| Comunale ci lascia Un ricordo di Salvadore Comunale Salvadore Comunale ha indossato la maglia azzurra fin da ragazzo e non l´ha mai tolta. Iniziò giovanissino nelle squadre minori dell´Empoli con discreta fortuna, ma senza mai entrare nel calcio come professionista. Stimato agente di commercio con rappresentanza di grande case di moda, portò nell´Empoli F.C. la sua passione e la grande abilità nel trattare con le persone. Per questo motivo è stato gradito e apprezzato consigliere prima e accompagnatore ufficiale dopo. Per molti anni ha rimesso "a posto" il campionario, lasciato l´auto in garage il venerdì sera per salire, il sabato e la domenica, sul pulman della squadra diventando il riferimento prezioso per giocatori, allenatori e arbitri. Durante i ritiri amava giocare a carte e intratterere gli amici con simpatiche chiaccherate. Un po´ meno simpatico fu invece il sasso del tifoso della Cavese che spaccando il vetro del pulman azzurro gli fece rischiare un occhio. Erano gli anni ´70, il 79 per la precisione e la serie C era veramente dura, ma Salvadore non fece drammi e negli anni seguenti non ha mai ricordato quell´episodio, ne una brutta parola è uscita dalla sua bocca verso la Cavese o la città di Cava dei Tireni. Per lui, quell´episodio, era solo un gesto di uno sconsiderato, da mettere in conto nel mondo del calcio. Nel 1982 gli chiesero di fare il presidente di un´azionario diffuso in modo che uscisse una sola parola da tante bocche: lui non si fece pregare e ripagò la fiducia vincendo il campionato di Serie C con Giampietro Vitali in panchina e riportando l´Empoli in Serie B dopo oltre trenta anni. L´anno seguente riuscì a centrare la salvezza e capì che doveva farsi da parte, rimanendo però sempre nell´ambiente. Nel 1991 quando Fabrizio Corsi diventò il più giovane presidente azzurro si ricordò del vecchio maestro Comunale e del suo bagaglio di esperienza, di entusiamo e di passione. Salvadore, ormai in pensione, all´offerta di Corsi rispose con una battuta: "Fabrizio, soldi non ne ho più!". La risposta del presidente rimase impressa nella mente di Comunale :"per quello che mi potrai insegnare, dovrei pagarti". Anni dopo Salvadore Comunale aiutò la società a traghettare il dopo Silvano Bini e prese per mano Fabrizio Lucchesi nel muovere i suoi primi passi nel calcio professionistico. Arrivò la Serie B, poi la Serie A, gli anni d´oro dell´Empoli gli regalarono le soddisfazioni più belle, a lui che fino alla fine è voluto essere al fianco della società, dei tecnici, dei calciatori e sopratttto dei tifosi per cui aveva un grandissimo rispetto. Oggi ci ha lasciato, ma il suo stile, la sua classe, la sua passione sono un´eredità importante che non sarà dilapidata. Fonte: empolifc.com
L’EX DIRIGENTE AVEVA 81 ANNI SALVADORE Comunale aveva 81 anni ed era uno dei dirigenti del passato più apprezzati e stimati in casa azzurra. Presidente negli anni 1982/83 e 1983/84, si è spento nel pomeriggio di ieri a Empoli. Nato nel 1929, Comunale era uno dei personaggi che negli anni hanno fatto la storia della società empolese. Lui che nel club azzurro ha anche giocato, anche se solo nel vivaio, prima di approdare in Prima Divisione con squadre come Cerretese e Sanromanese. Stiamo parlando del periodo che va dal dopoguerra agli anni ’50, anni ruggenti per il calcio italiano e per Empoli in particolare. La sua carriera da dirigente inizia subito dopo come accompagnatore delle squadre del vivaio azzurro. La sua poi è una scalata dettata da professionalità, affetto e grande sagacia nell’amministrare le sorti di una squadra e di una società che cresce nel tempo sotto la guida di Silvano Bini ma anche grazie a dirigenti come Comunale. Il top arriva verso la metà degli anni ’80 quando proprio con Comunale presidente l’Empoli ritorna in serie «B» dopo 33 anni. La stagione successiva, invece, sarà quella della salvezza all’ultima giornata con la vittoria sul Cesena targata Cinello. Negli anni successivi poi Comunale, anche quando non era più dirigente, era sempre rimasto vicino all’Empoli: bastava fare un salto al campo e lo trovavi. Un personaggio come lui mancherà a tutti. Ma prima di tutto mancherà l’uomo. «Se ne va una persona eccezionale e un grande dirigente — ha ricordato Fabrizio Corsi — nonchè uno degli esempi maggiormente considerati negli anni della mia dirigenza. Persone come Comunale appartengono ad una generazione di empolesi che non esiste più. Noi possiamo ispirarci ai loro valori ma non arriveremo mai a certi livelli. Perdiamo un amico e un grande uomo». I funerali domattina alle 10 alla chiesa della Madonnina del Grappa. La Nazione
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