| M’Baye Niang di nuovo contro il suo passato L’Empoli ha bisogno anche delle sue qualità Dopo il Genoa l’attaccante azzurro ritrova i rossoneri, a cui proprio col Grifone segnò un gol e fornì un assist nell’1-3 del 2015 a San Siro di Simone CioniEMPOLINel turno di campionato immediatamente successivo al suo arrivo a Empoli M’Baye Niang si è subito trovato di fronte il suo passato rossoblù, ma se contro il Genoa al Castellani-Computer Gross Arena rimase in panchina per gli interi novanta minuti, domenica a San Siro contro un’altra delle sue ex squadre, il Milan, l’attaccante franco-senegalese non solo è quasi certo che possa scendere in campo, ma ci sono sempre maggiori probabilità che lo possa fare dall’inizio. Niang resta infatti in ballottaggio soprattutto con Cerri per il posto da centravanti con alle spalle probabilmente Zurkowski e Cambiaghi (più difficile vedere partire titolari Ciccio Caputo, nonostante il suo ritorno tra i convocati, Destro o Shpendi che potrebbero invece rappresentare interessanti carte spendibili a gara in corso). Autore di otto reti in 67 gare di Serie A con la maglia rossonera addosso, tra il 2012 e il 2017, nelle ultime due occasioni in cui ha incrociato il club meneghino ha conquistato due pareggi col Torino nella stagione 2017-’18: 0-0 all’andata a Milano dove rimase in campo per 77 minuti e 1-1 al ritorno in Piemonte, dove invece restò in panchina. Decisamente meglio, invece, era finito il primo scontro da ex quando nel 2014-’15 giocava con il Genoa: vittoria per 3-1 del Grifone a La Scala del calcio grazie anche a un suo gol e un suo assist in 85 minuti di pregevole fattura. Ottimo fin qui anche il suo impatto con l’Empoli: nelle 4 presenze raccolte finora per complessivi 132 minuti, ha infatti preso parte a 4 delle ultime 7 reti azzurre (partecipa a un gol ogni 33 minuti) con 3 centri, tutti su rigore contro Salernitana, Fiorentina e Sassuolo e un assist, quello per il definitivo 3-1 di Cancellieri all’Arechi di Salerno. Non particolarmente brillante, invece, il suo ingresso nello scontro diretto di domenica scorsa contro il Cagliari, ma per esperienza e qualità tecnica resta uno dei migliori attaccanti a disposizione di Davide Nicola, che potrebbe appunto decidere di schierarlo dall’inizio. Pur non avendo ancora i novanta minuti nelle gambe, Niang ha decisamente migliorato la propria condizione atletica ed almeno un ora a buon ritmo potrebbe essere in grado di garantirla. A quel punto, poi, per sostituirlo il tecnico piemontese avrebbe comunque a disposizione più soluzioni a seconda dell’andamento della partita e della situazione tattica da portare avanti. Insomma 9 anni e 11 mesi dopo quei quattro punti di bonus che fecero felici i giocatori del Fantacalcio che all’epoca scommisero su di lui, in casa azzurra si augurano che domenica Niang possa tornare ad essere decisivo contro la sua ex squadra. la nazione
L’intervento della vice presidente Rebecca Corsi «Nicola, il profilo giusto al momento giusto» Un intervento a 360° sul pianeta Empoli è quello fatto ieri dalla vice presidente e amministratore delegato azzurra Rebecca Corsi (nella foto), a Radio Tv Serie A con Rds. «Tra pochi giorni avremo un’altra gara importante, è chiaro che c’è dispiacere per la partita con il Cagliari: prestazione importante e sconfitta non vanno d’accordo, però il calcio è questo. Per conquistare la salvezza dovremo sudare fino alla fine senza distrazioni, dobbiamo essere concentrati, archiviare Cagliari e andare avanti. Cambiare allenatore non è mai una cosa piacevole – prosegue –, crediamo che Davide Nicola sia il profilo giusto al momento giusto, ci ha inondato di entusiasmo e voglia di fare, lui è un lavoratore maniacale. Abbiamo voluto mandare un chiaro messaggio a tutti: la società ci crede e vuole conquistare una salvezza che sarebbe storica».La figlia del patron Fabrizio si è poi soffermata sui progetti futuri: «Il nostro asset principale è stato e sempre sarà il settore giovanile. Proprio in quest’ottica è stato recentemente approvato il progetto di ampliamento del nostro Centro Sportivo di Monteboro, che ci permetterà di aumentare campi e strutture. Per quanto riguarda il nostro stadio, invece, ci siamo presi del tempo per definire al meglio con i nostri partner il project e siamo veramente agli ultimi passi – spiega –. È un progetto importante che riguarda l’Empoli ma anche tutta la città. Memori di quanto successo in passato e dell’importanza di ciò che andiamo a proporre, ci siamo voluti prendere qualche settimana in più per presentarlo nel migliore dei modi, con lo scopo di dotarci di un impianto che vada a soddisfare tutte le nostre esigenze, di quelle del campionato di A e dei nostri tifosi. Tempistiche? Difficile darle, c’è di mezzo la burocrazia». Infine, Rebecca Corsi ha chiuso sulla questione della Serie A a 20 o 18 squadre: «Siamo in linea col pensiero della maggioranza della Lega, che ha confermato il format a 20. Non vedo perché si debba precludere la partecipazione a due squadre che potrebbero essere medio piccole, che magari lavorano sui giovani e che quindi portano beneficio al sistema». la nazione
