Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

30ª giornata INTER - EMPOLI, 01/04/2024 Ore: 20:45

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Asllani: "Primo gol a San Siro? Emozione indescrivibile, non ci ho capito più nulla"

TUTTO mercato WEB
OGGI ALLE 16:30SERIE A
di TOMMASO BONAN
fonte linterista.it
Intervistato da VTrend, Kristjan Asllani ripercorre i primi passi nel mondo del calcio: "Sono cresciuto a Buti (comune della provincia di Pisa ndr) e lì ho tirato i primi calci al pallone. A 4 anni e mezzo ho cominciato a giocare con la Butese però a differenza di adesso, ho iniziato in ‘posizioni più avanzate’, ero più un attaccante. Da piccolo ero sempre in piazza a giocare col pallone, tutti a Buti mi hanno conosciuto per questo“.
Sul rapporto con la famiglia il centrocampista nerazzurro dice: “Ho un bellissimo rapporto con la mia famiglia. Quando è arrivato il momento di andare a Milano, ho sentito la necessità di portarli con me. Sono legatissimo al mio fratellino, al tempo aveva 11 anni: non ci ho pensato due volte e li ho portati con me! Tra l’altro, io tifo Inter e questa passione me l’ha trasmessa mio zio. Ricordo un derby vinto dall’Inter che vidi da piccolo tanti anni fa, ma credo che il mio essere interista sia nato prima, già da quando avevo sui quattro anni“.
Arrivare all'Inter è stata la chiusura di un cerchio: “Quando ho parlato con l’Inter per la prima volta, non ci credevo. – racconta Asllani – Ancora oggi non riesco a descrivere la sensazione che ho provato. E’ stato subito sì, non avrei mai potuto dire di no a questa squadra. Ero felicissimo.
Fuori dal rettangolo verde: "Sono un ragazzo che non esce molto, ho sempre fatto ‘casa-campo’. A Buti però uscivo di più: nel fine settimana mi ritrovavo con gli amici in piazza. Anche oggi, nel periodo estivo, vado spesso a Buti, alle sagre e in tutte e sette le contrade. – spiega Asllani – Qui a Milano ogni tanto vado a cena con Frattesi perché ci ho legato tanto, ma in generale sono una persona che non ama uscire“.
L’emozione del primo gol a San Siro: “Sentire il boato di 75mila persone, vedere l’affetto dei ragazzi in campo e quelli in panchina che sono venuti ad abbracciarmi, è stato incredibile. – conclude - è stata un’emozione davvero indescrivibile. In quasi due anni all’Inter non avevo ancora segnato e questa così un po’ mi pesava. Quando ho visto entrare il pallone in porta, non ho capito più nulla: è stato davvero indescrivibile“.
 
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Sulla difesa l’Empoli può contare Il pacchetto arretrato dà garanzie
Caprile tra i pali e Bereszynski i più in forma, Pezzella e Bastoni in recupero, peccato per gli infortuni

di Simone CioniEMPOLILa sosta per gli impegni delle Nazionali è arrivata forse nel momento giusto per ricaricare le batterie in vista del rush finale verso la salvezza, che si preannuncia particolarmente intenso ed estenuante. A dieci giorni dalla complicatissima trasferta di Milano contro l’Inter proviamo a fare un po’ il ’borsino’ della condizione degli azzurri, reparto per reparto. Partiamo dalla difesa. Tra i pali dopo un avvio di stagione decisamente difficile, errore al debutto in campionato col Verona costato la sconfitta e successivo infortunio alla caviglia che lo ha tenuto ai box oltre un mese, Caprile adesso si è ripreso i gradi di titolare a suon di prestazioni convincenti. Non sempre perfetto in uscita, da rivedere anche qualche respinta non proprio precisa, l’ex portiere del Bari nelle ultime uscite ha comunque compiuto diversi interventi importanti, qualcuno addirittura prodigioso, dando fiducia a tutto il reparto. Alle sue spalle poi c’è un altro numero uno di grande affidamento come Berisha, che durante l’assenza di Caprile ha dimostrato grande continuità di rendimento. Capitolo centrali. Luperto è il leader indiscusso, il punto di riferimento a cui nessuno, ne Zanetti ne Andreazzoli ne Nicola, ha mai rinunciato. Sia che venisse impiegato nel cuore della linea difensiva che come braccetto di sinistra o, all’occorrenza anche terzino. Cresciuto molto in consapevolezza il 27enne centrale pugliese si è dimostrato anche atleta di spessore e difensore capace di controllare i propri interventi (solo 3 ammonizioni finora). Tra i compagni di reparto, insieme a Walukiewicz è anche quello che ha più capacità di palleggio. Lo stesso difensore polacco fin dall’inizio di questa stagione si è ritagliato un ruolo importante, ma è da fine dicembre che è diventato praticamente inamovibile.Nell’attuale terzetto di centrali, in attesa di capire se anche il giovane georgiano Goglichidze all’occorrenza può essere già pronto ad esordire in A, quello che appare un po’ più in difficoltà è Ismajli. Sia da un punto di vista fisico, quello rimediato contro il Bologna è stato il quarto infortunio muscolare della stagione, che tecnico con più di una sbavatura nelle ultime prestazioni. Per quanto riguarda gli esterni il problema principale sono stati gli infortuni, anche gravi: da quello di Pezzella, che ha perso tutta la prima parte di stagione, a l’ultimo di Ebuehi, campionato praticamente finito per il terzino nigeriano a causa della parziale lesione del crociato al rientro dopo un problema muscolare che lo aveva già fermato per oltre due mesi. In questo momento a sinistra Cacace sembra quello in grado di dare maggiori garanzie, ma all’occorrenza oltre a un Pezzella non ancora al top c’è sempre anche Bastoni. A destra, invece, oltre a Bereszynski, uno dei più in forma, l’unica alternativa è Gyasi. Complessivamente, comunque, il reparto arretrato resta quello di maggior affidamento.
la nazione

il primato
Il record di Luperto Nessun minuto perso

Unico giocatore di movimento, gli altri sono i portieri Falcone (Lecce) e Montipò (Verona), a non aver saltato nemmeno un minuto dell’attuale stagione di Serie A. Lo stakanovista è Sebastiano Luperto, capitano e punto di riferimento della retroguardia dell’Empoli. Il difensore pugliese ha collezionato 2610 minuti, staccando (senza considerare i portieri) Perez dell’Udinese, il quale ha saltato l’ultima giornata per squalifica, e mantenendo 83 minuti di vantaggio su Pessina del Monza. L’ultima gara saltata da Luperto risale all’11 novembre 2022 contro la Cremonese per squalifica. Sono 52, quindi, le partite consecutive del centrale azzurro con soli 18 minuti non disputati di quelli a disposizione.
la nazione
 
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Il portiere dell’Empoli suona la carica in vista dell’ultima parte di campionato «Lavoriamo sempre tanto perché crediamo di poter raggiungere la salvezza»
22 marzo 2024

