| Sconfitti dalla solita maledizione Ennesima finale amara: il sogno degli Allievi s’infrange sul Milan e sull’arbitro EMPOLI 0 MILAN 1 EMPOLI (4-3-2-1): Ricci; Bellavigna (44’ st Saccà), Bachini, Hysaj,Mattiello; Ghelardoni (35’ Gatto), Kabashi (35’ Diarra), Altieri (32’ st Frugoli); Bencini (13’ st Kabangu), Rovini; Tempesti. A disposizione: Pacini, Risaliti, Iozzi, Montella. Allenatore: Melis. MILAN (4-3-1-2): Narduzzo; Piacenza, Bosisio, Guzzo, Speranza; Pedone(10’ st De Feo), Bastone, Cristante; Bende (31’ Bortoli); Speziale (25’ st Petagna), Boateng (36’ st Pacifico). A disposizione: Brunelli, Dal Compare, Cosmai, Calvetti, Vita. Allenatore: Beggi. ARBITRO: Illuzzi di Molfetta (Sbrescia-Agostini). RETE: 23’ Boateng. NOTE: ammoniti Bortoli (E) e Narduzzo (M). Angoli 5-4 per l Empoli. Recupero pt 2; st 5. MONTEPULCIANO. Lo scudetto Allievi lo vince il Milan. Ma l’Empoli non lo perde, perché sul risultato finale pesa come un macigno un errore arbitrale che più macroscopico non si può. A premiare i rossoneri un gol di Boateng - il migliore in campo - a metà del primo tempo. Onore, comunque, agli azzurrini che ci hanno messo muscoli e cuore in una partita bella e vibrante. Si gioca sul bel palcoscenico naturale del campo di Montepulciano e in casa azzurra Martino Melis - costretto a rinunciare una volta ancora a capitan Rugani, a bordo campo con le stampelle dopo il brutto infortunio alla caviglia patito nella gara d esordio col Catania - sistema i due fantasisti Rovini e Bencini alle spalle di Tempesti, mentre sul fronte rossonero Beggi disegna una difesa con Bastone a protezione. L’uomo chiave, però, è il velocissimo Boateng, imprendibile in avvio. Gli azzurrini, però, ci sono. Anche se al 12’ il maggior pericolo a Narduzzo lo procura il suo capitano Guzzo che, su “torre” di Tempesti dalla destra, colpisce di testa verso la propria porta, e colpisce la traversa. I milanisti, comunque, sono più convinti e al 23’ passano proprio con Boateng che concretizza un veloce contropiede. Nella ripresa, però, la musica cambia. L’Empoli parte fortissimo e il fattaccio - clamoroso e scandaloso - si consuma al 7’ quando Tempesti si fionda in area con Narduzzo che in uscita disperata lo ‘abbatte nettamente. Guzzo, intanto, salva la sua porta, ma il fallo del portiere è macroscopico. Sarebbe rigore ed espulsione, che l’incerto direttore di gara non decreta. Gli azzurrini continuano a portare i loro attacchi, a volte vanificati anche da decisioni arbitrali, ma nonostante l’assedio il pari non arrova. E, come sempre, il sogno svanisce in finale. il tirreno
Nel mirino c’è Illuzzi Ma la soddisfazione prevale sulla rabbia MONTEPULCIANO. C’è delusione, nel clan Empoli, ma non solo. La sconfitta nella finale sucedetto col Milan, infatti, ha lasciato anche la rabbia, per la direzione di gara, e, soprattutto, l’orgoglio. Quello di esserci stati, ancora una volta. Il tecnico Martino Melis prima abbraccia tutti i suoi e poi si concede ai taccuini. «Ho ancora negli occhi il fallo su Tempesti - esordisce il tecnico azzurro - e secondo me c’erano prima il rigore e poi l’espulsione del portiere. L’arbitro ha deciso diversamente e il succo di questa finale sta tutto qui». In avvio i suoi hanno un po’ stentato, mentre nella ripresa l’hanno fatta da dominatori. «In effetti abbiamo un po’ sofferto la supremazia fisica dei nostri avversari, poi però abbiamo preso loro le misure e credo che nella ripresa ci sia stata una sola squadra in campo, la nostra. Peccato che tanto attaccare non ci abbia regalato neppure un gol, come avremmo ampiamente meritato. D’altra parte nel corso del nostro campionato, quando non riuscivamo a sfondare sulla tecnica, potevamo contare sulla forza e sul fisico di Rugani, che purtroppo non c’era». Un’assenza grave. «Sicuramente - confessa il tecnico - anche perché in difesa non avevamo praticamente ricambi, per cui tutte