Il Diavolo vince col brivido Milan, un poker faticoso Alla fine ci pensa Leao Il portoghese ispira il gol della tranquillità, ma i rossoneri subiscono troppo e pagano gli errori difensivi. Giroud apre, chiude Pulisic su invenzione di Rafa milan 4 slavia praga 2 MILAN (4-2-3-1): Maignan; Florenzi (1’ st Calabria), Kjaer, Gabbia (1’ st Tomori), Hernandez; Reijnders (35’ st Bennacer), Adli; Pulisic, Loftus-Cheek (22’ st Jovic), Leao; Giroud (35’ st Okafor). Allenatore: Pioli SLAVIA PRAGA (4-2-3-1): Stanek 6.5; Kristan 6.5, Holes 5, Zima 5.5, Diouf 4; Dorley 5.5, Masopust 6 (41’ st Wallm sv); Doudera 7 (41’st Tomic sv), Provod 7 (38’st Jurecka sv), Zmrzly 5.5 (38’st Boril sv); Chitile 5 (16’st Schranz 7). Allenatore: Trpisovsky 6. Arbitro: Meler (Turchia) 6. Reti: 34’ pt Giroud, 36’ pt Doudera, 44’ pt Reijnders, 46’ pt Loftus-Cheek, 20’ st Schranz, 40’ st Pulisic. Note: al 26’pt espulso Diouf per gioco pericoloso. Ammoniti: Florenzi, Calabria. Angoli 8-4. Recupero 2’ pt, 3’ +1’ st. di Ilaria Checchi MILANOAl cospetto dei quasi 60mila tifosi presenti a San Siro, gremito anche da 4.500 supporters cechi, il Diavolo ha sfruttato la seconda superiorità numerica consecutiva dopo quella contro la Lazio: il primo round degli ottavi di Europa League ha sorriso ai rossoneri ma il 4-2 finale non permette di dormire sonni tranquilli. Ancora una volta, infatti, una difesa non impeccabile ha rischiato troppo (ennesima rete presa su palla inattiva) e nemmeno con quattro gol fatti il Diavolo può considerarsi sereno. Con l’unica novità del ritorno tra i titolari di Reijnders, i padroni di casa hanno sofferto eccessivamente quando la squadra di Trpisovsky era al completo, non riuscendo ad arginare la verve agonistica di Doudera e Diouf (palla-gol clamorosamente sbagliata), svegliandosi soltanto al 26’ quando il numero 12 senegalese ha guadagnato l’uscita anticipata per un’entrata dura sulla caviglia di Pulisic: rosso generoso da parte del turco Meler che ha permesso ai padroni di casa di invertire il trend. Ad aprire le danze è stato Giroud su delizioso assist di Leao: 14 gol e 9 assist in stagione per il francese che, nella sua storia in Europa League, ha lasciato la firma 15 volte (11 centri con la maglia del Chelsea e 3 con l’Arsenal). Nemmeno il tempo di esultare che il Diavolo ha sbandato ancora, concedendo l’1-1 a Doudera, che con un gran tiro dal limite ha piegato i guantoni di un Maignan non impeccabile. La forza mentale del gruppo è emersa e, grazie al piede calibrato di Florenzi dalla bandierina, il Milan è rientrato negli spogliatoi forte di un 3-1 nato dalla sassata di Reijnders e dal colpo di testa di Loftus-Cheek: solo un Stanek prodigioso ha negato il gol a Gabbia, sostituito a inizio ripresa da Tomori, mentre capitan Calabria ha preso il posto di un Florenzi che, ammonito e diffidato, salterà la sfida di ritorno. Il neoentrato Schranz ha accorciato le distanze sfruttando l’ennesima amnesia difensiva ma è stata un’azione personale dilagante di Leao a far calare il poker a Pulisic: tra una settimana servirà un muro più solido. la nazione
Calabria è prezioso Tomori già un muro Adli illuminante MAIGNAN 5. In ritardo sul gran gol di Doudera, sorpreso da Schranz: che succede? FLORENZI 6,5. Dalla bandierina serve due assist perfetti a Reijnders e Loftus-Cheek facendosi perdonare l’ammonizione presa dopo nemmeno due minuti di gioco: diffidato, salterà il match di ritorno. KJAER 5. Un liscio a centro area poteva costare carissimo. GABBIA 5,5. Soffre Doudera e si perde Chytil rischiando troppo: dopo tante prove convincenti, non la sua migliore serata. Stanek gli nega la gioia del gol. THEO HERNANDEZ 5,5. Sfasa per ogni zolla del campo facendo mancare la spinta a sinistra. Colpevole sul gol di Schranz. ADLI 6,5. Dirige il traffico cercando di servire i compagni con passaggi illuminanti. REIJNDERS 7. Con un colpo da biliardo riporta il Diavolo in vantaggio: s’immola spesso e volentieri in fase difensiva. Completo. LOFTUS-CHEEK 7. Ci mette la testa sotto porta imponendosi con il fisico quando serve: personalità. PULISIC 6,5. Diouf gli rifila un colpo alla caviglia da rosso che cambia il match: mette lo zampino sul quarto gol dopo la magia di Leao. GIROUD 6,5. Il suo colpo di testa in tuffo apre le danze: quattordicesimo gol stagionale, sempre più imprescindibile. LEAO 7,5. Suo l’assist per l’inzuccata plastica di Giroud: il poker di Pulisic è al 99% opera sua. All. Pioli 6. La difesa titolare non è così granitica ma l’attacco funziona: servirà un ritorno più attento. Calabria 6. Spende un fallo da giallo per arginare una svista di Kjaer: prezioso. Tomori 6,5. E’ già in ottima forma: il muro è tornato. Jovic 6. Ci prova. Okafor sv. Bennacer sv. Voto squadra 6,5. Ilaria Checchi la nazione
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