni, è proprio la continuità l’aspetto più positivo dello 0-0 maturato sul campo. Dopo l’ottimo pari in casa della Juventus Nicola opera un solo cambio nell’undici titolare, preferendo Bereszynski a Cacace con il terzino polacco piazzato esterno a destra e Gyasi riportato a sinistra come contro il Monza. Gli azzurri fanno la partita, ma sono lenti e prevedibili. Troppi errori di misura negli appoggi e nelle verticalizzazioni. Se non altro capitan Luperto e compagni sono bravi a mantenere sempre le giuste distanze, non concedendo mai ripartenze pulite al Genoa e aggredendo già sulla trequarti offensiva i portatori di palla rossoblù. I ritmi non elevati non contribuiscono certo a vivacizzare il gioco, così ci vuole uno spunto personale di Cambiaghi per provare ad accendere la partita. L’esterno azzurro scappa bene sulla sinistra, ma una volta entrato in area trova solo l’esterno della rete da posizione defilata. Però, è solo un fuoco di paglia perché l’unico tiro in porta del primo tempo resterà l’innocua conclusione mancina dal limite di Zurkowski, facilmente neutralizzata da Martinez. Il Genoa, invece, si vede annullare un gol a Sabelli per fuorigioco sugli sviluppi di un corner, dove due giocatori di Gilardino sono però liberi di calciare in porta dopo il primo ottimo intervento di Caprile. Proprio le palle inattive restano un aspetto in cui gli azzurri devono migliorare, anche se in questa gara dei passi avanti da questo punto di vista si sono notati in fase offensiva. Almeno in due circostanze infatti, i saltatori di Nicola si sono resi pericolosi nell’area genoana.La partita sembra poter cambiare inerzia in avvio di ripresa quando l’Empoli torna in campo con un piglio diverso, mentre Gilardino prova a dare più peso all’attacco inserendo Ekuban per Malinovskyi. Cambiaghi, ancora lui, complice una deviazione, centra il palo al 52’, ma l’Empoli non riesce ad ’azzannare’ la partita. Un po’ per meriti del Genoa, un po’ perché non da la sensazione di metterci quella ’fame’ necessaria. Un salvataggio quasi sulla linea di Luperto sul colpo di testa di Spence, dopo un traversone dalla sinistra del neo entrato Aaron, toglie le castagne dal fuoco, ma l’occasionissima per il Genoa è quella dell’88’ quando Caprile guarda sibilare a fil di palo il destro da fuori di Gudmundsson. I cambi di Nicola stavolta non sortiscono gli effetti sperati, Kovalenko, Destro e Cancellieri incidono poco, meglio Cacace e Fazzini. Nel finale è comunque l’Empoli a provarci con più insistenza, anche se i tanti cross dalla trequarti sono preda facile per gli attenti difensori genoani (gli azzurri non sono mai riusciti ad arrivare sul fondo) ed allora ci prova Cacace dai 25 metri sugli sviluppi di una punizione di Kovalenko, ma il suo sinistro termina alto. L’Empoli porta così a casa un punto, comunque prezioso, in vista della delicata quanto fondamentale trasferta di Salerno di venerdì prossimo. la nazione
Le parole nel post partita Nicola soddisfatto della prova «L’atteggiamento è quello giusto» La squadra è stata equilibrata creando pure delle occasioni «La partita più difficile Mancata un po’ di lucidità» Ancora nessuna sconfitta ed appena un gol subito in tre gare. L’impatto di Nicola a Empoli è stato senza dubbio positivo, ma è chiaro che ogni partita è una nuova scoperta all’interno del percorso iniziato due settimane fa. «Sono soddisfatto dell’attenzione e della voglia di migliorare che ci hanno messo i ragazzi – esordisce nel post partita –, poi loro lo sanno, non mi accontento mai, ma ancora non ho conosciuto la formula per ottenere tutto e subito. Delle tre che abbiamo affrontato sotto la mia gestione questa è stata la partita più difficile, non solo per il valore dell’avversario, ma anche per il tipo di partita che ci hanno costretto a giocare: una gara sporca e nervosa nel gioco, però alla fine abbiamo prodotto un’occasione in più di loro. Stiamo cercando di lavorare sul forzare le giocate e produrne di più utili. Abbiamo commesso qualche errore di troppo, è mancata un po’ di lucidità, ma questa è la strada che ci può permettere di essere competitivi contro chiunque».