Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

Gli stadi della memoria, Luoghi che raccontano un calcio che non c'è più

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Zeman!
view post Posted on 23/7/2012, 09:59 by: Zeman!
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RITORNO ALL’APPIANI, BIGLIETTI ESAURITI IN DUE ORE
PADOVA – Torna a battere il cuore calcistico della città, e con esso riesplode fragoroso il tifo biancoscudato. Per l’amichevole in programma domani alle 18 al glorioso stadio Appiani, i 1500 tagliandi gratuiti distribuiti questa mattina dalla società sono andati polverizzati in meno di due ore.
Il via al rilascio dei preziosi pass era fissato per le dieci in punto, ma già dalle 8.30 del mattino i primi temerari hanno cominciato ad appostarsi in viale Nereo Rocco per avere la certezza di non mancare al primo appuntamento del nuovo Padova di Fulvio Pea. Alle 9.00 erano già una trentina, ad ingannare l’attesa insieme allo storico tifoso, Sivori, scandendo cori di incitamento alla squadra. Alle 9.55 l’apertura delle porte del punto di distribuzione: la coda di persone in attesa raggiungeva ormai svariate decine di metri. Erano tra le duecento e le trecento unità, i biglietti di Tribuna Ovest sono andati volatilizzati in soli dodici minuti.
Superata la prima, frenetica fase, a poco a poco sono stati distribuiti anche tutti i tagliandi di Curva Sud, lato Marghera: alle 11.25 gli ultimi tre fortunati tifosi sono riusciti ad accaparrarsi le briciole di una mattinata nella quale il pubblico padovano ha dimostrato, una volta di più, l’attaccamento ai colori e l’amore mai tramontato verso lo stadio per eccellenza, quello di via Carducci.
Il ritorno del Padova all’Appiani è stato un vero e proprio evento, per pochi intimi visto che ormai lo storico impianto di via Carducci è in grado di ospitare solo 1.500 persone.
In programma ci sono altre due amichevoli, che faranno registrare sicuramente il “sold-out”. Ma soprattutto c’è la ristrutturazione dello storico impianto di Via Carducci, che dovrebbe essere portato a una capienza di 3.000 spettatori, e che consentirebbe al Calcio Padova di disputarci le amichevoli e gli allenamenti. Posso prevedere che in futuro la presentazione della squadra ed il primo allenamento stagionale si svolgeranno nello storico stadio di Via Carducci, e che ci sarà da fare a pugni per accappararsi il posto.
E se invece pensassimo a tornarci a giocare sul serio all’Appiani? Intendo, non solo le amichevoli ma proprio di far si che il Padova un domani torni a giocarci anche in campionato?
Voi mi direte che sono un pazzo, ma siamo seri: a chi di voi piace l’Euganeo? Ed ora che stiamo andando verso un’epoca di stadi privati, che interesse può avere un presidente ad investire su una causa persa come l’Euganeo? Dove ci sono da spendere venticinque milioni di euro per ricostruire le gradinate attorno al terreno di gioco senza la pista? E’ una causa persa l’Euganeo, e Cestaro l’ha capito… l’Appiani invece potrebbe essere l’affare del secolo! Ristrutturare lo stadio portandolo ad una capienza di 20.000 spettatori verrebbe a costare molto meno che sistemare l’Euganeo, ed il valore affettivo che i padovani danno al loro storico stadio potrebbe rappresentare un ritorno di tutto rispetto per la società biancoscudata.
Nel corso degli anni hanno fatto di tutto per inculcarci in testa il fatto che l’Appiani fosse uno stadio insicuro, perché costruito in pieno centro, in mezzo alle case. Ma si dimenticano che un tempo all’Appiani andavano 18.000 spettatori in C2, non i 7.000 che oggi vanno all’Euganeo. E non ti dicono che in Italia e nel mondo è pieno di stadi, anche celebri, costruiti in mezzo alle case. Basterebbe pensare ad Highbury o all’Emirates Stadium dell’Arsenal. Basterebbe pensare ad Anfield Road o a Stamford Bridge. Ma senza andare troppo lontano, basterebbe pensare a stadi come Parma, Modena, Siena. A Marassi. In tutti questi stadi si riesce a gestire la situazione, all’Appiani no?
Io penso che il futuro del Calcio Padova debba essere all’Appiani, perché quella è la sua vera casa. E sarei curioso di sapere quanti la pensano come me…

