| Marianini non riesce a sorridere «Volevo restare, giocare da avversario al Castellani sarà strano» di David Biuzzi EMPOLI. Un triennale appena firmato, una nuova avventura da cominciare. A 31 anni - e visto il periodo non proprio felice del nostro calcio - Francesco Marianini potrebbe essere un ragazzo felice. Lo è solo in parte, però, perché lasciare Empoli dopo quattro stagioni gli pesa. «In effetti - sottolinea il centrocampista pisano - sono soddisfatto dela firma col Novara. Però è vero che mi dispiace, mi dispiace molto lasciare Empoli. Ho fatto quello che potevo per restare, ma purtroppo non c'erano le condizioni». In che senso ha fatto di tutto? «Ho temporeggiato più che potevo. I contatti col Novara risalgono al febbraio scorso, quando la promozione in B aveva ormai preso forma. Io sono stato chiaro con tutti, però. Ho sempre detto che Empoli era la mia prima scelta aspettando il più possibile. Ora, però, non sarebbe stato giusto chiedere altro tempo al Novara». L'Empoli le ha proposto qualcosa? «Nello specifico no. Nel senso che non si è parlato di un nuovo contratto. Ma i dirigenti sono stati onesti con me come io lo sono stato con loro. Il direttore Vitale sapeva che c'era l'offerta del Novara. Ne avevamo parlato già prima della fine della stagione. Nei giorni scorsi, poi, ci siamo sentiti di nuovo per fare il punto della situazione. Lui mi ha spiegato che l'Empoli ora sta pensando soprattutto alle cessioni e alle risoluzioni di prestiti e comproprietà. In questo momento, cioé, non era in grado di offrirmi qualcosa di concreto e ha aggiunto che se trovavo una sistemazione gradita era mio dovere prenderla in considerazione». E così è stato... «Esatto. A livello professionale questa è un'ottima occasione per me. Certo, avrei preferito non spostarmi da Empoli, dove in pratica ero a casa. Ma trovo una società seria, che ha un buon progetto, un buon gruppo e un centro sportivo davvero eccezionale. Oltretutto ritrovo il mio vecchio allenatore Tesser e tutto il suo staff, quindi sarà anche più facile inserirsi». Quali ricordi azzurri ha chiuso in valigia? «Beh, le sfide di Coppa Uefa con lo Zurigo sono state il punto più alto. Ma a Empoli sono stato sempre molto bene. E' proprio tutto quello che è accaduto in questi anni che mi porterò sempre dietro». Sperava in un trattamento diverso? «Sì, ma evidentemente non c'erano le condizioni. Sono dispiaciuto, cioé, ma non arrabbiato. All'Empoli, infatti, sarò sempre grato. Non fosse altro che per avermi preso dal Lecce dopo due stagioni un po' così». Tornerà da avversario, comunque. «Già. E sarà strano, particolare. Lo so già. Ora, però, vorrei soprattutto che la gente di Empoli, il popolo azzurro, capisse che, se solo fosse stato possibile, sarei rimasto a qualsiasi condizione». il tirreno
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