Una presenza sempre più importante fra i pali. Statistiche alla mano, Elia Caprile ha fatto finora in stagione cinquanta parate in quattordici presenze. Stessi numeri del compagno di reparto Etrit Berisha. Nelle gerarchie, però, ultimamente il classe 2001 si sta facendo prepotentemente preferire al portiere albanese, che ha anche rimediato un infortunio nel ritiro con la Nazionale di mister Sylvinho. Anche in occasione della partita contro il Bologna le parate di Caprile sono risultate spesso decisive, anche se non sono bastate – purtroppo – ad evitare il ko nel finale. Stiamo parlando di un ventitreenne che sta bruciando le tappe e che si sta facendo notare con la casacca azzurra da tanti club, italiani e non.
È arrivato al Castellani per prendere il posto di Vicario. Un portiere che è stato fortemente cercato dall’Empoli e proprio in azzurro ha avuto l’opportunità di mostrare le sue doti in Serie A, sia come giocatore che come uomo. Vede il suo percorso simile al suo? Vicario adesso gioca in Nazionale ed è titolare al Tottenham, pensa di esser pronto a seguire le sue orme?
«Il percorso può essere simile perché tutti e due non siamo arrivati direttamente in Serie A, ma abbiamo dovuto fare la gavetta, passando dalla Serie C e dalla Serie B, lui anche dalla Serie D. Non so ad oggi se sono pronto a fare come lui, io sono concentrato sul lavoro quotidiano, è solo quello che mi può portare a crescere e migliorare. Ognuno, come detto, ha il suo percorso e le proprie caratteristiche, è sicuramente bello essere paragonato a lui, ad un portiere del suo valore e che stimo molto».
Come è stato passare nel giro di pochi mesi dalla Serie C alla Serie A e quale è stato lo scoglio più grande che ha dovuto affrontare per farsi trovare pronto a questo doppio salto, peraltro dopo essere stato, a soli 22 anni, uno dei nomi più chiacchierati dello scorso calciomercato?
«Sicuramente di differenze ce ne sono tante. La più importante, secondo me, è stata la velocità della palla e dei giocatori nel modo di pensare la giocata. Il fatto di dovermi adattare così in fretta ad un calcio nuovo è stata la parte più difficile, però credo che con il lavoro si possano raggiungere livelli alti».
Come ha superato il momento no dopo l’infortunio e come è riuscito ad avere la forza mentale per riprendere la maglia da titolare in un ruolo così delicato, dove difficilmente si gioca in alternanza con il compagno di reparto?
«Ho sempre creduto nel lavoro quotidiano, nei miei sacrifici, nei sacrifici fatti nei mesi in cui non ho giocato ed anche in quelli degli anni scorsi. Sapevo che il lavoro mi avrebbe portato dei risultati, non mi sono mai fasciato la testa più di tanto perché ero consapevole che prima o poi l’occasione sarebbe arrivata. Sono contento che sia arrivata presto e di quello che stiamo facendo».
Dovendo scegliere, fino ad ora, qual è la parata più difficile compiuta? Il doppio miracolo ravvicinato nel primo tempo contro il Bologna, quella su Saelemakers nel secondo tempo o la parata con la mano di richiamo su Kastanos contro la Salernitana?
«Dico quella contro il Genoa su Gudmundsson al 92’, per me è la più difficile».
Quali sono i punti di forza della difesa dell’Empoli e su quali dinamiche, invece, può lavorare il reparto arretrato per cercare migliorarsi?
«Abbiamo sicuramente più consapevolezza nei nostri mezzi, sappiamo che per portare a casa dei punti dobbiamo ragionare sul non prendere gol. Questo è importante per noi e per il mister che ci punta tanto. Tutto è migliorabile e su tutto si può lavorare per essere sempre e ancora migliori».
Ancora ventisette punti in palio e tanti scontri diretti: quante possibilità ha questo Empoli di raggiungere la salvezza?
«Le possibilità le hanno tutte perché nel giro di quattro, cinque punti sono piazzate sei, sette squadre, siamo tutte lì. Noi lavoriamo sodo, siamo consapevoli che ci possiamo salvare: questo resta il nostro obiettivo».
L’arrivo di Nicola ha dato un cambiamento importante alla stagione dell’Empoli, nonostante le ultime sconfitte in campionato. Personalmente, cosa ritieni abbia portato il mister all’interno del gruppo e come ha vissuto il suo arrivo?
«Da quando è arrivato le cose sono migliorate, credo che il mister ci abbia dato più consapevolezza nei nostri mezzi, oltre ad un lavoro di campo importante sotto tutti i punti di vista. Noi ci stiamo mettendo tanto del nostro nel seguire le sue idee, fidandoci ciecamente di lui e dello staff e del lavoro che ci viene proposto settimanalmente. Ci siamo compattati di più a livello di gruppo».

il tirreno


guarda se tu impari i fondamentali del portiere
1) non si respinge mail verso il centro dell'area di rigore, ma in corner o lateralmente
2) non si fa rimbalzare a terra la palla.
3) nell'area piccola le palle son del portiere.
4) se calci lungo, non calci in verticale.
 
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Il record di Sebastiano Luperto, il capitano azzurro sempre titolare
“Lupo” ha giocato tutti i minuti a disposizione nella stagione in corso

