Il Forum dei Tifosi dell'Empoli F.C.

I debiti/conti della Serie A e del calcio in genere...

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view post Posted on 30/3/2010, 06:16
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VAN GAAL ALL’ATTACCO ESALTA FERGUSON MA ACCUSA IL CLUB INGLESE: «LORO HANNO TROPPI DEBITI, IO SONO PER IL SISTEMA AMERICANO»
Nei bilanci vince il Bayern: «Così non è giusto»

MONACO DI BAVIERA dNon sono soltanto i 333 milioni di suoi tifosi nel mondo a pensare che il Manchester United sia il favorito per la finale nell’altra metà del tabellone, quella senza Barcellona e Inter. Anche il Bayern descrive la banda di Alex Ferguson come di «primo livello» e la fabbrica di campioni creata dal Sir scozzese riscuote disinteressato rispetto; ha visto partire Cristiano Ronaldo eppure ha sempre Premier e Champions davanti allo sguardo. È la condotta economica dei proprietari a irritare da sempre i tedeschi: che si sentono svantaggiati per il loro buonsenso nei bilanci, hanno spinto la Uefa a varare il Fair play finanziario, processo nel quale l’amicizia tra Michel Platini (boss europeo) e Karl Heinz Rummenigge (re in Baviera) ha pesato parecchio. Come negli Usa Il Manchester United ha 816 milioni di debiti, il Bayern ha presentato il bilancio a novembre con 2,5 milioni di attivo (+19 per cento sul 2008) e il disavanzo con le banche di 65 milioni è una sorta dimutuo, di una società sorella, per il pagamento dello stadio. Il successo è figlio dell’irresponsabilità economica? Van Gaal attacca: «A parte i meriti di Ferguson, non ci sono uguali condizioni di partenza. Io sono per il sistema americano: budget chiusi a una cifra uguale per tutti, idem per i salari. Così ci sarebbe più equilibrio, divertimento e merito. Il vincitore deriverebbe dal sistema di lavoro, non dal materiale a disposizione. Ma il calcio è indietro, non siamo ancora riusciti a imporre la tecnologia alle questioni arbitrali, figurarsi l’equità finanziaria ». Finti poveri Lo United incassa quasi il doppio del Bayern nei diritti tv (117,1 milioni di euro contro 69,6) e nelle entrate per i biglietti (127,7 a 60,6). Rummenigge ha chiesto ai network un contratto globale «da 800 milioni o anche un miliardo», mentre ora sono 412 da dividere. Comunque il rapporto di forze tra il club tedesco e i dominatori d’Europa (Spagna inclusa) è simile a quello che si presenta in Bundesliga tra i tiranni bavaresi e la concorrenza. Anche se stasera la sua rosa vale 246,8 milioni e quella inglese 376,75, Van Gaal attenua il lamento: «Pure noi spendiamo 25 milioni per alcuni calciatori (Ribery e Robben, ndr) e abbiamo delle disponibilità che ci sistemano tra le cinque migliori d’Europa, seppur con distacco dalle prime. Forse non siamo alla loro altezza anche perché Ferguson è in società da 23 anni e io solo da otto mesi». Ecco la differenza, fondamentale. Il suo breve apprendistato potrebbe diventare burrascoso in questa settimana: tra le due gare di Champions, sabato c’è lo Schalke, nuova capolista della Bundesliga ai danni del Bayern. Che se perde è capace di ricorrere alla corte dei conti: lo Schalke ha 137 milioni di debiti.
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Saint Just
view post Posted on 1/4/2010, 11:54







Difficile tornare indietro nel tempo. Con la mente, con il cuore...è possibile!
Tuttavia inutile, se non per consumare qualche nostalgico ricordo e sentirsi fuori tempo, fuori cultura, fuori da tutto.
Avere una società sana oggi è il primo augurio del Tifoso, che è diventato esperto , suo malgrado, di leggi, fideiussioni,carte bollate, proprietà vere o presunte, budget....e si trova ad attende con sempre maggior apprensione i verdetti della covisoc invece che quelli del campionato......
 