Postato il 20 luglio 2012 da La Padova Bene


APPIANI HOME: TU CHIAMALE, SE VUOI, EMOZIONI
“Io i nuovi stadi li butterei giù tutti. Sono stadi come l’Appiani ed il Menti che mi affascinano, dove senti battere il cuore della gente, la senti respirare. Quando giochi li non puoi non pensare dove sei. All’Appiani guardavo il terreno, l’erba e pensavo a Rocco, ad Hamrin, a Rosa. Non era solo uno stadio ma c’era storia, sentivi che palpitavano le cose.” (Ezio Vendrame)
Il 29 maggio 1994, quando uscii dallo Stadio Appiani per l’ultima volta, non mi resi conto subito di cosa significava. Si era appena disputato uno squallido (sul campo) Padova-Palermo 0-0, classica partita di fine campionato, ero abbastanza fuori dopo aver festeggiato il gemellaggio con i rosanero (proprio al Parco Appiani, dove ieri siamo partiti con il corteo) ed ero tutto preso dal farmi i conti circa la nostra situazione di classifica, con il Cesena clamorosamente sconfitto in casa dal Cosenza ed i biancoscudati ad un passo dalla serie A, ad una giornata dalla fine. All’Appiani non ci pensavo proprio. Anzi, nella mia ingenuità di ragazzino di nemmeno 18 anni ero convinto che ci saremmo abituati anche al nuovo stadio, e che proprio all’Euganeo avremmo vissuto i nostri momenti migliori…
Con gli anni, e dopo essermi reso abbondantemente conto di cosa in realtà avevamo perso, ci sono passato spesso, fermandomi ad osservare la zona ed a ricordare ciò che è stato. Perché comunque gli anni dell’Appiani, per me, hanno coinciso con l’età più bella della mia vita: quella fra i 15 ed i 18 anni! E ricordavo i miei viaggi in autobus, da adolescente con la corsa delle 13 d’inverno o delle 14,30 d’estate, ricordavo il chiosco di Santa Giustina ritrovo degli HAG e pieno di brutte facce (probabilmente è lo stesso effetto che facciamo noi ai ragazzini di adesso), ricordavo il mio itinerario preferito, da Via Facciolati a piedi attraverso i giardini di Santa Rita, il Marconi e sbucare dietro la Curva ospiti, schivando in svariate occasioni gli sgambetti degli udinesi, le astate dei reggiani o i calci in culo dei lucchesi, ricordavo i duemila bresciani che arrivavano in corteo o la lunga notte col Vicenza che segnò la fine degli HAG. Ma ricordavo anche Bistazzoni che si girava a parlare con i tifosi del parterre della Curva Nord, ricordavo Galderisi che quando il pubblico fischiava veniva a parlarti ed a dirti che non si faceva così perché la squadra andava aiutata, ricordavo le birre che volavano in campo e la Nord che crollava ad ogni gol, con giocatori e tifosi tutti arrampicati sulla rete a festeggiare. Altro che Argentina. E ricordavo “all’anice, alla menta, al limone, per tutta la partita!”. Ricordavo i “portoghesi” assiepati sui tetti delle case o sulla collinetta del Parco Appiani e tutti quelli che scavalcavano attraverso il Monti. Ricordavo lo spontaneismo, la “patavinità” che caratterizzava il tifo biancoscudato dell’epoca. All’Euganeo mi sembra di vivere in uno stadio di plastica, tutto finto, tutto artefatto, zero spontaneismo, zero tensione, zero di tutto…
Per anni abbiamo temuto che l’Appiani potesse essere abbattuto. Che tutto il patrimonio che si portava dietro in termini di emozioni, di socialità, di aggregazione potesse essere cancellato in nome di un’epoca di plastica in cui tutto è preconfezionato. Ora il pericolo sembra scongiurato, sembra che si andrà verso una riqualificazione dell’Appiani tramite interventi privati, con la possibilità di giocarci amichevoli non di prestigio e di farci allenamenti. Mi piacerebbe che la presentazione del Padova ed il primo allenamento si svolgessero all’Appiani, che diventasse una tradizione. Ma perché non pensare di tornarci a giocare un giorno? Cari ragazzi, chi ha vissuto l’Appiani sa benissimo che cosa era, chi ieri c’è stato per la prima volta ha potuto toccare con mano la differenza che c’è con l’Euganeo… Io penso che con l’approvazione della legge sugli stadi, a Padova si possa ragionare su uno stadio di proprietà, ma che rendere tale l’Euganeo comporti un esborso oneroso senza che ci possa essere un vero ritorno economico. Se invece tale operazione venisse fatta con l’Appiani, il ritorno sarebbe assicurato, anzi sarebbero per primi i tifosi a mettere soldi di tasca propria per tornarci a giocare! Con una spesa di gran lunga inferiore a quella per l’Euganeo… Il tutto riportando il Padova in quella che è la sua vera casa! E’ proprio impossibile?

Postato il 22 luglio 2012 da La Padova Bene
Lascio spazio alle foto ed ai video:






 
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