| Pucciarelli: «Si realizza un sogno» Il giovane attaccante azzurro ha già pronta la dedica per il primo eventuale gol in A MANUEL PUCCIARELLI aspetta di esordire in serie A con grande serenità. Il jolly offensivo azzurro, comunque, è pure entusiasta per tale possibilità, alla quale aspirava sin da bambino: «E’ proprio vero. Da ragazzino — spiega — avevo sognato di giocare almeno una partita nella massima divisione. D’altronde, tutti coloro che prima sperano e poi intraprendono la carriera di calciatore, coltivano questo desiderio. Tranne la convocazione nella Nazionale maggiore, la Serie A rappresenta il top. E oggi che sono vicino a disputare, a patto che mister Sarri mi utilizzi, le gare di campionato contro le squadre storiche italiane, non vedo l’ora di andare in campo col mio Empoli, fiducioso che siamo in grado di reggere il confronto». Ci stai pensando da tanto tempo? «Da quando sono tornato a casa mia, a Prato, dalle vacanze, sto immaginando il mio debutto sul grande palcoscenico. Ammetto inoltre, nonostante mi sia divertito molto nel periodo di ferie, che la curiosità di provare le sensazioni delle sfide d’alto livello non mi ha mai abbandonato del tutto. Ritengo sia normale poiché costituiva la mia vera aspirazione pure sotto l’aspetto della professione». C’è un’avversaria che ti stimola più di altre? «No. Da piccolo, malgrado abbia appena 23 anni, avrei voluto incontrare le ‘big’ tradizionali, Juventus, Milan e Inter, ma in questo momento mi attendo sfide spettacolari anche con tutte le altre compagini in lizza, almeno nei pronostici, per le posizioni di vertice della classifica, nessuna esclusa». Hai individuato le dirette concorrenti per la salvezza? «E’ difficile stabilirlo. Scopriremo col trascorrere delle giornate quali formazioni avranno quale obiettivo primario, come la nostra, la permanenza in categoria. In gergo, sono quelle che in ogni stagione sono destinate a stazionare nel lato destro della classifica sugli schermi tv e sulle pagine dei giornali. Se non ho idee precise a proposito delle nostre rivali, non dipende dal fatto che il mercato terminerà fra due mesi e le ‘rose’ non sono ancora sbocciate. Ma perché siamo abituati a guardare soltanto il nostro cammino». La mossa si è rivelata vincente nello scorso torneo cadetto… «La mentalità trasmessaci dal nostro tecnico è quella giusta. Durante il girone di ritorno della passata serie B avremmo sprecato energie a consultare il calendario dei turni rimanenti all’epilogo. O a verificare il vantaggio, più o meno robusto, sulle inseguitrici che si sono di continuo alternate al terzo posto della graduatoria. Anche per questa ragione, tutti insieme abbiamo consentito all’Empoli di presentarsi ai nastri di partenza della sua decima stagione nell’élite calcistica». Col rientro di Verdi al Torino, sei il trequartista titolare… «Piano con simili discorsi. I dirigenti stanno lavorando per potenziare l’organico e, in base a quanto leggo e ascolto, hanno intenzione di inserire qualche elemento di valore che possa permetterci di iniziare l’avventura senza patemi. Non è dunque opportuno ipotizzare l’undici tipo a campagna acquisti e cessioni in corso. Dal nostro canto, accoglieremo i nuovi con totale disponibilità, sicuri che saranno pure dei bravi ragazzi. Ai presuntuosi, infatti, la nostra società non aprirebbe lo spogliatoio». Hai già la dedica per il primo gol in A? «Intanto segniamolo. Comunque, alla famiglia e alla mia ragazza Arianna, che mi sopporta da anni, sorridendo. E, poi, anche a me, perché credo di essermelo meritato». Carlo Salvadori la nazione
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