«La prima vera grande occasione del Genoa è arrivata all’88’, a dimostrazione che la partita la stavamo conducendo bene. Abbiamo interpretato lo stesso modulo prima con due esterni con qualità più offensive, poi con i tre davanti veloci e bravi ad attacco lo spazio fino a tre attaccanti puri, mettendo anche un centrocampista più di inserimento. Dopo che Cambiaghi aveva speso molto, però, per mantenere un maggior equilibrio e provare a sfruttare le doti di inserimento di Kovalenko, abbiamo scelto di tornare a un centrocampista offensivo come Fazzini. Niang si è allenato solo due giorni con noi e non è corretto gettarlo nella mischia quando non è ancora ben addestrato da tutti i punti di vista – conclude –. Il fatto di aver trovato continuità nei risultati è un passo avanti, i ragazzi poi iniziano a dare importanza al percorso che abbiamo intrapreso, ma c’è ancora tanto da sperimentare e soluzioni da trovare. L’atteggiamento messo nella lettura della partita, però, è quello giusto». la nazione
Maleh appare inesauribile Buon impatto di Fazzini Altra prova ordinata e senza particolari sbavature per Ismajli e Walukiewicz Scarso invece l’apporto di Cancellieri e Kovalenko che non riescono a incidere CAPRILE 6 – Reattivo nel primo tempo su Sabelli anche se l’esterno rossoblù era in fuorigioco. Da sicurezza al reparto. ISMAJLI 6.5 – Qualche disattenzione sulle palle inattive, sicuro e deciso in marcatura. WALUKIEWICZ 6.5 – Sempre molto affidabile per tempismo e tenuta nell’uno contro uno. BERESZYNSKI 6 – Chiude bene le linee di passaggio e se può accompagna l’azione, manca un po’ di incisività. CACACE 6.5 – Entra con buona personalità, preziose un paio di letture difensive, si propone con costanza lungo l’out mancino e sfiora anche il gol. GRASSI 6 – Il pallone viaggia troppo lentamente in mezzo al campo e lui ne tocca pochi, meglio in fase di interdizione. Cresce nella ripresa. KOVALENKO 5 – Meno brillante di altre volte, gira spesso a vuoto. Attenuante il fatto che rientrasse da un brutto infortunio alle costole. MALEH 6.5 – Solito dinamismo, talvolta un po’ impreciso, ma finisce più forte di come ha cominciato. GYASI 5.5 – Come a Torino rischia grosso con una leggerezza in fase di uscita. Prudente. ZURKOWSKI 6 – Si muove molto e punta l’area, anche lui però è poco preciso al momento della giocata decisiva. Esce gradualmente dal gioco. DESTRO 6 – Una deviazione acrobatica parata da Martinez e qualche buon movimento. CAMBIAGHI 6.5 – Meno continuo delle ultime uscite, eppure le due più grandi occasioni nascono dalle sue iniziative. FAZZINI 6 – Entra con il piglio giusto e il coraggio di provare anche certe giocate, come il tunnel che costa l’espulsione a De Winter. CANCELLIERI 5.5 – Da punta centrale tocca pochi palloni, meglio da esterno alto a sinistra, ma combina poco. NICOLA 6 – Inizialmente non cambia impostazione, dando certezze alla squadra. Hanno convinto meno alcuni cambi. Probabilmente si poteva osare di più. Il percorso, però, è soltanto all’inizio. Il mibliore 7, Luperto salva sulla linea Prova senza sbavature Provvidenziale il suo salvataggio quasi sulla linea a metà ripresa sul colpo di testa di Spence, il capitano difende con esperienza e senso della posizione, risultando di fatto il primo regista della squadra. Prova anche a verticalizzare, sebbene non risulti sempre preciso in misura. Un’altra prova da leader. Il peggiore 5 Cerri fa più fatica Lotta ma non basta Spostarlo è difficile e va a contendere tutte le palle alte. Stavolta, però, fa più fatica a far salire la squadra, e non sempre esegue quei movimenti che sarebbero necessari ad uno sviluppo più fluido della manovra. Una condizione fisica che non può essere al top è comunque una buona attenuante. Del resto, dal suo arrivo è sempre partito titolare. la nazione
Edited by Zeman! - 4/2/2024, 06:47
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