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view post Posted on 1/4/2010, 16:16
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Ci stiamo avvicinando al punto di non ritorno...

Spagna, dodici club sommersi dai debiti
Due società (Xerez e Mallorca) sull'orlo del fallimento, altre dieci in situazione analoga per un debito complessivo di 3.300 milioni di euro tra Liga e Segunda Division: probabile la spaccatura tra piccole e grandi sulla tematica dei diritti tv


MADRID - Dopo la crisi economica che ha colpito duramente la Premier League sembra essere arrivato il turno della Liga: dietro la minaccia di sciopero dell'assocalciatori spagnola (Afe) per il turno dell'11 aprile (giornata in cui si dovrebbe disputare anche il big match fra Real Madrid e Barcelona) si apre uno scenario che vede ben dodici club sull'orlo dell'applicazione della "Ley Concursal", vale a dire l'avvio di un procedimento fallimentare.

DEBITO ENORME - Il quadro economico è spaventoso: soltanto il 15% delle società è in regola con il pagamento degli stipendi e i debiti accumulati tra Liga e Segunda Division (la nostra Serie B) ammontano a circa 3.300 milioni di euro. Si attende un accordo tra Lega e Federcalcio iberica volto a costringere i club a saldare gli stipendi, altrimenti lo sciopero dei calciatori sarà cosa fatta.

DUE CLUB SULL'ORLO DEL FALLIMENTO - Le società che vivono il momento più difficile sono Xerez e Mallorca: il ricorso alla Ley Concursal appare praticamente inevitabile. Nella giornata di lunedì i rappresentanti di 13 club di prima e seconda divisione si sono riuniti per minacciare la rinuncia ai diritti tv se le grandi squadre non accetteranno la negoziazione collettiva. Sembra inoltre definitivamente saltata la possibilità di concedere il pagamento soltanto della metà dei debiti da parte delle società: la Lega Calcio spagnola ha già annunciato di non poter garantire alcun apporto economico.


da www.repubblica.it
 
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view post Posted on 1/4/2010, 19:47
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CITAZIONE (Saint Just @ 1/4/2010, 12:54)
(FILE:www.youtube.com/v/3kti5oY1D04&hl=it_IT&fs=1&)


Difficile tornare indietro nel tempo. Con la mente, con il cuore...è possibile!
Tuttavia inutile, se non per consumare qualche nostalgico ricordo e sentirsi fuori tempo, fuori cultura, fuori da tutto.
Avere una società sana oggi è il primo augurio del Tifoso, che è diventato esperto , suo malgrado, di leggi, fideiussioni,carte bollate, proprietà vere o presunte, budget....e si trova ad attende con sempre maggior apprensione i verdetti della covisoc invece che quelli del campionato......

una volta giunti al fondo del video è difficile non avere un po' di brividi...

comunque oltre alle parole, che fanno riflettere, mi ha colpito vedere roberto marconcini con quei baffoni...
i marconcini è stato per anni il preparatore dei portieri azzurri, forse ma non sono sicuro, devo informarmi, il primo preparatore di portieri azzurri...un personaggio, simpatico, estroverso, allegro, ma non aveva ad empoli quei baffi...e che baffi...dopo di lui è venuto marchisio, che è in azzurro da molti anni ...che baffi...
 
