Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

La Serie A e Calcio Internazionale, Stagione 2012/13

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view post Posted on 28/5/2012, 11:18
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Qui parleremo di Serie A e Calcio Internazionale, per la stagione 2012/13
 
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LE DATE DELLA PROSSIMA STAGIONE
Vacanze di Natale più corte tutta la serie A in campo la domenica dell' E p i f a n i a
Chiusura il 19 maggio, una settimana dopo la finale di Coppa Italia Tre i turni infrasettimanali

di Antonio Maglie
Vacanze di Natale brevi. Il campionato 2012-2013 si fermerà solo una domenica per santificare le feste. Anzi due visto che il turno del 23 dicembre, antivigilia, verrà anticipato al sabato (22). Lesigenza di decongestionare il calendario e di dare respiro alle squadre per evitare straordinari?? che poi producono effetti letali soprattutto per quelle impegnate nelle competizioni europee, ha prodotto il primo effetto.
L'Associazione Italiana Calciatori attraverso il suo presidente, Damiano Tommasi, aveva fatto delle aperture nei mesi scorsi. Il calcio italiano ha anche la necessità di essere presente sul mercato?? in quei giorni, di non lasciare quote?? a concorrenti che stanno correndo più della serie A. Dunque, vacanze più brevi, campionato diluito con tre soli turni infrasettimanali. Non si andrà in campo il penultimo dellanno e, invece, il giorno dellEpifania (cadrà di domenica) le squadre torneranno sui terreni di gioco. Per allungare di qualche ora la sosta, la Lega celebrerà quel turno di campionato in un solo giorno, distribuendo le dieci gare in quattro fasce orarie.
NAZIONALE - La stagione sarà caratterizzata da altre tre soste. Lesigenza nasce dagli impegni della Nazionale che sarà impegnata, dopo lEuropeo, nelle qualificazioni per la fase finale dei Mondiali del 2014. La prima sosta cadrà a settembre, esattamente il 9; la seconda il 14 ottobre; la terza in primavera, il 24 marzo. Nota la data del fischio davvio della stagione: 26 agosto; conosceremo i nuovi campioni dItalia il 19 maggio. Una settimana dopo la conclusione del campionato, si disputerà la finale di Coppa Italia che potrebbe slittare dal 26 maggio al 1 giugno nel caso una delle squadre finaliste risultasse anche impegnata nellatto conclusivo della Champions League (che si celebrerà ancora una volta a Londra, a Wembley per onorare il centocinquantesimo anniversario della Federazione inglese).
COPPA - La finale di fine maggio (o inizio giugno) sarà il traguardo di una lunga corsa che comincerà sotto il cocente sole di luglio. Il primo turno eliminatorio, infatti, si svolgerà fra poco più di due mesi, il prossimo 5 agosto. Una settimana dopo si consumerà il secondo, dopo altri sei giorni il terzo mentre per il quarto bisognerà attendere addirittura più di tre mesi: la Coppa, infatti, sarà di nuovo di scena il 28 novembre. La manifestazione, però, entrerà nel vivo solo con i primi rigori meteo invernali e in un mese conosceremo le quattro squadre che si contenderanno laccesso alla finale di Roma. Il 12 dicembre si disputeranno gli ottavi (partita secca, come i turni eliminatori); il 9 gennaio, sempre in un turno secco, i quarti definiranno il quadro delle semifinaliste. Per la Coppa gennaio sarà decisivo perché in quel mese si concluderà la grande selezione??. A distanza di una settimama (23 e 30) si celebreranno le due partite di semifinale (andata e ritorno). A quel punto la manifestazione andrà in letargo per consentire alle squadre di dedicarsi al campionato e allEuropa.

