| QUELLE REGOLE CHE CAMBIANO ANCHE IL MODO DI GIOCARE di Antonio Maglie Una regola nuova può cambiare la vita. Anche nel calcio. Forse soprattutto nel calcio che si basa sull'osservanza di regole gestite con prudenza, in alcuni casi con eccessiva prudenza. Il campionato italiano, lanciato il cuore oltre l'ostacolo, ha deciso di aggiungere altri due ufficiali di gara alla squadra arbitrale. Lo ha fatto tra squilli di tromba e rulli di tamburi, con la benedizione di Michel Platini che sull'argomento ha ingaggiato una battaglia nemmeno tanto sotterranea con quello che un tempo era il suo mentore e adesso un suo (sostanziale) avversario, il presidente della Fifa, il colonnello Sepp Blatter nato significativamente in una città di nome Visp. Il vispo Sepp preferirebbe i mezzi tecnologici; il presidente dell'Uefa propende per le soluzioni umane. Al momento, la sperimentazione dei due arbitri aggiuntivi è più avanti di quella tecnologica non avendo ancora trovato la Fifa uno strumento da «certificare» con tanto di bolla ufficiale. E evidente che i due arbitri in più non sono la soluzione di tutti i problemi. Ma qualcuno lo possono risolvere e altri li possono evitare determinando un mutamento delle abitudini. Le regole, d'altro canto, hanno sempre una doppia funzione: preventiva e repressiva. Fino a qualche anno fa, gli automobilisti italiani consideravano le cinture un optional al pari dell'accendino sotto il cruscotto; adesso più o meno tutti le allacciano. Nel calcio che pure quando si tratta di modificare i princìpi di riferimento si procede con i piedi di piombo, le novità introdotte nell'ultimo ventennio hanno, comunque, inciso. In alcuni casi meno del previsto, in altri casi più del previsto. Oggi, ad esempio, il Milan bello e spettacolare di Sacchi avrebbe qualche problema in più e Franco Baresi, splendido centrale ingiustamente snobbato dalla giuria del Pallone d'Oro (che poi lo assegnò a un onesto lavoratore come Sammer), probabilmente guarderebbe più partite dalla tribuna che dal terreno di gioco. Le nuove regole sul fuorigioco e sul fallo tattico hanno obbligato i tecnici a rivedere qualcosa, ad abbassare leggermente la linea difensiva, a proteggersi maggiormente per evitare che qualcuno sia sistematicamente costretto a intervenire duramente sull'uomo lanciato a rete (in dieci si può anche giocare meglio ma è meglio rimanere in undici). Il fatto che il retropassaggio non si possa più raccogliere con le mani, ha cambiato in qualche misura il ruolo del portiere e anche incrementato il tempo di gioco effettivo. I tre punti a vittoria hanno trasformato il pari in una mezza sconfitta mentre precedentemente era una mezza vittoria (in trasferta). Conseguenza, il pari non è più un traguardo, i gol sono numericamente cresciuti, gli 0-0 diminuiti. L'arbitro d'area potrà anche non vedere tutto ma il fatto che sia lì determina un incremento della repressione (più rigori perché prima molti falli sfuggivano al direttore di gara) e un miglioramento della prevenzione. Perché il calciatore sapendo che ci sono altri due occhi che vedono da una angolazione diversa da quella del direttore di gara sono inevitabilmente portati a correggere taluni comportamenti (le maglie tirate sulle punizioni o i calci d'angolo). Così come oggi abbiamo portieri che sanno come trattare un pallone con i piedi, domani avremo difensori meno votati ad allacciarsi in improbabili giri di tango con gli attaccanti avversari.corriere dello sport Arbitri d'area Boom di rigoriNe sono stati assegnati 31 nelle prime sette giornate, +12 rispetto alla scorsa stagione. Non era mai successo. Ma ora c'è l'additional...di Edmondo Pinna ROMA - Ce ne sono dodici in più rispetto allanno scorso. Quattordici, addirittura, se guardiamo quanto successe nella stagione 2005-06 dopo sette giornate. Comunque, saldo a +3 rispetto al 2007-08, il più prolifico (fino a prima di oggi) degli ultimi dieci anni. Effetto arbitri d'area sul campionato. Sono aumentati i calcio di rigore. Ma di