| Empoli castigato dal Diavolo Pulisic punisce l’unica sbavatura Azzurri a testa alta ma senza punti Primo tempo: 1-0 MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori (61’ Kalulu), Hernandez; Bennacer, Rejnders (61’ Musah); Pulisic (61’ Chukwueze); Loftus-Cheek, Okafor (89’ Adli); Jovic (72’ Giroud). A disposizione: Sportiello, Mirante, Kjaer, Terracciano, Gabbia, Jimenez. Allenatore: Pioli. EMPOLI (3-4-2-1): Caprile; Ismajli (42’ Bereszynski), Walukiewicz, Luperto; Gyasi, Fazzini (55’ Kovalenko), Maleh, Pezzella (55’ Cacace); Zurkowski (76’ Cancellieri), Cambiaghi; Niang (76’ Destro). A disposizione: Perisan, Berisha, Shpendi, Caputo, Cerri, Ebuehi, Bastoni. Allenatore: Nicola. Arbitro: Sacchi di Macerata (assistenti Pagliardini e Peretti, quarto uomo Colombo, Var Abisso, assistente Var Di Paolo).Rete: 41’ Pulisic. Ammoniti: Fazzini (E), Rejnders (M), Pezzella (E), Zurkowski (E), Cancellieri (E).Angoli: 11-4 per il Milan.Recupero: Due minuti nel primo tempo e 4 nella ripresa. Spettatori: 70.343 di Simone CioniMILANONiente da fare. Un Empoli ben messo in campo non basta per strappare un punto da San Siro. Un Milan poco brillante sfrutta al massimo l’unico errore degli azzurri, per poi controllare. Soffrendo un po’ nel finale, ma con un Empoli che non da mai realmente la sensazione di poter far male. Dopo l’amara sconfitta nello scontro diretto casalingo col Cagliari, comunque, la squadra di Nicola ha risposto positivamente dal punto di vista dello spirito e della determinazione. Purtroppo contro queste squadre serve essere perfetti nelle due fasi e gli azzurri non lo sono stati. Nicola ripropone il 3-4-2-1 con Fazzini al posto dell’infortunato Marin (contusione al costato) a far coppia con Maleh in mezzo al campo, mentre davanti esordio dal primo minuto per l’ex Niang, con alle spalle Zurkowski e Cambiaghi. Dietro il solito terzetto, mentre a sinistra prima da titolare dopo l’infortunio per Pezzella con Gyasi che torna a destra a tutto campo su Teo Hernandez. L’avvio aggressivo del Milan costringe l’Empoli nella propria metà campo, ma i difensori fanno sempre buona guardia sui traversoni che piovono all’interno dei sedici metri. Caprile respinge invece una conclusione di Pulisic. Poi, col passare dei minuti le due linee molto strette degli azzurri iniziano a togliere spazio e ritmo alla squadra di Pioli, con l’Empoli che prende invece coraggio, manovra con più tranquillità dal basso e sfonda soprattutto a sinistra. Maignan non deve compiere parate, ma Cambiaghi e soci dimostrano di esserci.Nel momento migliore degli azzurri, però, ecco l’errore di Ismajli (nell’occasione si infortuna anche muscolarmente e deve cedere il posto a Bereszynski) che spalanca la strada a Okafor, bravo poi a pescare nel cuore dell’area di rigore Pulisic, sul cui tiro Luperto non è reattivo nel coordinarsi per rinviare e sporca la conclusione che beffa Caprile. Inizialmente l’arbitro annulla per fuorigioco, su segnalazione del guardalinee, ma dopo tradizionale controllo del Var la rete viene convalidata perché c’è Walukiewicz a tenere in gioco Okafor. Una rete pesante, incassata proprio alla fine del primo tempo, che porta Nicola a cambiare disposizione dopo l’intervallo. Si torna al 4-3-3 con Zurkowski abbassato in mediana e Gyasi alzato a formare un tridente con Niang e Cambiaghi. Gli azzurri riescono ad alzare il proprio baricentro, ma manca il guizzo finale. Così Nicola inserisce anche Cancellieri e Destro ed è proprio quest’ultimo ad andare vicino al pari dopo una bella parata di Caprile su tiro dal limite di Loftus-Cheek. Prima al 79’ viene provvidenzialmente anticipato da Kalulu su cross basso di Bereszynski, poi all’83’ colpisce di testa il palo esterno, sebbene in fuorigioco e infine 4 minuti più tardi, tutto solo all’altezza del dischetto, conclude troppo centralmente di testa per impensierire Maignan. Arriva quindi il secondo ko di fila dell’era Nicola, ma anche un’altra prestazione che fan ben sperare per il futuro, che però si chiama Bologna e, subito dopo la sosta, Inter. la nazione