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LA SERIE A FA SPESA IN LEGA PRO
I club di Prima e Seconda potrebbero essere acquistati dalla prossima stagione

di Antonio Maglie
ROMA - La rivoluzione potrebbe scattare entro la fine dellanno. E dalla stagione 2013-2014 i club di A potrebbero diventare proprietari, totalmente o in parte, di squadre di Prima o Seconda Divisione. «Ne abbiamo parlato ieri e non perché esiste un caso Lotito» , spiega Mario Macalli presidente della Lega Pro. Il «caso Lotito» è noto: il presidente della Lazio è nel capitale del Salerno, società presieduta dal cognato, Marco Mezzaroma. Le norme attuali consentono queste partecipazioni solo in club dilettantistici, ma adesso che la squadra campana è salita in Seconda Divisione assumendo, così, una connotazione professionistica, Lotito non può più partecipare al capitale sociale, alla gestione, insomma alla vita del club. Ieri a Roma si è riunito il Comitato di Presidenza della Federazione: si era parlato di un intervento per «legalizzare» la situazione. In realtà, la discussione (nellorganismo sono presenti il presidente Giancarlo Abete, il capo della A, Maurizio Beretta, Macalli e il leader della Dilettanti, Carlo Tavecchio) è andata oltre il caso specifico rilanciando una ipotesi di lavoro che era stata presa in considerazione negli anni passati venendo poi accantonata per limitare le partecipazioni al mondo dilettantistico. «Con paletti chiari, siamo disponibili» , conferma Macalli. Insomma, lItalia potrebbe abbracciare il modello-spagnolo. Cosa semplice a parole, molto più complessa nei fatti.
BENEFICI - Da tempo si discute dei modi per aiutare la crescita dei giovani talenti. Tutti (calciatori compresi) sono convinti che il campionato Primavera non sia sufficiente: una cosa è giocare in un torneo di pari età, altra cosa, decisamente più complicata, fare i conti con avversari più strutturati fisicamente e più «scafati» dal punto di vista dellesperienza. Insomma: i ragazzi crescono solo se si confrontano con competizioni agonistiche di livello elevato. In Spagna i grandi club fanno partecipare le squadre giovanili ai tornei nazionali inferiori. Prima e Seconda Divisione possono essere la palestra giusta. Una palestra che «svuoterebbe» un po il campionato Primavera, obbligando, semmai, a un ulteriore abbassamento dei limiti di età. Anni fa si provò a fare qualcosa del genere con i «gemellaggi». «Ma ora noi vogliamo una soluzione chiara, regolamentata, vogliamo che i club di A interessati entrino nei capitali sociali », spiega Macalli. La prospettiva affascina. Per realizzarla sarà necessaria una modifica statutaria. I tempi non sono strettissimi ma, volendo, neanche lunghissimi: entro lanno si può fare.
PROBLEMI - E chiaro che la cosa va disciplinata con grande attenzione. «Entro il prossimo 30 giugno presenteremo alla Lega di A le nostre proposte» , dice Macalli. La prima questione è il «conflitto di interessi agonistico» : cosa succede quando la seconda squadra arriva nella stessa serie della «squadra-madre» ? La risposta di Macalli è chiara: «Questa doppia proprietà era vietata anche ai tempi dei gemellaggi. Mi sambra ovvio che tale divieto dovrebbe essere confermato». Poi ci sono i soldi: quelli che arrivano alla Lega Pro dai diritti televisivi e quelli che arrivano dalla Federazione per la valorizzazione dei giovani. Sottolinea Macalli: «E evidente che bisogna costruire delle regole per evitare che questo sia solo uno strumento per far rientrare nelle casse della A i soldi dei diritti che ci vengono versati in base alla Legge Melandri. Così come bisogna evitare che i quattrini della valorizzazione giovanile finiscano tutti alla A perché teoricamente le venti della Lega maggiore potrebbero acquistare venti club di Prima Divisione e far giocare solo i propri ragazzi. Le partecipazioni devono servire a rendere più ricco?? il calcio italiano non a impoverire una sua componente».

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scandaloso....non può funzionare in Italia...siamo il paese dei campanili, così si leva anche la speranza nel domani migliore anche nel calcio....
 
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Rabbrividisco nel leggere queste cose.
Sarebbe la fine delle cosidette provinciali.