23 marzo 2024
EMPOLI. Sebastiano Luperto si è preso l’Empoli e… La Serie A. Non solo per le prestazioni sul campo e la leadership dimostrate nel corso di queste tre stagioni con gli azzurri, valse l’onore e l’onere della fascia di capitano, ma anche grazie alla sua dote di stakanovista “da record”. “Lupo”, come è ormai stato ribattezzato dalla tifoseria empolese, può vantare infatti il primato di essere l’unico calciatore di movimento ad aver giocato tutti i minuti a disposizione nella stagione in corso nel campionato di Serie A. Uno score di 2.610 minuti (ventinove presenze), pareggiato soltanto dai portieri Wladimiro Falcone (Lecce) e Lorenzo Montipò (Hellas Verona) e seguito dai 2.527 minuti totalizzati da Matteo Pessina (Monza). A completare la top ten per quanto riguarda la massima serie italiana sono i vari Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Ivan Provedel (Lazio, portiere), Nehuen Perez (Udinese), Josep Martinez (Genoa, portiere), Yann Sommer (Inter, portiere) e Vanja Milinkovic-Savic (Torino, portiere), tutti fermi a quota 2.520 minuti.
Luperto, ventotto anni da compiere il prossimo 6 settembre, non salta una partita da oltre un anno e mezzo, ossia da Empoli-Cremonese 2-0 dell’11 novembre 2022, e non perde neanche un minuto di gioco da Empoli-Inter 0-3 del 23 aprile 2023 (in quell’occasione fu sostituito dall’allora tecnico Paolo Zanetti al 72’). Sempre titolare sia con Zanetti che con Aurelio Andreazzoli e Davide Nicola, il difensore centrale originario di Lecce si è dimostrato un punto fermo affidabile e imprescindibile sia nella retroguardia a quattro che in uno schieramento a tre, potendo contare su un passato, in particolar modo ai tempi del Napoli, prettamente da laterale difensivo mancino.
Andando ad analizzare i dati circa le presenze azzurre totalizzate finora in Serie A nella stagione 2023/2024, alle spalle di capitan Luperto (ventinove su ventinove gare) ecco Nicolò Cambiaghi con ventotto e Matteo Cancellieri con ventisette. In quarta posizione Youssef Maleh con ventisei, poi Emmanuel Gyasi con ventiquattro ed il trio composto da Alberto Grassi, Liberato Cacace e Jacopo Fazzini a quota ventitré. Completano la graduatoria dei dieci giocatori con il maggior numero di presenze Razvan Marin e Ardian Ismajli, entrambi a ventidue. L’ordine cambia sensibilmente prendendo in considerazione il minutaggio complessivo. Dietro al “solito” Luperto si colloca Youssef Maleh con 2.113 minuti: un dato alquanto significativo, che denota l’importanza del centrocampista italo-marocchino, arrivato sul gong della sessione estiva di calciomercato del 2023 dal Lecce, per il reparto mediano empolese. Sul gradino più basso del podio Nicolò Cambiaghi (2.085 minuti), poi Ardian Ismajli (1.685), Liberato Cacace (1.668) , Sebastian Walukiewicz (1.594), Alberto Grassi (1.537) e Matteo Cancellieri (1.379). Chiudono la top ten i portieri Elia Caprile ed Etrit Berisha, entrambi a quota 1.260 minuti, con il primo che, dopo una prima metà di stagione ai box condizionato da un infortunio, si è ormai conquistato la maglia da titolare grazie all’ottimo rendimento degli ultimi mesi. Spicca l’utilizzo dei rinforzi provenienti dal mercato di riparazione: Szymon Zurkowski è sceso in campo in otto gare su nove convocazioni, lo stesso vale per Alberto Cerri, mentre ammonta a sei presenze su sette convocazioni lo score di M’Baye Niang. Considerando l’intera rosa azzurra sono solo cinque i giocatori scesi in campo in gare di campionato ad ogni convocazione: Luperto, Cambiaghi, Cancellieri, Maleh e Fazzini. Il terzo portiere Samuele Perisan (90 minuti all’attivo) ed i giovani talenti della Primavera Andrea Sodero e Giacomo Corona (4 minuti ciascuno) completano la graduatoria del minutaggio in casa Empoli nella stagione in corso.

il tirreno
 
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Empoli, un centrocampo fra alti e bassi In mezzo serve una svolta per il rush finale
L’assenza di Grassi si fa sentire, Marin non sempre incide, Zurko è apparso in calo dopo un avvio super. E Kovalenko può dare di più

Mancano nove giornate al termine del campionato, dopo la sosta inizierà il vero e proprio rush finale per la salvezza. In palio ci sono 27 punti, gli azzurri al momento sono quart’ultimi in campionato a quota 25, considerando che la salvezza potrebbe aggirarsi intorno ai 34-35 punti all’Empoli servirebbero almeno tre vittorie per cercare di consolidare una salvezza che fino a poco tempo fa sembrava irraggiungibile. Se l’obiettivo primario degli azzurri vorrà concretizzarsi ci sarà bisogno del 100% da parte di tutti i reparti. E se la difesa risulta essere uno dei reparti di maggior affidamento, stessa cosa non possiamo dire del centrocampo. Sì, perché nelle ultime uscite stagionali la sensazione è stata che a livello di propositività, coraggio e pericolosità sia mancato qualcosa, un supporto all’attacco che ha faticato soprattutto in termini di numeri. E in questo senso è necessario analizzare l’apporto dei singoli.Partiamo da Grassi: il centrocampista azzurro è fermo ai box dallo scorso 18 febbraio in occasione del derby contro la Fiorentina a causa di un problema muscolare. L’assenza dell’ex Atalanta e Parma si sta rivelando molto pesante, la sua intelligenza tattica e le sue capacità di palleggio e interdizione sono tutti aspetti che in mezzo al campo stanno mancando. Il suo impiego all’interno del centrocampo azzurro non è quasi mai stato messo in discussione, uno di quei giocatori che lavora in silenzio e di cui si sente subito l’assenza ogni qual volta non abbia la possibilità di scendere in campo. Ci sono poi quei centrocampisti da cui sicuramente tutti si aspettavano qualcosa in più. Il primo nome che facciamo è quello di Razvan Marin. Il romeno è uno dei giocatori più esperti della squadra azzurra, vanta più di 128 partite giocate in Serie A ed è un titolare fisso della sua nazionale. La percezione però è che quest’anno gli sia mancato un po’ di grinta e carattere, non è un caso che per ben quattro volte sia rimasto in panchina per 90’ e che in altrettante occasioni sia soltanto subentrato. L’altro azzurro che non ha convinto in pieno è stato Kovalenko, l’ucraino complice anche qualche infortunio di troppo è apparso troppo spesso fuori dal gioco, il presentimento è che non abbia trovato ancora il giusto ruolo all’interno dello scacchiere empolese. E poi c’è Zurkowski che da quando è arrivato ha messo subito in mostra tutte le sue qualità migliori, segnando 4 gol in due partite. Nelle ultime gare però le sue prestazioni sono calate e sembra non riuscire più a incidere come fatto al suo arrivo. Il centrocampista polacco dovrà ritrovare la giusta condizione per aiutare l’Empoli in questa volata finale verso la salvezza.Niccolò Pistolesi
la nazione

con le nazionali
Cacace in campo per 90’ Fazzini entra nel finale

Aspettando il loro rientro in azzurro gli empolesi impegnati in nazionale si fanno valere. Marin ha giocato 75’ con la sua Romania nel pareggio per 1-1 contro l’Irlanda del Nord. Walukiewicz e Bereszynski sono rimasti in panchina con la loro Polonia durante la vittoria per 5-1 contro l’Estonia. Jacopo Fazzini è sceso in campo per 4’ con l’Italia U21 nella vittoria per 2-0 contro la Lettonia. Tutti e tre titolari invece Cacace (con fascia da capitano), Goglichidze e Shpendi, che hanno giocato rispettivamente 90, 86 e 79 minuti con le proprie nazionali.
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Il personaggio
Maleh, l’inamovibile
Un apporto prezioso, ma con l’Inter è squalificato

