| IL CASO GONZALEZ SPACCA LA B Prima espulso, poi salvato dalla tv: ma per ripetere la gara l'arbitro deve «confessare» di Antonio Maglie Gonzalez resta un caso. Espulso dall'arbitro Di Paolo nel corso di Novara-Juve Stabia, riabilitato dal giudice sportivo, Emilio Battaglia. Un chiaro caso di «errore tecnico». Le condizioni per la ripetizione ci sarebbero tutte (visto che la squadra piemontese ha giocato in dieci per unora) ma la cosa finirà qui. Il Novara ha recuperato un giocatore importante ma sul tavolo resta un problema giuridico emerso già nella scorsa stagione: un errore tecnico evidenziato dalle riprese televisive non ha come inevitabile corollario la ripetizione della gara. PRECEDENTE - La nuova regola sulla prova televisiva consente oggi al giudice sportivo di rimediare a una decisione sbagliata del direttore di gara. E il Novara a sostegno della sua tesi ha portato le riprese che scagionano Gonzalez: non ha colpito Figliomeni e quest'ultimo, dice Battaglia, ha tratto in inganno Di Paolo coprendosi il volto con le mani. Nella scorsa stagione qualcosa di simile avvenne in Bassano-Pergocrema. Pià destinatario di un secondo giallo non venne, però, punito con il «rosso» per via di uno scambio di persona da parte dell'arbitro Peretti. Reclamo del Bassano. In prima istanza viene disposta la ripetizione della gara; la Corte di giustizia federale, però, cancella la sentenza e accetta il risultato del campo (vittoria del Pergocrema). Errore tecnico anche in quel caso ma la ripetizione può avvenire solo a due condizioni: la richiesta specifica da parte della società penalizzata (il Novara non lha invocata); ammissione dellerrore da parte dellarbitro. TESTIMONE - In Bassano-Pergocrema, Mattia Grassani rappresentava gli interessi dei veneti. Onestamente ammette: «La norma ha una sua ratio. Perché da un lato garantisce a una squadra di non subire anche la beffa dopo aver sopportato il danno e dall'altro evita che dieci, dodici partite ogni anno vengano ripetute». In sostanza, quelle due condizioni definiscono un «limite di garanzia». NORMA RIVEDUTA - La norma è stata riveduta e corretta perché un tempo la prova televisiva non poteva spingersi così avanti, non dava al giudice la possibilità di ribaltare la decisione di un arbitro perché doveva prendere in considerazione solo vicende che al direttore di gara erano sfuggite. Essendo la questione dellerrore tecnico piuttosto delicata, è evidente che un caso come quello di Gonzalez solleva dibattiti piuttosto aspri. I sostenitori del «limite di garanzia» sottolineano come la norma garantisca anche una parità di trattamento all'interno dell'ampio panorama calcistico perché le riprese televisive sono ampiamente disponibili in A e B, molto meno in LegaPro o in serie D. Cè chi vorrebbe, però, una interpretazione più «estrema». Interpretazione che, però, potrebbe portare a una profonda delegittimazione degli arbitri. corriere dello sport
I PRECEDENTI DA TONI A ZALAYETA SINO A COLUCCI GLI ALTRI CASI FAMOSI DI «PROVA TV» In questi ultimi anni i casi più famosi di utilizzo della prova tv riguardano Luca Toni nel 2006 e Giuseppe Colucci nel 2010 mentre un caso particolare è quello di Marcelo Zalayeta nel 2007. TONI IN Fiorentina-Parma (20/09/06) - Il centravanti viola, durante Fiorentina-Parma del 20 settembre 2006, era stato espulso dall'arbitro Pieri per una presunta gomitata ai danni di Paci. Il giudice, con l'aiuto delle immagini televisive scagionò completamente Toni che evitò, dunque, la conseguente squalifica che, invece, arrivò per Paci (due giornate) per condotta gravemente antisportiva. COLUCCI IN CESENA-LECCE (20/09/10) - Durante Cesena-Lecce del 20 settembre 2010 l'arbitro Rocchi espulse il centrocampista cesenate. Il giudice sportivo anche in questo caso sconfessò il direttore di gara visto che Colucci non partecipò in alcun modo all'azione fallosa, commessa, invece, da Nagatomo. ZALAYETA IN NAPOLI-JUVE (27/10/2007) - Il centravanti del Napoli, infine, nell'ottobre del 2007 fu prima squalificato per due turni e poi scagionato dalle immagini di una TV locale per un tuffo con il quale si sarebbe guadagnato un calcio di rigore nella partita contro la Juventus. Ma l'uruguayano era evidentemente recidivo ed a distanza di non più di due mesi, nel dicembre del 2007, fu questa volta squalificato per un'altra simulazione, questa volta confermata dalle immagini, per un rigore conquistato contro il Torino e fallito da Domizzi. (Liopress) corriere dello sport
|