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view post Posted on 10/4/2010, 06:27
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Deferiti sei club rischiano multe
Sei società di Lega Pro sono state deferite dal Procuratore federale, su segnalazione della Covisoc, alla Commissione disciplinare. Si tratta di Perugia, Catanzaro, Ravenna (Prima divisione), Pro Sesto, Alghero e Colligiana (Seconda): rischiano solo un’ammenda. Deferiti anche alcuni dirigenti.
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view post Posted on 20/4/2010, 09:03
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Crisi L’Assocalciatori denuncia una situazione allarmante
La serie B è al verde.Solo due club pagano «Bisogna penalizzare»

MILANO — Ogni benedetto 27 del mese. I calciatori del Sassuoloe del Cittadella sono fortunati perché si sono visti pagare tutte le mensilità. Due isole felici nella serie B sull’orlo di una crisi economica. Quindici club sono infatti fermi, come pagamenti, adicembre. Mantova e Gallipoli non pagano addirittura da settembre e ottobre. E se si scende in Lega Pro la situazione non migliora. Sette club sono fermi a dicembre con casi-limite come quello dell’Igea Virtus (Seconda Divisione, girone C): a BarcellonaPozzo di Gotto alcuni calciatori, sfrattati dalla casa ricevuta dal club per morosità, hanno dormito in macchina sperando di poter giocare la partita con l’Aversa, che poi è saltata perché nessuno del club ha firmato la distinta. In Lega Pro c’è anche il caso dell’80% dei tesserati al minimo di stipendio, che avalla il sospetto dei pagamenti in nero. La denuncia della situazione preoccupante arriva dall’Assocalciatori, con l’avvocato Sergio Campana che non ha dubbi sul da farsi: «Non è giusto che i calciatori giochino senza ricevere da mesi lo stipendio. Bisogna introdurre delle penalizzazioni in classifica per i club inadempienti. Fare controlli ogni 2-3 mesi e a chi non è in regola dare 3 punti di penalizzazione». Sarà argomento del prossimo consiglio federale: pare esserci un ampio consenso sull’adozione del provvedimento. Ma, non solo. Occorre, sempre secondo Campana, «aumentare la fideiussione» che i club devono presentare a inizio anno. «Ed essere fiscali con tutti, non solo con i club ripescati». In B è già deciso: in caso di 2 club non in regola con i conti, non si procederà ai ripescaggi e l’organico passerà da 22 a 20. «Una riduzione generale delle squadre professionistiche? Saremmo favorevoli in caso di redistribuzione delle risorse », precisa Campana. Ieri l’Aic, dopo aver bollato come «cavolata» la prova tv sulle bestemmie e lodato «il buon senso» con cui non si sta più applicando, ha affrontato il problema della sosta natalizia: il sindacato vuole 3 settimane. Se per la B è tutto risolto, per la A c’è qualche intoppo: si vuol far saltare il turno del 6 gennaio e riprendere domenica 9. Ma c’è l’opposizione delle tv, cui l’Epifania in campo piace. Infine l’Assocalciatori ha lanciato, con studio Ghiretti, «Ancora in carriera», progetto volto ad assicurare uno sbocco professionale ai calciatori a fine carriera. Da uno studio su 3 mila ex giocatori è infatti emerso che il 61,1% non operava a nessun livello nell’organizzazione sportiva. Il problema è la «formazione». E, per una volta, non quella decisa dal mister.
corriere delle sera

Edited by Zeman! - 20/4/2010, 10:57
 
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SINDACATO CALCIATORI LA DENUNCIA ALLE LEGHE E ALLA FIGC
Campana: «In B pagano solo Sassuolo e Cittadella»
«Gallipoli, Mantova, gli stipendi fermi a ottobre. In Pro ecco chi sono imorosi»