Quest’anno c’è stato un centrocampista in particolare capace di avere un’ottima continuità di rendimento. Un centrocampista che da quando è arrivato in azzurro è quasi sempre partito titolare, riuscendo a convincere non solo un allenatore, ma ben tre: Paolo Zanetti, Aurelio Andreazzoli e Davide Nicola. Stiamo parlando di Youssefh Maleh che al momento ha totalizzato 26 presenze per 2254’ giocati, un vero e proprio giocatore insostituibile che grazie alla sua aggressività, resistenza e corsa si è guadagnato un posto da titolare all’interno dello scacchiere azzurro di quest’anno. La qualità migliore del centrocampista marocchino è quella dei recuperi, in Serie A occupa la 20esima posizione con 143 palloni recuperati. L’unica partita saltata da quando è arrivato in terra toscana è stata a causa di una squalifica per doppia ammonizione, in occasione della gara contro il Frosinone. Un aspetto, quello dei troppi cartellini presi, sicuramente da migliorare: sono ben 10 infatti le ammonizioni ricevute in stagione, l’ultima delle quali contro il Bologna che lo costringerà a saltare la gara contro l’Inter.
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Dal campo
L’attacco è al completo
Nicola studia più soluzioni per affrontare l’Inter

Si è svolto ieri mattina alle ore 10 l’ultimo allenamento settimanale dell’Empoli. Davide Nicola continua a lavorare sul campo di Petroio insieme a Luperto e compagni in vista della ripresa del campionato in cui gli azzurri affronteranno l’Inter di Simone Inzaghi. Ovviamente alla seduta assenti tutti quei giocatori impegnati con le rispettive nazionali. Ismajli e Grassi devono ancora recuperare dagli infortuni e con molte probabilità toneranno in campo a partire dalla prossima settimana. Stagione invece finita per Ebuehi al seguito del brutto infortunio rimediato in occasione della gara contro il Bologna.Chi invece sta meglio è Caputo, il bomber azzurro in queste settimane di sosta avrà l’opportunità di rimettersi in forma e giocarsi una maglia da titolare contro i nerazzurri. Un reparto, quello relativo all’attacco, che adesso comincia a essere sempre più folto, con i vari Shpendi, Destro, Caputo, Cerri e Niang. Toccherà a Davide Nicola capire chi sia il giocatore più in forma a cui affidare il ruolo di centravanti azzurro in vista del finale di stagione.
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Sabato zurko ha fatto tutto l allenamento senza problemi
 
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Empoli, adesso serve la scossa
Un reparto offensivo più concreto Nicola e le scelte delle prossime sfide Ecco i pro e i contro di ogni attaccante
Niang è il giocatore che ha avuto più fiducia in questo periodo: è arrivato a gennaio e dopo 3 gol si è fermato Caputo ha una gran voglia di tornare protagonista. Cambiaghi, benché irrinunciabile, non ha ancora segnato

di Ilaria Masini EMPOLI Ora serve la scossa perché così far male agli avversi diventa dura. Davide Nicola dovrà fare una riflessione in vista dell’Inter e delle sfide successive, da qui alla fine della stagione per dare concretezza al reparto offensivo, con pro e contro da valutare su ogni elemento in rosa. Niang è l’uomo che ha avuto più fiducia in questo periodo. È arrivato a gennaio e dopo 3 gol, tutti su rigore con Salernitana, Fiorentina e Sassuolo, si è fermato. Il paradosso è che è stato decisivo quando è entrato in corsa, ma non da titolare. Fino ad ora è stato impiegato in 6 gare, due delle quali nell’undici iniziale con il Milan (76’) e il Bologna (75’), gara in cui spicca un’occasione sprecata che poteva pure cambiare il corso della partita. Cosa accadrà alla ripresa? Sarà lui l’uomo anti-Inter? Le valutazioni sono in corso, anche perché gli altri scalpitano. Caputo ha una gran voglia di tornare protagonista e proprio a «La Nazione» ha raccontato che sta bene e che vuole rilanciarsi da qui alla fine per aiutare la squadra. Fino ad ora conta 16 presenze e 3 gol ed è stato utilizzato molto nella prima parte della stagione, quasi sempre dall’inizio, fino all’11 dicembre con il Lecce. Poi per problemi fisici (prima al polpaccio e poi alla caviglia), non ha potuto dare il proprio apporto. Contro il Bologna, nell’ultima uscita, è stato in campo per 15 minuti e ora non vuole fermarsi. Nicola dal suo arrivo aveva dato subito fiducia a Cerri che ha collezionato 8 presenze e nessun gol. Dal Monza al Sassuolo per 6 volte è stato titolare con un minutaggio dai 45 ai 69 minuti, ma nelle ultime tre uscite ha collezionato appena 23’ complessivi fra Cagliari, Milan e Bologna. Più marginali sono rimasti Mattia Destro che ha 12 presenze (ma solo 2 dall’inizio) per un totale di 280 minuti. Con il Cagliari è stato titolare a sorpresa, ma subito dopo ha avuto appena 14’ a disposizione con il Milan ed è stato in panchina contro il Bologna. Contagocce anche per Stiven Sphendi, classe 2003, che non vede il campo dal 21 gennaio. Per lui in stagione 11 presenze e 393 minuti. Uno dei «misteri» della stagione è Cambiaghi, un irrinunciabile per ogni allenatore con un altissimo rendimento a livello di prestazioni ma nessun gol. Infine Cancellieri, un’altra pedina fondamentale che potrebbe dare più concretezza al reparto. Per lui 27 presenze e 2 gol (con Genoa e Salernitana) e le qualità giuste per dare un grande contributo. Era assente con il Bologna e ora è pronto a tornare, forse subentrando dalla panchina.
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I numeri
Azzurri ultimi in campionato per numero di reti