 
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empoliga
view post Posted on 5/6/2012, 12:23




Certo che anche attualmente le provinciali non è che abbiano tanto appeal..
Però non avrebbe senso davvero parteggiare per un sodalizio che non punta alla promozione, la salvezza, ma solo alla valorizzazione di giocatori di altre squadre.. Sono cose che vanno fatte ma in una logica sportiva, agonistica
 
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view post Posted on 12/6/2012, 06:55
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PRESENTATO IL TECNICO VIOLA
Firenze ama già il suo aeroplanino

di Alessandro Rialti
FIRENZE - «Arrivo a Firenze con grande entusiasmo, io dai 13 ai 21 anni sono cresciuto poco lontano da qui, ad Empoli...».
Perché ha scelto Firenze?
«So che qui vogliono appropriarsi di ciò che a Firenze compete, ovvero una posizione di classifica alta (Montella non nominerà mai la parola Europa durante tutta la conferenza stampa, ndr) . Mi è stata dimostrata fiducia: è una grande responsabilità che non mi spaventa».
Con la Roma cosa non è andato?
«Una trattativa non andata in porto per diversi motivi, che intendo tenere per me».
Quando parlerà con Jovetic?
«E un giocatore incredibile, di prima fascia. Mi auguro di allenarlo, mi ha sempre impressionato. Parlerò con lui, ma quel che conta davvero è capire coi fatti se ha voglia di rimanere oppure no».
Cosa le hanno chiesto i Della Valle?
«Vi basti sapere che mi è stato chiesto di restituire entusiasmo a tutti, per poterci
riappropriare dei tifosi».
Le è bastato poco tempo, in panchina, per dimostrare il suo valore.
«Non amo parlare di me».
L'obiettivo di Montella?
«Lo stesso della società, riportare la Fiorentina dove merita, un gradino sotto le grandi. Dobbiamo arrivare ai risultati con il talento e lo spirito di appartenenza, caratteristiche che da sempre appartengono a Firenze».
E il suo modulo di gioco?
«Non credo ne esista uno vincente in generale».
Quanto tempo servirà per vedere la sua Fiorentina?
«La Fiorentina non sarà mai di Montella, ma della gente».
Di Cerci che idea si è fatto?
«E un giocatore di talento ma solo questo non basta. Bisogna abbinare anche responsabilità ed impegno. Lo valuterò attentamente».
Mihajlovic a Catania aveva fatto benissimo, esattamente come lei. Adesso è lei a dover cambiare il resto della storia.
«Firenze non è una piazza facile e ne sono consapevole. Sinisa è un amico: mi auguro di guardare al futuro senza dover pensare al passato, specie quello recente».
Un desiderio prima dell'avvio della stagione?
«Vorrei avere la squadra pronta per linizio del lavoro, dal 6 luglio, quando anticiperemo le visite mediche, ma so già che il gruppo verrà allestito in corso dopera».

