| IL DECANO DEL CALCIO ITALIANO ESALTA I TECNICI DI FROSINONE E CESENA Mazzone: «Moriero e Bisoli, bravi perché umili» «Non sono due vagabondi, ma persone serie che sanno cosa vuol dire soffrire per il lavoro. Danno entusiasmo e serenità» «E’presto, però, per dire se riusciranno a salire in A: lo capiremo a gennaio. Ora pare che qualcuno abbia inventato il 4-2-4: io lo utilizzavo dieci anni fa» GIANLUCA SCADUTO CARLO MAZZONE, se la serie B finisse oggi, sarebbero promosse Frosinone e Cesena. In panchina ci sono Francesco Moriero e Pierpaolo Bisoli. Da giocatori sono stati suoi uomini. Ora sono suoi allievi? «Di sicuro fa molto piacere. Per loro, non per me. Probabilmente anche se non sta a me dirlo, nella mia carriera ho seminato bene e adesso ne esce un buon raccolto».
Segue le loro partite? Che allenatori sono? «Due ragazzi eccezionali sul piano umano, con comportamenti fuori dal campo sempre in linea con quelli che deve tenere un professionista. Due persone per bene, nulla a che vedere con certi campioni del calcio d’oggi».
Moriero e Bisoli però non sono stati due grandissimi giocatori, forse sottovalutati. Questo aiuta? Nel senso che poi da allenatori si ha più fame di successi? «Beh, intanto Moriero è stato anche in Nazionale, quindi tanto di seconda fascia non è stato. No, in realtà questo discorso non conta: quando s’inizia a fare l’allenatore è tutto un altro mestiere».
Fra i tecnici emergenti, loro due sono in pole position? «Non lo so, di sicuro quello che stanno ottenendo lo stanno meritando ed io tifo per loro. Ma se poi uno va a vedere, di miei allievi, se vogliamo chiamarli così, ce ne sono tanti e li seguo tutti con affetto: ci sono anche Iachini, Menichini, Giannini, Calori... E per non salire solo sul carro del vincitore, cito Novellino che non se la sta passando bene, ma anche lui è stato mio giocatore».
Già, la crisi della Reggina è anche la crisi delle presunte grandi come Torino e Lecce che faticano a venire fuori. Moriero e Bisoli potrebbero approfittarne? Possono salire in A? «Questa domanda è difficile, me la faccia fra due mesi. A gennaio potremo capirlo. Di certo hanno il passo giusto e se loro continuano a tenerlo mentre le grandi continuano ad andare come vanno, la possibilità c’è».
Dev’essere bello comunque, avere così tanti allievi, è un altro riconoscimento a quello che ha fatto... «La gioia maggiore, a livello di pubblicità superiore, me l’ha data Pep Guardiola. L’ho avuto per poco tempo ma è un onore per me ricevere ancora le sue telefonate».
Quali sono i suoi consigli? Che valori crede di avere trasmesso? «Io ho sempre fatto un calcio che chiamo “di conseguenza”. Mi spiego: il grande cuoco dà li meglio di sé preparando il grande piatto con quello che ha. Se avevo gente che sapeva giocare, giocavamo. Se avevo gente di corsa, si correva... Non puoi fare il 4-4-2 a prescindere se non hai gli esterni d’attacco. Ma poi quelli che inventano il calcio sono altri...»
Si spieghi... «Adesso pare che qualcuno abbia inventato il 4-2-4. Ma io dieci anni fa, a Bologna, giocavo in avanti con Nervo-Signori- Andersson-Fontolan: e questo cos’era se non un 4-2-4?».
Anche il calcio di Moriero e Bisoli è spumeggiante... «Perché sono ragazzi che non sono mai stati dei vagabondi che sbuffettano. Ma persone serie che sanno cosa vuol dire soffrire per il lavoro. E’ per questo che hanno successo. Perché ora sono professionisti che sanno trasmettere entusiasmo, umiltà e serenità: così si vince». tuttosport
|