Anche i numeri possono essere utili per capire la sterilità offensiva che fin qui ha mostrato l’Empoli. La formazione di Davide Nicola è rimasta a secco nelle ultime tre giornate consecutive di campionato e il dato macroscopico è che ha il peggior attacco di tutta la Serie A con appena ventidue reti segnate, un passo sotto a livello di centri perfino rispetto alla Salernitana, ultima in classifica. Dai numeri pubblicati dalla Lega di Serie A è interessante però notare che gli azzurri sono i primi in graduatoria per fuorigioco. Ben 61 fischiati, più che alla Roma (fermata 58 volte) e della Juventus (56) ed è un fattore che lo staff tecnico avrà sicuramente valutato per migliorare sotto questo punto di vista. Facendo poi un focus su Nicolò Cambiaghi, uno degli uomini più in forma della rosa, salta all’occhio il fatto che sia il più «tartassato» fra i calciatori dell’Empoli: ha subito 60 falli ed è il quinto assoluto di tutta la Serie A. Lo precedono soltanto Kvaratskhelia, Zaccagni, Ferguson e Folorunsho. Molto temuto e fermato con la forza a più riprese dagli avversari, tuttavia a livello di palle perse lo stesso Cambiaghi ne conta 28 esattamente come il suo compagno di squadra Cancellieri. Questo dato fa capire almeno due fattori: il primo è che non sempre i due azzurri sono precisi nel servire il resto dei compagni, ma anche che giocano una quantità molto alta di palloni. Altro numero interessante è quello dei passaggi-chiave. E in questa speciali statistica risulta che meglio di Cambiaghi è Maleh che lo batte per 31 a 24 passaggi decisivi ai fini di un’azione pericolosa. i.m.
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Assalto al fortino delle grandi
Empoli Contro le “big” Nicola vuole invertire anche un bilancio non molto favorevole Il mister non è mai riuscito a vincere con Napoli e Torino, un solo successo con l’Inter
24 marzo 2024
EMPOLI. Prima l’Inter, nella (quasi) impossibile trasferta di Pasquetta a San Siro, poi il Torino prima dello scontro diretto in chiave salvezza (l’ennesimo) contro il Lecce. Infine, Napoli e Atalanta. Un vero e proprio tour de force, quello di aprile, che dopo la sosta per le Nazionali vedrà l’Empoli scendere in campo con un solo obiettivo: abbattere una parte delle corazzate del calcio italiano e cercare di conquistare più punti possibili in vista dello sprint finale del campionato. Ma non solo. Perché le prossime sfide che attendono l’Empoli sono per mister Nicola anche una prova per cercare di scalfire un tabù. Anzi, una serie di tabù. L’uomo dei “miracoli”, contro le big ha fatto infatti sempre fatica ad alzare le braccia al cielo. O, comunque, a riuscirle a fermare. È di appena due vittorie – collezionate entrambe contro le milanesi – il bilancio dei successi ottenuti da Nicola contro le prime tre della classe (Inter, Milan e Juventus) a fronte di sei pareggi e ventuno sconfitte. Se nella sua carriera – sulla panchina di Salernitana e Crotone – l’allenatore di Luserna San Giovanni è riuscito a battere due volte la Fiorentina (cinque pareggi e quattro sconfitte), non è invece mai riuscito ad ottenere un successo (né un pareggio) contro il Napoli (affrontato sette volte), che l’Empoli ospiterà al Castellani il prossimo 20 aprile. Vanta, però, quattro successi totali ottenuti contro le romane: Nicola (sempre sulle panchine di Crotone e Salernitana) è riuscito infatti a conquistare il bottino pieno due volte contro la Lazio (un pareggio e quattro sconfitte) e due volte contro la Roma (sette sconfitte). Se come la notte, anche la pausa del campionato porta consigli, chissà se Nicola il prossimo primo aprile non riesca a giocare uno scherzetto alla capolista replicando il successo (l’unico della sua carriera da allenatore contro i nerazzurri) che riuscì ad ottenere nella stagione 2016-2017 con il Crotone quando, proprio agli inizi di aprile, riuscì ad abbattere la corazzata al tempo guidata da Pioli guadagnando tre punti preziosi per traghettare la squadra calabrese verso un’insperata salvezza, ottenuta all’ultima giornata dopo la vittoria contro la Lazio a scapito proprio dell’Empoli (uscito sconfitto dalla sfida contro il Palermo già retrocesso). Impresa “festeggiata” dallo stesso Nicola attraversando l’Italia in bicicletta (1.300 chilometri, da Crotone a Torino, per onorare una promessa fatta proprio alla vigilia della sfida con l’Inter). Più alla portata degli azzurri, la missione casalinga contro il Torino, comunque una delle squadre più arcigne della Serie A, contro la quale Nicola cercherà di sfatare l’ennesimo tabù. L’allenatore dell’Empoli non è mai riuscito a battere i granata in dieci precedenti (quattro pareggi e sei sconfitte), ma per lui e per gli azzurri determinante sarà soprattutto il match del Via del mare del 13 aprile, quando Luperto e compagni saranno chiamati ad affrontare un Lecce che, dopo una partenza sprint (e un cambio in panchina dettato dalla “follia” di D’Aversa), è ora precipitato nella seconda metà della classifica. Una sfida determinante in chiave salvezza per Nicola, che contro i giallorossi vanta anche un bilancio positivo. In tre incontri totali (sulle panchine di Genoa e Salernitana), contro i salentini ha infatti ottenuto due vittorie e una sconfitta. Statistiche e numeri, ma alla fine a contare sarà la capacità degli azzurri di recuperare quella concretezza che, dopo sei risultati utili consecutivi ottenuti dall’arrivo di Nicola alla guida, sembrano aver smarrito nelle ultime giornate, dimostrando contro Milan e Bologna (squadra rivelazione della stagione) di avere i mezzi per affrontare e mettere in difficoltà anche le grandi del campionato.
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Dalle big alle gare salvezza
Un calendario a ostacoli L’Empoli non può fallire

Da qui alla fine gli azzurri dovranno affrontare Inter, Napoli, Lazio e Roma Grande peso lo avranno gli scontri diretti con Lecce, Frosinone e Udinese

di Ilaria MasiniEMPOLI L’ultimo è andato male, gli altri saranno decisivi. La sensazione è che gran parte della salvezza dell’Empoli possa passare dai prossimi scontri diretti: due sono in trasferta con il Lecce e l’Udinese e uno in casa contro il Frosinone. Delle ultime tre sconfitte (tutte di misura per 1-0) incassate dalla formazione di Davide Nicola la più pesante è stata sicuramente quella con il Cagliari al ’Castellani Computer Gross Arena’ lo scorso 3 marzo perché è arrivata proprio contro un’altra società in corsa per non retrocedere in Serie B. Meno doloroso, per la forza e le ambizioni delle avversarie, il fatto di aver perso con il Milan a San Siro e con il Bologna in casa, anche se la sconfitta contro gli uomini di Thiago Motta è arrivata in extremis e ha lasciato amarezza e rimpianti. Lunedì ci sarà la trasferta al Meazza con l’Inter, avversario quasi proibitivo, subito dopo a Empoli arriverà il Torino il 6 aprile e il calendario da qui alla fine vede anche diversi confronti con altre big della massima Serie: Napoli, Atalanta, Lazio e Roma. Ma la chiave per salvarsi non sembra questa perché i veri ostacoli da non fallire saranno il Lecce il 13 aprile, il Frosinone il 5 maggio e l’Udinese il 19 dello stesso mese. Tre date da circoletto rosso e che gli azzurri saranno chiamati ad affrontare al top. Poi ci sarà da capire quale sarà la classifica in quel preciso momento, ma ad ora sono tre dirette concorrenti. Il club salentino attualmente ha 28 punti e, dopo un periodo del tutto negativo, si è risollevato grazie alla vittoria a Salerno prima della sosta per le Nazionali. Il Frosinone invece è a quota 24, una lunghezza in meno dell’Empoli mentre l’ultimo testa a testa stagionale per il club di Fabrizio Corsi sarà quello con l’Udinese che al momento è a quota 27, due passi in più dell’Empoli. Gli azzurri arrivano da tre sconfitte consecutive e, dopo la vittoria al ’Mapei Stadium’ contro il Sassuolo, non sono più riusciti a mettere in cassaforte punti utili. A proposito di scontri diretti quello contro i neroverdi (che adesso sono a quota 23) sarebbe proprio l’esempio da seguire nell’immediato futuro per risultato e determinazione.
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VERSO SAN SIRO
C’è ottimismo per il recupero di Ismajli in difesa Grassi resta in forse