MILANO Il presidente dell’Assocalciatori Campana tira fuori i nomi: «Chiedo aiuto alle Leghe, a Beretta e a Macalli, ad Abete perché disponga controlli più severi con immediate penalizzazioni.Ad oggi soltanto due società di B sono virtuose, pagano gli stipendi: Sassuolo e Cittadella. Tutte le altre 20 in ritardo. Con record di Gallipoli e Mantova fermi a settembre e a ottobre. E in Lega Pro morosi Perugia, Legnano, Manfredonia, Pro Sesto, Pro Vercelli, Scafatese. Igea che ha buttato fuori di casa i calciatori facendoli dormire in macchina ». Al termine del direttivo in cui con Albertini e Tommasi presenta il corso per il dopo dei calciatori «Ancora in carriera», spiega: «Appoggiamo la richiesta dell’anno scorso delle Leghe di non ripescare società in caso di fallimenti: così si riducono i club professionistici. Ma a patto che chi si iscrive mantenga davvero gli impegni depositando in Lega fideiussioni di uno o due milioni. Il nuovo contratto di lavoro? Pronto a trattare su tutto, macome la mettiamo con i presidenti che a gennaio vendono i pezzi migliori e poi mandano la squadra a ramengo?».
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Comunicato stampa
PAGAMENTO STIPENDI CALCIATORI. CHIARIMENTO

In merito alle notizie apparse oggi su alcuni quotidiani riguardo il pagamento degli stipendidei calciatori tesserati per le socxietà di serie B, l'Aic precisa che solamente Gallipoli e Mantova sono in notevole ritardo con la corresponsione degli emolumenti, mentre 15 club sono in regola con le norme federali che prevedono il pagamento della mensilità di dicembre entro il 31 marzo. Ma ci sono anche 5 società "virtuose" che pagano con puntualità: Albinoleffe, Sassuolo, Cittadella, Lecce e Modena.
Sarà un caso che 3 di queste lottano per andare in Serie A?
 
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STORIE DI UN ALTRO CALCIO
L’Igea chiude e lui dorme in auto

di Ettore Intorcia
ROMA - Dici Barcellona e pensi: ramblas, il mare, il Barça, le magie di Messi e il calcio degli stipendi da sei zeri. Però dall’altra parte del Mediterraneo c’è un’altra Barcellona, Pozzo di Gotto, trentanove chilometri a ovest di Messina, niente ramblas ma il mare sì, per riempirsi gli occhi d’azzurro e sognare scrutando l’orizzonte. C’era una volta il calcio, a Barcellona: niente blaugrana ma il giallo e il rosso dell’Igea Virtus, scelti dal marchese D’Alcontres. Origini nobili per una squadra nata nel ‘46, insieme alla Repubblica. C’era una volta il calcio. Già, perché nel bel mezzo di una stagione nata male, la nuova proprietà ha deciso di chiudere i battenti: tutti a casa e tanti saluti al calcio professionistico. Il canto del cigno due domeniche fa, in casa: giallorossi travolti tre a uno dal Manfredonia, squadra a testa bassa negli spogliatoi e il martedì, alla ripresa degli allenamenti, la brutta sorpresa. Non c’è più un futuro, perché senza scendere in campo contro l’Aversa ieri è arrivato lo 0-3 a tavolino - la retrocessione in D diventa una certezza e lo svincolo d’ufficio una conseguenza inevitabile, dal 30 giugno tutti senza squadra. Senza tecnico, senza allenamenti, senza calendario, senza futuro. E senza stipendi: a quello, però, i ragazzi dell’Igea si erano abituati. Tanto da finire a dormire per strada. Dimenticate il calcio oro e lustrini della Serie A. L’altra faccia del pallone è una Lega Pro sempre più in affanno: quegli asterischi sulle classifiche, uno, due, tre punti di penalizzazione, sono le tappe di una via crucis che si snoda lungo lo Stivale. Ogni scadenza è un affanno, ogni controllo della Covisoc un brivido lungo la schiena, ogni deferimento alla Disciplinare un passo indietro in classifica. Ci sono squadre che pagano sistematicamente in ritardo, oltre i novanta giorni, come ha sottolineato il presidente dell’Assocalciatori, Campana. Altre che all’improvviso non pagano più e chiudono i battenti. Provate a scorrere la rosa dell’Igea Virtus. Qualche giocatore con una certa esperienza, ma anche molti giovani alle prime armi, quasi tutti al minimo contrattuale o addirittura con l’addestramento tecnico. Per capirci: chi è al minimo porta a casa - quando il club paga 1.087,49 euro al netto di tasse e contributi, chi ha l’addestramento tecnico un paio di centinaia di euro in meno. E poi ci sono vitto e alloggio: quando i soldi sono pochi, quelle spese si cerca di metterle a carico del club. Quando l’Igea ha deciso di finirla lì con il calcio, mezza squadra s’è ritrovata in mezzo a una strada. Nel vero senso della parola: senza un club che saldasse i conti, niente più residence e niente più ristorante. Un colpo basso che ha colpito i più giovani e i più deboli della rosa. « Non fateci raccontare questa storia, lasciamo tranquilli i giovani, ci penserà l’Assocalciatori », fa sapere il capitano Gianluca Procopio. La squadra si è arrangiata come ha potuto. Qualcuno si è fatto ospitare dai compagni sposati, quelli sistemati, con una casa in affitto, un posto in più a tavola e almeno un divano letto da offrire. Altri si sono rifugiati nel più economico dei bed&breakfast, 20 euro a notte, con la settimana da pagare in anticipo e i soldi prestati dai senatori del gruppo. E uno di loro, prima di trovare un tetto, ha passato una notte in macchina. E’ uno dei ragazzi con in tasca un contrattino da praticante calciatore, e i sedili erano quelli di un’utilitaria, mica una sportiva da settantamila euro. « Non fatelo parlare », cerca di proteggerlo il gruppo. Vado a giocare tra i professionisti, lì c’è il mare, calcio, un po’ di soldi e qualche bella ragazza, avrà raccontato ai suoi amici. E ora vaglielo a spiegare che il sogno è svanito a un’alba vista spuntare da un parabrezza.
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ESCLUSIVA TUTTOB - Il calcio sta cambiando. Ecco il punto di Simeoni
Il ds del Rovigo, Daniele Simeoni, suggerisce e inquadra i nuovi risvolti per il bene dei club