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view post Posted on 25/6/2012, 06:47
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Sei una bandiera? Via
ANTONINO MILONE
SI DIRÀ: in questi tempi di austerity, col fardello del fair play finanziario sulle spalle delle società, non ci sono alternative. La tendenza del mercato in salsa italiana, comunque, è chiara: le bandiere non interessano più. E nel discorso rientrano anche coloro che, pur avendo sposato la stessa causa per pochi anni, non sono bandiere??, però hanno impresso il loro marchio in maniera incancellabile nella storia di un club. Anche per loro, non ce nè: prego si accomodino, quella è la porta. Sono gli esodati di lusso a caccia di una nuova esperienza, molto spesso all’estero. Perché per loro non ci sono porte girevoli tramite le quali uscire e, magari fra qualche anno, tornare: no, sono fuori dal giro. E chi arriva al loro posto? Spesso, perfetti sconosciuti, scommesse da vagliare sul campo.
DA MILANO... Le milanesi rappresentano un caso. Il Milan, per dire: da Gennaro Gattuso a Filippo Inzaghi , da Clarence Seedorf ad Alessandro Nesta . Arriva giugno, in coda a una stagione massacrante, il contratto ti scade e non ti viene rinnovato. Alla base, al di là di qualsiasi giustificazione legata al famigerato progetto??, motivi economici: gli ingaggi netti dei 4 rossoneri considerati come esempio, infatti, sfiorano i 14 milioni di euro. La conseguenza è chiara: i cordoni della borsa si restringono, non si scuce?? più il denaro di un tempo, dunque se fino a qualche tempo fa eri un intoccabile, ora non lo sei più. E conta poco o nulla se, per esempio, il Ringhio nazionale ha morso per 13 lunghe stagioni sulle caviglie avversarie, se Super Pippo ha fatto piangere le difese anti-rossonere per 11 anni, se per 10 Nesta si è confermato più solido della Grande Muraglia e via discorrendo. Lasciamoci così, senza rancor. E Gattuso ha già voltato pagina: a 34 anni è capitano del Sion, dove potrebbe raggiungerlo Inzaghi. Capitolo Inter: a maggio i nerazzurri hanno incassato l’addio di Ivan Ramiro Cordoba , 12 anni da fedele scudiero nerazzurro. Julio Cesar , altro caso, ha blindato la porta per 7 stagioni contribuendo (non solo lui, ma soprattutto grazie a lui...) ai successi di una Inter imbattibile, culminata nel Triplete con José Mourinho . Ancora oggi, molti ricordano le sue prodezze contro Leo Messi nella semifinale Champions 2010. Ma ora la sua conferma è in dubbio: da Udine, Samir Handanovic , armato degli attrezzi del mestiere, sta già prendendo le misure della porta nerazzurra. ...
AGLI ALTRI CASI Il Sion, si accennava. Il club svizzero ha sondato anche la disponibilità di Alessandro Del Piero , la bandiera per eccellenza del calcio italiano: 19 stagioni in maglia bianconera, gol e trofei portati a casa, una tifoseria in beata adorazione della sua divinità. Alex non batte ciglio, si saluta con la Juventus senza polemizzare, il futuro è altrove, lontano comunque dall’Italia che ti ha dato tutto e alla quale hai dato più delle tue possibilità. Da Firenze a Milano, il viaggio di Riccardo Montolivo , invece, è durato solo 3 ore e mezza (traffico permettendo...): 7 stagioni con la casacca viola, 219 presenze e 17 reti a referto. Poi la Fiorentina sprofonda, la società prende atto della mancata volontà di rinnovare il contratto e via: il Milan ti blinda fino al 2016 e la separazione dal club toscano è certificata. Caso limite, quello di Marco Di Vaio : non è stata una bandiera per militanza (4 anni al Bologna), però la società rossoblù gli deve molto. Ha segnato 65 gol in 143 partite, griffando alcuni momenti importanti: la classifica cannonieri, chiusa al secondo posto con 24 reti dietro Zlatan Ibrahimovic nella stagione 2008-09, con sorpasso dello svedese in extremis; la doppietta decisiva un anno dopo per la salvezza ai danni del Parma; il 43° gol in rossoblù il 14 novembre 2010, eguagliando un mito come Giacomo Bulgarelli ; la 100ª presenza col Bologna 4 mesi dopo, da capitano e nuovo sindaco?? per la tifoseria accesa dalle luci di San Luca. Il primo cittadino?? se nè andato in Canada, a Montreal, a riscrivere altre storie.
BENSERVITO L’ultimo caso riguarda Daniele Conti . A 32 anni, e dopo 13 stagioni di matrimonio col Cagliari, anche il centrocampista figlio d’arte potrebbe essere costretto alla separazione. Sull’isola - sussurrano gli spifferi di mercato - non è più un’istituzione, anche se i numeri conteranno pure qualcosa: 356 presenze e 40 gol, nessuno come lui, neppure Mario Brugnera , protagonista dello scudetto del 70, fermatosi a 328. Ma, forse, ora contano altre cifre: contratto fino al 2013, prolungato 3 anni fa e rimasto lì, immutato. E con ingaggio (700 mila euro) lontano dagli standard rossoblù. Così l’intreccio sorge spontaneo: Conti al Catania, che cederà Francesco Lodi alla Fiorentina, che a sua volta ha dato Montolivo al Milan. Via le bandiere, dunque, anche perché la crisi porta a investire su elementi poco noti: in attesa delleventuale sostituto di Conti, il Cagliari pensa a Giorgi Chanturia , il Messi georgiano, fantasista (classe 93) del Vitesse. La Lazio darà il benservito a Tommaso Rocchi (8 anni di fedeltà) e punta Emmanuel Mayuka , 21 anni, dello Young Boys. Con tutto il rispetto, l’usato sicuro è un’altra cosa...