La squadra torna a lavorare oggi in vista della trasferta a San Siro contro l’Inter in programma lunedì prossimo, ma la prima vera seduta a ranghi completi sarà soltanto giovedì. Davide Nicola intanto spera di recuperare alcuni giocatori come Grassi e Ismajli: più probabile il secondo rispetto al primo ma la speranza c’è per entrambi. Sarà sicuramente out per infortunio naturalmente Ebuehi così come non ci sarà, per motivi diversi, Maleh squalificato mentre torna Fazzini che ha già scontato la giornata di stop imposta dal giudice sportivo e dovrebbe essere proprio lui a sostituire il compagno. Il modulo dovrebbe essere ancora il 3-4-2-1 e il tecnico da oggi comincerà a farsi un’idea delle scelte per Milano, a cominciare dal centravanti. Da capire se verrà confermato Niang o se verrà dato spazio ad Alberto Cerri dall’inizio. Ciccio Caputo, che sta bene, partirà dalla panchina e potrà essere decisivo a gara in corso così come Mattia Destro. Il lavoro è soltanto all’inizio e ogni riflessione verrà fatta con calma in base alle risposte che arriveranno dai vari giocatori nel corso delle prossime sedute di lavoro prima di Pasquetta. La certezza è che Zurkowski e Cambiaghi saranno in campo nell’undici iniziale dietro al centravanti, chiunque esso sia. I.M.
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il bilancio
Da Marin a Fazzini Domani il rientro dei nazionali Ecco gli impegni

I giocatori rientreranno in gran parte domani dopo gli impegni con le Nazionali. Stasera intanto torna in campo Marin, questa volta contro la Colombia dopo aver giocato 75 minuti con la sua Romania in amichevole con l’Irlanda del Nord (risultato 1-1). Anche Fazzini sarà impegnato stasera con la Turchia dopo aver giocato gli ultimi 5 minuti nel successo dell’Italia Under 21 contro la Lettonia (2-0), gara valida per la qualificazione al prossimo Europeo. Nelle prossime ore in campo anche Cacace con la Tunisia. Nella prima uscita ha giocato tutti i 90 minuti, da capitano, in Nuova Zelanda-Egitto vinta dagli africani. Destino diverso per Berseszynski e Walukiewicz che sono rimasti in panchina con la Polonia nel 5-1 con l’Estonia e ora sperano di avere un’opportunità con il Galles. Titolare invece Stiven Shpendi (80 minuti) in Albania Under 21 con la Finlandia nella fase a gironi delle qualificazioni ai prossimi Europei (0-0) e oggi alle 17 sarà di nuovo in campo contro i pari età della Svizzera. Protagonista anche Saba Goglichidze che ha giocato 85 minuti nell’amichevole vinta dalla Georgia Under 21 contro la Turchia e questo pomeriggio alle 14 avrà la sfida ufficiale contro Gibilterra. I.M.
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Acerbi, assoluzione e polemiche
Nessuna prova di insulti razzisti: Francesco torna per Inter e Italia Juan Jesus e il Napoli non ci stanno
Per il giudice sportivo attendibile sia la testimonianza del nerazzurro, che quella del difensore brasiliano: ma i riscontri sono insufficienti per la condanna. Replica con il simbolo del Black Power e un duro comunicato

di Giulio MolaMILANOL’Inter e soprattutto Francesco Acerbi tirano un sospiro di sollievo: il giudice sportivo ha assolto il difensore nerazzurro dall’accusa di insulti razzisti a Juan Jesus. Che ora non potrà fare ricorso. Sentenza che fa discutere, ma da rispettare. Le motivazioni della decisone nel lungo comunicato arrivato ieri all’ora del caffè: il contenuto discriminatorio delle frasi rivolte da Acerbi a Juan Jesus «senza che venga messa in discussione la buona fede del calciatore del Napoli», risulta essere stato «percepito dal solo Juan Jesus, senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale». Di fatto entrambi le testimonianze sono considerate attendibili, ma la parola di uno contro quella dell’altro non sono sufficienti per una condanna e l’applicazione l’articolo 28 del codice di giustizia sportiva, che avrebbe comportato la squalifica per almeno dieci giornate. Serviva infatti «un minimo corredo probatorio, o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza», scrive il giudice. E in questo caso non si sarebbe invece raggiunto «il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata». Accolta dunque la linea difensiva dell’Inter. E fine dell’incubo per il 36enne difensore dopo dieci giorni d’inferno seguiti alla sfida Inter-Napoli. Come si ricorderà, durante il secondo tempo del match dello scorso 17 marzo Juan Jesus si avvicinò all’arbitro La Penna lamentandosi: «Acerbi mi ha detto negro, e a me non sta bene». Dopo la partita, il brasiliano ridimensionò l’accaduto: «Con Acerbi ci siamo chiariti, mi ha chiesto scusa, è un ragazzo intelligente, sono questioni di campo». Pace solo apparente, durata appena ventiquattro ore visto che il lunedì, dopo essersi presentato nel ritiro della Nazionale a Roma, lo stesso Acerbi, il ct Luciano Spalletti e la Federazione decisero che «per la serenità di tutti» era giusto che l’interista tornasse a casa. Rientrato a Milano e incalzato dai cronisti alla Stazione Centrale, Acerbi sostenne di non avere «mai pronunciato la parola negro, né avere rivolto insulti razzisti a Juan Jesus». Dichiarazioni che provocarono la reazione sdegnata di Juan Jesus, che decise di sfogarsi con un post sui “social“ per denunciare l’incoerenza dell’interista, che prima si sarebbe scusato (a questo punto viene da chiedersi, per cosa?) e poi ha invece negato di averlo offeso con espressioni razziste. Acerbi ha invece ribadito la sua versione sia con i vertici dell’Inter sia poi davanti alla Procura Figc.«Ora sciacquatevi la bocca!», il duro commento di Claudia Scarpari, la moglie di Acerbi. Che prosegue così: «Cin cin. A chi insulta i familiari. A chi minaccia la vita dei figli. Ai leoni da tastiera. A chi ha sommerso di insulti me e i miei figli, cin cin».Juan Jesus, dopo il verdetto che chiude la vicenda, ha postato su Instagram un pugno chiuso, simbolo del Black Power. «Restiamo basiti. Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la ‘giustizia’ sportiva, essere Juan Jesus. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione. Questo il post della società partenopea. La vicenda è chiusa, sul fronte della giustizia, ma non sugli altri.
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Empoli, diversi dubbi per Milano Caputo-Cerri-Niang, chi davanti?
Out Maleh e forse Grassi, ballottaggi anche in mezzo con Marin e Fazzini che potrebbero essere favoriti

