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| Il centrocampista ha coronato il suo sogno a 30 anni: finalmente la serie B. Arrivato a gennaio, ora è titolare fisso D’Amico-Empoli: che favola «Un piccolo miracolo, ma Campilongo è stato fondamentale. La Reggina? Gara difficile» IL VOLTO NUOVO EMPOLI - « Domani a Reggio farà caldo, molto caldo. E non mi riferisco certo al bel sole del Sud ». Parole e musica di un Tony D'Amico che nel 'calcio che scotta' ha trascorso una vita o quasi, visti i cinque anni di Cava dei Tirreni e i due e mezzo di Foggia. « Sono campionati durissimi - commenta - che sicuramente forgiano ogni giocatore soprattutto nel carattere, perché nel Sud ogni partita è una battaglia: a questo dobbiamo essere preparati sul campo di una Reggina che ha bisogno assoluto di punti » . D'altra parte arranca nei bassifondi della classifica... « Ma la stagione no della squadra amaranto non deve trarre in inganno - ribatte il centrocampista - perché in estate era stata costruita per volare in serie A. Poi invece qualcosa dev'essere andato storto e così, dopo aver cambiato allenatori e giocatori, per loro il pericolo retrocessione è dietro l'angolo. Dovremo scendere in campo evitando di commettere errori fin dall'avvio come ci sta accadendo da qualche tempo a questa parte, per cui l'impatto con la gara sarà domani più che mai assolutamente decisivo ». Tornando un attimo indietro, come spiegare il fatto che, pur essendo arrivato solo a gennaio, il pescarese si ritrovi a giocare da titolare fisso? « In effetti non accade a tutti di arrivare a giocare in serie B a trent'anni - spiega - per cui è facile comprendere come i motivi di questo piccolo ' miracolo' siano diversi. Primo fra tutti la mia voglia di arrivare al calcio che conta. La serie B infatti l'avevo sfiorata per ben tre volte, una con la Cavese e due col Foggia, finendo sempre per essere 'respinto' ai play off. Per cui nel momento in cui l'Empoli mi ha offerto questa grande opportunità non potevo lasciarmela sfuggire e sono corso in Toscana animato dal miglior entusiasmo. C'è poi il discorso della squadra: i compagni mi hanno accolto come neppure io avrei potuto desiderare e così mi sono trovato subito coinvolto in un gruppo splendido, fatto di bravissimi ragazzi e grandi professionisti. In mezzo a loro sudo e sgobbo ad ogni allenamento, così da farmi trovar pronto nel caso ci sia bisogno di me. E poi come non ricordare i tifosi, sempre pronti a incitare la squadra e subito affettuosi nei miei confronti » . E Sasà Campilongo? « Lui è stato fondamentale per realizzare il sogno che sto vivendo confessa D'Amico - perché mi conosceva fin dai tempi di Cava dei Tirreni e quindi ha saputo sistemarmi in campo nel modo migliore. Là giocavamo col 4-3-3 e io ero l'esterno di sinistra. Differenze? A Cava avevamo i giocatori adatti a quel modulo, mentre a Empoli c'è uno come Vannucchi e tutto è più facile: basta dar palla a lui e il gioco è fatto » . Domani a Reggio Calabria dunque. « Impegno difficilissimo ma non impossibile. Conterà soprattutto partire bene ». Antonio Bassi/atc corriere dello sport
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