di Lorenzo Casalino
"Il calcio sta cambiando, ormai le società devono esser considerate delle vere e proprie aziende in cui l'interesse per il team deve ampliarsi su più fronti, senza non "fossilizzarsi" al solo ambito sportivo". L'attuale direttore sportivo del Rovigo, Daniele Simeoni, in esclusiva per TuttoB.com secondo la propria esperienza focalizza i problemi seri che stanno riguardando le società professionistiche, dalla Lega Pro alla Serie A.
Cosa sta notando di rilevante in quest'ultimo periodo?
"Molte squadre rischiano di scomparire e già dei verdetti sembrano già essere ben delineati - spiega il ds - Io son di Ravenna e come ho letto di recente sui giornali non mi stupisco che come punto di riferimento per l'acquisizione di un club come il Rimini Calcio, la proprietà lombarda che è in trattativa, chieda come prima cosa la gestione o l'acquisto dello stadio. Ritengo che questa è una soluzione, la prima, che già era uscita dai top club di Serie A e maggior ragione coinvolge un po' tutte le società di calcio italiane. Attraverso lo stadio possono nascere sinergie importanti legate al territorio, alle scuole calcio e ad una vera e propria possibilità di fare business con una programmazione oculata".
Secondo Lei, cosa si dovrebbe fare?
"Piano piano si gestiranno le società sportiva con un occhio più vigile sui conti ed un altro ai risultati del campo, perchè ora la società di calcio deve avere, tra le proprie fila, dei veri e propri manager e professionisti che non devono solo limitarsi a valutare gli aspetti del campo, bensì anche quelli commerciali o finanziari del club. Quest'esigenza nasce soprattutto dall'attuale delicata situazione economica che ha messo in ginocchio il nostro paese e non ultime le società di calcio".
A quale modello si ispira?
"Bisogna per me valorizzare sempre più i giovani, il settore giovanile e tutto ciò che è legato ad esso. In Inghilterra e in Spagna vediamo sempre più l'esordio in prima squadra di ragazzi giovani, cosa che avviene sempre meno nel nostro paese. Ritengo che sia possibile risparmiare e, comunque, avere qualità nei giocatori. Tutto dipende dalla gestione, prudente quando serve, coraggiosa quando occorre investendo su importanti risorse".
In Serie B vi sono due situazioni preoccupanti, quelle di Mantova e Gallipoli
"Cambieranno tante cose e già ce ne stiamo accorgendo. A fine stagione se le cose non cambieranno ci sarà una vera e propria "riforma" del calcio. Mi auguro che le nuove politiche legate alla gestione di una squadra di calcio vengano al più presto seguite dai team in difficoltà, la bellezza del nostro calcio non può scomparire al cospetto di gestioni superficiali oppure obsolete"
 