di Simone CioniEMPOLILa gara con il Bologna e quell’1-0 subito proprio quando ormai tutto l’ambiente azzurro aveva fatto la bocca al pari è ormai archiviato e con l’allenamento di ieri l’Empoli è entrato ufficialmente nella settimana che porta alla difficile trasferta di Milano contro l’Inter nella sera di Pasquetta. Una seduta ancora una volta a ranghi ridotti, sia per l’assenza dei nazionali (oggi Berisha sarà il primo a rientrare, poi toccherà a tutti gli altri con il gruppo che tornerà quindi ad essere al completo da giovedì pomeriggio) che per la situazione dell’infermeria. Anche ieri si sono infatti allenati a parte sia Ismajli che Grassi, con il difensore albanese che ha però più chance di poter recuperare per la gara di San Siro, rispetto al centrocampista. Ismajli che, suo malgrado, è salito in questi giorni sulla ribalta per alcune frasi rilasciate dall’agente Serxhio Mezi, il quale avrebbe dichiarato di lavorare da tempo in qualità di intermediario al passaggio del difensore centrale azzurro al Napoli, scelto da Ismajli come prossimo step per la sua carriera. Secondo uno dei maggiori siti di riferimento sul calcio mercato, però, fonti vicine al calciatore avrebbero riferito che lo stesso Ismajli sarebbe rimasto sorpreso per primo da queste dichiarazioni, anche perché il suo procuratore è l’israeliano Pini Zahavi. Lasciando da parte, però, queste voci di mercato che in questo momento non sono certo la priorità con una salvezza ancora tutta da guadagnare, torniamo alla ripresa della serie A dopo l’ultima sosta per le Nazionali.Oltre a Grassi, in serio dubbio, contro i nerazzurri di mister Simone Inzaghi saranno sicuri assenti lo squalificato Maleh e l’infortunato Ebuehi (stagione finita per il terzino destro nigeriano a causa della parziale lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro). Da oggi fino a domenica, giorno di Pasqua, la squadra si allenerà sempre di mattina alle 11 con mister Nicola che avrà quindi di fatto tre allenamenti, da venerdì, per lavorare con tutto il gruppo al completo e preparare più minuziosamente la gara contro la capolista. Una sfida in cui è legittimo attendersi ancora il 3-4-2-1 con Bereszynski favorito su Ismajli per completare il pacchetto arretrato insieme a Walukiewicz e Luperto. I dubbi maggiori riguardano il centrocampo con Marin e Fazzini che potrebbero essere i due centrali (più difficile l’utilizzo di Kovalenko e Bastoni), mentre sulle fasce dovrebbero partire dall’inizio ancora una volta Gyasi a destra e Pezzella a sinistra. Sulla trequarti la conferma di Zurkowski e Cambiaghi sembra più che scontata anche se Cancellieri, risolto il problema alla schiena che lo ha tenuto fuori contro il Bologna, si candida a prendere il posto di uno dei due. Il vero rebus riguarda il ruolo di centravanti, ma dato che sembra improbabile un impiego dal primo minuto di Caputo, il ballottaggio sarà il solito tra Niang e Cerri con Destro e Shpendi armi da utilizzare eventualmente in corsa.
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la curiosità
Portieri under 23 Caprile Re d’Europa per gol evitati

Grande protagonista nell’ultima sfida contro il Bologna, dove si è esibito in una lunga serie di parate che hanno tenuto il risultato sullo 0-0 fino al 94’, Elia Caprile (nella foto) è ormai non solo un punto fermo dell’Empoli, ma sta anche dimostrando perché il Napoli la scorsa estate abbia deciso di investire su di lui. L’estremo difensore ex Bari, secondo una statistica elaborata da Wyscout (piattaforma online made in Italy di scouting e non solo) è infatti il miglior portiere Under 23 d’Europa per gol evitati, fra i numeri uno dei principali cinque campionati europei che abbiano disputato almeno mille minuti in stagione. Caprile precede il danese Filip Jørgensen del Villareal, il georgiano Giorgi Mamardashvili del Valencia (entrambi impegnati quindi nella Liga spagnola), il francese del LIlle (Ligue 1) Lucas Chevalier, l’altro italiano Marco Carnesecchi dell’Atalanta, l’olandese Bart Verbruggen, che difende i pali del Brighton nella Premier League inglese e l’altro francese Guillaume Restes, titolare del Tolosa in Ligue 1 e dell’Under 21 transalpina. Un dato che conferma il valore assoluto del portiere azzurro, che dopo essersi lasciato alle spalle un avvio titubante e l’infortunio alla caviglia, sta dimostrando di meritare anche la massima categoria italiana, dopo essere stato protagonista nelle ultime due stagioni prima in Serie C e poi in B.
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Verso l’inter
Biglietti per San Siro Vendita fino a Pasqua

I tifosi azzurri hanno tempo fino a Pasqua per acquistare i biglietti per assistere a Inter-Empoli del prossimo 1 aprile alle 20.45. Scade infatti domenica prossima 31 marzo alle 19 la vendita dei tagliandi per il settore Terzo Anello Blu dello Stadio Meazza di Milano, ossia quello riservato agli ospiti. I biglietti sono acquistabili su vivaticket.com e nei punti vendita Vivaticket, mentre ad Empoli saranno disponibili all’Unione Clubs Azzurri, in via Della Maratona, 2. L’accesso al settore ospite avverrà dal parcheggio di via Federico Tesio (vicino via Harar), dove verranno svolte le attività di filtraggio per entrare allo stadio. Parcheggio da acquistare in anticipo al link www.parkforfun.com/it/inter_events.
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Empoli. Ismajli e Accardi nel mirino. Il Napoli studia lo shopping estivo
di Francesco Bartalini 26 marzo 2024
A fine stagione anche Caprile potrebbe rientrare nel club partenopeo
EMPOLI. Torna in campo oggi pomeriggio l’Empoli per cominciare la settimana che porterà gli azzurri a sfidare la capolista Inter lunedì sera. Mister Davide Nicola, visto appunto che la trasferta di San Siro è in programma a inizio della prossima settimana, ha deciso di concedere anche ieri come giorno di riposo in più alla sua squadra. In attesa del ritorno a Empoli nei prossimi giorni dei vari azzurri convocati con le rispettive Nazionali, il tecnico di Luserna San Giovanni lavorerà con chi è rimasto a disposizione per poi andare a inserire seduta dopo seduta chi farà rientro nel quartier generale empolese. L’obiettivo è quello di preparare al meglio una sfida che sulla carta vede nettamente favoriti i nerazzurri di Simone Inzaghi. Per fare bene a San Siro, l’Empoli avrà bisogno di una grande prestazione innanzitutto a livello difensivo. Finora, l’Inter ha segnato 71 reti in 29 giornate, con una media di gran lunga superiore ai due gol realizzati a partita. Senza timore di essere smentiti, tra gli azzurri che potrebbero avere un ruolo decisivo nel fermare Lautaro Martinez e compagni c’è sicuramente Elia Caprile, che in questi giorni è salito alla ribalta delle cronache calcistiche internazionali per una statistica davvero interessante. Secondo il portale Wyscout, Caprile è il portiere Under 23 con la miglior media di gol evitati in tutta Europa tra quelli che hanno giocato quest’anno almeno 1.000 minuti. In questa speciale classifica, l’estremo difensore classe 2001 è di gran lunga davanti a tanti altri colleghi di reparto più o meno suoi coetanei. Alle spalle di Caprile, che ha una media di 0,46 palloni che grazie a lui non sono finiti oltre la linea di porta dell’Empoli ogni 90’, ci sono Filip Jørgensen (classe 2002) del Villarreal con 0,17 e Giorgi Mamardashvili (classe 2001) del Valencia con 0,16 gol evitati a partita. L’unico altro italiano nelle prime posizioni è il classe 2000 dell’Atalanta Marco Carnesecchi, quinto con 0,13. Numeri alla mano, la crescita esponenziale di Caprile è sempre più sotto gli occhi di tutti. E se da un lato c’è un Empoli sempre più contento di poter schierare tra i propri pali un ragazzo così promettente e già così in grado di essere decisivo in positivo dopo nemmeno una stagione intera di Serie A, dall’altro c’è un Napoli che ha in mano il cartellino del giocatore e che sta sicuramente facendo i salti di gioia pensando a quando Caprile vestirà la maglia dei partenopei. Ma l’ex Bari potrebbe non essere l’unico giocatore che quest’estate si metterà in viaggio da Empoli a Napoli per trasferirsi nella società del presidente De Laurentiis. Ieri pomeriggio Serxhio Mezi, intermediario di Ardian Ismajli, ha infatti confermato le voci che vorrebbero il difensore albanese molto vicino ai partenopei. «Ismajli – ha dichiarato Mezi – vorrebbe fare uno step in avanti nella sua carriera. Stiamo lavorando a questa trattativa con il Napoli da gennaio. Per il momento non possiamo ancora parlare di cifre, perché la trattativa non è ancora conclusa, ma posso dire che a oggi il Napoli è avanti rispetto a tante squadre interessate a Ismajli, come per esempio Genoa e Sassuolo». E l'asse tra Empoli e Napoli potrebbe non fermarsi ai giocatori, ma allargarsi anche a chi sta dietro le quinte. Non è un segreto che il nome di Pietro Accardi sia nuovamente tornato di moda come possibile prossimo ds dei partenopei. Già la scorsa estate, Accardi era stato accostato al Napoli, ma poi fu lo stesso Accardi a smentire tutto per continuare a ricoprire il ruolo di ds a Empoli e scrivere un’altra pagina di storia con gli azzurri. Nel caso in cui Accardi decidesse di salutare gli azzurri, l’Empoli potrebbe sostituirlo con Roberto Goretti, ex dirigente di Perugia e Cosenza e ora ds della Reggiana in Serie B.
il tirreno
 
