| L'INTERVISTA Braschi «I miei arbitri bravi ma si può fare di più» Il designatore fa il bilancio del suo primo anno: «Si è fischiato meno, però siamo stati inflessibili con le entrate pericolose» «Confermato? Me lo auguro, ma preferisco non dar nulla per scontato. E’ ormai questione di giorni...». Stefano Braschi non si sbilancia e aspetta l’ufficialità, ma salvo clamorosi ribaltoni sarà ancora lui il designatore della prossima stagione di A. L’anno scorso di questi tempi Pierluigi Collina salutava l’Italia per andare a gestire gli arbitri Uefa.Unaddio «favorito» anche dai silenzi della Figc che forse non gradiva averlo a mezzo servizio,ma nello stesso tempo non aveva certezze sul futuro. Alla fine la scelta del presidenteNicchi dopo 10 giorni di riflessioni: Braschi sulla poltrona della neonata Can A e Roberto Rosetti alla Can B. E la coppia dovrebbe mantenere gli stessi incarichi almeno per un’altra stagione, poi si vedrà. Questo e altro ancora (promossi e bocciati tra gli arbitri, ne parliamo a parte) sarà reso noto giovedì a Roma nel corso della conferenza stampa convocata dopo la riunione del Comitato nazionale dell’Aia. Nell’attesa Braschi fa il bilancio del suo primo anno e allunga lo sguardo, magari facendo gli scongiuri, sul secondo. Che voto diamo alla sua squadra? «Un sette pieno. Forse qualcosa di più. Non era facile e scontato: la separazione tra e A e B ha portato a dei cambiamenti, soprattutto sulle gare dirette instagione. I migliori sono passati da una media che sfiorava le 30 partite ameno di 20. Una situazione simile deve per forza farti ragionare da squadra. Eper un arbitro non è automatico: ai miei tempi si era molto più egoisti». L’inizio è stato in salita: alla seconda giornata le prime polemiche. «Sono state settimane dure, alcune uscite da parte dei dirigenti mi sono sembrate quasi preventive. Comunque, siamo stati bravi a mantenere la calma, poi le buone prestazioni hanno fatto il resto. Il rischio di mandare il progetto a gambe all’aria, c’è stato. Per fortuna abbiamo dimostrato di essere un gruppo con grandi qualità». Aveva promesso nel ritiro di Sportilia meno interruzioni. La media dei falli è scesa a poco più di 30 fischi a partita... «Bel risultato, siamo nella media Europea, Inghilterra a parte. All’inizio i giocatori protestavano sui contrasti giudicati regolari perché abituati al passato, poi si sono adeguati e c’è stata una bella collaborazione. Fischiar meno, però, non vuol dire ignorare le entrate pericolose. Su questo non transigo, il rosso diretto è la risposta per chimette a repentaglio l’incolumità degli avversari». I rossi, infatti, sono rimasti invariati come numero. In calo, invece, le ammonizioni. Come mai? «Avevo chiesto di evitare gialli troppo fiscali senza perdere prestigio agli occhi di giocatori e pubblico. Missione compiuta». A proposito di pubblico: lei era in tribuna vip all’Olimpico quando gli arbitri della finale Inter- Palermo sono stati insultati da autorità e politici, quando hanno ritirato la medaglia ricordo. «Una vergona totale. Parliamo di esempi da dare ai tifosi della curva e poi accade una cosa del genere». Speravamo di vedere Rizzoli dirigere la finale Champions, è toccata a Kassai 35 anni, un’etàche in Italiaa volte coincide con l’esordio in A. Bisogna rivedere qualcosa nel meccanismo delle promozioni? «Credo sia più semplice emergere in altri Paesi dove a parte la A non ci sono campionati importanti. Da noi bisogna fare una trafila impegnativa e fondamentale: la nostra massima serie è la più complicata in Europa. Kassai è un talento, ma noi abbiamo gente come Rizzoli, Rocchi, Tagliavento e altri che sono alla sua altezza. E