| NUOVA STAGIONE ANNUNCIATE LE DUE LISTE Fischietti separati. Bocciato Trefoloni ROMA L’addio di Collina ha oscurato la novità arbitrale della prossima stagione: saranno 21 i fischietti chiamati a dirigere le gare di A, mentre 24 sono quelli per il campionato di B. Nicchi assumerà la carica di coordinatore delle due Commissioni: sotto di lui agiranno sei persone, compresi i due presidenti (possibili new entry Ceccarini e Serena). Se ne saprà di più giovedì prossimo. Di sicuro le designazioni saranno decise dopo l’ok del presidente dell’Aia. Finestre In prima fascia tutti big: c’è Morganti (proroga di un anno) e DeMarco (in bilico fino alla fine). L’unico bocciato è Trefoloni, dimessosi per evitare la «retrocessione». A gennaio la qualifica d’internazionale che si è liberata dovrebbe andare a Russo. Gli arbitri di B potranno comunque «affacciarsi» in A: previste delle finestre (circa 40 gare) in modo da favorire la crescita dei giovani. Il percorso inverso sarà possibile solo per le partite di playoff e playout. Ogni stagione, poi, ci saranno almeno due eliminazioni dal gruppo d’elite. Promossi Intanto, i promossi dalla Lega Pro sono dieci: Baratta, Bagalini, Cervellera, Corletto, Giacomelli, Massa, Merchiori, Ostinelli, Palazzino e Ruini. Infine la questione ritiri: si svolgeranno separatamente. Ultimi a partire ai primi d’agosto gli arbitri di A. cen la gazzetta
Da Banti a Valotto: ecco tutti gli arbitri in campo da agosto Gli arbitri di Serie A: Banti di Livorno, Bergonzi di Genova, Brighi di Cesena, Celi di Campobasso, Damato di Barletta, De Marco di Chiavari, Gava di Conegliano Veneto, Gervasoni di Mantova, Giannoccaro di Lecce, Mazzoleni di Bergamo, Morganti di Ascoli, Orsato di Schio, Peruzzo di Schio, Pierpaoli di Firenze, Rizzoli di Bologna, Rocchi di Firenze, Romeo di Verona, Rosetti di Torino, Russo di Nola, Valeri di Roma, Tagliavento di Terni. Gli arbitri di Serie B: Bagalini di Fermo, Baracani di Firenze, Baratta di Salerno, Calvarese di Teramo, Candussio di Cervignano, Cervellera di Taranto, Ciampi di Roma, Corlettodi Castelfranco. Doveri di Roma, Gallione di Alessandria, Giacomelli di Trieste, Giancola di Vasto, Guida di Torre A., Massa di Imperia, Merchiori di Ferrara, Nasca di Bari, Ostinelli di Como, Palazzino di Ciampino, Pinzani di Empoli, Ruini di Reggio E., Stefanini di Prato, Tommasi di Bassano, Tozzi di Ostia, Velotto di Grosseto. la gazzetta
Collina va all’Uefa. Capo degli arbitri Lascia a Nicchi il ruolo di designatore. «Non potevo dire di no a Platini. Con i giudici di porta, basta casi-Lampard» ROMA Pierluigi Collina dopo Josè Mourinho. Il calcio italiano «perde» un altro pezzo da novanta, gli arbitri molto più. Perché sarà difficilissimo sostituire il migliore «allenatore» dei fischietti su piazza. Non c’è il Real Madrid a fare da guastafeste, ma monsieur Platini con l’Uefa: il viareggino diventa il capo assoluto della commissione tecnica di Nyon. In altre parole: preparerà, curerà e sceglierà i direttori di gara di Champions, Europa League, Under 21, ma soprattutto del prossimo Europeo. Chiamarla promozione sarebbe riduttivo. L’incarico rafforza indirettamente (ma non solo) l’Italia. Il prezzo da pagare, però, è stato l’addio al ruolo nazionale. Le motivazioni Un passo difficile, ma inevitabile: i due impegni non erano compatibili. Peccato. Come il portoghese, anche Collina può infatti vantare il suo personale «triplete »: tre, infatti, sono stati gli anni trascorsi con successo da designatore della Can A-B, un periodo coinciso con la rinascita di una categoria che, dopo lo scandalo di Calciopoli, andava ricostruita in toto. L’inizio non è stato facile, ma il prosieguo è stato un crescendo, fino all’ultima stagione contrassegnata da polemiche ridotte al minimo sindacale nonostante il duello punto su punto tra Inter e Roma. Tanto da meritarsi il plauso pubblico del presidente del Coni, Petrucci: «I veri vincitori del campionatosono gli arbitri». Si riparte da qui. La patata bollente finisce nelle mani di Marcello Nicchi, sarà lui nella prossima stagione l’erede di Collina. Saluti e ringraziamenti Il presidente dell’Aia ha giocato d’anticipo annunciando l’addio del viareggino a margine della conferenza stampa sui nuovi organici: «Lo ringrazio per quello che ha fatto. È una persona di grande spessore che il mondo c’invidia. Il suo nuovo incarico ci fortificherà ». Poi ha passato il microfono a Collina. In grande forma nonostante il viaggio di ritorno dal Sudafrica. E anche un po’ emozionato: «Lascio perché l’impegno con l’Uefa è a tempo pieno. Mi farebbe piacere, però, mantenere unruolo all’interno della federazione. Magari consulente. La mia disponibilità è completa. Sono grato a chi mi ha permesso tre anni fa di rientrare nell’Aia. La chiamata di Platini è di prestigio: credo che anche per l’Italia sia positiva. Mai più una direzione alla Ovrebo? La preparazione degli arbitri sarà meticolosa: chi non è in forma resta a casa. Vedremo di preparare in modo specifico anche i giudici di porta: la sperimentazione in Europa League ha dato ottimi risultati. Può essere una buona soluzione per diminuire gli errori. Il caso Lampard, ad esempio, non sarebbe esistito». Il campionato italiano è già un ricordo. la gazzetta
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