queste gare finali, giocate nel giro di pochissimi giorni, hanno visto in campo sempre i soliti protagonisti. Comunque a parte questo aspetto, direi che non sarebbe stato possibile chiedere di più a questi ragazzi che hanno mostrato sul campo come il titolo lo avrebbero meritato loro. Bravi, bravi e bravi, non riesco a trovare altre parole per questo gruppo eccezionale». Un gruppo che, almeno in parte, Melis dovrebbe continuare a guidare. Per il tecnico, infatti, si prospetta la promozione in Primavera. Ma il responsabile del settore giovanile Innocenti si prende ancora del tempo prima di ufficializzare - la prossima settimana - i programmi per il futuro. Prima c’è da parlare di questa ennesima finale persa. «Intanto - spiega - c’è la soddisfazione di esserci stati ancora una volta. Che, per una realtà come l’Empoli, non è poco. Stavolta, però, il rammarico è maggiore perché l’episodio del rigore non concesso è stato clamoroso. Dispiace, è chiaro, ma io e la società siamo comunque orgogliosi per come è stata condotta l’intera stagione. Questo è un gruppo splendido, che ha doti tecniche e morali fuori dal comune. Sono pronto apuntarci a occhi chiusi: ci regaleranno ancora grandi soddisfazioni». Anche il presidente Corsi, infatti, parte dai complimenti ai ragazzi. «Meritano tutti gli applausi del mondo perché si sono dimostrato forti come il Milan, anzi di più. Certo - continua - non nasconde un certo dispiacere, legato soprattutto al comportamento dell’arbitro. Al di là dell’episodio del rigore, che mi è sembrato nettissimo, è stata tutta la conduzione a non convincere. Sempre Milan-Empoli a San Siro in serie A. Poi, invece, ci parla tanto, in Italia, di valorizzare i giovani...». Due cose, insomma, sono sicure: la soddisfazione per essere arrivati così in alto e la rabbia nei confronti dell’arbitro Illuzzi. «La partita - sottolinea il direttore sportivo Carli - è stata decisa da due errori. Il primo lo abbiamo commesso noi, in occasione del gol del Milan, l’altro il direttore di gara, quando non ha accordato un rigore grosso come una casa. Sono cose che nel calcio ci stanno, c’è poco da fare, soltanto che il secondo episodio è stato davvero troppo evidente. Proprio non capisco come si possa dare il vantaggio, su un rigore, se la palla non entra. Una scelta poco comprensibile, insomma, anche se non cancella quello che di buono è stato fatto. Per questo mi congratulo con Andrea Innocenti - aggiunge Carli e tutte le persone che, col loro lavoro, hanno reso possibile questa giornata. Le tante sconfitte in finale? Si vede che a Empoli ci vengono benele torte, ma della ciliegina da metterci sopra è meglio non parlarne...». Sarà per la prossima, dunque, perché l’Empoli vuoletornare a giocarsela. Il prima possibile. il tirreno
E’ l’ottava volta che il trionfo svanisce proprio all’ultima curva MONTEPULCIANO. E ora sono 8. Non i titoli, purtroppo, ma le finali perse dalle formazioni giovanili nell’Empoli dal 2004 ad oggi. In questa sorta di classifica al contrario, infatti, gli Allievi hanno raggiunto i Giovanissimi con due sconfitte nella gara che assegnava lo scudetto. Clamoroso, in questo senso, quello che avvenne nel 2008 a Città di Castellano, con i Giovanissimi sconfitti dall’Atalanta e gli Allievi costretti ad arrendersi all’Inter. Sempre l’Inter, nel 2009, strozza in gola l’urlo di gioia ai Giovanissimi. Nell’elenco, però, la parte del leone la recita la Primavera. Che nelle ultime stagioni, infatti, ha perso tre volte il torneo di Viareggio in finale (contro Inter e due volte Juventus e, addirittura, con due “ripetizioni”), ma anche una finale-scudetto. Quella della passata stagione, per l’esattezza, quando la truppa di Donati fu sconfitta in finale per 2-1 dal Genoa. Il vivaio azzurro, insomma, arriva sempre a Roma, ma non riesce mai a vedere il papa... il tirreno
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