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ci sarà un perchè....perchè il calcio ha subito una netta contrazione delle entrate e i senatori hanno oramai contratti pesanti nettamente fuori mercato e nel frattempo son diventati anche tecnicamente sostituibili?

Udinese: un modello per tutti
(a.mi.) A UDINE la storia è diversa. Qui il concetto di bandiera sarà pure contemplato, ma il diktat è chiaro: nessuna spesa al di sopra delle righe. Le parole del patron Giampaolo Pozzo al canale tematico dell’Udinese («Prenderemo giocatori con le stesse potenzialità di coloro che sono partiti») indicano la strada: ogni anno 2-3 gioielli vengono ceduti e il denaro incassato è reinvestito su talenti spesso sconosciuti al grande pubblico. Con una differenza sostanziale rispetto alla concorrenza: i friulani azzeccano la mossa.
ESEMPIO Un anno fa il trio Zapata - Inler - Sanchez andò via, garantendo alle casse bianconere un introito di circa 52 milioni di euro. Tra gli altri, arrivarono il difensore brasiliano Danilo Larangeira (a parametro zero), il connazionale Neuton dal Gremio (con una spesa di 2 milioni), largentino Roberto Pereyra (2 milioni al River Plate), il rumeno Gabriel Torje (altri 2 milioni alla Dinamo Bucarest), il franco-maliano Abdoul Sissoko (2,5 milioni al Troyes). Conti alla mano, una campagna estiva da prendere a modello, come da tradizione venticinquennale della famiglia Pozzo a Udine. E con una politica-ingaggi altrettanto esemplare: il monte-stipendi (21,7 milioni) è soltanto il 14° della serie A.
UNA SOLA BANDIERA Così vai a scorrere la rosa e ti accorgi che l’unico intoccabile è Antonio Di Natale , 8 stagioni in bianconero e almeno un’altra (come da contratto) in arrivo. Anche Giampiero Pinzi fa la sua figura: ha giocato per 10 stagioni a Udine, tuttavia non consecutive per i due anni vissuti in prestito al Chievo. Ma tolti i due casi, in Friuli è un continuo andirivieni che, peraltro, non produce mai confusione. Anzi, il futuro è già previsto. «Rinnovare fa parte del nostro lavoro», la rassicurazione di Pozzo. Via Mauricio Isla e Kwadwo Asamoah ? I sostituti sono stati allertati: per Pereyra e Badu la prossima sarà una stagione da vivere in prima fila. E siccome l’Udinese sintende di campioni, c’è da scommettere sul fatto che il fantasista brasiliano Reginaldo Maicosuel , 26 anni, sarà l’ennesimo acquisto azzeccato. I friulani seguono anche il 27enne centrocampista Slawomir Peszko , nazionale polacco del Colonia. Non talenti da svezzare, ma giocatori già esperti: comunque, colpi da Udinese...

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anzianoclay
view post Posted on 28/6/2012, 18:34




Calcio internazionale: Pare sia ufficiale il passaggio nella Liga di Floro Flores e Torje. Giocheranno nel Granada.
 
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TUTTE LE DATE DELLA STAGIONE
Oggi - Champions League, ritorno primo turno preliminare.
Oggi e giovedì - Europa League, ritorno primo turno preliminare.
17 e 18 luglio - Champions League, andata secondo turno preliminare.
19 luglio - Europa League, andata secondo turno preliminare.
20 luglio - Europa League, a Nyon sorteggio del terzo turno preliminare (con l’Inter).
24 e 25 luglio - Champions League, ritorno secondo turno preliminare.
25 luglio-11 agosto - Olimpiadi, torneo di calcio.
26 luglio - Europa League, ritorno secondo turno preliminare.
31 luglio-1 agosto - Champions League, andata terzo turno preliminare.
2 agosto - Europa League, andata terzo turno preliminare (con l’Inter).
5 agosto - Coppa Italia, primo turno eliminatorio.
7-8 agosto - Champions League, ritorno terzo turno preliminare.
9 agosto - Europa League, ritorno terzo turno preliminare (con l’Inter).
10 agosto - Champions League, a Nyon sorteggio per i play off (con lUdinese).
10 agosto - Europa League, a Nyon sorteggio per i play off (con la Lazio ed
eventualmente l’Inter).
11 agosto - Supercoppa italia a Pechino, Juventus-Napoli.
12 agosto - Coppa Italia, secondo turno eliminatorio.
15 agosto - A Berna amichevole Italia-Inghilterra.
18 agosto - Coppa Italia, terzo turno eliminatorio.
21-22 agosto - Champions League, andata play off (con l’Udinese).
23 agosto - Europa League, andata play off (con la Lazio ed eventualmente l’Inter).
25-26 agosto - Prima giornata serie A.