poi abbiamo appena lanciato internazionale Valeri, 33 anni. Insomma,si può migliorare, ma non mi sembra un problema così importante ». Ha già in mente che cosa fare per la prossima stagione? «Certo, il motore è rimasto sempre acceso. Ci sono delle cose che dobbiamo far meglio. Questo anno è stato importante anche per me: solo dall’interno capisci alcune dinamiche e puoi intervenire. Se Nicchi, al quale dico grazie per la fiducia, mi confermerà, allora ci lavorerò sopra. Poi diremo le novità anche ai giornalisti». Che idea si è fatto sul calcio scommesse? «Sono prudente per natura e lascio lavorare i giudici. Se qualcuno ha sbagliato, giusto che paghi in modo esemplare». Domanda finale: in A è ritornato il Siena, lei è stato dirigente della società toscana. Conflitto d’interesse? «Perché mai, sono un professionista. Stiamo parlando di una parentesi che risale al 2003. Da allora ho fatto altre scelte e di sicuro non mi faccio condizionare da una cosa simile». la gazzetta dello sport
Promozioni e bocciature. Che intrigo Giannoccaro, Peruzzo e Pierpaoli. Più il lodo Morganti. Sono questi i cognomi che scottano a quattro giorni dalle scelte definitive del Comitato nazionale dell’Aia. Giovedì a Roma, infatti, saranno ufficializzate promozioni e bocciature. Si parte da un dato certo, dalla Can B di Rosetti saliranno almeno due fischietti, già individuati: Guida di Torre Annunziata e Doveri di Roma. Questo vuol dire che ci saranno altrettante dismissione dalla Can A. E ritorniamo al trio iniziale più la situazione legata a Morganti. Vediamo di capirci qualcosa di più. Deroga e classifiche Emidio Morganti spera nella seconda deroga che gli permetterebbe di allungare la carriera di una stagione (chiuderebbe comunquenel 2012). Il designatore Braschi inoltrerà la domanda, poi l’ultima scelta spetterà al Comitato nazionale e al presidente Nicchi. Certo, molto dipenderà dal tenore della richiesta: sa sarà solo di facciata, allora Morganti non avrà la deroga. Altrimenti ci sarà dibattito. Le posizioni non sono unanimi: c’è chi fa notare come sarebbe sbagliato privarsi di un arbitro esperto e tra i migliori anche nell’ultima stagione; ma c’è anche chi pensa sia meglio dare spazio a fischietti più giovani. C’è però un elemento indiscutibile: la classifica di rendimento stilata dagli organi tecnici. E qui la posizione di Morganti è saldissima, mentre quella di Giannoccaro, Peruzzo e Pierpaoliè traballante. Sono loro, infatti, a chiudere i ranghi della Can A. Se Morganti dovesse restare nel gruppo e le promozioni dalla B si fermassero a due, a rischiare di più sono Giannoccaro e Pierpaoli, nonostante Peruzzo abbia un giudizio leggermente inferiore. Ma l’arbitro di Schio è molto giovane (30 anni) e dunque ha ampi margini di miglioramento. Questo potrebbe salvarlo. Nel caso di un’uscita di Morganti, allora ci sarà un ballottaggio traGiannoccaro e Pierpaoli. Possibili variabili? Un terzo promosso dalla B (Massa?) potrebbe bilanciare la dismissione di Peruzzo oppure rimpiazzare Morganti. Giovedì tutte le risposte. la gazzetta dello sport
In Portogallo cambia il sistema di valutazione C’è aria di novità anche nel sistema arbitrale portoghese. Secondo quanto riporta la stampa locale, infatti, la Lega calcio lusitana sta pensando di provare un sistema di valutazione mista dei fischietti, aggiungendo le immagini televisive alle relazioni degli osservatori. Del nuovo progetto si parlerà oggi nell’assemblea generale della Lega. Qualora la proposta dovesse passare, coinvolgerebbe tutte le partite delle due leghe professionistiche del Portogallo. la gazzetta dello sport
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