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view post Posted on 27/3/2024, 10:04

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Comunque per me la sentenza Acerbi è corretta. Non ci sono immagini. Come potevano squalificare un giocatore senza prove? È la parola di uno contro un altro.
 
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view post Posted on 27/3/2024, 10:46
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CITAZIONE (micio/max73 @ 27/3/2024, 10:04) 
Comunque per me la sentenza Acerbi è corretta. Non ci sono immagini. Come potevano squalificare un giocatore senza prove? È la parola di uno contro un altro.

Ma pure x me,si sta andando avanti con queste pagliacciate da politically correttly che alla fine rovesciano la realtà,basta che uno ti accusi di razzismo e anche se non è vero ti puntano il dito,stessa cosa con i gay (e non ho nulla contro di loro,anzi li ritengo gioiosi e coloriti) o con i musulmani (uno di loro tempo fa ha bruciato una chiesa... Tutto ok,fosse successo da loro non immagino la fine), ma cazzo sto buonismo e porgere la guancia a chi talvolta (e x taluni troppo spesso) è contento di tirarti 2 schiaffi anche no! Ma si troverà prima o poi una via più equilibrata?
Quindi su cosa si doveva condannare acerbi? Ma x piacere..
 
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view post Posted on 27/3/2024, 11:32
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CITAZIONE (micio/max73 @ 27/3/2024, 10:04) 
Comunque per me la sentenza Acerbi è corretta. Non ci sono immagini. Come potevano squalificare un giocatore senza prove? È la parola di uno contro un altro.

perchè è andato a scusarsi se non aveva fatto nulla?
comunque cambia poco...come sempre tanto rumore per nulla.
con 4 della can in campo...nessuno vede e sente mai qualcosa.
chiunque è stato una volta in campo...sa che si sente tutto....se si vuole sentire.
giusto evitare un precedente pericoloso...
spero che acerbi... non vada agli europei.
per me è colpevole.

Edited by Zeman! - 27/3/2024, 11:36
 
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view post Posted on 27/3/2024, 11:36
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Acerbi non è razzista, è Jesus a essere nero!
Fatto sta che giocherà contro di noi.
 
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CITAZIONE (renatoponzzo @ 27/3/2024, 11:36) 
Acerbi non è razzista, è Jesus a essere nero!
Fatto sta che giocherà contro di noi.

l'ha usata come difesa l'avvocato di acerbi...
forse ha usato anche loro pagano di più della lazio, quando lo ripresero sghignazzante dopo aver preso un gol con la maglia della lazio
 
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view post Posted on 27/3/2024, 18:34
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Federico Dionisi di L’Aquila l’arbitro di Inter-Empoli
27 Marzo 2024 - 12:14 -- TOP NEWS
Sono stati resi noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali, dei V.A.R e degli A.V.A.R che dirigeranno le gare valide per la trentesima giornata del Campionato di Serie A TIM 2023/24.

Federico Dionisi di L’Aquila l’arbitro di Inter-Empoli, gara in programma lunedì 1 aprile alle ore 20.45 allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano. Filippo Valeriani di Ravenna e Domenico Fontemurato di Roma 2 gli assistenti; Marco Monaldi di Macerata il Iv uomo; Valerio Marini di Roma 1 il Var e Maurizio Mariani di Aprilia l’Avar

Dionisi ha diretto 28 gare in Serie A di cui 6 in questa stagione. Sono nove i precedenti per gli azzurri con l’arbitro Dionisi, con tre vittorie, tre pareggi e tre sconfitte: i pareggi del novembre del 2019 con il Venezia per 1-1 e quello, sempre per 1-1, in casa col Trapani del marzo del 2020, la vittoria in Coppa Italia del dicembre del 2021 per 4-3 sul campo dell’Hellas Verona, il pareggio 1-1 col Cagliari a febbraio del 2022; nello scorso campionato la sfida casalinga vinta 2-0 con la Cremonese e le sconfitte in casa della Roma di febbraio per 2-0, 2-1 in casa dell’Atalanta a marzo e, sempre 2-1, a Sassuolo, ad aprile; infine la vittoria dello scorso ottobre, 2-0, a Firenze. Due, con altrettante vittorie, i precedenti con l’Inter.

https://empolifc.com/federico-dionisi-di-l...i-inter-empoli/

volete favvi du seghe mentali?
cliccate qui

p.s. sono una capra inerudita in italiano...ma sono affascinato da questi piccoli dettagli curiosi.




 
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