RADUNI E RITIRI
Al lavoro
BOLOGNA - Fino al 15 luglio a Casteldebole (BO), dal 16 al 28 luglio ad Andalo (TN), dal 31 luglio al 5 agosto a Sestola (MO)
CATANIA - Al Torre del Grifo Village (CT)
CHIEVO - Da oggi al 27 luglio a San Zeno di Montagna (VR)
FIORENTINA - Fino al 15 luglio a Firenze, dal 16 al 28 luglio e dal 31 luglio all'8 agosto a Moena (TN).
GENOA - Fino al 29 luglio a Bormio (SO) e dal 1 al 12 agosto a Castel di Sangro (AQ)
INTER - Fino al 15 luglio a Pinzolo (TN)
LAZIO - Fino al 26 luglio ad Auronzo di Cadore (BL)
MILAN - A Milanello (VA)
NAPOLI - Da oggi al 23 luglio a Dimaro (TN)
PARMA - Oggi ultimo giorno a Olbia (OT), dal 14 al 28 luglio a Levico Terme (TN)
ROMA - Fino al 17 luglio a Riscone di Brunico (BZ)
SIENA - Fino al 12 a Siena, dal 13 al 28 a San Vito di Cadore (BL), dal 31 luglio all'8 agosto a Cascia (PG)
TORINO - Fino al 12 a Torino, dal 13 al 27 a Sappada (BL), dal 30 luglio al 6 agosto a Omegna (NO)
UDINESE - Fino al 13 luglio a Udine, dal 15 luglio al 4 agosto ad Arta Terme (UD)
I prossimi raduni e ritiri
CAGLIARI - Da domani ad Assemini (CA)
JUVENTUS - Dal 12 al 23 luglio a Chatillon-Saint Vincent (AO)
PALERMO - Dal 12 al 15 luglio test medici a Varese, dal 16 luglio al 5 agosto a Malles Venosta (BZ)
SAMPDORIA - Dal 12 al 14 luglio a Genova, dal 15 al 29 luglio a Bardonecchia (TO)
PESCARA - Dal 13 al 14 luglio a Pescara, dal 15 luglio al 3 agosto a Rivisondoli (AQ)
ATALANTA - Dal 15 luglio al 4 agosto a Rovetta (BG)