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Piacenza: Garilli resta presidente
Ha versato nuovi fondi nelle casse della societa'

15 giugno, 23:41
(ANSA) - PIACENZA, 15 GIU - Fabrizio Garilli resta alla guida del Piacenza Calcio. Il presidente ha versato nuovi fondi nelle casse della societa' (circa 6 milioni di euro) e continuera' dunque l'avventura iniziata dal padre Leonardo agli inizi degli anni Ottanta. Ora il club emiliano cerca l'allenatore che prendera' il posto di Massimo Ficcadenti. Sono in lizza Mutti, Madonna e Gregucci.
 
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I super stipendi dei campioni affossano il calcio: in serie A debiti dei club a 2,2 miliardi
di Marco Bellinazzo

MILANO - Il debito della serie A sfonda il muro dei due miliardi. Complessivamente le 20 società di vertice del calcio italiano hanno accumulato passività verso fornitori, banche, soci e fisco per 2.225 milioni di euro. Il quadro emerge dalla lettura dei bilanci 2009 – gli ultimi depositati – e testimoniano un peggioramento della situazione rispetto alla stagione precedente, quando i debiti (a breve e a lungo termine) ammontavano a 1.977 milioni.

Una differenza di 245 milioni a cui però fa da controaltare un graduale miglioramento nella gestione corrente, comprovato dai risultati d'esercizio che tendono ad assestarsi in territorio positivo. Insomma, sembra che i club tricolori abbiano finalmente deciso d'imboccare la strada del risanamento, ma devono ancora fare i conti con le pesanti eredità del passato. E infatti il nuovo mantra del fair play finanziario – voluto dalla Uefa di Michel Platini e accolto con favore dalla «Eca» (la "confindustria" del calcio europeo) – prevede per prossimi anni, quale condizione per accedere alle competizioni continentali, l'equilibrio fra ricavi e costi. D'altronde l'Inter di Massimo Moratti che in questi anni ha abbinato alle vittorie sul campo la maglia (solo) nera delle graduatorie finanziarie, con le ultime due parsimoniose edizioni del calciomercato (caratterizzate dalle cessioni eccellenti di Ibrahimovic e Balotelli) e gli introiti derivanti dalle coppe e dagli scudetti messi in bacheca ha senz'altro invertito la rotta risollevando i conti (lo si vedrà nel bilancio 2010).
La zavorra delle spa calcistiche italiane resta l'eccessiva incidenza degli ingaggi pagati agli atleti – ormai si veleggia ben oltre il miliardo di euro – che assorbono i tre quarti del fatturato, contro una media europea che si colloca fra il 50 e il 60% (il rapporto stipendi/ricavi nella Bundesliga è al 51%).