Cambiaghi è sempre il più attivo Niang si vede poco, male Ismajli Buono l’impatto di Bereszynski nelle due fasi, Cancellieri non riesce a incidere negli ultimi 20 metri CAPRILE 6.5 – Non deve compiere interventi particolarmente impegnativi, ma è attento su Pulisic, Loftus-Cheek e Chukwueze. Non può nulla invece sul tiro di Pulisic sporcato da Luperto, che costa la sconfitta. ISMAJLI 5 – Ha sulla coscienza la lettura sbagliata in occasione del vantaggio del Milan. A parte alcune puntuali chiusure di testa, fin dai primi minuti aveva dato l’impressione di soffrire la brillantezza di Okafor. BERESZYNSKI 6.5 – Più attento del compagno nel contenere gli avversari e anche propositivo, per poco non pesca Destro a due passi dalla porta. WALUKIEWICZ 6 – Tiene in gioco Okafor nell’azione del vantaggio rossonero, per il resto presidia bene l’area di rigore e palleggia con tranquillità quando può. LUPERTO 6 – Sfortunato, ma anche un po’ goffo nella deviazione che mette fuori causa Caprile sul tiro tutt’altro che irresistibile di Pulisic. Meno preciso del solito in impostazione, concentrato in marcatura. GYASI 6.5 – Nicola lo mette a uomo su Teo Hernandez, ne limita il raggio di azione e cerca di appoggiare la manovra, più offensivo nella ripresa ma poco incisivo. FAZZINI 5.5 – Si vede poco, gira spesso a vuoto tra Rejnders e Bennacer, salterà la sfida col Bologna per l’ammonizione presa in avvio da diffidato. KOVALENKO 6 – Entra come mezzala con licenza di attaccare e pressa con vigore sulla trequarti, però manca negli ultimi venti metri. MALEH 6.5 – La catena di sinistra è quella che lavora meglio in fase offensiva, anche se nel primo tempo pecca un po’ in fase di contenimento, decisamente meglio nella ripresa, anche da mediano. PEZZELLA 6 – Nel giorno del ritorno da titolare dopo l’infortunio primi 45 minuti discreti, meglio in fase di appoggio che in quella di contenimento. CACACE 6 – Offre maggior vivacità e prova a spingere. ZURKOWSKI 5.5 – Prezioso in fase di non possesso, mentre dalla trequarti in avanti stenta a trovare tempi e spazi per far male. CANCELLIERI 6 – Si vede più per un paio di rincorse su Hernandez, che nell’area avversaria. CAMBIAGHI 6.5 – Rischiamo di essere ripetitivi, ma in questo momento è il assoluto il più in forma, approccia bene la gara nell’aiuto ai compagni, pronto poi a ribaltare l’azione con le sue progressioni. Pecca però di precisione al momento di concludere. NIANG 5.5 – Costretto a giocare sempre spalle alla porta si ricorda solo per un bello spunto sulla trequarti nel primo tempo. DESTRO 6 – Gli basta un quarto d’ora per essere il più pericoloso, ma se i movimenti sono da attaccante di razza la finalizzazione decisamente meno. NICOLA 6 – L’impostazione tattica è chiara fin dalle prime battute e dopo una ventina di minuti di pressione Milan, inizia anche a dare i propri frutti. Talvolta manca un po’ il raddoppio su Okafor e Pulisic, ma la sua squadra capitola solo per un errore individuale. Nella ripresa cambia impostazione e prova a fare la partita, ma davanti l’Empoli continua a essere leggero. la nazione
Le parole del tecnico «Concesso poco Ma che rammarico per il gol subito» La difficoltà del match era nota, ma per lo sviluppo che ha avuto la partita e per come l’Empoli l’aveva preparata, un po’ di rammarico per non aver raggiunto un risultato positivo resta. «Abbiamo pagato quel non molto che abbiamo concesso – esordisce nel post partita Davide Nicola –. Ho fatto i compimenti ai ragazzi perché hanno fatto una partita straordinaria. Sapevamo che il Milan poteva partire molto forte, ma che alla lunga avrebbe potuto pagare dazio. Siamo stati molti attenti, dinamici, cercando di rimanere corti, loro hanno dei giocatori molto forti fisicamente e quindi abbiamo dovuto mettere anche energia nei duelli. Nel secondo tempo abbiamo fatto molto meglio, cercando anche di rischiare qualcosa in più». Una partita dalle quale, nonostante il risultato, il tecnico azzurro si porta a casa anche delle note positive: «Innanzitutto la risposta dei ragazzi che hanno affrontato una squadra molto importate sia con la capacità di giocare aiutandosi che nel dimostrare coraggio per tutto il secondo tempo, nel poter far noi la partita, creando anche due o tre occasioni». L’allenatore poi ha spiegato la scelta iniziale di Niang. «M’Baye deve diventare per noi un punto di riferimento, ha spunto, ultimo passaggio, tempi giusti nel pressing. Stava bene e lo ha dimostrato. Adesso però speriamo di mettere tutti al top della condizione perché con l’intensità di queste partite c’è bisogno di tutti al cento per cento». Infine Nicola chiude con una considerazione sulla lotta salvezza. « C’è ancora molto da fare, dovremo rimanere leggeri ma assolutamente determinati in campo. Credo che in questo campionato ci sia grande equilibrio, che lo rende intrigante e interessante. Per quanto ci riguarda dovremo avere la capacità di rimanere concentrati su quello che bisogna fare per raggiungere l’obiettivo, come per altro i ragazzi hanno fatto finora». la nazione
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