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Ma vende davvero?
SANDRO BOCCHIO
I PROCLAMI sono sostanziosi, occorre capire quando (e se) si passerà ai fatti. Enrico Preziosi dice ancora una volta di essere stufo, di non voler più aver a che fare con il Genoa. Si svela sui media cittadini, con parole che non ammetterebbero repliche: «Vorrei essere da tutt’altra parte invece di pensare al calcio. Sono stufo, non vedo l’ora di mollare: ho perso l’interesse per il Genoa ma all’orizzonte non vedo nessuno che possa investire nel club». Frasi su cui Preziosi stesso mette le mani avanti («E una storia che mi si ritorcerà contro»: nel senso, se resto), frasi che esprimono un rimpianto nel progetto-Lo Monaco, abortito nel giro di due mesi: «L’avevo scelto proprio per fare un passo indietro, un uomo forte da mettere al timone della società, non un arrogante. Io dovevo occuparmi del mercato, lui della gestione della società». Sul carattere del mancato amministratore delegato (la nomina avrebbe dovuto essere ratificata domani, ora non si sa nemmeno se ci sarà la prevista assemblea degli azionisti) non è opportuno esprimersi, sul carattere accentratore dell’ex uomo forte del Catania Preziosi avrebbe dovuto essere invece quanto meno informato. Ora si traccia una linea, comunque. Difficile che sia quella di un disimpegno immediato (e non) del presidente. E alquanto raro vedere in Italia qualche proprietario di club che se ne vada spontaneamente. Più probabile vedere l’ennesima ridefinizione dei ruoli all’interno della società. Con Lo Monaco - al di là dei giudizi di merito - sarà divorzio consensuale, dopo che per due volte il dirigente aveva presentato le proprie dimissioni: l’accordo triennale da un milione a stagione dovrebbe essere liquidato con una buonuscita da 800.000 euro. Il dirigente potrebbe così dedicarsi a tempo pieno al nuovo giocattolo di famiglia, quel Messina oggi in serie D e che lo vedrebbe impegnato a tempo pieno, insieme con il figlio Vincenzo, attuale dg. A Genova si registra invece il no di un altro figlio, visto che Fabrizio Preziosi non appare interessato a rivestire a sua volta il ruolo di dg. Allora potrebbe tornare sulla scena Pantaleo Corvino, uno che sa rapportarsi con una proprietà forte, come ha fatto negli anni di Firenze con la famiglia Della Valle; uno che potrebbe lavorare con il ds Stefano Capozucca, destinato a tornare nuovamente protagonista del capitolo acquisti&cessioni. Una soluzione che permetterebbe a Preziosi di rimanere defilato, mandando avanti altri al suo posto a gestire i rapporti con un ambiente diventato negli anni sempre più complicato da gestire, per operazioni di mercato non comprese fino in fondo e per vicende estranee al calcio (come il filone scommesse). Colpi di piccone che hanno intaccato la fiducia di chi pensa ancora a tifare e non a tenere in ostaggio la squadra, come accaduto nell’ormai tristemente famoso Genoa-Siena. L’ingaggio di Lo Monaco avrebbe dovuto rappresentare l’anno zero, ora si battono altre vie. E la sensazione è che ci sarà sempre Preziosi sullo sfondo.
tuttosport

un'altra possibile destinazione per vitale?
livorno (la prima da me sentita) poi siena (c'è già andato un suo uomo (così ha definito nella conferenza stampa chi gestiva la primavera)...ora genoa,...senza dimenticare l'eterna voce samp....)
vedremo...io son curioso....


LA NOVITA, LA POLEMICA, LA SOLUZIONE
Sedute a pagamento: no!

Chiesti 5 euro per l’ingresso. Interviene il club: da oggi tutto gratis OMEGNA. Allenamenti a pagamento? No, gratuiti. Prime polemiche, poi tutto è rientrato, pur tra qualche mugugno. E in serata, anche per merito del Torino, il caso si è dissolto definitivamente. Gli organizzatori dellOmegna,nelle cui strutture sportive il Toro lavora, avevano preventivato di chiedere 5 euro a ogni spettatore, di volta in volta, per gli allenamenti dei granata. I tifosi accorsi ieri pomeriggio al campo hanno protestato («Non è mai successo! Noi siamo il Toro, mica certe squadre che fanno pagare anche l’aria»), vivaci discussioni, quindi la società di casa ha dato la possibilità ai paganti di prendere gratuitamente una consumazione al bar. Ma, in previsione di una decina di giorni di ritiro, a quel punto il tam tam delle polemiche sul web e delle pressioni era già cominciato. In serata, si diceva, il Torino si è dissociato e ha discusso della situazione con la società locale, responsabile di questo genere di scelte. E ha convinto gli organizzatori a non chiedere più soldi agli spettatori. Neanche 5 euro per tutta la durata del ritiro, come se fosse un abbonamento agli allenamenti: la soluzione di ripiego che la società locale pensava di adottare, dopo il primo insorgere delle proteste. Morale: tutto è bene quel che finisce bene, per i tifosi. Stamane allenamento alle 9.30, nel pomeriggio alle 16,45.
M.BON.
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