Premier league e Liga spagnola, in effetti, stanno messe peggio della serie A sotto il profilo dell'indebitamento. Solo i team inglesi, come rivelato dall'ultimo «European Club Footballing Landscape» (la mappa calcistica dei 732 club con licenza Uefa), contabilizzano passività per quattro miliardi. Eppure, una quota consistente di questi debiti è legata a investimenti in infrastrutture sportive e nei vivai. Spese virtuose che vengono valutate dalla Uefa con un occhio di riguardo. C'è da dire inoltre che i club stranieri possono fare affidamento su stadi di proprietà – che macinano dai 50 agli 80 milioni di entrate supplementari – e dunque su ricavi più consistenti, come risulta anche dall'«Annual Review of Football Finance» di Deloitte 2010. La Premier League inglese ha generato ricavi per 2,3 miliardi. La Bundesliga tedesca ha registrato nell'ultima stagione un aumento record del 10%, toccando quota 1.575 milioni e superando la Liga spagnola (che ha ottenuto entrate per 1.501 milioni), mentre la serie A si è fermata a 1.494 milioni, davanti alla Ligue 1 francese, i cui ricavi sono saliti per la prima volta a 1.048 milioni.
In Italia solo la Juventus sta costruendo uno stadio di proprietà, mentre la legge che avrebbe dovuto fare da volàno alla privatizzazione degli impianti è impantanata alla Camera da oltre un anno (dopo il sì del Senato). «Questo è un grande freno per la crescita del movimento – osserva Dario Righetti, partner Deloitte ed esperto del settore – perché viene meno un fattore decisivo di produzione di cash flow e ci sono meno risorse da investire nei giovani».

Quest'estate, non a caso, hanno spopolato formule contrattali – dal leasing dei calciatori agli acquisti a rate o postdatati (si veda l'articolo sotto) – escogitate per alleggerire l'impatto contabile delle operazioni (sulla cui ammissibilità e correttezza si è già scatenato un ampio dibattito). «Occorrerebbe da parte dei club italiani uno sforzo di trasparenza sui conti – aggiunge Righetti – per poter monitorare i costi e sapere dove intervenire. Sui contratti flessibili sarebbe importante capire come e quanto l'ammortamento dei giocatori graverà sui futuri conti economici».
La tipologia dei debiti della serie A è variegata. Premesso che dall'indebitamento nominale potrebbe essere sottratta una quota non secondaria di attivo liquidabile a breve, come i crediti non ancora riscossi per la cessione degli atleti, sono molte le squadre non proprio puntuali nel saldare i fornitori. Il sistema bancario, poi, sostiene i club di serie A con oltre 300 milioni di finanziamenti diretti. Il Milan mostra, al 31 dicembre 2009, un'esposizione verso le banche pari a 163 milioni, mentre l'Inter si ferma a 48 milioni (al 30 giugno 2009). Un discorso a parte va ancora fatto per la Lazio che conserva circa 70 milioni di debiti verso l'Erario, frutto del concordato con stipulato nel 2005.

Con la graduale entrata in vigore del fair play – salvo proroghe, dalla stagione 2013/14 – le società saranno valutate in base a coefficienti di rischio legati al debito accumulato, al monte ingaggi e alla capacità di onorare le scadenze. Il regolamento finanziario prevede che potrà essere tollerata – sempre che il buco sia ripianato con misure di ricapitalizzazione da parte degli azionisti e non da prestiti che aumentino i debiti – una perdita fino a 15 milioni all'anno per le stagioni dal 2011 al 2014 (per un massimo di 45) e 10 milioni all'anno per le stagioni dal 2015 al 2018 (con un'asticella che scende a 30). Livelli di rosso che, prendendo a parametro il triennio 2007-2009, risulterebbero sforati solo sotto le luci di San Siro.

Tratto da Il Sole 24 Ore di domenica 19/09/2010.

Peccato non poter riportare i grafici squadra per squadra che ci sono sul cartaceo... guardo se riesco a "piddieffarli" sono molto diretti ed interessanti.
 
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view post Posted on 21/9/2010, 15:02
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view post Posted on 21/9/2010, 15:25
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mtico zeman :bravo:
 
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anzianoclay
view post Posted on 21/9/2010, 15:28




Io penso agli operai in cassa integrazione e ai precari della scuola.....
 
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59 replies since 1/3/2010, 20:02   5009 views
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