molto, non è un caso. Gli additional, come da dicitura ufficiale, hanno fatto il loro esordio in serie A sin dalla prima giornata. Un piccolo fiore al nostro occhiello, visto che le altre Nazioni europee calcisticamente più in vista (Inghilterra, Germania, Spagna e Francia) non ci sono riuscite. E sin dalla prima giornata hanno fatto pesare la loro presenza. La prima dimostrazione tangibile della loro presenza è stato quel gol-non gol pescato dal romano Maurizio Ciampi a Torino, Juve-Parma. In altri tempi, immaginatevi le polemiche. L'occhio in più (e la fortuna) hanno fatto la differenza, stavolta. Ma limitare i quattro occhi in più in campo al solo gol non gol (come vorrebbe far credere Blatter) è estremamente riduttivo. PIU RIGORI - L'idea, partorita da Michel Platini e svezzata da Pierluigi Collina, ha un ampio spettro d'intervento. Controllare quello che avviene nelle aree di rigore con un arbitro in più. Il gol non gol, certo. Ma soprattutto trattenute, entrate, uscite del portiere, tutto quello che può sfuggire ad un solo uomo e ad una sola angolazione nella parte di campo più calda. Ai corsi arbitri ti dicono subito che arbitrare a centrocampo sono capaci tutti. E quando il pallone arriva nei sedici metri che cominciano i problemi. Ecco perché sono arrivati i due additional. E con loro sono cresciuti i rigori. Più del cinquanta per cento in più, rispetto allo scorso anno. Comunque, il dato più grande rispetto agli ultimi dieci anni di serie A. SOLO L'INIZIO - Trentuno rigori assegnati (e sono venti quelli realizzati) nelle prime sette giornate di campionato. Mai successo. La spiegazione, la presenza di due occhi in più che controllano, che guardano, che giudicano. Ed è solo linizio. Logico, anche, se pensate a tutto quello che succedeva e che non veniva sanzionato. Le aree di rigore, prima, assomigliavano a delle mattanze, dove tutto era più o meno lecito. Adesso è diverso. Adesso, se sbagli, paghi. Con il rigore. Fisiologico. Ma, prevedono gli analisti, il dato calerà. I difensori cominceranno a prendere le misure. E sarà un'altra vittoria degli arbitri d'area.corriere dello sport Collina (Uefa): «Più controllo significa più decisioni»ROMA - Michel Platini gli affidato la sua creatura al primo vagito. Lui la sta facendo crescere in fretta. Una scommessa forte. L'additional referee, l'arbitro d'area, si legge anche come Pierluigi Collina, Uefa's chief refereeing officer. Lo chiamiamo di rientro a Viareggio, prima di partire per Londra, dove ieri era fra i relatori di Leaders in the football??. Per spiegare il rapporto arbitri d'area=più rigori. Come un rettore, che spiega la regola, non il singolo caso (ovvero, il campionato italiano). Collina, i numeri dicono: ci sono più del cinquanta per cento di rigori assegnati rispetto all'anno scorso. Effetto arbitri d'area? «Un maggiore controllo sull'area di rigore può determinare un incremento delle decisioni. Ma presto si potrà tornare a parlare di normalità, visto che l'arbitro d'area deve avere, ad avrà, un effetto deterrente». Trentuno contro diciannove: le cifre per il momento dicono questo. Lo avete notato anche nella sperimentazione in Europa League e in Champions? «Un comportamento non può portare un dato attendibile. Anche se si può notare una certa incidenza rispetto a quando l'additional non cera». Insomma, meglio quattro occhi in più. «L'obiettivo che ci eravamo posti nell'introdurre l'arbitro addizionale era quello di supportare l'arbitro centrale nelle decisioni più importanti, che sono quelle legate alle situazioni nelle due aree di rigore». Più decisioni, più rigori, significa niente errori? «Angolazione diversa e suddivisione del controllo dell'area di rigore, questa la filosofia dalla quale è nato l'arbitro addizionale. Riuscire a vedere un episodio da un altro punto di vista può farti scoprire qualcosa che, prima, semplicemente non potevi cogliere. Annullare l'errore, però, non è pensabile». Se non ci riesce neanche la tecnologia...e.pi. corriere dello sport
|